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Autore: Kiarachu    09/04/2020    4 recensioni
Dopo aver risolto il caso degli ululatori notturni, Judy riprende la sua routine di poliziotta affiancata da Nick, ma le manca qualcosa. Ma succederanno delle cose che riempiranno questo vuoto.
Genere: Azione, Sentimentale, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Capitan Bogo, Judy Hopps, Nick Wilde, Nuovo personaggio, Yax
Note: Movieverse | Avvertimenti: Spoiler!
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Judy stava tornando a casa dopo la sua prima giornata di lavoro con Nick. Era contenta, e saltellava felice verso il monolocale. Poi entrò nella stanzetta e disse, quasi ridendo, “E chi se lo sarebbe aspettato che il pirata della strada fosse Flash! Credo che questa città non finirà mai di stupirmi!”

 

Poi quasi cadde sul letto, dato che Capitano Bogo aveva dato a lei e a Nick diversi fascicoli da compilare di vecchi casi da archiviare quel giorno. Le dispiaceva aver fatto pagare quella multa a Flash, ma la legge doveva essere rispettata da tutti.

 

Sospirò, e si accigliò, pensando agli avvenimenti accaduti qualche tempo prima, e all’arresto di Bellwether.

Poi si spaventò, dato che il suo smartphone aveva cominciato a suonare. Si chiese se fossero i suoi genitori.

 

Si alzò dal letto e andò alla scrivania, e vide che erano proprio loro. Rispose alla chiamata. “Ehi, ciao!” lei disse, sorridendo a Stu e Bonnie. Poteva vedere alcuni dei suoi fratellini e sorelline saltellare nella stanza.

 

Suo padre le sorrise, e le chiese com’era andata la giornata. Lei raccontò di Nick che era diventato il suo partner, e di cosa avevano fatto durante quella giornata.

Alla fine della storia sospirò, anche se impercettibilmente, ma i suoi genitori se ne accorsero.

 

Bonnie allora disse, con tono preoccupato e amorevole, “Tesoro, c’è qualcosa che non va? Mi sembri preoccupata…”

Judy sbattè le palpebre, e la guardò stupita, per poi dire, “No, nulla, son felice, finalmente faccio quello che ho sempre desiderato da una vita, con qualcuno che mi piace,” aggiunse, sorridendo, pensando al rapporto che aveva instaurato con la volpe.

 

Stu si accigliò, e disse, “Non è che ti piace quella volpe…Nick? Nel senso…ehm…in modo romantico. Voglio dire, dopo l’avventura che avete avuto assieme, e da come ne parlavi mi pareva che ti piacesse di più di un semplice amico…” aggiunse, per spiegare il suo punto di vista, con tono un po preoccupato.

 

Judy fece tanto d’occhi, e rise di cuore. “No, oh santo cielo, no! Siamo solo amici! È il mio partner, ma come collega, niente di più! E poi quando mai si è sentito di una volpe e un coniglio che stanno assieme, dai!” lei disse, scuotendo la testa. Questa cosa l’aveva messa di buonumore, perché era preoccupata, ma per un'altra cosa.

 

Bonnie aprì la bocca, come per dire qualcosa, ma Stu la fermò, scuotendo la testa. Questo non passò inosservato alla brillante detective, e Judy chiese, socchiudendo gli occhi in modo sospettoso, “Cosa c’è? Mamma, volevi dirmi qualcosa?”

La coniglia guardò suo marito, e disse, “Caro, forse è ora di dirglielo…”

 

Stu sospirò, e annuì. “Ok, è ora che lei sappia. Ehm…diglielo tu, dato che è…dal tuo ramo della famiglia…” lui aggiunse, un pochino a disagio.

Bonnie fece un’espressione esasperata, roteando gli occhi, poi disse, “Judy, ti ricordi di quella mia cugina di cui non volevamo parlarti tanto, quando eri piccola?”

 

La coniglia dal pelo grigio si accigliò, per ricordare, poi disse, “Dici Millicent? Quella che mi dicevate che era un po’ stramba?”

Sua mamma annuì. “Esatto. Vedi, nella mia famiglia ci son stati alcuni casi di conigli che non volevano fare i contadini, ma che avevano deciso di lasciare il proprio villaggio per fare altri lavori. Una di essi era Millicent. Era andata all’Università di Zootropolis per diventare una scienziata, e ci era anche riuscita, laureandosi con lode.”

