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Autore: lucketta    10/04/2020    2 recensioni
Il primo ballo di Hermione e Ron
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Ron/Hermione
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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“Finalmente un po’ di gioia, questo matrimonio è la cosa più sensata che sia accaduta finora” pensò Hermione mentre si destreggiava tra i tavoli allestiti per il matrimonio di Bill e Fleur con il vestito svolazzante che la rendeva elegante e bellissima.

E pensare che non voleva nemmeno acquistarlo, aveva deciso che fare shopping in un momento come quello non era una cosa molto intelligente da fare.

Ma come al solito fu la sua più cara e ostinata amica che la convinse.

Ginny era così innamorata e affascinata dalle storie che Hermione le raccontava sui negozi babbani, che non pensava ad altro che svincolarsi dalla madre e fuggire ad Oxford Street o Piccadilly Circus.

La fulva le chiedeva e richiedeva così tanto spesso, arrivando quasi a supplicarla, di portarla in una di quelle strade così sfavillanti e brillanti che lei stessa le aveva raccontato, che quasi si sentì in colpa di non portarcela e quindi non poté fare a meno.

Era chiaro che non le avrebbero fatte sgattaiolare fuori dalla tana, soprattutto dopo tutti quei compiti che Molly le aveva affidato, ed Hermione non si sognava di trasgredire le rigide regole della famiglia che la ospitava con così tanto affetto. In più non era mai stata neanche una tipa da shopping con le amiche, ci volle così tanta fatica da parte di Ginny per convincerla. “Dai Herm... non abbiamo mai fatto nulla di avventato, staremo attente, deciderai tu dove portarmi e quando tornare. Ti prego, ti prego” Le ripeteva ormai così tanto spesso Ginny con le mani incrociate gli occhi supplicanti. Hermione alla fine disse che non sarebbe accaduto nulla di pericoloso, poi un piccolo rischio poteva anche correrlo, d’altronde aveva diciassette anni.

Così decisero di lasciare un biglietto sul tavolo della cucina della Tana con scritto “siamo andate a Londra a fare shopping, si è pericoloso, si staremo attente, si torneremo per cena” con un’ilarità che Hermione non sentiva da tempo le due ragazze si smaterializzarono e piombarono nel centro di Londra.

Non pensava che lo shopping potesse essere così divertente, soprattutto con Ginny Weasley, che era così entusiasta e catturata dalle migliaia di luci e colori che le illuminavano il viso e il sorriso, Hermione si disse felice di vederla così, si convinse che quel tempo passato insieme all’amica era così prezioso che non sarebbe riuscita a non averla più tra i piedi una volta intrapreso il viaggio per la ricerca degli horcruxs e rimpianse di non avercela portata prima.

Londra era magnifica come sempre, le due amiche si persero tra le luci e i centinai negozi della città. Dopo un caffè, un gelato e tante chiacchiere decisero che era arrivato il momento di fare shopping.

Hermione si fermò alla vetrina di un piccolo negozio catturata da un abito semplice ed elegante, spinta dall’amica ad entrare prese senza alcun dubbio l’abito che aveva visto in vetrina e filó dritta in camerino. Mentre si guardava allo specchio cominció a fantasticare che un ragazzo dai capelli rossi le abbottonasse la zip, sfiorandole il collo con le dita delicate e le dicesse “sei magnifica” , arrossì a quel pensiero e decise che l’abito era quello giusto.

“Sarai bellissima” le disse Ginny con aria sognante.

“Se non altro è in saldo, sarebbe uno spreco lasciarlo in questo stand” si giustificò Hermione con un sorriso sornione.

Probabilmente Victor Krum condivideva il pensiero di Ginny, da quando era apparso al matrimonio fu sorpreso diverse volte da Hermione ad indugiare con lo sguardo sul suo abito e sulle sue forme.

La ragazza si sentiva imbarazzata e impaurita allo stesso tempo, non avrebbe sopportato una scenata di gelosia di Ron, non al matrimonio del fratello e soprattutto non prima di partire per un viaggio faticoso ed estenuante.

Victor pensava di non averla mai vista così bella, nonostante Hermione per lui fosse la ragazza più bella del mondo magico.

Spesso durante il Torneo Tremaghi si ritrovò a pensarla e a desiderare di incontrarla nei corridoi di Hogwarts. Quando aveva fortuna riusciva ad incrociarla in biblioteca, luogo che aveva imparato a capire essere il preferito della ragazza.

Cercava in tutti i modi di avvicinarla e poter chiacchierare con lei, ma Hermione quando non era intenta a studiare era dedita ai suoi due amici Potter e Weasley.

