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Autore: fly90    09/04/2020    0 recensioni
Una ragazza dall'aspetto singolare, due entità nascoste nel profondo dell'anima che la porteranno a dover affrontare una battaglia dall'esito tutt'altro che scontato.
Genere: Horror, Sovrannaturale, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 22.


Maria entrò titubante nella grande e fredda chiesa, non si poteva certo definire una gran religiosa, però aveva trovato spesso conforto fra quelle mura nei lunghi anni successivi all'abbandono di Ariell.

Il reverendo Michael si voltò e le sorrise bonario andandole incontro.

Mia cara Maria, venga con me.” e detto ciò la guidò dolcemente nel piccolo ufficio facendola accomodare e sedendosi, a sua volta.

Mi ha accennato al fatto che sua figlia si trova in pericolo.”

Maria annuì e prese un grosso respiro.

Si ricorda degli incubi che mi perseguitavano da mesi? Quelli dove vedevo una ragazza che mi chiedeva aiuto?” iniziò la donna guardandolo negli occhi.

L'uomo annuì senza interromperla.

Era mia figlia, la ragazza del sogno. In genere quando apriva gli occhi io mi svegliavo sempre ma, l'ultima volta che l'ho sognata, è andata diversamente. È riuscita a darmi un indirizzo.”

L'uomo fece un cenno col capo invitandola a proseguire e facendosi ancora più attento.

Mi sono recata lì e ho fatto di tutto per vederla. All'inizio era molto arrabbiata ma poi siamo riuscite a trovare un punto d'incontro. Le ho raccontato la verità sulla sua nascita e le mie paure.”

Il reverendo a quel punto parlò.

Le ha raccontato anche le sue percezioni?”

Maria annuì tremando leggermente.

E come l'ha presa la ragazza?” chiese l'uomo preoccupato.

Maria scosse le spalle facendosi pensierosa.

Non ne era stupita. Mi...mi ha raccontato di sentirsi...strana ultimamente, è spesso preda di una rabbia cocente e arriva a formulare pensieri orrendi. È spaventata ed ha paura che questa rabbia la conduca alla pazzia e che possa perdere il controllo della mente e fare qualcosa di irreparabile.” improvvisamente si zittì come se si fosse svuotata.

Il reverendo rimase in silenzio per un lungo momento, così tanto che Maria pensò non avesse recepito le sue parole.

Poi l'uomo parlò, con voce grave e preoccupata.

Maria, non vorrei essere affrettato ma credo che la ragazza sia posseduta da un entità malvagia.”

Maria sbatté le palpebre e un brivido le corse lungo la schiena. Aveva sentito parlare di possessioni molto spesso ma credeva fossero, perlopiù, trovate buone solo per qualche film e non cose che potevano succedere nella realtà.

Eppure qualcosa dentro di lei le disse che era quella la strada giusta, per quanto incredibile potesse sembrare.

So cosa sta pensando Maria, ma non si lasci ingannare da ciò che ha visto in tv o da quanto ha letto in qualche libro troppo fantasioso. Esistono possessioni molto gravi, che portano a commettere gesti inconsulti, portano a fare del male, a diventare pericolosi per se stessi e per gli altri, ma esistono persone abbastanza forti che riescono a contrastare la malvagità. Non è facile, e i casi che riescono a convivere con lati oscuri del genere sono pochissimi, ma se Ariell non è ancora arrivata a fare seriamente del male a qualcuno possiamo intervenire per aiutarla.” cercò di rassicurarla l'uomo.

Ma dicono che le possessioni siano terribili, che succedono cose orribili, le persone possedute possono parlare in lingue sconosciute, possono...” si interruppe con un singulto.

Maria, quello è ciò che fanno vedere al cinema. Non esistono persone che girano la testa a 365 gradi, o che camminano sotto sopra. Però esistono le possessioni, esistono persone in cui il male alberga fin dalla nascita, non se ne conosce la ragione ma succede.” Continuò l'uomo cercando di essere comprensivo.

S-si può fare qualcosa per lei?” Riuscì a buttare fuori la donna ancor più tremante, guardandolo speranzosa.

Il reverendo annuì.

Dobbiamo sottoporre la ragazza ad un esorcismo prima che la parte malvagia prenda il sopravvento. Se perderà il controllo di se stessa potrebbe condurla alla pazzia.” disse gravemente guardando Maria negli occhi.

La donna riuscì solo ad annuire prima di scoppiare in singhiozzi.


La voce di Maddy giungeva ovattata alle orecchie di Ariell che non riusciva a concentrarsi abbastanza da capire il discorso che l'amica aveva iniziato almeno da dieci minuti buoni.

La mente turbinava frenetica per oscure vie e non riusciva a fermarla.

