Anime & Manga > Boku no Hero Academia
Segui la storia  |       
Autore: KiarettaScrittrice92    06/04/2020    1 recensioni
Midoriya Izuku ha finalmente ottenuto la licenza provvisoria per eroi, ma improvvisamente qualcosa che sembra essere diventata più importante del suo sogno di diventare un eroe, si fa strada nel suo cuore: un sentimento che cambierà drasticamente la sua vita alla UA.
Bakugo Katsuki ha sempre odiato quella mezza calzetta che gli sta tra i piedi fin da quando erano bambini, ma da quando ha scoperto il segreto del suo quirk non riesce più a guardarlo nello stesso modo e questa cosa lo irrita ancora di più.
Todoroki Shōto è cresciuto con l'idea che nessuno l'avrebbe mai potuto apprezzare davvero, ma fin da quando ha affrontato il suo compagno di classe al Festival, ha compreso che dipendeva soltanto da lui. Da quel giorno è cambiato e in qualche modo sono cambiati anche i suoi sentimenti verso le persone.
-
-
AVVISO!
Questa fan fiction comincia dopo la terza stagione dell'Anime, perciò non sto calcolando gli avvenimenti successivi già visti nel Manga e casomai non la finissi prima dell'uscita della quarta stagione: continuerò a non calcolarli.
Genere: Azione, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Izuku Midoriya, Katsuki Bakugou, Shouto Todoroki
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Threesome, Triangolo, Violenza
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
L'apprensione di Todoroki
 

Ero ancora seduto su uno dei divani che si trovavano nella zona giorno del dormitorio, quando vidi rientrare Bakugou. Sembrava furioso, più del solito per lo meno. A quel tempo ancora non riuscivo a comprendere appieno le motivazioni di quella sua costante rabbia, trovandola solamente irritante. Se c'era però una cosa che avevo imparato a comprendere di quel ragazzo, già allora, era che quel suo lato irrequieto e scontroso con il mondo intero, era pari alla sua caparbietà e la sua voglia di diventare un eroe.
Fin da piccolo avevo avuto a che fare con mio padre, un uomo rigido, parecchio suscettibile e irruente, un uomo che odiavo con tutto me stesso; eppure sapevo bene che sotto quell'odiosa corazza di padre esigente che vuole assolutamente diventare il numero uno, c'era un eroe che si prodigava costantemente per gli altri e che pur con il suo sguardo duro, non avrebbe mai deluso il mondo che costantemente difendeva. Ecco, in Bakugou, a quel tempo, vedevo principalmente quello: un carattere irruente, scontroso e forse anche parecchio da bullo, ma che in fin dei conti aveva tutte le carte in regola per essere il migliore eroe che potesse esistere. Me ne resi conto, soprattutto, quando qualche settimana dopo il nostro salvataggio improvvisato per sottrarlo all'Unione dei Villain, disse che uno di loro gli aveva proposto di diventare cattivo, e lui si era rifiutato, anche a costo di farsi torturare. Non sapevo ancora se l'avesse detto per sfogarsi, o per attirare l'attenzione di quei pochi di noi che lo stavano ad ascoltare, ma sicuramente quell'affermazione mi aveva dato la conferma dei miei pensieri.
Non che m'importasse più di tanto comunque, o meglio tenevo a lui come un qualsiasi altro compagno di classe e anche se non lo davo a vedere, tutti loro erano diventati la mia squadra, la mia famiglia, di cui anche Bakugou faceva parte, soprattutto ora che entrambi ci ritrovavamo a dover fare i corsi di recupero per ottenere la licenza provvisoria e recuperare il livello dei nostri compagni.
Kirishima provò a chiamarlo, chiedendogli cosa stesse succedendo, ma lui non rispose, anzi forse nemmeno l'aveva sentito, e si chiuse in camera, quasi sbattendo la porta.
In poco tempo la zona giorno del dormitorio si svuotò, tra auguri di buonanotte e promesse di vedersi il giorno dopo, che sarebbe stato finalmente il fine settimana. Potevano essere passati sì e no, una decina di minuti, non di più, dal rientro di Bakugou, quando anche Midoriya attraversò il portone d'ingresso.
«Deku!» esclamò Uraraka, a voce relativamente alta per quell'ora, attirando così anche la mia attenzione.
Sollevai lo sguardo dal libro che stavo leggendo, vedendo finalmente cosa aveva agitato l'unica altra persona che era rimasta fuori dalla propria camera, oltre a me. Il verde aveva lo sguardo triste, spento: la divisa all'altezza delle braccia era a brandelli è ancora fumava leggermente.
Mi alzai, chiudendo di colpo il libro e avvicinandomi a lui con passo svelto, ma senza pronunciare parola, fu sempre la ragazza a rivolgersi a lui.
«Deku, che cosa è successo? Cosa...?» 
«Scusa Uraraka, non ho voglia di parlarne.» disse lui a mezza voce, aprendo la porta bianca della sua camera e chiudendosela alle spalle, lasciandoci lì, pieni di dubbi e di domande.
