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Autore: lucketta    10/04/2020    1 recensioni
due ragazzi, la notte e le stelle, cosa potrà succedere?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Ron/Hermione
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Hermione era furibonda, non avrebbe potuto sopportare un momento di più la vista di quello stupido di Ronald Weasley e quella lasciva e impudente di Lavanda Brown. 
Erano giorni che non gli rivolgeva la parola, nemmeno per litigare; certo era un piacere non dover rispondere o controbattere ad ogni inutile e stupida cosa uscisse dalla bocca di quel rosso insensibile e spavaldo di un Weasley. 
Ma nonostante ciò erano giorni che lei, Hermione Granger, la ragazza più intelligente e ligia della scuola, la mattina si svegliava con gli occhi arrossati e le labbra tumefatte per la quantità di lacrime versate di notte. Odiava svegliarsi lì, in quel letto, in quella stanza, a pochi centimetri da Lavanda. Odiava doversi nascondere il viso e fingere sempre di svegliarsi con il mal di testa per potersi mettere le mani sulla fronte e celare la sofferenza sul suo viso.
Se non fosse stato per il suo fedele amico Harry, e la sua cara e vispa Ginny probabilmente avrebbe passato le giornate chiusa in bagno con i suoi dediti libri, a studiare e cercare di avere la mente occupata, piuttosto che girovagare nella scuola e rischiare di incontrare la nuova coppia super innamorata.
Quella sera aveva deciso di prendere una bella boccata d’aria, grazie ai privilegi di prefetto riuscì a sgattaiolare fuori dal dormitorio, anche se con qualche remora decise di incamminarsi verso il lago, aveva voglia di sentire l’aria fresca sul viso, aveva un disperato bisogno di rinfrescare gli occhi rossi e gonfi. 
Non si era mai sentita così arrabbiata e sconfitta. 
Quando si soffermava a pensare che il suo migliore amico, ormai ex migliore amico, non la guardava neanche di sfuggita, le mancava l’aria dai polmoni. 
Soffriva, soffriva irrimediabilmente, non capiva perché si sentisse così inadatta, inopportuna, brutta ed indesiderabile. 
Si colpevolizzava continuamente, si diceva che era colpa sua se provava questi sentimenti, che non avrebbe dovuto nemmeno sfiorargli l’idea che sarebbero potuti andare alla festa di Natale di Lumacorno insieme.
Che sciocca, chi avrebbe dovuto prendere in giro. 
Era come il quarto anno di scuola, lui nemmeno sapeva che lei fosse una ragazza, nemmeno per idea avrebbe potuto invitarla al Ballo del Ceppo come prima ed unica scelta. Dannato Ron Weasley.

 

Ron Weasley era completamente prosciugato,  Lavanda si comportava come la piovra gigante del Lago Nero. Era estenuante starle vicino, rimpiangeva l’esatto momento in cui la bionda le era saltata addosso dopo la vittoria a Quidditch. 
Quando le loro labbra si sono sfiorate la prima volta, lui non si era nemmeno accorto di quello che stava accadendo, era intento a guardare il meraviglioso sorriso di Hermione, quel sorriso dolce che lei rivolgeva solo a lui. Si sentiva padrone del mondo, avrebbe voluto abbracciarla e fingere che quell’abbraccio era dovuto alla contentezza della vittoria, avrebbe potuto stringerla e sentire il profumo dei suo capelli ricci e indomabili, come lei. 
Gli mancava tanto sfiorarle la mano, mentre camminavano nei corridoi della scuola, o mentre al loro tavolo si passavano i piatti, o se in biblioteca si scambiavano i libri;  e subito dopo guardarla per carpire e scorgere una minima reazione, così da capire se lei si fosse accorta di quel piccolo contatto.  
Puntualmente Ron pensava di vedere spuntare un sorriso sulle labbra della ragazza, quel sorriso dolce, morbido appena accennato, un misto di timidezza ed imbarazzo, così da avere la certezza, che sì lo aveva percepito. 
Non sopportava più quella distanza, e non aveva più scuse per mantenerla, Hermione gli mancava, gli mancava tanto.
Ma c’era Lavanda, che era diventata ogni giorno più gelosa, soprattutto di quella distanza così opprimente e dolorosa tra i due ragazzi. 
Certo era stato divertente passare del tempo con lei, Lavanda nn era così male, a volte risultava anche simpatica, quando riusciva a separarsi dalle sue labbra. 
Se non altro aveva fatto esperienza anche se il suo primo bacio se lo era immaginato diverso, con ultra, una ragazza saccente, timida, severa dai capelli ricci cespugliosi e gli occhi più dolci del mondo magico.
Ron con questa consapevolezza negli ultimi tempi più che mai, non riusciva a non pensare a lei tutte le sere prima di andare a dormire. Si addormentava con Hermione negli occhi; Hermione che sommersa di libri camminava tra i corridoi della scuola, Hermione che in classe prende appunti mentre si passa una penna tra le lebbra e assume quell’espressione corrucciata, Hermione che gli sorride, Hermione che si avvicina durante la festa della finale di Quidditch e lo bacia.  
Ma quella sera non riusciva a pensare a lei, il pensiero della sua mancanza era troppo forte e palpabile che non riusciva a prendere sonno. 
Così decise che avrebbe fatto due passi...era un prefetto in fondo non doveva trovare scuse per aggirarsi nella scuola di notte, sarebbe andato al lago nero, magari un po’ d’aria fresca lo avrebbe fatto rinsavire.

Entrambi camminavano nella stessa direzione, inconsapevoli di ciò che da lì a poco, quella notte, sarebbe accaduto.
 
  
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