Videogiochi > Altro
Ricorda la storia  |       
Autore: FreddyOllow    10/04/2020    0 recensioni
[GTA IV]
[GTA IV][GTA IV][GTA IV]Dopo gli eventi di GTA IV. Niko Bellic sta facendo colazione in una tavola calda, quando due sicari cercano di ucciderlo...
Genere: Azione, Drammatico, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Dopo gli eventi di GTA IV

Niko Bellic era in una tavola calda a fare colazione con un caffè e una brioche al cioccolato. Il locale era pieno di gente e il vociferare delle persone era quasi assordante. Niko pareva irritato da questo e cercava inutilmente di non farci caso.
D'un tratto, due tizi con addosso un casco da motociclista, si avvicinarono alla vetrina della tavola calda.
Niko fece per guardarlo, quando i due puntarono i loro AK contro di lui e spararono. La vetrina andò in frantumi. Niko si abbassò sotto il tavolo, mentre la gente fuggiva dal locale in preda al terrore. 
I due tizi guardarono oltre la vetrina, quando vennero raggiunti dalle pallottole di Niko.
I due crollarono a terra.
Niko sgattaiolò da sotto il tavolo e lasciò la tavola calda. Gettò un occhiata ai due tizi che aveva ucciso e corse via.

Arrivò nel suo attico frastornato e confuso. Lasciò la pistola sul tavolo e si sciacquò la faccia al lavello della cucina. 
"Chi cazzo erano quei due?" Disse fra sé. "Chi cazzo mi vuole morto?"
Non fece in tempo a perdersi nei suoi pensieri, che qualcuno bussò alla porta.
Niko si precipitò a prendere la pistola senza fare rumore e sbirciò dallo spioncino. 
Era suo cugino Roman.
Niko aprì la porta.
"Ehi, cugino! Dove sei sparito?" Roman entrò nell'appartamento. "Ti stavo aspettando? Dovevamo andare al Bowling."
Niko richiuse la porta. "E' successo un casino."
Roman notò la pistola. "Che vuoi fare con quella? Qualche figlio di puttana ti ha pestato i piedi?" Rise.
Niko sospirò e posò la pistola sul tavolino. 
"Merda, Niko." Aggiunse Roman. "Cosa è successo? Non farmi preoccupare." Andò in panico.
"Stai zitto e siediti, Roman."
"Ok, ok, Niko. Ma dimmi cosa è successo."
"Due tizi hanno cercato di uccidermi." Tagliò corto Niko.
"Cosa?" Gli occhi di Roman si spalancarono dalla paura. "Oh no. C-chi? Chi erano?"
"Che cazzo ne so. Indossavano dei caschi. Forse gli albanesi..? Non lo so."
Roman si alzò dal divano. "Ora cosa facciamo? Non voglio più fuggire."
"Sono io quello che ha rischiato la vita, qui, non tu!" Niko alzò le mani irritato.
"Ma io sono tuo cugino." Rispose Roman, facendo avanti e dietro. "Se la prenderanno con me. Se la prendono sempre con me! Oh no! Mi sono appena sposato con Mellorie. Non..."
"Basta!" Gridò Niko. "Mi stai facendo innervosire."
Roman si ammutolì. Poi andò in cucina, prese una bottiglia di birra dal frigorifero e fece un sorso.
"Ora che stai facendo?" Domandò Niko.
"Bevo per dimenticare quello che mi hai appena detto." Aggiunse Roman disperato.
Niko alzò gli occhi al soffitto esasperato. 

