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Autore: MelaniaTs    06/04/2020    0 recensioni
*ATTENZIONE SPOILER TERZA SERIE FINO A MIRACLES QUEEN*
"Notizia straordinaria.
Un antico tempio di monaci è riapparso tra i Monti tibetani.
Lo stesso simbolo che viene mostrato sui tempi è stato scoperto anche in una statua antica al museo del Louvre. Di cosa si tratterà?"
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai | Personaggi: Altri, Marinette Dupain-Cheng/Ladybug, Nuovo personaggio
Note: Lemon, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Miraculous - Les aventures de Ladybug et Chat Noir
© Thomas Astruc; TS1
Bouygues, Disney Channel, Zagtoon, Toei Animation 
Retail: Lemon e OOC poiché non so ancora come procederà la storia. Ho stilato un programma ma poi mi lascio come sempre guidare dall’ispirazione
QUI TROVERETE UNA CRONOLOGIA STILATA DA ME FINO ALLA FINE DELLA TERZA STAGIONE
(Premessa: da questo momento andrò forse OOC nel muovere sia Luka che Kagami, darò un passato soprattutto al primo perché un ragazzo di sedici anni sarebbe anomalo vederlo legato solo al gruppo degli amici della sorella e soprattutto che prima di Marinette non abbia avuto 'storielle'; cercherò con le caratteristiche base di Astruc e company di muovere e far crescere, spero, due/tre personaggi. Perché si ci metto anche Chloé. Grazie)

I giorni si susseguivano rapidi, quel sabato Kagami e Luka lo trascorsero insieme. Si mossero tra le vie della città ormai addobbata a festa per il Natale poi per l'ora di pranzo si fermarono alla Liberty per mangiare insieme a Juleka e Anarka. 

Dopo pranzo si spostarono in camera di lui e mentre il compagno arrangiava qualche nota musicale con la chitarra, parlarono della festività e di come veniva festeggiata in Giappone a differenza dell'Europa.

"Non è tanto religiosa, per noi è solo il giorno di Natale che è molto importante per gli innamorati. È una specie di San Valentino, poi il giorno dopo torna tutto alla normalità. A capodanno invece andiamo tutti si tempi shintoisti a pregare per un anno proficuo." 

"Deve essere bello. Indossi il kimono in quell'occasione?" Aveva chiesto lui.

"Sì, ma anche nelle uscite ufficiali qui a Parigi." 

"Devo ancora comprare i regali di Natale per mamma e Juleka." Aveva detto lui.

"Io ho fatto tutto giovedì, sono solo indecisa per il regalo a Marinette e non so cosa prendere ad Adrien." 

"Non sai cosa prendere al ragazzo che ti piace? Questo è un problema." La prese in giro lui.

"Ho preso i pensierini per tua sorella e Rose, per le ragazze della classe di Marinette e la nostra. Ho preso il regalo per mamma e per te ma ho un vuoto per il resto. Cioè saprei cosa prendere a Marinette ma è molto costoso e non mi sembra appropriato farle un regalo così importante, potrei metterla in soggezione." 

"Hai preso un regalo per me?" Chiese Luka sorpreso. 

Lei annuì poi gli puntò il dito contro. "Ti va di fare un regalo in due per Marinette e Adrien?" Propose lei ignorando la sua domanda. 

Luka la fissò poi le aveva sorriso. "Direi che sarebbe comodo e mi toglierei dagli impicci, potrei chiedere la stessa cosa a Juleka per il regalo a mamma." 

"Sei uno svogliato!" Affermò la nipponica.

Luka le aveva sorriso, lei scorse una nota cinica nel suo sguardo e subito si allontanò da lui sedendosi alla scrivania. "No... no, non dividerò il regalo di Juleka con te." Disse risoluta. 

"Dai... chi la volta scorsa ha detto: ci sosteniamo a vicenda." L'aveva supplicata lui.

"No! Sono irremovibile, è il regalo per tua sorella." Aveva risposto lei dandogli le spalle. 

"Kagami... verrò con te a scegliere qualcosa per Adrien e Marinette." Propose lui. "Ed è tanto, non mi piace fare compere." 