 

“Noi l’avevamo un po’ isolata, dato che non ci pareva consono per una coniglia lavorare come scienziata, ma ogni tanto ricevevo qualche lettera da lei. Ero l’unica che non l’aveva disprezzata molto come gli altri, perché anch’io da giovane volevo fare altro, ma poi mi ero rassegnata a coltivare la terra, come tutti noi conigli.”

 

“Ma sto divagando. In parecchie lettere Millicent mi parlava di questo suo assistente, una volpe molto brillante, che l’aiutava in laboratorio. Lei stava studiando come il DNA delle varie specie di animali potesse influenzare la scelta di fare certi lavori, e aveva scoperto che il suo DNA in effetti era un poco differente dai conigli che erano contadini, e ciò aveva aiutato ad avvalorare la sua ipotesi.”

 

“Con questa volpe – Roland – poi avevano girato per il centro di Zootropolis, e anche i vari quartieri per prendere più DNA possibili da altri animali, per confermare ancora di più la sua teoria. Aveva stabilito uno stretto legame con Roland…e alla fine si erano messi assieme, e pure sposati!”

 

“Ogni tanto ci sentivamo, ma io ero cambiata molto, e disapprovavo la loro unione, reputandola contro natura. Poi tu ci hai aperto gli occhi, dopo quello che è successo a Zootropolis. Magari adesso potrei provare a contattarla per sentire come sta…” Bonnie finì, poi aspettò la reazione di sua figlia.

 

Judy aveva la bocca spalancata, poi fece un’espressione accigliata e arrabbiata. “Ma perché non me l’avete detto prima? Quando son andata all’accademia di polizia non ero più una coniglietta, e avrei anche potuto contattarla!”

 

Stu sospirò, e disse, “Non te l’abbiamo detto perché eravamo già preoccupati per te. Avevi già delle strane idee per un coniglio, e se avessi conosciuto Millicent ti saresti convinta ancora di più che la tua scelta era giusta. Adesso ammettiamo che non è stata una buona idea, se l’avessi conosciuta magari avresti avuto un alleato in più per il tuo caso, e ci dispiace di non avertelo detto prima…”

 

La giovane coniglia sospirò, poi sogghignò. “Vabbè, vi perdono. Comunque, mamma, devi dirmi dove abita, o darmi il suo contatto, mi piacerebbe conoscerla,” lei disse, sorridendo.

Bonnie annuì, e disse, “Ma certo cara, comunque vorrei sapere cos’altro ti preoccupa, lo vedo dalla tua faccia tirata e dal fatto che hai le orecchie un po’ giù,” lei aggiunse, volendo sapere cosa passasse per la testa di sua figlia.

 

Judy non voleva dire cosa stava pensando, per non preoccuparli. “Mmmh…non è niente, sul serio, è…una cosa stupida,” lei disse, sorridendo insicura.

Stu allora disse, “Dai, Judy, diccelo, magari possiamo aiutarti.”

 

La giovane coniglia sospirò, pensò per un po’, poi sospirò di nuovo, e disse, “Ok, beh, come ho detto prima, son felice, però…lavorare come poliziotta non mi soddisfa. Avendo vissuto quell’avventura, adesso risolvere quei casi semplici non è abbastanza. Mi serve di nuovo il brivido che ho provato risolvendo quel difficile caso…”

 

Stu spalancò gli occhi, e disse, “Oh, è quello? Beh, è normale, e te lo posso dire per esperienza personale. Vedi, quando ero giovane e avventato ho avuto la mia dose di avventure con i miei amici, e ogni volta aspettavo di avere quella sensazione elettrizzante. Poi con gli anni ho messo la testa a posto, e son diventato un pacifico coniglio coltivatore, ma quando avevo la tua età – o anche più giovane – volevo sempre provare quel brivido. Ciance a parte, l’unica cosa da fare è aspettare, son sicuro che succederà qualcos’altro a Zootropolis, è una città così piena di animali e pericoli…”

 

Bonnie lo guardò stupita, e poi gli disse, “Tesoro, non vorrai mica che la nostra cara Judy si ritrovi di nuovo in una situazione così pericolosa, vero?”

Il coniglio la guardò male. “No, certo che no, stavo solo dicendo che è probabile che possa succedere qualcosa di eccitante. Tutto qui,” lui disse.

 

Judy fece un sorriso storto, scuotendo il capo. “Hai ragione, papà…grazie, mi hai aiutata molto. Ok, ci si sente domani, buona serata!” lei disse, e poi chiuse la chiamata, dopo che i suoi genitori la salutarono di rimando.