Mezz'ora dopo, scese dal suo attico ed entrò nella sua Banshee nera con una striscia verde al centro. Aveva lasciato Roman a disperarsi e a piangere come un bambino. C'era molto traffico, così come la gente che passeggiava in strada. Il suo attico era Albany Avenue. Un quartiere ricco, frequentato da gente potente e ricca. 
Raggiunse Jacob nel suo appartamento verso le tredici. Stava fumando dell'erba sdraiato sul divano, assieme a Badman.
"Ehi, Niko." Sorrise Jacob nel vederlo. "Come va?" Si alzò per salutarlo.
"Beh, non male, a parte che due tizi hanno cercato di farmi saltare la testa."
Badman si pietrificò.
"Roba pesante." Aggiunse Jacob. "Sono fuggiti?"
"Li ho uccisi." Rispose Niko.
Jacob fece un tirò alla sigaretta. "Le strade sono diventate ostili, Niko. Ora persino un idiota vuole fare un tiro dalla stessa canna, mi segui?" Schioccò la lingua.
Badman parlò velocemente, ma Niko non capì nulla.
"Quello che vuole dire, Badman." Disse Jacob sedendosi sul divano. "E che ha sentito una voce in giro. Un tizio, un russo, ti voleva morto."
Badman parlò nuovamente senza farsi capire.
"Badman dice che è gente pericolosa. Gente legata alle famiglie mafiose in Russia. Un certo Petrov Volkov."
"Non conosco nessuno con quel nome." Rispose Niko confuso.
Badman fissò sia Jacob che Niko. Poi guardò paranoico fuori dalla finestra.
Niko corrugò la fronte. "Qualcosa non va?"
Jacob inspirò l'erba. "Problemi, Niko. Soliti problemi con qualche cane sciolto. Gente che non vuole pagare la quota a Badman."
Girandosi, Badman parlò rapidamente.
"No, Badman." Disse Jacob. "Niko non è così stupido."
Niko si accigliò in cerca di una risposta.
"Badman dice che ti sei fatto seguire." Aggiunse Jacob.
"Cosa? Impossibile."
Badman gettò uno occhiata oltre la finestra. Sui marciapiedi c'era gente, ma serrò gli occhi nel vedere tre uomini all'angolo. Erano vestiti con giubbotti da motociclisti e lanciavano sguardi verso la finestra. 
Badman si voltò turbato e parlò veloce.
"Sicuro?" Domandò Jacob, buttando la cicca nel portacenere
Badman indicò i tre uomini, mentre Jacob diede un occhiata.
"Merda, Niko." Disse Jacobs. "Ti sei fatto seguire."
Niko non lo credette sul momento, finché non li vide con i suoi occhi. Non sapeva cosa dire.
"Ok, Niko." Aggiunse Jacobs. "Facciamo fuori quei tre stronzi!"

Uscirono dall'appartamento armati di Uzi, ma si accorsero che i tre uomini erano spariti. Badman si guardava attorno perplesso. Qualche auto passava in strada con la musica a palla. 
"Dove sono andati?" Disse Niko.
"Devo chiedere ai ragazzi." Rispose Jacob. "Forse loro hanno visto qualcosa."
Vennero a sapere da uno spacciatore che i tre tizi non erano da soli. Altri uomini stavano girando nel quartiere con delle moto sportive. Ne avevano contati trentadue. 
Confuso, Badman parlò rapidamente.
"Badman crede che sia una vera invasione del nostro quartiere." Spiegò Jacobs a Niko. "Vuole mettere su un gruppo armato. Gente che sa sparare, mi capisci?" Schioccò la lingua.
Badman aggiunse qualcosa.
"Lo so, lo so." Jacob si voltò verso Niko. "Ascolta, Niko. Noi non vogliamo problemi con le altre bande, ma Badman vuole aiutarti lo stesso. Tu in passato ci hai aiutato, anche se non sei del giro, mi spiego?" Fece schioccare la lingua.
Niko allargò le braccia, incredulo. "Beh, grazie, Jacobs. E grazie anche te, Badman."
Badman annuì, disse qualcosa a Jacob e andò via.
"Seguimi, Niko." Disse Jacob. "Badman vuole che scoviamo quella gente, mentre lui raduna i ragazzi."

Badman entrò nel bar, che era il covo dei suoi ragazzi. Il locale era piccolo e sembrava quasi un porcaio, con al centro un biliardo, un bancone da bar e qualche sedia. Nell'aria c'era un forte odore di erba. Molti ragazzi bevevano, chiacchieravano e fumavano. 
Quando videro entrare Badman, tutti si ammutolirono.
Badman parlò velocemente.
Dodici uomini si alzarono dalle sedie e lo raggiunsero. Quindi uscirono con lui, incamminandosi verso due auto che sembravano cadere a pezzi. Era tutta apparenza, perché quelle auto avevano dei motori in perfetto stato. Le usavano per trasportare droga e per fare spedizioni punitive. Passavano inosservate nei quartieri poveri.
"Sei sicuro che siano Albanesi?" Disse improvvisamente un uomo robusto.
"Così ha detto Badman." Rispose un uomo calvo.
"Perché hanno invaso il quartiere? E poi perché non hanno sparato nemmeno un colpo?"
Badman si fermò e disse in tono rabbioso qualcosa all'uomo robusto. Quello non parlò più.

