X
Itachi abbassò lo sguardo appannato sulle proprie mani: mani che avevano
evocato magia, sfiorato corpi amati, ferito e ucciso.
La vita gli era scorsa attraverso di esse come sabbia tra le dita e ora,
sui palmi, non ne restava che un ultimo granello.
Suo fratello aveva la stessa espressione dispersa del bambino di quella
notte e non oppose resistenza
quando egli, in uno sforzo estremo, gli blandì lievemente la fronte.
Fra lui e Sasuke tutto finì con una leggera, infinitesimale carezza.
Dopo
aver indugiato forse più del dovuto, mi sono finalmente decisa a
scrivere la
parola fine in calce a questa
raccolta.
Che
l’immagine di chiusura sarebbe stata questa era circostanza prevedibile,
ma
assolutamente doverosa; a beneficio di chi volesse deprimersi un po’,
l’episodio di riferimento è il 138 della sesta stagione di Naruto
Shippuden.
Se non
si fosse notato, l’ultima frase riprende specularmente quella
terminativa della
drabble numero II, in una sorta di parallelismo tra inizio e fine – mi è
sembrata un’idea carina, ma potrei benissimo essermi sbagliata.
Pur
essendo un progetto nato per caso, “Come sabbia tra le dita” mi ha
regalato più
di una soddisfazione, ed è dunque a malincuore che me ne separo; il
merito
principale di tutto questo va senz’altro ai lettori e ai recensori, a
cui sono
perciò veramente grata.
Un
ringraziamento speciale è dovuto soprattutto a coloro che hanno
intrapreso con
me questo breve cammino, commentandone gli sviluppi passo dopo passo: è
stato
un piacere, e spero di ritrovarvi presto.
Adesso
io e Itachi ci concederemo il meritato riposo su fantastici atolli
tropicali,
sorseggiando cocktails in riva al mare e… ah, no, scherzavo. Toccherà
ripiegare
sulla cioccolata.
Buona
Pasqua a tutti voi, un abbraccio!
Irene
Campagna di Promozione Sociale - Messaggio No
Profit:
Dona l’8‰ del tuo tempo alla
causa pro recensioni.
Farai felice milioni di scrittori.
(Chiunque voglia aderire al messaggio,
può
copia-incollarlo dove meglio crede)
(© elyxyz)