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Autore: Iuno    08/04/2020    1 recensioni
Tutti sappiamo come appare il mare di notte, mentre il calore dell’ultima estate come pioggia ti accarezza lentamente, due sfumature di blu si incontrano a metà strada, creando un confine appena percepibile tra mare e cielo.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Percepiva l’aria dell’estate scivolare via e tingersi di un freddo blu. A testa bassa continuava ad osservare le sue scarpe da ginnastica, che ad ogni passo sembravano più scure, più sporche. Si era momentaneamente persa nei suoi pensieri e faticava a riconoscere le risate degli amici che le camminavano davanti. Sentiva l’estate scivolare via e ciò la rendeva gelida. A breve sarebbe dovuta ripartire, tornare a casa, tornare ad essere lei. La malinconia la avvolgeva e la stuzzicava con una nostalgia strana che tutti percepiamo quando qualcosa di bello sta per concludersi. La nostalgia d’un futuro prossimo, di quello che a breve vivremmo e che sappiamo che non appena sarà finito ci mancherà. Pensava a questo mentre i suoi piedi la conducevano alla spiaggia e la sua mente si affollava di voci conosciute. Voci di amici. Voci di persone che periodicamente riempivano il vuoto che lei stessa aveva creato. Gente che in realtà di lei non sapeva nulla se non quello che lei stessa, anno dopo anno, decideva di raccontare.
Quando giungono sulla spiaggia, ognuno occupa la sua posizione intorno al timido falò. Non manca una chitarra, un chitarrista, ragazze pronte a divertirsi, ragazzi pronti a divertire. E poi lei, che si stringe le spalle e guarda fisso dentro al fuoco, fin quando la vista comincia a farle male e gli occhi cambiano direzione. Alza lo sguardo di scatto e non rimane stupita nell’accorgersi che nessuno ha fatto caso a lei. Pensa questo, pensa che tutti la odino. Pensa di star rovinando la festa. Pensa che gli altri siano stufi della sua perenne tristezza. Pensa questo, mentre in realtà l’unico pensiero che aleggia sulle teste di tutti loro è che queste sono le ultime serate e l’estate sta scivolando via.
Decide di non rimanere lì, di non cibarsi di una felicità non sua. Decide di allontanarsi momentaneamente dal gruppo, dal fuoco e dalla luce che questo produce. Lentamente, senza spostare le mani dalle spalle, come se da sola volesse avvolgersi in un abbraccio, si avvicina alla riva. Tutti sappiamo come appare il mare di notte, mentre il calore dell’ultima estate come pioggia ti accarezza lentamente, due sfumature di blu si incontrano a metà strada, creando un confine appena percepibile tra mare e cielo. In quel momento avrebbe voluto che tutti lo sapessero. Che tutti sapessero quante volte aveva immaginato di incamminarsi nell’acqua fino a soffocare. Avrebbe voluto che il mondo intero la compatisse. Avrebbe voluto che qualcuno le dicesse che non era lei la causa del suo malessere. L’idea di mettere in atto quell’immaginazione la sfiora mentre cammina sul bagnasciuga, nonostante sappia che sono pensieri d’un momento e che il coraggio le sarebbe mancato ancora prima del terreno sotto i piedi. Cammina e mentre lo fa, senza accorgersene, si allontana sempre di più da quel contesto di festa. Dagli altri. Quegli altri dai quali non si sente amata, dai quali ricercava un affetto che da sola non è in grado di procurarsi. Eppure, era convinta di valere più di tutti loro messi insieme, come se in fondo fossero gli altri a non meritare la sua presenza. Ma è consapevole che è solo l’ennesima scusa al suo forzato isolamento. E mentre cammina, mentre l’acqua fredda le bagna le caviglie, la sabbia alleggerisce ogni suo passo, un accenno di vento le punge le guance e la luna e le stelle la osservano scappare dal resto del mondo, mentre tutto ciò accade, respira. Sente di star vivendo. Ed è felice di essere una persona malinconica. Perché solo le persone tristi fanno poesia.  
   
 
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