 

Prima di andare a dormire Judy fece alcune ricerche su Internet col suo smartphone per trovare un altro appartamento. Grazie al fatto che aveva risolto il caso dei mammiferi impazziti, il Capitano Bogo aveva deciso di darle una paga più consistente, e così lei aveva deciso di prendere in affitto un appartamento più decente di quello dove soggiornava.

 

Il giorno dopo andò a lavorare, e lei e Nick risolsero altri casi, sia minori che più importanti, e aiutarono i loro colleghi a trovare altri indizi o collegamenti in certi casi.

Durante la pausa pranzo la poliziotta andò a dare un occhiata ad un appartamento in un condominio vicino alla stazione di Polizia, ma non le piacque molto, e così la sua personale ricerca continuò.

 

Ogni volta che andava a lavorare Judy sperava di lavorare a qualche caso importante, e la ricerca per un nuovo appartamento la stava stancando non poco.

Nick notò che non era energica come sempre, e nella loro pausa pranzo, disse, “Ehi, Carotina, cosa c’è che non va? Ti vedo stanca in questi giorni, se vuoi ne puoi parlarne con me…”

 

La coniglietta sospirò, e lo guardò. Poi decise di confidarsi con lui, sicura che avrebbe capito. In fondo anche lui aveva vissuto quell’avventura, e altre avventure prima di quella. “Beh, ecco, sono un pochino stressata per via del lavoro e anche per la mia ricerca di un appartamento nuovo. Per il lavoro…magari ti sembrerà sciocco, ma mi manca quel brivido che avevo provato a risolvere quel caso…” lei disse, facendo il broncetto.

 

Nick sorrise, e rispose, “Ah, quello…beh, per quello non ci rimane che aspettare. Anche a me manca quel brivido, ma so aspettare, anche perché SO che tipo di città è Zootropolis, e son sicuro che potrebbe succedere qualcosa di eccitante. Per l’appartamento, credo di poterti aiutare. Anche io ne stavo cercando uno, poco dopo essere entrato nella Polizia, e ho trovato un piccolo condominio dove c’è ancora un appartamento libero. Se vuoi stasera possiamo andare a dare un occhiata,” lui finì, sorridendo.

 

Judy sorrise mostrando i denti, e poi lo abbracciò. “Sapevo che mi avresti capita, e anche i miei genitori mi hanno detto che avrei dovuto aspettare, dato che Zootropolis è una città grande e di sicuro potrebbe succedere qualcosa di grosso in futuro. Per l’appartamento va benissimo, grazie!” lei disse, con entusiasmo, facendo sorridere la volpe.

 

Nel pomeriggio fecero una ronda nel centro di Zootropolis, e poi finirono il loro turno. Andarono poi verso il condominio dove Nick si era stabilito. Era piccolo, di vecchia costruzione, con muri grossi e fatti di pietra e cemento. C’erano quattro poggioli sulla facciata, due di essi – quelli bassi – erano decorati con piante e fiori, mentre quelli sopra erano vuoti.

Lei guardò quello sulla sinistra, notando che aveva le finestre chiuse. “È quello l’appartamento libero?” lei chiese, indicando quello a sinistra.

Nick annuì, e disse, “Esatto. L’unica cosa è che il proprietario vorrebbe venderlo, piuttosto che affittarlo. Se vuoi ti faccio vedere com’è il mio appartamento, tanto son tutti uguali. Lo so perché avevo visto anche quello,” lui disse.

 

La poliziotta ci pensò su un attimo, poi disse, “Per me non è un problema, ho un po’ di risparmi messi da parte avendo aiutato i miei genitori nei campi, quando ero giovane, prima di frequentare l’accademia di Zootropolis, e poi grazie all’aumento dovrei riuscire ad aprire un mutuo. È messo male? Nel senso, ci son lavori da fare?” lei chiese, cercando di calcolare anche le eventuali spese di ristrutturazione.

 

La volpe scosse la testa. “Non molti, da quello che mi ha detto il proprietario è rimasto sfitto per un anno. Andiamo?” lui disse, sorridendo.

Judy annuì, e salirono al secondo piano. Essendo una casa vecchia non c’era l’ascensore, ma non era un problema, dato che era abituata a percorrere grandi distanze a piedi facendo il suo lavoro.

 

Salendo incontrarono la Signora Otterton e Judy le sorrise. “Signora Otterton! Son felice di vederla! Come va?”

La lontra le sorrise di rimando, e disse, “Bene, grazie, cosa ci fa qui? È per caso venuta a vedere quell’appartamento sfitto?” lei chiese.

 

Judy annuì, e disse, “Sì, Nick mi farà vedere il suo appartamento, e in caso poi contatterò il proprietario dell’altro appartamento.”