Negli ultimi giorni il nervosismo e la paura erano salite alle stelle e non riusciva ne a dormire ne a concentrarsi nello studio. Ormai passava il tempo chiusa nella sua stanza quando era a casa e persa nei pensieri quando era a scuola.

Ma Maddy era la sua migliore amica e non la mollava un attimo guardandola spesso con sguardo preoccupato ma non osando chiederle nulla.

Ariell si voltò a scrutare l'amica e cercò di concentrarsi al massimo su quanto stava dicendo.

Insomma, non so come fare con Jaden, devi aiutarmi!” la supplicò Maddy rivolgendole uno sguardo disperato.

Ariell sorrise, forse se la sarebbe cavata senza dover ammettere di non aver sentito nemmeno una parola.

Ok ok, ti aiuterò. Per prima cosa se vuoi destare il suo interesse dovresti proprio rivolgergli la parola e non limitarti a sbavargli dietro.” tentò e, per fortuna, fece centro.

Hai ragione Ari, so che ha una passione per la musica, proverò ad attaccar bottone con quella. Incrocia le dita per me” le sussurrò prima di fiondarsi all'uscita dove Jaden se ne stava appoggiato al muro in attesa, presumibilmente, di qualche amico.

Ariell si lasciò sfuggire un sorrisetto scostandosi i capelli dietro la spalla.

Passò accanto all'amica e la salutò con la mano mentre Maddy le faceva l'occhiolino senza farsi vedere dal bel ragazzo che le stava di fianco.


Non aveva nemmeno svoltato l'angolo quando si ritrovò faccia a faccia con Maria che la prese per le spalle e si guardò attorno con fare circospetto.

Che succede? Che ci fai qui?” le chiese sulla difensiva.

Nonostante il discorso a cuore aperto di qualche giorno prima Ariell si sentiva ancora ferita e mal disposta nei confronti della madre biologica.

Credo di poterti aiutare.” rispose la madre guardandola con quegli occhi verde smeraldo.

Aiutarmi? E come?”

la donna si guardò intorno ancora una volta come se avesse paura di essere sentita o vista da qualcuno.

Mi sono rivolta ad un reverendo, è una brava persona e ci può dare l'aiuto che ci occorre con il tuo problema.” mormorò strizzandole leggermente le spalle.

Un reverendo? E cosa potrebbe mai fare un reverendo, esorcizzarmi?!” la rimbeccò con ironia acida.

Quando vide Maria sbiancare e serrare le labbra capì che era proprio quello il piano.

Stai scherzando vero?”

La donna scosse la testa e cercò di carezzarle la testa ma la ragazza si scostò bruscamente.

Io non sono posseduta! Queste cose succedono solo nei film!” sibilò serrando i pugni e sentendo, l'ormai famigliare, calore riscaldarle il corpo.

Cercò di allontanarsi e prese un profondo respiro, il cuore le batteva all'impazzata.

Ariell, ti prego, lascia che ti aiuti!” La pregò Maria afferrandole il braccio.

Ariell cercò di scostarsi ma fu troppo lenta e la madre riuscì a poggiarle le dita sulla pelle.

Con una smorfia di dolore Maria ritrasse la mano bruscamente e se la portò davanti agli occhi.

La pelle era rossa e le bruciava terribilmente.

Dopo un momento di stupore tornò a guardare la figlia e gli occhi le si velarono di lacrime.

Anche quelli di Ariell si velarono mentre guardava inorridita cos'aveva fatto alla mano della donna.

M-mi dispiace, i-io non volevo. Non riesco a controllarmi!” cercò di giustificarsi fra le lacrime.

Va tutto bene Ariell, lascia solo che ti aiuti.” la implorò facendo un passo verso la ragazza che indietreggiò d'istinto.

Nessuno può aiutarmi.” sentenziò lei scuotendo la testa.

E se ci fosse qualcuno in grado di farlo? Non vorresti chiudere per sempre questa storia e tornare a vivere la vita che facevi prima?”

La giovane sollevò il capo offrendole uno scorcio della disperazione più acuta in quei suoi occhi così strani, così particolari.

Quando parlò Maria poté sentire tutto il dolore e la paura che la figlia provava.

Esiste davvero qualcuno in grado di aiutarmi?”

La donna annuì non trovando la forza di parlare, in realtà non era sicura che il reverendo potesse aiutare Ariell, ma lo sperava con tutto il cuore e ciò, per il momento, doveva bastare.


ANGOLINO DELL'AUTRICE:

Ciao a tutti amici lettori, come ve la passate?

Spero bene.

Sto procedendo lentamente con questa storia e spero che tornerete a seguirla.

Fatemi sapere cosa ne pensate.

Bacioni.



  
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