Lei lo aveva guardato minacciosa con una smorfia di sfida. Non l'avrebbe avuta vinta, era sua sorella e doveva provvedere da solo, si alzò e si diresse quindi verso l'uscita. "Fa conto che io non ci sia come tutti gli altri anni prima di adesso." 

Luka aveva sospirato ormai rassegnato. "Va bene, ho capito." Le disse raggiungendola e cingendole le spalle da dietro.

Kagami si trovò impreparata, non si aspettava quel gesto così intimo e privato e non sapeva come comportarsi, fino a quando non avvertì le labbra di lui sul suo collo, si irrigidì e si rilassò in un attimo. Non immaginava che i baci potessero essere piacevoli anche alla base del collo. Sospirò e si lasciò andare contro di lui sussultando ai suoi baci. 

Doveva avere decisamente un problema con quel ragazzo se riusciva a farla distrarre in quel modo. Sulle ginocchia tremanti si staccò lentamente e si voltò, doveva resistergli. Era sicura che stava giocando le sue carte e presto l'avrebbe fatta capitolare con quella storia dei regali, non poteva permettergli di averla in pugno. 

Sollevò lo sguardo sicuro e lo incrociò con quello di lui che si spostò verso di lei per tornare poi a baciarla. E cedette, Kagami aveva imparato una cosa in quella settimana, i baci di Luka erano una tentazione a cui non sapeva dire di no. A cui piaceva lasciarsi andare e che attendeva sempre trepidante, le piacevano, la facevano sentire bene e le facevano anche desiderare qualcosa di più, di molto più profondo. Quando Luka la baciava lei era in balia di lui, come poco prima o anche come adesso, mentre la trascinava alla parete della stanza e la schiacciava col suo corpo da adolescente. Era preda di un sentimento sconosciuto che la portava a reagire in maniera nuova e la rendeva non padrona del suo fisico. Perché se era vero che lui la baciava era anche vero che lei ricambiava, gli dava modo di cercare la sua lingua e gli permetteva di giocarci, di trovarsi e danzare insieme. Come anche le sue mani, diventavano autonome, e se lui l'abbracciava lei faceva altrettanto, si appendeva al suo collo e lo carezzava tra i capelli e sulla schiena. Era estati per lei, una droga di cui non riusciva a farne a meno. 

"Luka, Kagami, Rose è arrivata, siamo pronte." Urlò Juleka dal salone. 

I due ragazzi si staccarono tornando alla realtà, si guardarono e poi si allontanarono l'uno dall'altra. "Di chi è stata questa idea?" Aveva chiesto lui a Kagami.

Lei si ricompose aggiustandosi i capelli e fece spallucce. "Non mi ricordo, è avvenuto durante il pranzo giusto?" Disse lei.

Si, ne avevano parlato e la sorella di Luka aveva detto che era una bella idea andare a pattinare, così il loro appuntamento si era trasformato in un'uscita di gruppo. 

Una volta fuori infatti la coppia oltre Rose, trovarono inaspettatamente anche Ivan e Mylène. 

"Okay, andiamo alla metropolitana?" Disse Luka. 

Il gruppo felice aveva annuito, era tempo di divertirsi. "Posso chiamare anche Pierre e Claire?" Sussurrò Kagami. 

Luka sospirò. "Tanto ormai..." aveva detto rassegnato. 

 

A Londra Marinette e Adrien si stavano preparando all'ultimo week end londinese. I ragazzi avevano organizzato di trovarsi tutti a Greenwitch per passare una giornata tutti insieme. Per l'occasione c'erano anche Lila e Felix che sembravano annoiati dal programma ma comunque erano presenti. 

La prima tappa fu lo O2 struttura dove era possibile avere la possibilità di sciare in maniera del tutto digitalizzata. I ragazzi persero tutta la mattinata a imparare a sciare, cadere e divertirsi insieme. 

Dopo aver mangiato dei tipici piatti londinesi ai ristoranti del centro al pomeriggio erano andati alla Queen's House e qualcuno aveva anche proposto di andare all'osservatorio poi. 

Marinette stava divertendosi molto anche se non sapeva quanto fosse giusto nei confronti di Adrien andare ovunque.

"Voi due avete il torneo domani." Aveva detto ad Adrien e Steven.

