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Autore: cyra    06/04/2020    1 recensioni
[BUGHEAD/AU]
"Due rette parallele non si incontrano mai, ma a volte viaggiano talmente vicine da illudersi di poterlo fare; di notte, quando abbandoniamo ciò che siamo e diventiamo ciò che vorremmo essere."
Genere: Avventura, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Riverdale, Tenuta dei Lodge



Jughead poggiò la schiena al muro riguardando per la sesta volta il piccolo orologio nero al polso. 00.35, strano. Il biglietto parlava chiaro, già da una mezz'ora buona doveva essere accaduto qualcosa tra le mura dei Lodge, ed invece, il più totale silenzio.

Forse erano stati scoperti? Magari la sua idea di sparpagliare i Serprents in giro per la villa, appostandoli in punti strategici non era poi così azzeccata. Magari la setta era già dentro la villa e loro erano stati fregati di nuovo. Sospirò e porto la ricetrasmittente alle labbra.

"Sweet Pea, novità all'ala est?" mormorò a voce bassa, guardandosi intorno. Jug era appostato all'entrata principale sotto il grande muro di cinta, convinto che da lì tenesse bene la situazione sotto controllo. 

Sentì gracchiare ed abbasso gli occhi al walkie talkie, "Tutto tranquillo capo, " la voce del compagno gli arrivò nitida all'orecchio, "Magari il messaggio di stasera era un falso allarme... Sai si chiama allarmismo di massa." Ridacchiò il ragazzo appostato all'altro capo del palazzo. Jughead sbuffò. "Fottiti Pea".

Alzò gli occhi al cielo limpido, niente nuvole solo stelle. Dio, era così bello che per qualche minuto si perse nei suoi pensieri, osservando quel tappeto blu notte, non facendo caso a dei passi diretti verso di lui.

*

Elisabeth fece scrocchiare le nocche, saltellando da un tetto all'altro nella sua tutina aderente sintetica nera. Certo era un pò scomoda, ma dotata di tutte le armi di cui un assassina necessitava.

Una giarrettiera con un pugnale, svariati grimandelli nella borsetta che le pendeva di lato ed un cappuccio nero che ne incastrava all'interno i lunghi capelli e che lasciava intravedere solo gli occhi grandi e ben truccati.

Sarà una passeggiata, pensò.

Certo, non le era molto chiaro il motivo per cui da tre notti a quella parte entrasse nella tenuta dei Lodge senza il comando di rubare qualcosa di specifico, ma dopo anni di quel lavoro ormai non si domandava più cose tanto futili. Ringraziava solamente gli Dei di aver avuto il permesso di poter uccidere qualsiasi persona intralciasse il suo cammino e la cosa le piaceva non poco.

Si fermò di colpo, fissando il muro di cinta della tenuta Lodge e, dopo un attenta analisi, sorrise. Vide due ragazzi appostati verso est, due a nord. Due erano dentro, ai lati del giardino e cinque o sei sicuramente la stavano aspettando dentro la tenuta.

Wow, si ritrovò a pensare, tutto questo disturbo per me?

La sua attenzione fu catturata poi da un singolo individuo, appostato sotto il muro di cinta, davanti l'entrata principale.

Era per conto proprio, l'unica anima che aspettava il suo arrivo in solitario. Ghignò. Per lei, quello era un affronto. Con lentezza fece scivolare la mano alla giarrettiera e ne sfiorò il pugnale. 

Con leggiadria saltò giù dal tetto trovandosi così ad una ventina di metri dall'abitazione. L' oscurità era sua amica, la notte sua amata madre. Seguendo le ombre camminò lungo il perimetro della casa, trovandosi di fronte una figura poco alta, con una giacca di pelle nera ed un buffo e strano cappello sul capo.

"Bene bene, cosa abbiamo qui?" sussurrò piano, suadente.

