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Autore: Daphne_07    11/04/2020    5 recensioni
-Cosa?-
-Akito, sei un fidanzato davvero terribile. Mi sorprendo che Sana non ti abbia ancora ucciso. Adesso prenditi un taccuino e una biro e ascoltami attentamente-
-Perché? Che vuoi?-
-Ti do due dritte per non essere un fidanzato così vomitevole. Lo chiamerò “Corso-per-teste-di-cavolo-galattiche-che-fanno-ammattire-le-loro-ragazze”-
...
-Prima lezione: galanteria. C’è una pozza di fango e la tua signora ha le scarpe nuove: che fai?-
-Le dico di girarci intorno, mi sembra ovvio!-ringhio scoglionato.
-Abbiamo tanto, taaaaanto lavoro da fare-
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akito Hayama/Heric, Sana Kurata/Rossana Smith, Tsuyoshi Sasaki/Terence | Coppie: Sana/Akito
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Lezioni da Tsuyoshi


-Ma va’ a cagare!-
-Va’ a cagare tu, Akito!- Esco dal nostro appartamento sbattendomi rumorosamente la porta alle spalle. Ho i nervi a fior di pelle, ci manca poco che non cominci a prendere a calci la pianta nella reception del condominio.
Kurata è fuori di testa! Ma come si fa ad ammattire così, e, soprattutto, senza spiegarne il motivo? Stasera sono arrivato a casa e le ho detto “Ciao”. Lei allora mi è venuta incontro e mi ha chiesto eccitata e impaziente: “Allora?” Io non sapevo cosa stesse aspettando, così le ho risposto “Allora cosa?” Lei ha fatto una faccia delusa, non mi ha degnato di uno sguardo e se n’è andata in soggiorno. Allora io l’ho seguita e le ho chiesto “Ma cos’hai?” con tono abbastanza irritato, dato che non aveva neppure preparato la cena. Lei mi ha puntato contro un dito accusatore e ha sussurrato in modo raggelante: “Te ne sei dimenticato”. Beh, io non avevo idea di cosa mi fossi dimenticato. Ci sono solo tre date importanti che ho salvato nella “memoria interna”: il mio compleanno, il suo compleanno (l’ultima volta che l’ho scordato mi sono ritrovato una padella sulla testa) e il Natale. Punto, per me non esiste altro. Perché diavolo le ragazze devono essere così complicate? Si inventano un sacco di date e di occasioni importanti per festeggiare, anche se in realtà non ce n’è nessun motivo. Secondo me esiste una legge non scritta tra il popolo femminile: inventarsi delle ricorrenze a caso e rimproverare i fidanzati che se ne dimenticano. Non può essere che così, altrimenti non ci sarebbe modo per spiegare tutte queste frasi riprovevoli e misteriose. Io sono una persona abbastanza impulsiva, quando Sana mi ha detto quello ho perso la pazienza. È stata una giornata pesante, al corso di karate mi sono dovuto occupare di tre ciccioni goffi e impediti, praticamente ho faticato tutto il tempo. Mi sono detto “Beh, almeno Sana stasera prepara il sushi”. E invece no! Ecco perché sono andato in soggiorno, ho sfoderato una faccia abbastanza irritata e le ho detto seccato: “Ma cosa diamine ti prende?” Lei a quel punto è andata su tutte le furie, ha cominciato a blaterare cose tipo “Sei un fidanzato terribile! Non ci credo che l’hai dimenticato, non ci credo! Sei una persona davvero incurante!” e mi ha colpito ripetutamente la testa con un martelletto di plastica rossa. Lì mi sono spazientito del tutto e le ho detto “Datti una calmata, scema!” Lei allora si è messa a recitare tutti gli insulti che è solita riservarmi, così non ho potuto dirle altro che “Va’ a cagare!”, e lei ha risposto “Va’ a cagare tu, Akito!” Il resto lo sapete già: sono uscito di casa come una furia e adesso mi trovo a vagare per il nostro isolato. Meglio pensare alle questioni pratiche: dove la passo la notte? Subito mi viene in mente di andare da Tsuyoshi, ma è tardi e non vorrei mai disturbarlo con Aya… Mi ricordo fulmineamente che però il mio amico, qualche giorno fa, ha detto che Aya sarebbe andata a trovare la madre proprio in questo periodo. Tsuyoshi è la mia unica possibilità, anche se non ho molta voglia di sentirmi le sue ramanzine per l’ennesima volta. Mi rifila sempre un cazziatone insopportabile, una cosa tipo “Ma come è possibile? Di nuovo? Sana è una santa!”, e a me tocca raccontare per filo e per segno tutto quello che è successo. Allora lui pretende di farmi fare un esame di coscienza e io sono costretto a stare sveglio fino a tardi. Vabbè, gli amici li prendi come sono.