"Se prendiamo il biglietto del primo spettacolo non ci stanchiamo Marinette, sono solo le 16.00!" Aveva detto Steven. 

La ragazza si consultò con le amiche  e dopo un po' arrendendosi accettò di andare al Royal Observatory. Al contrario Eleanor, Katherine, Alice, Cristian, Felix e Lila desistettero dicendo chi doveva prepararsi al balletto della sera, chi doveva rientrare presto che non potevano restare più. 

"Forse sarebbe il caso..." disse Marinette.

"Che tu ti diverta e goda dell'ultimo week end qui a Londra. Stai tranquilla per me!" Le aveva detto Eleanor 

"Anche tu Marcel, non pensare a me, Cristian mi accompagnerà fino a casa." Aveva sussurrato Alice al cugino di Adrien. Ormai si era capito che i due stavano insieme e Marcel aveva acconsentito. 

Così raggiungendo Max, Alix e Caroline si era tenuto sulle sue. "Vi prego stiamo lontani dalle coppiette." Aveva chiesto disperato. 

Alix aveva riso, consapevole che era lo stesso pensiero che avevano avuto tutti. Inutile che Adrien e Marinette continuassero a dire di non essere una coppia, potevano non essersi messi insieme ma agli occhi di tutti loro erano una cosa sola. 

Giunti all'osservatorio il gruppo di ragazzi aveva pagato il biglietto e si erano goduti una buona ora di astronomia. Soddisfatti andarono alla stazione dei pullman per prendere quello che da Greenwich li avrebbe riportati chi a Kensington, chi a Notting Hill o Chealsea. Nino si aggregò al gruppo di Adrien per rientrare, essendo da messaggio il suo compagno di corso e casa ancora con Alice a South Kensington.

Ormai stanchi alle sette di sera Marinette si riservò sul letto distrutta. 

"Domani ci sarà la gara di Adrien Tikki." Disse al suo Kwami che la raggiunse. 

"Sicuramente sarà uno dei migliori." Disse la coccinella.

"Per la prima volta io, Nino e gli altri andremo a fare il tifo. Sono molto emozionata." Disse la corvina.

"Ne sono cambiate di cose negli ultimi mesi eh!" Disse Tikki 

"Tra un po' sarà un anno da quando ci siamo conosciute." Disse la corvina felice, ne erano accadute di cose durante quell'anno, era diventava Ladybug, era cresciuta e diventata più matura, era innamorata e consapevole di essere amata ed ora aveva anche acquisito più coraggio nei confronti di Adrien.

"Tra un po' sconfiggeremo anche Papillon ed allora tutto andrà bene Marinette." Le disse Tikki mentre il cellulare squillava.

"Non mi dire che è un'allerta ti prego!" Disse la corvina mettendo la testa sotto il cuscino.

"È sera, ricordiamoci che a Lady Octavia piace colpire la sera." 

Marinette prese il cellulare e aprì la notifica. "Su andiamo, dovrò passare prima da Marcel." 

"Mi darai di nuovo alla bionda Marinette?" Chiese Gracc, ed ella annuì era la soluzione migliore. 

 

Erano rimasti a Parigi per un tempo anche troppo lungo. Dopo aver sconfitto il trio di Lady Octavia, purtroppo la giovane vittima era stata akumizzata da Papillon. Così i sei super eroi erano dovuti tornare a trasformarsi e poi riprendere l'attacco contro il nuovo avversario. Quella akumizzazione era il peggior pronostico previsto da Adrien ma anche quello che avrebbe fruttato se appunto i cattivi si sarebbero trovati tra di loro. Una volta lanciato il miraculous Ladybug tutto era tornato alla normalità, Raiongāru e Red Scorpio si riservarono sul malcapitato di turno e lo aiutarono a sostenersi, mentre Ladybug con Black Lady e Haoxin salutava tutti per ritirare il Miraculous dalla portatrice della guerra.

"Tutto bene voi due, avete bisogno di una mano?" Chiese Chat Noir. 

"Tutto sotto controllo Chat Noir, possiamo andare anche via." Rispose Red dando una pacca sulla spalla dell'amico.

"A te come va invece?" Chiese il gatto nero.