*

A Jughead non era mai piaciuto aspettare e, in quella situazione, si sentiva quasi preso in giro. Cosa stavano aspettando? Una gang che non si sarebbe mai fatta viva, a quanto pare, quella notte.

Poi, d' improvviso, la sentì.

Una voce bassa arrivò al suo orecchio e, girandosi di scatto, vide una figura sinuosa, non distinta nel buio della notte. Subito il ragazzo portò la mano al suo fidato coltello, facendone scattare la lama. 

Si guardò intorno, convinto di essere circondato, ma non avvertì nessun altra presenza nel raggio di metri. Forse, erano già entrati nell'abitazione e quella singola persona era solo un diversivo?

Jug fece un passo avanti, uscendo dal suo nascondiglio e, con sua sorpresa, la figura nel buio fece lo stesso rivelando un sinuoso corpo da... donna.

Il corvino rimase a fissarla incredulo, cercando di fare mente locale. Una donna? Era lei il capo banda e la causa di tutto il trambusto delle ultime notti?

"Alla fine hai avuto il coraggio di farti vedere" iniziò il ragazzo, tendendosi in avanti, cercando di avvicinarsi, "Dove sono i tuoi compagni?"

Betty sorrise, estraendo il pugnale dalla giarrettiera che scintillò alla fioca luce della luna.

"La puntualità non è mai stata il mio forte" ghignò. 
Fece qualche passo avanti, ammirando la figura davanti a lei. Era un ragazzo, forse della sua stessa età o magari di qualche anno più grande.

Aveva una corporatura normale, ed un altezza standard. Un ciuffo di capelli corvini spuntava fuori dallo strano cappello che portava sulla nuca ed occhi chiari come il cielo limpido la scrutavano, facendola sentire stranamente in soggezione.

"Compagni?" cominciò con voce suadente, "Ti sbagli mio caro, io lavoro da sola..." Con un balzo felino la ragazza gli fu davanti ritrovandosi a pochi centimetri dal corvino.

Jughead rimase pietrificato dall'acrobazia della donna, saldando la presa sul coltellino, mettendosi in posizione di difesa. Con la vicinanza della femmina, ora ne potè osservare meglio i dettagli anche se nascosti dalla tutina che indossava.

Era magra, sinuosa ed alta. Quasi come lui. Il suo sguardo si soffermò sulla parte superiore della ragazza, incastonando gli occhi nei suoi e ne potè constatare la bellezza. Occhi chiari, lucidi. Truccati in maniera eccessiva ma dannatamente attraenti.

Fece un passo avanti, mentre lei arretrò.

"Arrenditi, sei circondata dai miei uomini" sorrise, convinto di avere la vittoria in pugno.

"Oh... Devi sapere... Che io amo le sfide." in un secondo lei gli fu addosso, schiacciando il corpo del ragazzo contro il muro e contro il proprio.

Con il braccio sinistro gli bloccava il collo ed il capo e con il destro posò la lama sul suo volto, avvicinando il viso a quello del corvino che la guardava con occhi spalancati completamente preso alla sprovvista.

Si avvicinò al suo orecchio e, dal canto suo, Jug era immobile; non riusciva a sottrarsi alla sua presa ed al suo sguardo. "Non cantare vittoria troppo presto, ragazzino" sussurrò roca, stringendo la presa.

Gli occhi decisi di lui erano fermi e persi in quelli famelici di lei. Nessuno dei due distoglieva lo sguardo, come se da quel momento o da una sola e minima esitazione dell'uno dipendesse la vittoria dell'altro.

Il corpo della femmina era ben schiacciato a quello del corvino e lo spingeva contro il muro con forza; il ragazzo poteva sentire anche troppo bene le forme della donna premere contro le sue e deglutì a fatica, sorpreso dalla miriade di sensazioni che quel contatto gli stava procurando.

"Avanti allora, fammi ciò che vuoi" sussurrò sorridendo beffardo.
Oh certo, - si ritrovò a pensare,- ora mi ritrovo a flirtare con una squilibrata che mi punta un coltello alla gola.