Mi avvicino al suo condominio, cerco la targhetta “Sasaki" sul citofono e premo il pulsante del campanello. Tsuyoshi dopo un po’ chiede con voce impastata di sonno: “Akito?” Beh, evidentemente sono una persona prevedibile.
-Sì, sono io- rispondo. La porta si apre con uno scatto e io salgo silenziosamente le scale fino al secondo piano. Tsuyoshi mi aspetta affacciato all’appartamento 22. Ha una faccia che sprizza biasimo da tutti i pori.
-Mi spiace- sbuffo scocciato.
-A me spiace per Sana- risponde asciutto, e mi fa entrare.
-Che è successo questa volta?- mi chiede, offrendomi un caffè.
-Mah, è ammattita come al solito-
-Che cosa ti ha imputato?-
-Boh, ha detto che mi sono dimenticato di qualcosa-
-Sarà vero!-
-Le ragazze vogliono festeggiare tutto, è impossibile ricordarsi di ogni loro capriccio! Compro un vestito nuovo? Festeggiamo! Preparo un dolce non cancerogeno? Festeggiamo! Mi è morto il gatto? Festeggiamo!-
-Sei un maschilista davvero disgustoso- dice incrociando le braccia.
-Non mi importa- rispondo annoiato.
-Tu la ami, e invece non fai altro che offenderla! Credimi, di questo passo la perderai!-
-Non sto certo qui a farmi fare il sermone da te!-
-Dovresti, considerando la tua sensibilità! Akito, dannazione, me ne ricordo addirittura io! Oggi era il vostro anniversario, celebrate il primo anno insieme!- Cavolo, ha ragione. Deglutisco a vuoto, ma non voglio dare a vedere il mio disappunto.
-Beh, perché adesso stai zitto, Akito?-
-Mmmmmmm- muggisco infastidito.
-Adesso sei anche una mucca, oltre ad un fidanzato terribile?-
-Cosa?-
-Akito, sei un fidanzato davvero terribile. Mi sorprendo che Sana non ti abbia ancora ucciso. Adesso prenditi un taccuino e una biro e ascoltami attentamente-
-Perché? Che vuoi?-
-Ti do due dritte per non essere un fidanzato così vomitevole. Lo chiamerò “Corso-per-teste-di-cavolo-galattiche-che-fanno-ammattire-le-loro-ragazze”-
-E’ una perdita di tempo- dico seccato. Faccio per alzarmi quando Tsuyoshi mi da un colpo in testa e mi rimette seduto.
-Prima lezione: galanteria. C’è una pozza di fango e la tua signora ha le scarpe nuove: che fai?-
-Le dico di girarci intorno, mi sembra ovvio!-ringhio scoglionato.
-Abbiamo tanto, taaaaanto lavoro da fare- risponde paziente. -Per prima cosa, ti togli la giacca e la metti sulla pozza di fango-
-Ma ‘sto cazzo!- Che idiozia sarebbe?
