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Autore: Rebi_7_24    08/04/2020    0 recensioni
Se avesse saputo a cosa stava andando incontro, se qualcuno le avesse detto in anticipo cosa sarebbe venuto poi, se avesse potuto prevedere anche un singolo frammento di ciò che sarebbe diventata la sua vita....
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°°°°°°°°°Dal°°primo°°capitolo°°°°°°°°°°°°
「Quell'amore, si era promessa, avrebbe fatto in modo di guardarlo dritto in faccia almeno una volta. Voleva che lui sapesse. Doveva sapere che, tra l'infinità di gente che lo acclamava, che lo supportava e lo amava, c'era anche lei.」
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....avrebbe desiderato che accadesse molto prima.
Genere: Avventura, Fantasy, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Sorpresa
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: Spoiler!, Tematiche delicate, Violenza
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“SEI SICURA DI STARE BENE, UMANA?”
“Sì Paps, te l’ho già detto”, ridacchiò lei. “Sto bene, davvero.”
Andava avanti così da ore. Papyrus era rientrato mentre suo fratello e la ragazza chiacchieravano, e da allora non aveva smesso un attimo di scusarsi con lei per l’accaduto. Frisk non serbava rancore, e inoltre era riuscita finalmente a dirgli che era una femmina.
La mattinata trascorse così, e arrivò per loro il momento di mangiare qualcosa. Era ora di pranzo.
Papyrus si offrì di cucinare della pasta per tutti, e Frisk dovette costringersi a reprimere una reazione potenzialmente offensiva.
Per sua fortuna, Sans propose altro.
“vado a prendere qualcosa da Grillby, ok?”
“Grillby?”
“E’ il tipo di locale che voi chiamate fast food, il migliore del Sottosuolo. vedrai, ti piacerà.”
“Oh, d’accordo!” La ragazza già fremeva al pensiero di qualcosa di buono da mandar giù. Non mangiava praticamente da un giorno.
 
[***]
 
A tavola, i tre non parlarono molto. Frisk era troppo impegnata a godersi finalmente un pasto completo, che non fosse un minuscolo panino alla cannella. I due fratelli, invece, la osservavano curiosi, quasi affascinati. Papyrus non aveva mai visto un umano prima di allora. Sans non poteva fare a meno di pensare a quelli che aveva conosciuto in passato. Non somigliava a nessuno di loro.
“se posso azzardarmi a riproporre la domanda.. tu da dove vieni?”
Frisk alzò lo sguardo, e mise giù il suo hamburger già quasi finito.
Beh, prima o poi avrebbe dovuto comunque rispondere.
“Inghilterra”, lo disse quasi con fierezza. “Londra.”
“interessante.”
“Sai dove si trova?”
“ehi, anch’io sono andato a scuola.”
“Ahah, scusa, hai ragione.”
“ma noi qui siamo in America, quindi… come?”
“Ecco.. Questa è un’altra storia.. Una lunga storia. Possiamo rimandare?”
Sans alzò le spalle, annuendo.
Poco dopo, alla ragazza tornò in mente un nome che aveva già sentito un paio di volte, e qualcosa le suggerì di informarsi al riguardo.
 “Chi è Undyne?”
L’espressione di Sans cambiò.
“OH, UNDYNE E’ LA GUERRIERA PIU’ FORTE DI TUTTO IL SOTTOSUOLO! TUTTI VORREBBERO ESSERE COME LEI! E’ IL CAPO DELLA GUARDIA REALE DI RE ASGORE!”
Anche Asgore non le era nuovo.
“SARESTI ONORATA DI INCONTRARLA. LEI E’ FORTE, CORAGGIOSA, E IL RE LE HA AFFIDATO IL COMANDO DELLA CA-“
“Paps, basta così”, lo interruppe Sans.
“MA SANS-“
“ho detto di no. non è il caso.”
“Che vuoi dire? Il comando di cosa?” Domandò lei.
“non è importante, lascia perdere.”
“Magari mi sarebbe utile saperlo.”
“ragazzina, dimenticatene.”
“Ma perché? Qual è il problema?”
Silenzio.
“Sans..?”
“sono stanco. vado in camera”, quindi si alzò, e sparì su per le scale.
 
