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Autore: Daphne_07    10/04/2020    3 recensioni
Ciao a tutti! Vi avviso che questa one-shot sarà un po’ fuori dal comune: si tratta della coppia Sana e Naozumi. Mi piacciono sia lui che Akito e, visto che in questo sito ci sono pochissime storie sul primo, ho deciso di dedicargli un po’ di spazio. Più che altro la pubblico per la mia sanità mentale, non mi aspetto che possa piacere >.< E' una breve one-shot senza pretese che parla di un momento molto importante nella vita dei due ragazzi...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Naozumi Kamura/Charles Lones, Sana Kurata/Rossana Smith | Coppie: Naozumi/Sana
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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The most important question

Nascondo le mani sudate nelle tasche dei jeans. Sana zampetta dappertutto, non sta un attimo ferma, presta attenzione ad ogni cosa intorno a noi: l’acqua fresca e zampillante del ruscello, un uccellino cinguettante, una pietra a forma di stella, una fogliolina che mi è caduta sulla testa… L’atmosfera che ci circonda è magica, sembra di essere ritornati nel set de “La villa dell’acqua” . Inizialmente ho pensato che avrei dovuto portarla in un ristorante, ma poi ho capito che in questo modo saremmo stati assaliti dai reporter delle riviste scandalistiche. Ecco perché alla fine la mia scelta è ricaduta qui, nel bosco accanto all’istituto Kamura: è il posto dove tutto è cominciato, dove l’ho vista per la prima volta. Sono passati vent’anni da allora, eppure il ricordo di quella neonata euforica è ancora vivo dentro di me.

Gli alberi spumeggianti di verde si accalcano contro i margini del sentierino, quasi fossero impazienti di assistere al grande momento, e le loro chiome frondose si intrecciano, formando una specie di portico foglioso sopra le nostre teste. Ecco, una lama di sole primaverile filtra attraverso le fitte chiome degli alberi e trapassa il viso di Sana, facendolo risplendere di un allegro bagliore.
-Nao, mi piace questo posto!- dice serena. Mi si avvicina e avvinghia il mio braccio sinistro, sorridendo. Quanto è bella! Con la mano destra frugo nervosamente nella tasca della felpa, passandomi l’anello da un dito all’altro e domandandomi se è giunto il momento. Santo Cielo, che ansia! Tutte le preoccupazioni sorgono proprio adesso che devo fare il grande passo, riempiendomi di pressione e tormentandomi con mille pensieri angosciosi. È strano come una domanda possa incasinarti così tanto la testa, non pensavo che chiedere “Mi vuoi sposare?” potesse risultare un’impresa così ardua. Un mio amico ha detto che il momento arriva e basta, che lo devi sentire tu quando è l’ora di parlare. Beh, adesso mi sembra che sia tutto perfetto: lei è qui e io ho finito di ripassare mentalmente il discorso per la centesima volta.
-Allora, Sana… Devo parlarti di una cosa…- comincio, sentendomi subito cadere in un vuoto di amnesia e scordando completamente ciò che avevo programmato di dire.
-Sì?- chiede soavemente.
-Beh… Ehm…- No, il momento è passato.
-Niente, una sciocchezza- mi affretto a rispondere.
-Ma io la voglio sapere!- si incaponisce lei.
-Sì, beh… Mi chiedevo se avevi caldo- Dico la prima scemenza che mi passa per la testa.
-No, sto bene- Mi taccio, cercando di ricordare il più possibile. Fortunatamente il silenzio che si è creato non è per nulla opprimente, le passeggiate romantiche hanno il pregio di non dover essere continuamente riempite di parole, ma di poter anzi farsi dominare da una dolce quiete. Andando avanti di questo passo non combinerò mai niente, forse sarebbe meglio che le mettessi l’anello nella tasca e che lei facesse tutto da sola. Certo, sarà un’operazione complicata: Sana non deve accorgersi di nulla e, stupido me, l’anello purtroppo è abbastanza grandicello: mi sono sputtanato 652974.00 yen (equivalenti a 5500 euro, non so bene se la relazione sia giusta) per quell’anello, e gliene ho preso uno davvero grosso e pesante, scegliendo tra modelli sempre più sfarzosi e pensando che niente era abbastanza per la mia Sana. Probabilmente ho un po’ esagerato, e la cosa peggiore è che me ne accorgo solo ora… Nell’anello, rigorosamente in oro, è incastonato un grosso diamante da 18 carati, e l’intero complesso appesantisce la falange. Sarà difficile metterlo nella tasca di Sana ed evitare che lei se ne accorga, ma potrei fare finta di abbracciarla e approfittarne per portare a termine il mio piano. Le passo un braccio intorno alla vita e lascio cadere l’anello nella tasca del cardigan. Evidentemente lei deve essersi sentita appesantita da quell’ornamento volgare, fa per controllare quando io, che non voglio che se ne accorga subito, le metto le mani in tasca e mi riprendo l’anello. Che casino!
-Ti vedo un po’ irrequieto… C’è qualcosa che non va?- chiede insospettita.
-No, tutto ok- Ho aspettato fin troppo, corro il rischio che lei mi chieda “Ma per caso vuoi farmi quel tipo di domanda?”, e in tal caso sciuperei tutta la sorpresa. Sì, è il momento. Mi fermo di scatto e smetto di camminare.
-Naozumi?-
-Sana, voglio chiederti una cosa molto importante, perché sai…- No! Mi blocco di nuovo! Basta girarci intorno, devo andare subito al punto!
-VuoisposarmiSana?- chiedo tutto d’un fiato.
-Non ho afferrato- risponde corrugando le sopracciglia. Forse devo inginocchiarmi? Sarebbe più fiabesco? Non riesco a muovermi, ho le gambe rigidissime. Lei mi guarda un po’ confusa, poi, all’improvviso, mi abbraccia.
-Che c’è, Nao?- sussurra divertita, sfoderando la risata più cristallina che abbia mai sentito.
-Vuoi sposarmi?- le chiedo a fior di labbra. Ecco, l’ho detto. Mi sento liberato da un grosso peso, ma la sua faccia esterrefatta mi carica nuovamente di preoccupazione. Lei smette immediatamente di ridere, mi fissa negli occhi e poi, dopo qualche secondo, urla “SIIIIIIIIIIII!” talmente forte che tutti gli uccellini intorno a noi si levano in volo. Sono al settimo cielo! Ha detto sì, ha detto sì! È straordinario come certe parole possano renderti così incredibilmente felice, come un “sì” gridato da una ragazza con i capelli rossi riesca a riempirti di tutta la gioia che c’è nell’Universo. Beh, credo che adesso smetterò di raccontare a voi spioni i cavoli miei, ma credo anche che mi sentirò realizzato per il resto della mia esistenza!

 
Mielosa? Banale? Improbabile? Tutto è possibile quando comincio a scrivere follie sul mio portatile! Beh, questo è tutto. Ciao!
Daphne_07

 

   
 
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