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Autore: DelilahAndTheUnderdogs    12/04/2020    2 recensioni
!! Attenzione questa fanfiction è stata rivista e migliorata che avevo pubblicato in questo account !!
Maddy Tuckerhalter è una maganò in una famiglia purosangue. Daphne, sua madre, farà di tutto per includerla, senza successo, nel mondo magico: eppure, Maddy si sente più capita nella scuola che frequenta con i babbani che non a casa. Maddy è pragmatica, la fantasia le piace fino a un certo punto e le piacciono le feste babbane.
Ci sta male, nel profondo, di non essere nata strega, rendendo la sua vita un inferno, soprattutto con la madre.
Genere: Angst, Drammatico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Famiglia Black, Famiglia Malfoy, Famiglia Potter, Famiglia Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4, II guerra magica/Libri 5-7
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Se dovessi scegliere di essere felice o infelice, preferirei essere felice in un mondo che mi apprezza. Ammetto che sono stata invidiosa dei maghi e delle streghe quando ero bambina, poi crescendo ho compreso quanto la mia felicità contasse di più e sono rinata. Certo la magia semplifica le cose, ma volete mettere saper affrontare la propria vita con i suoi soli sforzi?
(Estratto dal libro “Maddy Tuckerhalter: Due Vite”, Mysterios Editore, 2004)
 
 
Il ritorno alla Bingham Avery School era stato tranquillo: Mary si unì alla loro combriccola. Tre Wasps, una Ladybug, un Hornet e un Dragonfly. Erano proprio un bel gruppo, uno di quelli affiatati che sai che non si scioglieranno mai.
Era settembre del 1993 e già la pioggia batteva forte in quei giorni uggiosi.
Erano nella stanza comune e i termosifoni ronzavano a più non posso. Era umido e freddo. Studiavano per il compito di biologia con la musica in sottofondo. Ad un certo punto una di loro parlò.
“Ed Meerah si sta rimbecillendo sempre di più” disse Leigh sconfortata.
“Ho sentito” rispose Anna “come si fa, dico io”
“Che è successo?” chiese Maddy perplessa.
“Beh, lui e gli altri Hornet – senza il nostro Mickey ovviamente – hanno fatto uno scherzo di cattivo gusto al professor Ashley. È andato su tutte le furie, giustamente. Ora sono in castigo per tre settimane. Ben gli sta”
La radio suonava Break It Down Again dei Tears For Fears e Anna la canticchiava a bassa voce. Erano ormai le sei. Maddy guardò l’orologio da polso ed annunciò che sarebbe andata in caffetteria a mangiare: Leigh e Anna corsero a riporre i libri in stanza e a riporre gli zaini.
Quando entrarono in caffetteria, Mary si fiondò ad abbracciarle: chiese scusa a Leigh e ad Anna per il commento poco sensibile che aveva fatto tempo prima e Anna disse che il posto nel gruppetto se lo sarebbe guadagnato sicuramente.
“Oh bene” disse Mary nondimeno felice.
“Hai sentito cosa ha fatto Ed Meerah? Fortuna che hai lasciato Logan, Mary, sono una manica di imbecilli” disse Leigh a Mary e lei sorrise appena.
“Beh, Logan è veramente stupido, più di suo fratello” disse prendendo un pezzo di pizza stantia.
“Non stento a crederlo” disse Maddy in tono sommesso.
Mangiarono tranquillamente poi tornarono nelle loro stanze comuni. Stettero un po’ a parlare di lezioni e su quanto fossero imbecilli gli Hornets.
Quella sera Maddy sognò Wimpy che le preparava la torta alla melassa per il compleanno e i suoi genitori avevano decorato il soggiorno con i colori della sua squadra, sorridendo nel sonno.


“Anche quest’anno ti fermi a Natale?” chiese Leigh a Maddy.
“Purtroppo no, devo tornare dai miei, sai. Vogliono passarlo con me quest’anno, il motivo non lo so” disse Maddy ma il motivo lo sapeva benissimo.
Sirius Black era tornato e a quanto pare, dalle lettere che sua madre aveva scritto, cercava Harry Potter. Si domandava cosa c’entrasse con lei visto che stava a sei miglia da Hogsmeade. Accettò comunque di ritornare a casa per le vacanze.
“Beh ci mancherai! L’anno scorso ci siamo proprio divertite” asserì Anna.
“Beh, quest’anno ci sono io” disse Mary sorridendo.
“È una cosa bella sai?” disse Anna “Fino all’anno scorso ci hai punzecchiato ma hai imparato dai tuoi errori” e aggiunse ridendo: “Si spera”
Andarono a lezione di biologia, salutando Mary diretta alla lezione di matematica. Il professore di biologia, il signor Abercrombie, un tipetto minuto e gioviale.
“Bene ragazze, oggi parleremo di teoria cellulare. Innanzitutto, le cellule nascono dallo sdoppiamento di un’altra cellula. Nell’ottocento si teorizza che tutti gli esseri viventi siano composti da cellule. Le cellule contengono informazioni ereditarie, e queste passano dalla cellula madre alla cellula figlia.”
Dopo la lezione si avviarono nel cortile, e si misero a terra a contemplare il cielo. Non appena si sedettero sul prato, arrivarono Mickey e David.
“Che ne dite di studiare un po’ geografia?” chiese David.
“Sì dai” rispose Mickey sorridendo.
“Qual è la capitale della Polonia?” chiese Anna a Mickey.
“Varsavia?” rispose Mickey.
“Fiume principale?”
“Warta?”
“No, Vistola” fece Anna guardando il libro. “Lago più grande?”
“Mamry?”
“No, Śniardwy”
“Ahhhh, non voglio più studiare!” esclamò Mickey con una nota di imbarazzo.
Detto questo presero a rincorrersi e giocare ad acchiapparella, buttando in disparte i libri e quaderni. Si divertirono un mondo prima che la professoressa Gordon li fermasse. Li spedì in dormitorio e avrebbero parlato con la preside il giorno dopo.
Maddy sa solo che non ha mai sorriso così tanto in vita sua.
 