C’era qualcosa negli sguardi di Hermione e Ron che a Victor provocava una strana morsa allo stomaco, il modo in cui si sorridevano e la timidezza con la quale stavano l’uno accanto all’altro e i sorrisi imbarazzati di quando, fortuitamente, si sfioravano.

Hermione era stata chiara e definitiva, tra lei e Ron c’era solo una forte amicizia, ma lui non poteva essere d’accordo e non riusciva a non essere geloso di Ron.

Senza nemmeno accorgersi Victor si avvicinò al tavolo in cui era seduta Hermione, Ron e quello strano cugino di Ron.

Hermione era titubante e imbarazzata, non voleva chiacchierare con Victor e non voleva che lui la invitasse a ballare, voleva bearsi degli sguardi timidi e impacciati di Ron che con aria innamorata guardava il suo vestito che le cingeva i fianchi e il seno.

Ogni volta che i loro occhi si incontravano i loro visi avvampavano.

Ron non appena si accorse che Victor stava avvicinandosi al loro tavolo, senza nemmeno rendersene conto mugugnò ad Hermione

“vuoi venire a ballare con me? “ con aria impacciata e senza nemmeno aspettare la risposta di Hermione le prese la mano e la trascinò al centro della sala da ballo.

Erano stretti l’uno all’altra, emozionati e timidi.

“Ehi” -disse Ron in un sussurro, con le orecchie avvampate.

“Ehi” rispose Hermione

“Non ho nemmeno aspettato che mi rispondesse, magari non ti andava... ti ho praticamente trascinata” continuò Ron stringendola più a se, inavvertitamente.

“Certo che mi andava...d’altronde ho aspettato tanto per essere invitata a ballare da te, non trovi?” gli rispose con aria divertita Hermione.

“Oh beh, spero ne sia valsa la pensa, non sono un gran ballerino” rispose Ron

“Certo che lo sei, la professoressa McGranitt è stata una brava insegnante” disse Hermione con una risata che le increspava le labbra.

“Certo, ho avuto delle lezioni indimenticabili” rispose Ron divertito ma imbarazzato

“Neanche il tuo vecchio cavaliere è riuscito a dimenticarsi di te, non ti toglie mai gli occhi di dosso” continuò Ron stringendola a sè.

Hermione stretta nelle sue braccia non riuscì ad evitare il contatto con i suoi occhi azzurri e profondi, sentì il cuore batterle sempre più forte e lo stomaco diventare una morsa. I suoi occhi sembravano scrutarla in profondità, si sentì completamente assuefatta e rapita da quella sensazione che quasi non sentì Ron che parlava.

“Mi dispiace vederlo così, vorrei poterlo aiutare a fargli dimenticare di te” disse Ron soffiando sulle labbra di Hermione fingendo di essere gentile.

“Come potresti aiutarlo? “ gli chiese Hermione in un sospiro.

“Così”

Ron si avvicinò alle labbra di Hermione e con un tocco soffice e delicato la baciò tra la guancia e le labbra. Li dove il sorriso di Hermione si incurvava.

Era sempre stato attratto dalle labbra di Hermione, gli sono sempre sembrate due ciliegie succulente, molto più spesso di quanto riuscisse ad ammettere si era ritrovato a sognare ad occhi aperti le sue labbra su quelle di Hermione. Aveva sempre amato il suo sorriso, Hermione sorrideva spesso, ma i sorrisi che dedicava agli altri erano diversi. Ron amava profondamente il sorriso che lei dedicava solo a lui. Grazie a quel sorriso Ron aveva capito quanto fosse perdutamente innamorato di Hermione. Promise a se stesso che il sorriso di Hermione sarebbe stato l’unica cosa importante della sua vita. Vederla sorridere... quello era l’unica cosa che contasse.

“Grazie Ron, è stato un gesto gentile da fare” disse Hermione con gli occhi dolci e penetranti.

Lo abbracciò stretto e gli baciò l’incavo del collo, poi come risvegliata da una profonda inquietudine gli sussurrò all’orecchio con voce tremante

“Non è il nostro momento Ron, non possiamo”

Ron la strinse ancora più a sè e consapevole che la ragazza più intelligente e coraggiosa che conosceva aveva detto la verità.

Loro non avrebbero potuto rischiare di perdersi l’uno nell’altro, non avrebbero avuto la forza di affrontare tutto il dolore, non avrebbero potuto di distrarsi dalla loro missione, avevano un compito troppo importante da portare a termine, e per la prima volta non controbatté, ma con un sorriso triste le disse

“Saprò aspettare, amore mio.”

Avrebbero avuto tempo, saranno stati felici un giorno, dovevano solo aspettare.

  
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