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Autore: Wolfirea    06/04/2020    1 recensioni
Ventun anni, il diario di un’eterna Peter Pan che non ha alcuna voglia di crescere e prendersi le proprie responsabilità
Genere: Generale, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dalla principessa illusa dalle false speranze, alla presa di coscienza.
Ebbene, non so esattamente cosa possa esser successo durante la dormita di questa notte, niente è diverso dal solito, e ormai le giornate si susseguono con una quotidianità sconcertante, eppure stamattina mi sono svegliata come una persona completamente diversa.
Quasi mi avessero finalmente levato una benda dagli occhi.
Fino a ieri pensavo ancora a lui, per quanto mi sforzassi avevo persino ceduto, scrivendogli per intavolare una conversazione amichevole, e anche a quell’altro, il tipo che l’anno scorso mi aveva rovinato l’esistenza e con il quale ora flirto come se nulla fosse.
(La parentesi qui è da aprire, me ne rendo conto, ma adesso non è il momento).
Ma è esattamente questo il punto, non me ne importa più un cazzo di niente.
Non posso rinnegare il passato o i bei momenti vissuti, ma devo accettare che sono stati soltanto questo: attimi, che peraltro non mi sono neppure goduta per quanto fossi ossessionata dal futuro.
E adesso, con le briciole in mano, sono disillusa.
Perché mi sto rendendo conto che ognuno di noi è la marionetta di se stesso, e se qualcuno osa rubarci i fili dalle mani non dovremmo avere esitazione a riprenderceli, persino con la forza se necessario.
E allora, figuratevi quando di nostra spontanea volontà cediamo le redini a qualcun altro: è tutto così dannatamente sbagliato e nessuno ha pensato nemmeno per un secondo ad inculcarcelo.
Perché sin da piccoli non ci viene insegnato a stare al mondo? 
Tutto viene dato per scontato e ci riempiono la testa di puttanate, niente contro la Disney, ma “quel vissero felici e contenti” non è forse una grandissima  presa per il culo?
E sono incazzata, furiosa, perché si, prima di aprire gli occhi ho sofferto in maniera incalcolabile, e tutt’ora non posso garantire a me stessa che non cambierò idea nei prossimi giorni.
Ultimamente mi è stato detto «Tu hai davvero tanto potenziale, devi soltanto trovare il modo di scoprirlo» inizialmente scettica, probabilmente a causa della profonda insicurezza che mi caratterizza, ho fatto tesoro di queste parole.
Forse le persone mi deludono perché pretendo siano, almeno in piccola parte, come me: rispettosi dei sentimenti altrui, ingenuamente attratti dall’ignoto, altruisti.
E potrei aggiungere un’altra infinità di qualità e difetti, ignorando che talvolta le persone vuote esistono.
Quelle a cui non importa niente di nessuno, che godono nell’umiliare gli altri, quelle che non hanno assolutamente niente da offrire se non il loro narcisismo.
Loro ci circondano ogni giorno, e sono così superficiali che ci calpesterebbero senza nemmeno scusarsi.
E allora perché credere ci sia dell’altro? Perché pretendere che valga la pena lottare per loro?
Le eccezioni ci sono, può darsi che si ostenti un simile atteggiamento per paura d’esser feriti, ma non è compito nostro aiutarli, perché ci faranno soltanto del male.
Concludo così questa pausa pranzo, con un uragano di pensieri scollegati, piena di confusione e di aspettativa, voi cosa ne pensate?
  
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