Ma la situazione lo stuzzicava, gli occhi di lei lo stuzzicavano.

Betty si passo la lingua sulle labbra, sfidandolo con lo sguardo.
"Potrebbe piacermi"...


"JUGHEAD! CORRETE SERPENTS, DI QUA!" Un urlo squarciò l'aria e la biondina si girò di scatto intravedendo tre figure correre contro di lei. Si fece indietro di scatto.

"Maledizione!" strinse i denti indignata, girandosi nuovamente verso il ragazzo "Questa me la paghi ragazzino!" Con un balzo si portò a pochi metri e, girandosi di scatto, cominciò a correre nella notte.

Jughead rimase a fissare la figura della ragazza dissolversi; perchè non le era corso dietro? Perché non si era ribellato alla sua stretta? Era solo una donna... Ma dannatamente forte.

"Capo, cosa diavolo è successo? Chi cazzo era quello?" Sweet Pea in un secondo gli fu vicino, squadrandolo da capo a piedi per constatare se fosse ferito.

Il corvino si ricompose, chiudendo il coltellino a scatto, rinfoderandolo. "Credo che per stanotte non avremo più problemi, Pea. Fa rientrare gli altri" Jug iniziò a camminare verso l' entrata della tenuta ancora un pò scosso dagli ultimi avvenimenti.

Sweet Pea si accigliò. 
"Cosa? Andiamogli dietro capo, è andato da quella parte no? Mando una squadra in ricognizion-!" Ma non potè finire la frase che Jug sbattè con veemenza un pugno al muro. "Sei sordo o cosa?! Ho detto basta così per stasera!"

Il corvino non ne sapeva il motivo, ma qualcosa dentro di lui preferiva lasciar perdere. "Forza, entriamo" alzò gli occhi al cielo mentre varcava il grande cancello ed in mente gli tornarono con forza due iridi verde intenso, un corpo snello ed un tono di voce sensuale; sorrise. 

Potrebbe essere divertente.

*

"Dannazione!" Betty si buttò sul grande letto, sbuffando e sbraitando.

Chi diavolo si credevano di essere quelli? Pensavano di fermarla? Erano davvero certi che sarebbero bastati una decina di ragazzini che giocavano a fare i giustizieri della notte per far desistere la killer storm dal suo intento?

Quale intento però? Si ritrovò a pensare. Effettivamente, erano tre sere che Penelope le ordinava di entrare dentro quella tenuta, ma senza un piano preciso. Senza ordinarle di rubare qualcosa in particolare o uccidere qualcuno. Sospirò girandosi su un fianco.

Sentì dei passi pesanti avvicinarsi, e in meno di un secondo la porta di spalancò, facendola scattare seduta. Cheryl fece il suo teatrale ingresso nella camera della bionda.

"Oh, cugina cara, vorrei scambiare due chiacchiere con te" gli occhi della rossa si fecero languidi. Betty alzò lo sguardo al cielo. 

Ci mancava solo lei.

Non disse niente, aspettò pazientemente che l'altra continuasse. "Credo che sia meglio tu vada a letto," cominciò lei sorridendo affabile "Visto che da domani inizierai il liceo qui a Riverdale! Non sei contenta?!" rise cristallina. 

L'espressione della bionda era un misto di incomprensione e stanchezza e sbuffò. 

"Cosa diamine è il liceo?"




Angolo autrice


Bene bene siamo giunti al terzo capito ad all'incontro dei nostri ragazzi. Spero tanto che la storia vi inzi ad intrigare. Per chi se lo chiedesse, ebbene si la nostra Betty inizierà il liceo insieme a tutti gli altri. Ne vedremo delle belle ragazzi! Vi auguro una buona giornata ed una buona serata, il quarto capito è in lavorazione! Un bacio!


   
 
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