"Molto bene, se manteniamo questo ritmo il Miraculous della paura non ha effetti negativi." 

"Anche perché adesso appena vedo che qualcosa non va ci sono io a tirargli le orecchie." Si era  intromessa Raiongāru.

"Okay allora me ne vado tranquillo, alla prossima ragazzi." Li salutò andando via.

"Ehi lion king non ho tempo di restare oggi, ci vediamo la prossima." Disse Red salutando la collega per poi sparire.

Lei fece una smorfia. Non era una ruota di scorta, gliene avrebbe dette la prossima volta. Adesso però doveva tornare a casa e finire i compiti per lunedì, aveva accettato l'invito di Claire a Pierre a Montmartre per la mattina dopo e doveva recuperare le materie non ancora finite in vista delle verifiche della settimana.  

 

Venerdì 19.12.2015

Tornati a Londra sia Marinette che Adrien erano crollati dal sonno.

Il giorno dopo il giovane Agreste aveva un impegno importante e doveva essere riposato per poter rendere il meglio nella squadra della Queen Victoria. 

La domenica procedette come le giornate precedenti, una volta svegli si prepararono per il torneo che si tenne tutta la giornata, verso le sette di sera come sempre Octavia attaccava i parigini con gli altri due, Papillon invece aveva colpito di notte, sempre approfittando dell'umore malsano rimasto al malcapitato di Octavia. 

Adrien e Steven avevano portato a casa il primo posto ed avevano lavorato bene insieme, tanto che il rosso aveva chiesto al modello di chiedere l'autorizzazione per lui di allenarsi con lui durante il suo periodo scuola a gennaio. 

Intanto i giorni trascorrevano rapidi e i preparativi per tornare a casa erano quasi giunti al termine, Marinette aveva consegnato gli ultimi cappelli che le avevano fruttato un guadagno non indifferente, con la quale aveva comprato una stampante 3d per le sue maglie. Anche quelle molto vendute tra gli studenti della Queen Victoria, in quel periodo lei e le sue amiche ne avevano approfittato per andare a comprare i regali e i souvenir ai loro compagni di classe ed ai parenti. Marinette aveva preso per i genitori un quadro di Londra per la casa, sia come regalo natalizio che come souvenir, mentre una miniatura del Big Ben era il regalo che avrebbe portato alla Bustier, ai nonni e a tutti i compagni rimasti a Parigi. 

Finalmente il venerdì che precedeva il Natale, i ragazzi salirono a bordo del loro treno che li avrebbe riportati a casa. 

"Ehi Adrien!" 

Il ragazzo si voltò verso il cugino prima che prendesse posto accanto a Nino.

"Dimmi Marcel." 

"Ieri pomeriggio Felix ha salutato la classe, dicendo a tutti che si sarebbe trasferito a Parigi." Annunciò il ragazzo. 

Adrien lo ascoltò sorpreso. "Non me lo aspettavo, anche la zia questa mattina quando ci ha salutato non ha detto nulla." 

Marcel annuì. "L'ho trovato infatti strano. Però sì, ha annunciato che sarebbe rientrato nella patria di sua madre dal momento che suo padre è venuto a mancare." 

Adrien annuì per poi sorridere. "Forse riusciremo a recuperare il rapporto. Felix ha un rapporto difficile con le relazioni e stare di più con noi potrebbe aiutarlo." 

Marcel rise. "Sinceramente lo credo impossibile, ma è tuo cugino e se vuoi tentare io ti appoggerò Adrien." 

Nino scosse la testa. "Sinceramente? Dopo quello che ha fatto all'anniversario di tua madre spero di non averlo in classe insieme. Mi è bastato il mese a Londra." Disse al migliore amico. 

Marcel fece spallucce mentre Adrien si sedeva. "Staremo a vedere una volta a Parigi." Per ora aveva impegni più importanti una volta a casa e non contemplavano la presenza di Felix nella sua vita.

Sopratutto a casa loro visto che era lì che doveva affrontare suo padre. 

"Quando torniamo ti va di venire con me a scegliere un regalo per Alya, ancora non le ho preso nulla." Disse Nino al compagno. 