La lontra sorrise, e disse, “Sono contenta. Questi appartamenti son molto carini, e io sarei contenta di avere anche lei qui, mi sentirei più sicura. Già quando il Signor Wilde si è trasferito son stata contenta,” lei aggiunse, sorridendo alla volpe. Anche lui aveva salvato suo marito.

 

La coniglia arrossì, e fece un’espressione felice, e poi disse, “Grazie, beh, magari ci si vede, arrivederci!”

La Signora Otterton annuì, e entrò nel suo appartamento.

Judy e Nick salirono, e la volpe aprì la porta con le chiavi, scoprendo che era già sbloccata.

 

“Ehi, sono tornato, e ho un ospite!” lui gridò, e dalla cucina arrivò Finnick, il fennec. Indossava una canottiera grigiastra e un paio di pantaloncini corti. Lui e Judy si guardarono con occhi spalancati, e poi la piccola volpe dalle grandi orecchie disse, sgarbatamente, “Perché lei è qui?”

In contemporanea Judy disse, in modo inquisitivo, ma in maniera curiosa, “Come mai lui è qui?”

 

La coniglia poi si mise a ridacchiare. Nick li guardò divertito, poi rispose a Finnick, “Le devo far vedere l’appartamento, perché forse poi comprerà quello vicino al nostro. E Judy, dopo che son entrato in Polizia, ho trovato un lavoro a Finnick. Un vero lavoro, e abbiamo deciso di venire ad abitare assieme qui. In due è più facile pagare l’affitto,” lui spiegò.

 

La volpe del deserto sbuffò, accigliandosi. “Hai un bel coraggio a chiamare quello “un vero lavoro”. Avrei preferito continuare a fare quello che facevo prima, sai?” lui disse, incupito.

Nick roteò gli occhi, e disse, “Beh, posso capire che non è l’occupazione più gratificante del mondo, ma almeno è un po’ più legale di quello che facevamo prima, no? Come tutore dell’ordine non potevo permettere che il mio migliore amico continuasse a fare quello sporco lavoro. E comunque non preoccuparti, son già alla ricerca di qualche altro mestiere che possa piacerti di più di quello che stai facendo adesso…” lui disse, sogghignando.

 

Il fennec si accigliò, e Judy chiese, “Giusto per curiosità, ma che lavoro stai facendo adesso?”

Nick stava per dirglielo, ma Finnick lo fermò, “Non AZZARDARTI a dirglielo! Non è affar tuo, d’accordo?”

 

La coniglia era ormai abituata ai criminali – in questo caso ex-criminale – a minacciarla, così lei ghignò, e disse, “Oh, dai…ti giuro che non riderò, se è così imbarazzante. E comunque ricordati che son molto curiosa, e sono un’investigatrice, quindi prima o poi lo verrò a scoprire,” lei aggiunse, pensando di fare già delle ricerche.

 

Finnick era anche abituato a poliziotti come lei, e così non cedette. Incrociò le braccia sul petto, e disse, “No, non te lo dirò mai! E non lo scoprirai mai, piccoletta!”

Judy fece un sorriso furbesco, e disse, “Ok, la prendo come una sfida. Nick, allora, fammi vedere questo appartamento, d’accordo?”

 

La volpe rossa scosse il capo, e pensò che Finnick si era proprio messo nei guai, ma non lo disse. Questa situazione lo divertiva, e aveva già in mente uno scherzetto da fare al suo vecchio e burbero amico. Poi fece vedere l’appartamento alla sua collega.

Era abbastanza grande, con due camere da letto, un bagno grande e uno piccolo, un ripostiglio, il soggiorno (che aveva una delle due porte che conduceva sul poggiolo) e la cucina (dove c’era la seconda porta del terrazzo); nel corridoio c’era una porta sul soffitto che portava alla mansarda.

 

Il soggiorno era abbastanza grande, e anche la cucina, che era arredata con mobili vecchi, fatti in legno.

Anche nel soggiorno c’erano mobili di quella fattura, e a Judy piacque immensamente.

“Accidenti, è un bell’appartamento! Mi sa che contatterò il proprietario dell’altro appartamento e gli chiederò di farmelo vedere,” lei disse, sorridendo.

 

Nick sorrise, e disse, “Bene, allora domani sera andiamo a parlargli, così puoi vederlo, ok?”

Judy annuì, e ringraziò Nick, per poi andare verso la sua “casa”.

La volpe ghignò, pensando alla sorpresa che avrebbe avuto Judy il giorno dopo, vedendo chi era il proprietario dell’appartamento.

  
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