Vederlo in quel modo mi aveva scosso, non era da lui. Era ormai da parecchio tempo, più esattamente dal festival sportivo, che prestavo più attenzione ad ogni suo comportamento e ad ogni sfaccettatura del suo carattere ostinato e sconsiderato, perché fin dal nostro scontro, quando mi costrinse ad usare le mie fiamme, avevo compreso la mia affinità con lui. Quel giorno, non era solo riuscito a far bruciare il mio lato sinistro, ma anche il mio cuore. Avevo tenuto quei sentimenti per me, non perché me ne vergognassi o avessi paura di esternarli, ma perché nel nostro percorso che ci avrebbe portati a diventare degli eroi, li ritenevo superflui. Ma era proprio in quei momenti, quando vedevo la preoccupazione negli sguardi dei miei compagni, che comprendevo che erano proprio i sentimenti a renderci migliori: era quel mio amore per Midoriya che mi rendeva diverso colui che tanto odiavo, ma che mi aveva cresciuto; per questo motivo il giorno dell'attacco di Stain abbandonai il mio apprendistato con mio padre e lo raggiunsi subito.
Quella stessa preoccupazione, in quel momento, la vidi negli occhi castani di Uraraka: l'aveva capito ormai tutta la classe che anche lei si era presa una bella cotta per Midoriya, e vederlo in quello stato le doveva aver fatto molto male.
Le misi una mano sulla spalla, cercando di dare un tono il più possibile rassicurante alla mia voce, nonostante non fosse affatto nel mio stile.
«Non ti preoccupare, ci penso io. Vai a dormire, vedrai che domani mattina sarà di nuovo il solito Midoriya.» ero poco convinto di quell'ultima affermazione, ma mi sembrava la cosa giusta da dirle.
Lei tirò su leggermente col naso, come se fosse sul punto di piangere, dopodiché fece un cenno di testa e si allontanò, dirigendosi verso le scale che portavano al piano delle ragazze.
Rimasi qualche secondo lì, indeciso se andare anche io a letto, oppure tentare di capire cosa fosse successo. In fin dei conti non ero mai stato molto socievole, nonostante tutti i miei compagni conoscessero il mio lato mite che si frapponeva a quello freddo, ma c'era anche da dire che dopo il festival sportivo mi ero in qualche modo sbloccato. 
Decisi di seguire il mio cuore, che in quel momento batteva irrequieto, a dimostrazione della preoccupazione che stavo provando. Poggiai la mano sulla maniglia della camera di Midoriya e, senza nemmeno bussare, la aprii leggermente, chiedendo però permesso.
Il piccolo spiraglio che dava accesso alla camera, mostrava solamente il letto, che però appariva integro e soprattutto vuoto; spinsi di più l'anta della porta, notando finalmente il mio compagno di classe: se ne stava rannicchiato su se stesso, il capo appoggiato alle ginocchia, che teneva portate al petto con le braccia leggermente annerite. 
Mi chiusi la porta alle spalle, avvicinandomi lentamente a lui.
«Midoriya...» dissi solamente, vedendolo stringere di più sulle gambe e sentendo un leggero singhiozzo.
Mi chinai, mettendomi alla sua altezza, allungando una mano verso il suo groviglio di capelli verdi, ma ritraendomi subito, non sicuro di quel gesto.
«È stato di nuovo Bakugou, vero? – domandai, ricevendo un cenno d'assenso dal suo capo, che teneva ancora il volto nascosto dalle ginocchia – Avete litigato di nuovo?» aggiunsi allora è questa volta rispose scuotendo la testa a destra e a sinistra.
Sospirai, comprendendo che non voleva parlarmene, almeno non in quel momento. Lo sguardo mi cadde sulle sue braccia: tremavano ed erano ricoperte di piccole ustioni e qualche taglio; molto probabilmente il biondo l'aveva colpito da una distanza molto ravvicinata ed ovviamente lui non era voluto andare in infermeria o da Recovery Girl, nel tentativo di farlo sapere a meno gente possibile.
Mi morsi le labbra, indeciso su cosa fare, per aiutarlo; dovevo assolutamente fare qualcosa, perché vederlo in quello stato mi faceva quasi male al cuore. Quel ragazzino triste e intimorito non era lo stesso ragazzo coraggioso e determinato che aveva insistito nel voler farmi usare tutto il mio potenziale, fino a rompersi tutte le ossa delle dita, solamente per potermi affrontare nel pieno delle forze; non era lui il ragazzo per cui provavo quei sentimenti così profondi, ma allo stesso tempo sapevo bene quanto una delusione potesse demoralizzare, in fondo da piccolo ne avevo provate parecchie sulla mia pelle, a partire da quella che mi aveva lasciato quella cicatrice da ustione sul viso.
«Midoriya, mi permetti?» domandai semplicemente, sfiorando uno dei suoi bracci con le dita della mia mano destra emanando una leggera arietta fredda, che potesse dargli sollievo.
Lui a quei miei gesti attenti, alzò finalmente lo sguardo: i suoi occhi verdi erano arrossati dal pianto, o dal tentativo di trattenerlo e il suo sguardo sembrava quasi spento. Nonostante tutto però, mi risolve la parola.
«Todoroki... Tu come reagiresti se la persona che ti piace ti rifiutasse?»
In un attimo mi fu tutto chiaro, non era affatto difficile capire cosa fosse successo e subito compresi che c'era ancora una speranza per risolvere le cose. Poco importava che a rimetterci sarei stato solamente io, era giusto fare un tentativo, ed avrei fatto di tutto per rivedere il Midoriya che conoscevo, anche rinunciare a lui e averlo solo come amico, ammirandolo a distanza.
Rimasi quasi tutta la sera a prendermi cura di lui e a rassicurarlo, anche se non mi rivelò mai esplicitamente la sua attrazione per Bakugou, con cui avevo tutte le intenzioni di parlare quello stesso weekend.

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Boku no Hero Academia / Vai alla pagina dell'autore: KiarettaScrittrice92