Adrien annuì, anche lui non aveva preso nulla a  Marinette. Luka, durante gli scontri con i super cattivi, gli aveva chiesto consiglio su cosa regalarle ma Adrien era caduto dalle nubi, cosa regali a chi tecnicamente non può portare tanti gioielli visto che porta già dei Miraculous. Gli aveva risposto che non sapeva cosa fargli, al che lui aveva detto che non c'erano problemi e che ci avrebbe pensato con calma. A sette  giorni dal Natale gli sembrava che la calma era una cosa che non potevano permettersi anche se a pensarci bene lui sapeva cosa regalare a Marinette. 

Così durante il viaggio si era messo a cercare su internet ciò che cercava e trovatolo lo ordinò, sapeva che l'avrebbe fatta contenta. 

Al tempo stesso Marinette aveva già progettato un regalo per Adrien, come sempre gli avrebbe fatto qualcosa lei con le sue mani, aveva optato per un paio di guanti che potessero andare coordinati con il berretto donatogli all'onomastico.  

Passò tutto il viaggio a chiacchierare con le amiche e riposando. Quando arrivarono ad accoglierli alla stazione c'erano tutte le loro famiglie che non vedevano l'ora di riabbracciarli. Adrien e Marcel li salutarono seguendo Natalie che era andati a prenderli,'ovviamente di Gabriel Agreste non c'era traccia. Ma ne Marinette, ne Adrien e lo stesso Marcel se lo aspettavano, i primi due ormai erano abituati e l'ultimo da quando aveva saputo che dietro la maschera di Papillon si celasse lo zio era diventato scettico nei suoi confronti. 

Anche una volta a casa Gabriel non andò ad abbracciare suo figlio, piuttosto si informò attraverso Natalie come era stato lo scambio culturale complimentandosi per la vittoria nel campionato di scherma dove aveva gareggiato a Londra. Natalie lo avvertì che aveva già degli impegni per alcuni set fotografici ed avvertì che  a Marcel era stato fatto un contratto ed aperto un conto personale per i diritti sul set fotografico di Marinette.

"Prima delle vacanze le chiederemo di portare i suoi capi, Giuseppe è già stato avvertito delle prove domani e domenica dovreste procedere al set fotografico. 

Nel pomeriggio chiamerò Marinette a cui è già stato inviato il programma." Aveva concluso l'assistente. "Adesso riposate, tra un'ora il pranzo è pronto." Li aveva salutati.

"Posso vedere mio padre?" Chiese allora Adrien in uno scatto impulsivo. 

"Mi dispiace ma sta lavorando." Rispose la donna sparendo. 

"Sempre la stessa storia eh!" Disse Marcel 

Adrien annuì. "Phyllo!" 

"Dimmi Adrien." Disse il Kwami della medusa uscendo allo scoperto. 

"Sparisci e seguili, cerca di scoprire dove mio padre ha il suo covo, cerca di scoprire quante più informazione ci servono per liberare Nooro." Il Kwami annuì seguendo Natalie mentre scompariva a occhi umani.

"Come dobbiamo agire poi?" Chiese Marcel.

"Speravo rispondessi tu a questa domanda." Gli rispose Adrien.

"Hai detto che vuoi prima controllare se tra tuo padre e Lady Octavia possano esserci dei contatti." Disse Marcel chiudendosi la porta alle spalle. 

Adrien annuì mentre i Kwami uscivano allo scoperto e si riadattarono alla loro libertà. "Lo assedieremo, ti consegnerò di nuovo Gurru." 

"Te l'ho detto già un mese fa, hai bisogno di Gurru durante lo scontro finale  con Papillon, ed ora ne conosciamo anche il motivo." 

"Non puoi usare Kimmi, sopratutto adesso che Lady Octavia è qui." Disse Adrien.

Lui annuì. "Non dovrò combattere per esservi vicino. KIMMI TRASFORMAMI." E appena il Kwami trasformò Marcel, il ragazzo si sedette nella posizione del loto e chiuse gli occhi. "Ancora vedo che tu devi restare legato a Gurru... mi concederai un secondo Miraculous, quello che tu riterrai giusto nella missione. Dovete proteggere tutti i Miraculous prima però, avverto un destino nefasto nei confronti dei Miraculous, forse il cacciatore si sta spostando dall'Italia a Parigi." 