-Se stessi qui a spiegarti il motivo di queste cavallerie, non finiremmo mai. Prossima domanda, concentrati: la tua signora ha un pessimo taglio di capelli, però ti chiede un parere schietto: cosa rispondi?-
-Che mi vergogno per lei e per il parrucchiere?-
-No, dannazione! Le dici che è bella qualsiasi cosa faccia! Prossima domanda: la tua signora vuole un anello davvero costoso, uno di quegli anelli che non riusciresti a comprare nemmeno indebitandoti con tutta Tokio: che le dici?-
-Che Se.Ne.Fa.Una.Ragione- rispondo sillabando ogni parola.
-No!- urla Tsuyoshi, sbattendo il piede per terra. -Le dici che non le serve un diamante, perché lei è già perfetta così!-
-Che banalità! È talmente sdolcinato che mi si carierebbero i denti solo a dirlo!- rispondo gesticolando furiosamente.
-Ok, la galanteria non è il tuo forte. Passiamo alla prossima lezione: conversazione. Siete al ristorante per una cena romantica, cosa dici alla tua signora?- Beh, se non gli rispondo questa cosa andrà avanti tutta la notte. Meglio concentrarmi e togliermi il peso, anche se non ho proprio idea di quello che potrei dire a Sana in questa situazione.
-Non lo so, non mi viene in mente niente!-
-Ok, comincia dalle basi. Le dici “Ma che bel vestito che hai! Ma che belle scarpe che hai!”-
-Tsu, sembrano frasi dette o da un maniaco sessuale, o dal lupo di Cappuccetto Rosso-
-Certa gente non impara mai…- bofonchia. -Ok, Akito: prossimo livello. La conversazione verte su sua sorella che sta male. Che le dici per rincuorarla?-
-Sana non ha una sorella!-
-E’ un’esercitazione!- comincia a sbraitarmi contro. Tsuyoshi quando vuole fa davvero paura. -Diavolo, le dici: “Mi rincresce tantissimo, soprattutto perché è una cosa che fa dispiacere a te. Credimi, se la caverà, e io sarò sempre al tuo fianco”. Capito?-
-Adesso posso andare a vomitare, Tsu?- chiedo con una faccia disgustata.
-Concentrati! La tua signora è stanca, molto stanca. Dice di avere il mal di schiena: che fai?-
-Mmmmmmm… Le do un Lasonil?-
-No! Le fai un massaggio!-
-Non esiste, anche io sono stanco di sera, e l’unica volta che ho provato a farle un massaggio, Sana ha detto che le ho fatto male!-
-Basta che impari!- risponde mettendosi le mani nei capelli.
-Ultima domanda: la tua signora è sul set di un film, e tu hai qualche ora libera. Come la usi?- Sì, è l’ultima domanda! Forse, per dare un contentino a Tsuyoshi, mi conviene rispondere con una delle cosa che mi ha insegnato.
-Le faccio un massaggio?-
-Ma cacchio no! Che pensi di fare, di andarla a raccattare sul set cinematografico e di farle un massaggio mentre lei recita? Tu non ci stai nemmeno provando! Devi farle la spesa, guarda che anche gli uomini possono occuparsi delle faccende domestiche, non siamo più nell’800!-
-La spesa? Non so nemmeno cosa comprare!-
-Allora le cucini la cena!-
-Non so cucinare!-
-Ok, sei un pessimo allievo. Da quanto ho capito tu sei totalmente indifferente alle vostre feste di coppia, non hai mai adoperato la galanteria, non le hai mai detto qualcosa di carino e non l’hai mai aiutata con le faccende di casa. Adesso ti svelo l’ABC di ogni relazione: hai mai provato a dirle “Ti amo?”- Ci rifletto attentamente.
-Sì… Qualche volta…-
-Non vale dirlo mentre fate l’amore, perché di mezzo c’è il piacere. Glielo dici nella vita di tutti i giorni?-
-Non mi sembra il caso di sputtanarmi le mie carte migliori!-
-Ma è proprio su questo che si basa un rapporto!- Ok, basta, ne ho abbastanza di queste lezioni. Io non sono effeminato, e soprattutto non sono il tipo di ragazzo premuroso e galante che Tsuyoshi mi sta consigliando di diventare. Sana si è innamorata di me per altri motivi, non perché sono bravo a rovinarmi le giacche o a mentire su uno stupido taglio di capelli! Io l’ho sempre aiutata nei momenti di difficoltà, ma non dicendo le cose che mi suggerisce Tsuyoshi! Io appartengo ad una certa razza di fidanzati, e se a Sana non interessasse il mio tipo, allora mi avrebbe già mollato per idioti come Kamura!