Quando preparò i bagagli per il ritorno a casa per le vacanze di Natale notò come la Bingham Avery stesse diventando sempre più in festa. Si odiò perché aveva acconsentito di tornare a casa. Quel pomeriggio sarebbe partita alla volta di Hogsmeade per fare un salto a Mielandia con Albert e poi sarebbe tornata a casa. Le sarebbe mancato da impazzire quel posto, le sarebbero mancati i suoi amici. Prese il walkman per CD e mise la sua playlist di canzoni preferite: partì (I Can’t Help) Falling In Love With You degli UB40. Avrebbe amato di meno quel posto? Pensava proprio di no.
Togliendosi le cuffie dopo aver completato la prima valigia notò che un’ombra avanzava dalla soglia della camera.
“Sei sicura?” chiese Anna sedendosi sul letto dell’amica.
“Sicurissima, e poi sono solo due settimane” asserì la mora.
“Come vuoi, noi ti aspetteremo qui!” esclamò alla fine Anna.
“Oh, Annie” disse Maddy abbracciando l’amica del cuore.
“Ok ora ti lascio finire la seconda valigia” disse Anna dirigendosi verso la stanza comune.
Maddy indossò di nuovo le cuffie e per un’ora abbondante ripiegò i suoi indumenti dentro la seconda valigia. Poi si diresse in stanza comune e parlò con Leigh e Anna di ragazzi e vestiti che avrebbero voluto indossare. Risero tantissimo e raggiunsero David, Mickey e Mary in cortile e la Gordon gli ammonì di non fare stupidaggini come l’ultima volta. Loro lo promisero solennemente per poi ridere sotto i baffi non appena la professoressa se ne andò.
Quelli erano i migliori anni, pensò Maddy a un certo punto, forse non sarebbero più tornati indietro. Allora decise che avrebbe vissuto il momento e non farselo sciupare da nessuno.
“Che ne dite di andare in caffetteria per il pranzo?” chiese una Mary dall’aria affamata.
“Buona idea” disse Maddy e Mary sorrise.
Si sedettero ai loro tavoli e a pranzo c’era pizza margherita.
Mangiarono di gusto e si dissero cosa volessero ricevere per Natale dai genitori. Chi un libro, chi un CD, chi delle bambole.
Arrivò inesorabilmente il pomeriggio e anche l’ora per partire: preparò le valige vicino al cancello. Albert arrivò puntuale, con la macchina lucidata e il cappello sulle ventitré.
Andarono a casa senza cambiare la divisa e il giubbotto, partirmp alla volta di Hogsmeade: lei e suoi genitori fecero scorta di zuccoti di zucca, api frizzole e calderotti.
Usciti dal negozio, Maddy sentì un flash in faccia: era un ragazzino pelle ossa, i capelli castano topo e un sorriso a trentadue denti, la divisa era di Hogwarts.
“Cosa stai facendo?” chiese Maddy stizzita.
“Faccio le foto alle cose che mi piacciono” rispose senza smettere di sorridere.
Maddy arrossì e seguì i genitori.
“Ehi come ti chiami?” chiese insistente il ragazzino.
“Maddy” rispose continuando a noncurante e senza degnarlo di uno sguardo.
“Io sono Colin” disse il ragazzo. “Che ci fa una babbana qui a Hogsmeade?”
“Ragazzino, come ti permetti di rivolgerti a mia figlia così?” urlò Daphne.
“Io – io – credevo –” balbettò Colin intimorito dall’imponente figura della donna.
“Mamma, non importa. Andiamo. Ci si vede in giro Colin, stammi bene” disse Maddy sventolando la mano nella sua direzione.
E Colin non fece a meno di rimanere imbambolato e muovere lentamente la mano.
Qualcuno si è innamorato, pensò Maddy.
   
 
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