Nel frattempo, Niko e Jacob stavano camminando per il quartiere. Ogni ragazzo che incontravano diceva loro che gli uomini sulle moto, si erano diretti a nord. 
"Forse ci stanno aspettando." Disse Niko, pensando a perché fossero andati tutti là.
"Che ci provino pure." Rispose Jacob, fumando dell'erba. "Loro non sanno che ti stiamo aiutando."
"Ne sei sicuro?"
"Certo, Niko. A nord non c'è niente. Ci sono case abbandonate." Inspirò la sigaretta. "Ho qualche ragazzo, là. Ma il posto è trafficato da drogati, mi capisci?" Schioccò la lingua.
"Ma non hai risposto alla mia domanda." Niko scosse la testa.
"Le risposte sono come le armi, Niko. Quando decidi di usarle, possono incepparsi, mi segui?"
Niko aggrottò le sopracciglia confuso, ma non disse nulla.
Qualche tempo dopo, arrivarono a Nord del quartiere. Nelle strade c'era una via via continuo di drogati in cerca di una dose o di qualcuno da derubare. Negli spiazzi era facile vedere le carcasse delle auto arrugginite, che erano lì da chissà quanto tempo. Le case erano quasi tutti abbandonate. Molte di queste erano a un passo dal crollare del tutto. I vicoli pieni di spazzatura e siringhe, oltre che di barboni e gente che scopava alla luce del sole. Gli spacciatori erano invisibili, perché si nascondevano nei palazzoni o case e sbirciavano in strada dalle finestre sbarrate da assi di legno. Ogni tanto qualche auto proseguiva lentamente in strada, facendo sempre lo stesso giro. Gli occupanti tenevano d'occhio la situazione, in caso fossero arrivati guai.
Jacob fermò un auto di queste. Un SUV nero.
"Ehi, Jacob." Disse il guidatore, un uomo magrissimo e con gli occhi infossati. "Qualcosa non va?"
"Hai visto uomini sulle moto, Jeb?" Gli domandò.
"Sì. Li abbiamo inseguiti per un po'. Pensavo fossero in cerca di guai."
"Dove sono ora?"
"Nella villa abbandonata. Si sono radunati tutti lì. Ho mandato alcuni uomini a tenerli d'occhio."
"Perché tu non sei con loro?" Domandò Niko.
Jeb gli lanciò uno sguardo caricò di tensione.
"Niko, Jeb si è comportato bene." Disse Jacob. "Nel quartiere devono esserci almeno tre auto, in caso di problemi."
Jeb distolse lo sguardo da Niko. 
"Quanti uomini ci sono lì?"
"Quindici."
"Ok, seguici." Disse Jacob. "Ma una volta lì, resterete di guardia, mi spiego?" Schioccò la lingua. "Badman sta arrivando con un gruppo armato."
"Merda." Rispose Jeb. "Sembra roba grossa."

Badman li raggiunse poco dopo, armati di mitra e AK. Scesero da quattro macchine e si radunarono tutti all'ingresso di un condominio diroccato, il cui unico occupante era un anziano di novanta anni. 
"Il piano è semplice." Disse Jacob. "Circondiamo la villa e li facciamo fuori!"
Niko controllò il caricatore dell'uzi. 
"A chi dobbiamo sparare?" Chiese l'uomo robusto.
Irritato, Badman parlò velocemente.
L'uomo robusto rimase in silenzio.
Niko guardò Jacob in attesa di una risposta.
"Badman gli ha detto di chiudere quella fogna di bocca." Jacob buttò la cicca sul pavimento. 
In quell'istante, arrivò correndo un ragazzo che teneva d'occhio la villa. Tutti lo guardarono, mentre riprese fiato. "Vogliono parlare."
Badman lanciò uno sguardo a Jacob.
"Perché vogliono parlare?" Disse Jacob. "Hanno invaso il nostro quartiere. Non vogliono parlare."
Il ragazzo non sapeva cosa rispondere.
"Vogliono me." Aggiunse Niko.
"Tu sei uno di noi, Niko." Jacob scioccò la lingua.
Badman annuì.