-Grazie Tsu, ci si vede!- lo saluto con un gesto della mano ed esco dall’appartamento, lui persiste con i suoi consigli stupidi e mi urla dietro: “fiori, il segreto sono i fiori!”.
In qualche minuto mi ritrovo di nuovo a vagare in strada, senza meta. Si è fatto davvero tardi, sarà mezzanotte. Le luci della città illuminano con il loro bagliore artificiale le strade, i piccoli puntini luminosi che provengono dalle finestre fanno pensare a tante lucciole libratesi in questo cielo buio. Non ho alcuna intenzione di tornare a casa e di chiedere scusa, Sana ha sempre detto di stimarmi per il mio orgoglio. Improvvisamente vedo un uomo, davanti a me, che regge qualcosa in mano. Sarà un criminale? Sembra che si stia avvicinando a me.
-Vuoi comprare una rosa?- mi chiede, dev’essere un venditore ambulante deciso a liberarsi di tutta la merce. Che me ne faccio di una rosa? Non mi serverebbe a niente… “Il segreto sono i fiori!”, sento la voce di Tsuyoshi che mi rimbomba nella testa. No, no, io non devo chiedere scusa! “Credimi, di questo passo la perderai!” Vattene, Tsuyoshi. Eppure la tentazione di comprarle una rosa è forte. Non ho mai fatto cose di questo genere, però sento che mi pentirò di non aver acquistato quel fiore, che, se continuo per la mia strada, quel venditore ambulante si porterà via un pezzo di me. Gli do 1100 yen*, cosa che stupisce del tutto il venditore. È chiaro che non si aspettava così tanto per un misero fiore mezzo appassito, ma sento che quella rosa è più di un semplice rimasuglio di mercanzia: è la chiave per salvare il rapporto tra me e Sana, e una cosa del genere vale tutti i soldi del mondo. Non so perché, ma le dannatissime lezioni di Tsuyoshi forse mi sono servite a qualcosa.
Torno al nostro appartamento, apro la porta con la mia chiave, entro in camera da letto e sveglio Sana. È bella anche quando dorme, sono stato un cretino a dimenticarmi del nostro anniversario (continuo a pensare che sia una cosa stupida, ma se festeggiarlo rende felice Sana, allora deve valerne la pena).
-Che c’è?- sbadiglia, mezza rimbambita.
-Buon anniversario- sussurro, e le lascio il fiore sul comodino. Credo che adesso me ne andrò a dormire e che lei, domani, si renderà conto di quello che ho fatto. Io sono sempre stato così: faccio dei regali idioti che però hanno un grande valore. È successo per quel pupazzo di neve mostruoso e adesso succede di nuovo per la rosa. La cosa straordinaria è che, in entrambi i casi, è sempre stato Tsuyoshi a consigliarmi e a riportarmi sulla retta via. Ma sì, anche se non può sembrare quel pazzoide è utile. Senza di lui non avrei mai comprato il fiore, e, soprattutto non avrei mai capito che in un rapporto bisogna trovare il proprio equilibrio: io e Sana, ad esempio, non amiamo essere né troppo sdolcinati, né troppo scostanti.
Ma questo è il mio migliore amico: un impiccione che ti tormenta fino allo sfinimento e che però, alla fine, non manca mai di darti una mano.

*Dovrebbe equivalere a circa 10 euro.

 

Tsuyoshi mi è sempre stato simpatico, così ho deciso di inserirlo in questa one-shot che parla della nostra coppia preferita in assoluto. Ciao!
Daphne_07

   
 
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