"Cosa dobbiamo fare per proteggerli? Cosa vuole il cacciatore? Fino a settimana scorsa era ancora a Genova." Disse Adrien ricordando l'ultima volta che lui e Marinette erano stati a Genova solo cinque giorni prima. 

"È ancora lì." Affermò  Marcel aprendo gli occhi. "Avverto solo che sono in pericolo."

Adrien batté il pugno sul palmo della mano. "Pika Pika mi aveva giurato che si sarebbe preso il mio Miraculous, riesce a rubarli." Disse allora Adrien. "Deve essere lui." 

Marcel annuì alzandosi, nel momento stesso in cui i loro cellulari notificavano l'allerta. "Mio padre aveva fretta a quanto pare."

"Vai, tanto abbiamo ancora mezz'ora prima del pranzo. Al limite ti reggo il gioco." Gli disse Marcel ritrasformandosi.

Adrien annuì chiamò Plagg e si trasformò. Era tornato a casa. 

 

Essere a  Parigi riportava tutti alla realtà, con i soliti impegni e ognuno le proprie attività. Mancavano quattro giorni a Natale e Marinette era stata già contattata da Nadia Chamack affinché le tenesse Manon per quella domenica. Jagged Stone l'aveva contattata attraverso Penny affinché disegnasse il poster del concerto di fine anno del cantante ed in più Gabriel Agreste aveva già provveduto ad organizzare un set fotografico per la sua linea di moda. 

Marinette era divisa in due in merito, da una parte era eccitata poiché il suo mentore stava permettendole di realizzare il suo sogno, dall'altra parte si sentiva un'ipocrita poiché ormai sapeva benissimo che dietro il famoso fashion designer si nascondeva invece Papillon, il nemico di Parigi. 

Non sapeva come comportarsi in merito, anche se non poteva destare sospetti. Il giorno prima Adrien le aveva raccontato del pericolo che hawk aveva avvertito, quindi adesso avevano anche la responsabilità di nascondere i Miraculous nel maggior modo possibile. Non le restava quindi altro da fare che avvertire Kagami di quel pericolo, per la miracle box Waizz aveva detto che ci avrebbe pensato lui a proteggere tutti gli altri con i suoi poteri. Il problema erano in pratica i Miraculous che erano in giro, in pratica quelli assegnati a Kagami, Luka e Red Scorpio.  

Quella mattina avrebbe dovuto vedersi appunto con Kagami e Luka, poiché l'amica le aveva detto che potevano trovarsi lì. Avrebbe quindi preso due piccioni con una fava.

Quando era arrivata alla Liberty Marinette aveva riabbracciato Juleka, Rose, Mylène e Ivan che erano andati a suonare. Kagami con Mylène si muoveva con confidenza per la barca mentre serviva da bere o preparava qualcosa da mangiare. 

Quando finalmente furono sole Marinette raccontò all'amica i pericoli in cui sarebbero potuti insorgere lei e Luka. 

"Scusa Marinette, ma Ektngavalá e Viraago non ci sono stati assegnati proprio per proteggerci?" Chiese la nipponica. 

Marinette annuì, era vero. Per questo avevano dato ai due un altro Kwami, anche se adesso che Acci era stato ripreso non ce n'era motivo. "Giusto, però non sappiamo se riusciremo a proteggervi." Disse Marinette a quel punto. 

"Io credo di sì, il problema è piuttosto Red Scorpio adesso. Lui non ha alcun tipo di protezione." 

"Devo parlarne con Adrien." Disse la corvina. 

"Fra quanto lo vedrai?" Chiese Kagami. 

Marinette arrossì, come faceva l'amica a sapere che si sarebbero visti? "Ehm... tra un paio di ore, dopo le prove del set fotografico." 

"Allora parlane con lui e con quel Kwami che sapeva tutto. Sono sicura che risolverete, se poi per prevenire una cattura vuoi che ti restituisca i Miraculous non ci sono problemi." Disse la nipponica indicando il gruppo di amici che li raggiungeva. 

A quel punto a Marinette non restò che cambiare discorso, forse doveva seguire il suggerimento di Kagami e parlarne con Ozoo.

“Eccoci qui. Marinette ti piace la nuova canzone?” Disse Rose tutta eccitata. 

