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Autore: Sion26    05/04/2020    4 recensioni
Victor Nikiforov non avrebbe mai immaginato che la sua vita sarebbe potuta cambiare così drasticamente da un giorno all'altro. Quando pensa che niente abbia più senso se non può più pattinare, prende la decisione forse più importante della sua vita: un viaggio di sola andata per il Giappone per allenare il giovane Katsuki Yuuri, senza un motivo apparente. Yuuri rappresenta la sua ultima speranza di tornare a sentirsi di nuovo vivo sul ghiaccio, ma il ragazzo, dopo una brutta sconfitta, decide di gettare la spugna e rinunciare a pattinare. La vita di entrambi prende una svolta inaspettata quando si incontrano e, assieme, decidono di lottare per tornare a sognare di nuovo.
Genere: Romantico, Sentimentale, Sportivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Victor Nikiforov, Yuuri Katsuki
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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Born To Make History

Parte 1: Hot Spring on Ice

 

Prologo

Shanghai, marzo 2015 
 
Freddo. Luci. Era tutto quello che riusciva a percepire. Le luci provenivano da ogni parte intorno a lui. Non riusciva a distinguere i volti a causa della vista offuscata, ma le luci le vedeva chiaramente, accompagnate dal rumore di pattini e dal brusio di voci. Il freddo, invece, lo percorreva dalla testa ai piedi e proveniva dalla pista dove era disteso. Poteva sentirne il contatto sulla schiena e sulle gambe che in parte stava anestetizzando il dolore al ginocchio.
 
“Victor, andrà tutto bene!”

Qualcuno stava parlando in russo, sicuramente con lui dato che aveva usato il suo nome, ma non sapeva dirlo con certezza. L’unica cosa che sapeva era che si trovava disteso sul ghiaccio, le mani chiuse sul ginocchio destro, la vista offuscata, le voci che si mischiavano l’una all’altra e la mente completamente in stand by.

“Victor! Mi senti??”

Alzò lo sguardo e vide il volto del suo coach. La vista era tornata in qualche modo normale, e riusciva anche a distinguere finalmente le voci attorno a lui. Fu come se il mondo fosse tornato a scorrere normalmente. “Dove… che succede?” non era sicuro della lingua con cui aveva pronunciato quelle parole, sapeva solo che il dolore iniziava ad essere insopportabile, rendendo tutto attorno a lui nuovamente più confuso.

“Ok, ha ripreso conoscenza!” esclamò qualcuno, stavolta in inglese e cercò di muoversi per cercare di capire che cosa stesse succedendo. Voltò la testa, in tempo per vedere dei tappeti distesi sulla lastra di ghiaccio e una barella che si stava avvicinando su di essi. Iniziò a ricomporre tutti i tasselli del puzzle e si voltò di nuovo verso Yakov cercando di alzarsi, dimenandosi per poter riprendere il controllo del suo corpo. Quei movimenti gli permisero di esaminare la situazione. Oltre al ginocchio sentiva un po’ male al petto e alla spalla. “Che succede?” provò a domandare di nuovo, ma non ebbe bisogno di aspettare una risposta. Il dolore lancinante al ginocchio era abbastanza da fargli capire la gravità della situazione.

“Victor, sei caduto, ma sta tranquillo. Andrà tutto bene. Sta arrivando l’ambulanza, adesso ti spostiamo dal ghiaccio!” Yakov sapeva sempre come tranquillizzarlo. Victor si agitava quando non capiva quello che succedeva o non aveva il controllo della situazione in un determinato momento. Non aveva bisogno di sapere come era finito sul ghiaccio, a tenersi il ginocchio dolorante tra le mani. Aveva bisogno di sapere che cosa sarebbe successo da lì a pochi minuti, come sarebbe uscito dalla situazione scomoda in cui si trovava in quel momento.

“ok… ok…” esclamò piano, abbandonandosi alle braccia di qualcuno che gli stava sorreggendo la testa. Chiuse gli occhi e per un istante lo vide… la figura di un ragazzo dai capelli neri, che ballava sotto il suo naso e si strusciava su di lui… “Victor… la prossima stagione… sarai tu il mio coach, vero?” abbozzò un sorriso. Non sapeva da dove e per quale motivo gli fosse tornato in mente quel momento, era successo quasi tre mesi prima e non ci aveva più ripensato fino ad allora… ma quel ricordo lo calmò e tutto attorno a lui tornò di nuovo scuro e ovattato.

“Victor…” la voce di Yakov ora sembrava poco più di un sussurro. “Ti hanno dato un po’ di morfina… tra un po’ starai meglio.” Qualcuno gli stava stringendo la mano e annuì. D’accordo, poteva farcela. Poteva resistere. “Victor… Andrà tutto bene…”

Quelle furono le ultime parole che sentì prima di abbandonarsi a un sonno profondo.

*** 
Note dell'autore:
Salve a tutti, questa è la prima Fan Fiction che pubblico dopo anni, l'idea mi è venuta dopo aver visto l'anime di Yuri on Ice. Quest'anime mi ha lasciato un po' di amaro in bocca, quindi ho deciso di scrivere una storia ispirata all'anime, con un po' della mia interpretazione e di come avrei voluto andasse davvero. Spero che l'idea piaccia quasi quanto piace a me :) 
Dato che sono anni che non sono più su questo sito e che non so quanto popolare è il fandom di Yuri on Ice, sono ancora un po' arrugginita con la scrittura, quindi spero che sia comunque di vostro gradimento.
Grazie mille per aver letto fino a qui. Al prossimo capitolo. 

Sion
   
 
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