[***]
 
Frisk e Papyrus erano rimasti a chiacchierare in salotto, sul divano.
“Dai.. Perché non me lo dici tu a questo punto?”
“ECCO, IO.. NON LO SO. SANS HA DETTO DI NO, QUINDI…”
La ragazza si ricordò di quanti anni avesse. Non voleva metterlo in difficoltà.
“Va bene, tranquillo. Non c’è problema”, gli sorrise, e lui ricambiò.
Comunque erano trascorsi tre quarti d’ora, i due si erano raccontati a vicenda un po’ di aneddoti per passare il tempo, quando Papyrus sbadigliò e mise su un’espressione strana, quasi triste.
“Qualcosa non va?”
Papyrus alzò le spalle.
“E’ QUASI ORA DI ANDARE A LETTO.. E SANS MI LEGGE SEMPRE UNA STORIA PRIMA CHE MI ADDORMENTI..”
Ma certo.. Ed ora Sans non c’era. Povero.. Frisk sorrise di nuovo.
“Ehi, ma questo non è un problema. Posso farlo io, se vuoi.”
“DAVVERO? MA NON VOGLIO DISTURBARTI..”
“Va tutto bene, mi piace leggere”, si alzò. “Su, andiamo.”
 
[***]
 
Papyrus era a posto, Frisk andò a bussare alla stanza accanto.
Sans aprì di poco la porta, il minimo indispensabile per lasciar intravedere metà del suo viso.
“quale parte di ‘sono stanco, vado in camera’ non ti è stata chiara?”
“Non hai detto che avresti dormito”, ribatté lei con un sorriso innocente, che lo fece ridere.
“tu giochi con le parole”, si chiuse la porta alle spalle. “allora, cosa c’è?”
“Prima sei stato strano. Va.. Tutto bene?”
“me lo chiedi perché ti interessa, o perché vuoi sapere di cosa parlava Paps?”
Frisk alzò le spalle. “Entrambi”, ammise, e lui rise di nuovo.
“sto bene, sto bene. e riguardo quel discorso… forse è meglio se ci sediamo”, quindi la guidò giù per le scale, diretto al divano.
Si misero comodi, lui con un sospiro, e prese il via una lunga spiegazione su cosa fossero le anime, la differenza tra quella di un mostro e di un umano, il loro collegamento con la barriera, e ciò che stava cercando di fare il re.
Frisk ascoltò tutto in silenzio, fu solo alla fine che disse qualcosa.
“Ah, ma era solo questo.”
“eh?”
“Scusa, è che già lo sapevo.”
“te l’ha detto qualcuno?”
“No, ci sono arrivata da sola.”
“come hai fatto?”
“Non è importante ora. Ma.. Dato che entrambi sappiamo come stanno le cose, direi che possiamo parlarne normalmente.”
“parlare di cosa esattamente? che altro c’è da dire?”
“Io sono la settima. La mia anima è l’ultima necessaria a rompere la barriera. Forse stavolta potrebbe andare diversamente.”
“che intendi?”
“Se fossi io a prendere le altre anime, potrei farlo da sola. Senza dover combattere con nessuno.”
“Asgore potrebbe non fidarsi. tutti potrebbero non fidarsi.”
“Per questo ti chiedo di essere il primo a farlo.”
I due si guardarono in silenzio per qualche secondo. Neanche Sans si fidava pienamente, e lei lo sapeva, ed entrambi sapevano di esserne consapevoli.
“Fuori di qui, io non ho un posto dove tornare”, continuò Frisk. “Quindi che senso avrebbe andarmene da sola?” Gli sorrise speranzosa.
Sans distolse lo sguardo, un pensiero gli martellava la testa da quando l’aveva incontrata.
“Per favore.”
Lei era diversa dagli altri. Tutti si erano diretti al castello del re con lo stesso obiettivo, lo stesso di Frisk, ma erano i motivi di contorno ad essere differenti. Chi per vivere un’avventura, chi per dimostrare qualcosa, chi per poter tornare semplicemente a casa. Li aveva conosciuti tutti, e per quanto fossero nobili le loro intenzioni, c’era sempre qualcosa in più che li spingeva a farlo. E la differenza stava nel fatto che lei non ce l’aveva, un secondo fine.
Ma chi gli garantiva che non avrebbe cambiato idea andando avanti? Sarebbe stato frustrante avere tutti contro, dover combattere per la vita ogni volta che avesse incontrato qualcuno lungo la strada.
Era stata una buona idea accettare quella richiesta?
“…Ho letto a Paps la storia della buonanotte”, aggiunse lei, quasi sottovoce, come se quella fosse la ciliegina sulla torta per guadagnarsi la sua fiducia una volta per tutte. I loro occhi si incontrarono.
“tu giochi con le parole”, le disse una seconda volta, ma poi le sorrise.
“tifo per te, ragazzina.”
 
 
   
 
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