Marinette annuì, come sempre i Kitty Section facevano dei pezzi bellissimi. Marinette era convinta che col tempo sarebbero diventati famosi.

Mentre parlava con gli amici seguiva con lo sguardo Luka e Kagami che si erano messi da parte, lei stava dicendo qualcosa a lui. Forse lo informava di ciò che le aveva detto, Luka appena l’aveva vista l’aveva salutata come tutti gli altri, poi era tornato alla sua musica, come se per lui non fosse passato un mese dal loro ultimo incontro si era tenuto distante. Forse lo aveva ferito ancora di più di ciò che sembrava. 

Solo quando fu ora di andare via il musicista dopo averle dato un bacio sulle guance le aveva parlato. 

“Kagami mi ha detto cosa ti impensierisce. Per qualsiasi cosa mi attengo alle vostre decisioni, caso mai poi ne parlo con Adrien.” Aveva detto. 

La corvina annuì, come sospettato era stata l’amica a raccontargli i fatti. Lo salutò e con un sorriso lasciò la barca lanciandosi uno sguardo alle spalle. Aveva fatto del male ai suoi amici? Sapeva che Kagami amava Adrien e sapeva anche che Luka provava qualcosa per lei. 

Sulla barca i due parlavano con Rose e Juleka, poi incerta Marinette continuò a guardarli, doveva parlare con loro una volta e per tutte, cercare di recuperare il rapporto che avevano. Li vide attraversare la Liberty e scendere, poi una volta alla bicicletta di Luka i due si prepararono per andare via. No, non era quello il momento per parlarne. 

Raggiunto Adrien espose i suoi dubbi, ormai tra di loro parlavano solo dei problemi che si stavano prospettando con i Miraculous, ma era importante che parlassero anche di Luka e Kagami, lo doveva ai suoi compagni e a loro stessi. 

“Credo che dovrei chiarirmi definitivamente con Luka.” Disse al compagno.

Adrien la guardò preoccupato. “Marinette se ti piace Luka dovresti andare da lui.” Disse con sguardo serio. Per quanto amasse l’amica voleva per lei solo il meglio, e se non era lui il meglio per lei lo avrebbe accettato. 

“No... non è questo. Cioè mi piace come persona e siamo amici ma conosco benissimo i miei sentimenti.” Disse lei, come conosceva anche quello degli amici che per loro due più volte erano stati akumizzati. 

“La risolviamo insieme Marinette, non devi prenderti tutte le responsabilità e non devi fare tutto da sola.” Le disse lui dolcemente.

Marinette gli sorrise ed annuendo gli disse poi come Kagami aveva reagito alle informazioni su Pika Pika. 

“In realtà ho parlato ieri sera con Ozoo.” Ammise il biondo.

Marinette lo aveva osservato stupita, perché non glielo aveva detto? 

Lui sembrò leggerle la delusione in viso perché le sorrise. “Marinette non riuscivo a dormire e allora gli ho chiesto consiglio.” 

Marinette annuì, forse stava diventando troppo ansiosa. “Scusami io...” 

Lui non la fece parlare che la strinse in un abbraccio. “Tu hai tanto cui pensare, lo so e vorrei non darti tutte queste responsabilità.” 

“Cosa ti ha detto Ozoo?” Domandò lei così da non lasciarsi andare alle lacrime.

“Che i Kwami complementari sono più forti di Pika Pika e quindi sanno nascondersi meglio. Alla fine quindi quelli in pericolo non sono loro bensì gli altri.” 

“Quindi Ektngavalá è in pericolo.” Rispose Marinette. “Il fatto che sia stato messo a protezione dell’animo di Kagami non funziona per se stesso.” 

“Ma Ektngavalá è protetta da due Kwami complementari.” Rispose Adrien. “Sempre che io abbia capito bene di chi si tratta ovvio.” 

Marinette sospirò, non poteva rinunciare all’aiuto di Kagami e fin quando era in grado di difendersi era contenta di non doverla privare dei Miraculous.

“Quindi il problema è solo Luka, devi prendergli Viraago.” Disse lei.

“Anche lui è al sicuro, la dragonessa può restargli al fianco.” Affermò lui. 