I trentadue uomini che si erano segregati nella villa, furono accerchiati dal gruppo armato. Si nascosero dietro la recinzione di pietra mezza crollata che cingeva la villa. 
Niko vide la faccia di un uomo spiare dalla finestra.
D'un tratto un uomo dai capelli rasati uscì dalla villa. Si fermò sotto il portico. "Vogliamo Niko Bellic!" Urlò con voce rauca. "Consegnatecelo e lasceremo il quartiere!"
Jacob guardò Niko. "Forse non ha capito che non è nella posizione di fare richieste."
"Già." Rispose Niko confuso. "Ma non capisco perché si sono chiusi nella villa."
Badman parlò rapidamente.
"Badman dice che sono degli idioti."
"Può essere." Aggiunse Niko.
"Allora?" Urlò l'uomo rasato. "Avete un minuto per pensarci." Mise le mani dietro la schiena.
I ragazzi di Badman fremevano per entrare in azione.
"Avete commesso un grosso sbaglio!" Gridò Jacob. "Niko Bellic è un nostro fratello! Se avete problemi con lui, allora avete problemi con tutti noi!"
L'uomo rasato smorzò un leggero sorriso e tornò in casa.
"E' ora di..." Jacob non finì la frase.
Dozzine di uomini armati comparvero da dietro gli angoli delle case e dei palazzi. Aprirono il fuoco contro il gruppo di Jacob, che venne decimato ancor prima di sparare un colpo. Badman ordinò ai suoi uomini di sparare, ma vennero affiancati e fatti a pezzi. Niko sparò una raffica contro cinque uomini, uccidendoli, mentre Jacob frastornato da ciò che era successo, corse da Badman e lo aiuto a proteggersi dietro un bidone. Niko li raggiunse poco dopo.
"Era una trappola!" Urlò Niko, mentre le pallottole fischiavano tutt'attorno. "Sapevo che era una fottuta trappola!
Badman parlò così velocemente, che nemmeno Jacob lo capì.
Altri uomini di Badman, che cercavano di fuggire, vennero crivellati di proiettili. Le strade si riempirono di sangue. Dalla villa uscirono altri uomini che si affiancarono agli altri. 
"Dobbiamo fuggire!" Disse Niko. "O ci accerchieranno."
Badman parlò velocemente.
"Badman non vuole fuggire. Ci sono i nostri fratelli là fuori. Dobbiamo aiutarli."
"Moriranno!" Urlò Niko. "Non possiamo far nulla per loro."
Jacobs comprese le sue parole e cercò di convincere Badman, ma quello non si mosse. Anzi, si alzò e si mise a sparare ciecamente da dietro il bidone. Il fuoco s'intensificò sulla loro posizione.
"Cazzo! Dobbiamo andare!" Gridò Niko. "Convincilo, Jacob. Li vendicheremo in un altro momento."
Non ci fu bisogno che Jacob lo persuadesse, perché Badman fu d'accordo.
Si misero a correre, mentre le pallottole foravano muri e cemento stradale. Entrarono nell'auto con cui era venuto Badman e fuggirono via dal luogo dello scontro.
Niko sfrecciava a tutto gas. Si accorse che alcuni uomini lo stavano inseguendo con le moto. Ormai aveva capito che erano albanesi. Non era la mafia russa, a meno che non si servissero di loro.
I motociclisti aprirono il fuoco contro la macchina.
Niko ne fece sbandare uno, urtandolo con la fiancata dell'auto. Il motociclista finì contro il palo del semaforo.
Jacob e Badman spararono dal finestrino dell'auto. Un motociclista venne colpito sul casco, che gli salvò la vita, scivolando sull'asfalto. 
Niko svoltò a destra.
Jacobs centrò la ruota anteriore di una moto, facendo sbalzare in aria il motociclista, che si schiantò sul tettuccio di un auto.
Una pallottola vacante colpì Badman a un braccio.
"Merda!" Urlò Jacob.
Niko si voltò a guardare, credendo che Badman fosse morto.
"Vai più veloce, Niko!" Disse Jacob.
"Più veloce di così non va!" Rispose Niko.
Proseguì per cento metri, finché girò a sinistra. In fondo alla strada vide un posto di blocco; due auto e cinque Albanesi che gli sparavano addosso. 
"Abbassate le teste!" Urlò Niko.
La macchina si aprì un varco tra le due auto. L'ultimo motociclista finì contro il bagagliaio di una delle due auto che, schizzando in aria, si schiantò sul marciapiede con il casco.

Quando raggiunsero l'appartamento di Badman, videro che era in fiamme. 
Badman era svenuto, dopo aver perso molto sangue.
Niko lo guardò, fermando l'auto accanto al marciapiede. 
"Cosa fai, Niko?" Disse Jacob, che teneva le mani sulla ferita di Badman. "Portaci via da qui."
"Vi porto al bar?"
"Non credo che il bar sia un luogo sicuro. Forse tutto il quartiere non è più sicuro."
Niko ci mise un po' per rispondere. "Mi dispiace, Jacob. E' tutta colpa mia."
"Non pensarlo neanche, Niko. Siamo fratelli. Una famiglia, mi spiego?"
Niko annuì.
   
 
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Videogiochi > Altro / Vai alla pagina dell'autore: FreddyOllow