“Anche lui è...” Marinette lo fissò poi finalmente comprese, lui era... Red Scorpio e Chat Noir i due amici complici e... le caddero le braccia dallo sconforto. “Siete due scemi.” 

Adrien fece una smorfia. “La tua è tutta invidia. E comunque sei pronta per il set di domani? Hai tutte le maglie pronte?” 

La ragazza annuì, ovvio che era pronta. Avrebbe dato il meglio di se e aveva già avvertito Juleka di averla scelta come modella per la sua campagna. Doveva solo sperare che tutto sarebbe filato liscio, sapeva che Juleka aveva molte insicurezze e posare con Lila sicuramente avrebbe potuto scalfire la sua serenità. Non capiva perché Gabriel Agreste l’avesse scelta come sua nuova modella, ma la cosa non le piaceva assolutamente...

 

Quella domenica mattina come previsto si erano trovati allo studio fotografico di Giuseppe per il set. I ragazzi con le loro felpe erano perfetti ed anche Juleka stava benissimo con la felpa che le aveva assegnato. Per l’occasione aveva preparato dei coordinati appositi, una minigonna incrociata a portafoglio per Juleka e una a balze interiori per Lila e dei pantaloni neri slim per Adrien e swing per Marcel. 

Quando tutti furono pronti e le ragazze furono truccate Marinette seguì tutto il set fotografico, Adrien come sempre indossava divinamente qualsiasi cosa e anche Juleka e Marcel non erano da meno, nonostante la presenza di Lila che stranamente era taciturna, non inventava storie di alcun tipo ed eseguiva tutto ciò che Giuseppe le diceva. 

A fine set fotografico soddisfatta Marinette batté le mani. “Siete stati fantastici.” 

“Merito della tua linea giovane Marinette, complimenti.” Intervenne la voce di Gabriel Agreste. 

La ragazza sobbalzò mentre veniva raggiunta da Adrien e Marcel che avevano lo sguardo puntato alle spalle della corvina. 

Marinette anche si voltò, Agreste dall’altra parte del tablet come sempre, doveva aver seguito il set fotografico. 

“Ho notato che hai completato le felpe con abiti coordinati. Purtroppo non abbiamo una linea ragazze da Gabriel, ma potremo comunque pubblicizzarla. Natalie informa Marinette su come procederemo e su come invece stia andando la sua linea, Adrien, Marcel ottimo lavoro. Vi aspetto a casa!” Disse poi togliendo la comunicazione.

Marinette guardo i due ragazzi mentre Natalie prendeva la parola. “Per il periodo di natale c’è già stata una forte richiesta delle tue felpe Marinette. Contiamo che vadano in produzione appena incontrerai i sarti lunedì pomeriggio. 

Per le maglie dello scorpione e la linea scozzese invece sono già in produzione da quando ci hai mandato il disegno, è piaciuto a molti e sono tra le felpe più vendute della stagione con quelle scozzesi che abbiamo rivisitato in moda maschile. Ho parlato ed incontrato i tuoi genitori con i quali abbiamo già firmato un contratto ed è previsto un incontro a Villa Agreste con tutti voi per martedì 22.

Ovviamente dopo le lezioni del pomeriggio.” 

Marinette sgranò gli occhi! Natalie le aveva organizzato degli appuntamenti? Per il resto ci aggiorniamo a dopo Natale poiché avremo ospiti fino al venticinque.” 

“Ospiti?” Chiese stupito Adrien.

Natalie annuì seria. “I Graham de Vanilly pernotteranno da noi fin quando non prenderanno possesso della loro casa e passerete il Natale insieme.” Concluse l’assistente che appena tutti i capi furono rimessi a posto ordinò di andare via.

 

————

Buongiorno! Dunque come avrete capito questi sono capitoli di passaggio prima che si passi alla resa dei conti con Papillon, non che io voglia far trascorrere il Natale ipocrita ad Adrien ma mi serve appunto da trama questa festività, poi carpirete. Ripeto non tengo conto dello speciale musicale della serie poiché si cozza troppo, infatti nello special non esistevano ancora neanche Luka e Kagami e sappiamo che per la mia cronologia loro dovevano esserci già.

Un bacio a tutti e ciao ciao

   
 
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