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Autore: paige95    13/04/2020    6 recensioni
Il "lupo perde il pelo, ma non il vizio" … Hermione lo sa, ma non sempre lo ricorda.
Genere: Commedia, Sentimentale, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Effetti a sorpresa



 

Ron colse l’occasione che l’immenso atrio del Ministero della Magia fosse deserto e non brulicasse di dipendenti, come invece accadeva ad ogni ora del mattino e del pomeriggio. Era uscito dal suo ufficio, necessitava di sgranchirsi le gambe e se avesse incrociato il cammino di sua moglie, sarebbe stato ancora più fortunato. Quella mattina la ruota girava proprio nella sua direzione; non era così usuale vedere Hermione attraversare i corridoi, era sempre talmente di corsa da non riuscire ad intercettarla prima che si chiudesse di nuovo in qualche stanza, ufficio o tribunale. L’Auror provò a giocare d’anticipo, sfruttando il fatto che, benché i passi della donna fossero risoluti, sembrasse anche sovrappensiero; le andò così incontro, percorrendo il suo stesso tragitto nella direzione contraria, senza che lei si accorgesse di rischiare uno scontro frontale con lui, se non si fosse fermata in tempo. Fu Ron ad evitare prontamente l’impatto, afferrandole il polso e attirandola con determinazione dietro una piccola rientranza della parete, uno stretto angolo nel quale sarebbero stati lontani da occhi indiscreti. La vista di quell’uomo non la rasserenò affatto, anzi il cuore le batteva all’impazzata per l’agguato che le aveva appena riservato, distogliendola bruscamente dai suoi pensieri; non riusciva a scostare lo sguardo spaventato da lui in cerca di una spiegazione plausibile.
«Merlino! Sei scemo?!»
L’uomo rise davanti all’espressione insolita dell’impavido Ministro; era sicuro di aver rovinato i suoi programmi, le stava facendo perdere minuti preziosi ed era proprio nelle sue intenzioni.
«Tranquilla, nessuno sospetterà che abbiamo una relazione, solo perché ci siamo appartati»
Si stava abbassando sulle sue labbra per spegnere un sorriso beffardo con un bacio, ma Hermione gli diede una manata sul petto, invitandolo a tornare subito al suo posto; le sue battute non erano divertenti e non aveva tempo da perdere per futili motivi.
«Ronald, si può sapere cosa accidenti vuoi? Il fatto che tu gironzoli tutto il giorno senza combinare nulla in ufficio, non significa che anche gli altri si auto dispensino dal lavoro. Ho questioni più importanti a cui pensare»
Ron capì che era giunto il momento di rivelare la mano che teneva ben nascosta dietro la schiena, a cui Hermione fino a quel momento non aveva fatto caso presa dalla concitazione degli impegni lavorativi, e le mise davanti una rosa appena sbocciata. La moglie incrociò le braccia al petto e alzò scettica un sopracciglio.
«Cosa c’è? L’ho appena trasfigurata per te»
«Cosa devi farti perdonare, Ronald? Cos’hai combinato stavolta? A giudicare dal regalo, un guaio bello grosso, visto che non ricordo un singolo fiore da parte tua»
«Forse non lo ricordi tu»
«Forse vuoi solo imbrogliarmi. Ma, ti avverto, non è la giornata migliore per farmi arrabbiare, mettiti in fila e ritenta domani»
Uscì indifferente dal nascondiglio che Ron aveva improvvisato e riprese il suo cammino da dove lo aveva interrotto. Alle caviglie del Ministro l’uomo tentava di mantenere a fatica il suo passo celere.
«Eh dai, Hermione, aspetta un attimo, lasciami spiegare. Non posso nemmeno regalare un fiore a mia moglie, che la prende subito come un’autodenuncia?»
Si voltò con uno scatto verso di lui e gli strappò diffidente la rosa dalle mani per poterla esaminare, incurante delle spine, con le quali procurò a Ron un paio di graffi sulla mano.
«Ahia! Per la miseria, sii un po’ gentile, bastava chiedere»
Hermione sembrò ignorare quel rimprovero – perlomeno finse di non sentirlo – e si accertò persino del profumo di quel fiore: possedeva una dolce fragranza primaverile; la bella stagione era ormai vicina, quindi, per fortuna di Ron, era ancora più credibile che ne avesse un esemplare tra le dita.
«È una rosa vera»
«Certo che è una rosa vera, saputella. La trasfigurazione è riuscita alla perfezione, purtroppo non ho avuto modo di raccoglierla in giardino»
Era appena giunta al suo verdetto, quando Ron le annunciò – per la seconda volta, ma lei lo aveva afferrato davvero solo in quel momento – che quello stelo era solo frutto di un brillante incantesimo. Hermione gli restituì quell’ipotetico regalo, ma dovette attendere qualche secondo, il marito tentava di fermare con la saliva le goccioline di sangue che fuoriuscivano dal pungiglione che lei con poca grazia gli aveva procurato.
«Sto ancora aspettando la motivazione, Ronald»
Aveva ripreso la sua via impaziente, tentando di ignorare il modo arrogante in cui l’aveva apostrofata, ma non aveva il tempo nemmeno di attendere la giustificazione, per quanto la esigesse; a differenza dell’uomo, lei non poteva permettersi di perdere un’intera mattinata di lavoro.
«Amore, non ho combinato nulla di irreparabile»
Si voltò di nuovo verso di lui con uno sguardo talmente penetrante che avrebbe creduto di essere fulminato da Merlino all’istante.
«Cosa significa “nulla di irreparabile”? L’ultima volta che ho sentito una simile espressione, ho trovato la casa mezza sfasciata per colpa di una pluffa e il mio libro preferito mancante di qualche pagina. Godric solo sa cos’hai combinato quel pomeriggio»
«Non era il tuo libro preferito»
Rimase un istante incerto su quel dettaglio, ma la moglie sciolse con schiettezza ogni suo possibile dubbio.
«Ora discuti anche i miei gusti letterari?! Guarda che essere sposato con me non ti concede ogni singola libertà, ci sono terreni che ti consiglio di non sfiorare, Weasley»
Riusciva sempre a terrorizzarlo con la sua naturale autorità, poco importava che fossero fuori dal Ministero o tra quelle mura a ricoprire le loro rispettive cariche.
«Se scopro che quel giorno hai toccato di proposito la mia libreria, muori di fame e dormi sul divano a vita, mi hai sentita bene?»
«Forte e chiaro, capo»
«E non prendermi in giro»
Lo lasciò nel bel mezzo del corridoio solo e con un timido sorriso sul volto, desiderava solo strappare un sorriso anche a lei e distendere l’evidente tensione che in quella giornata si era impossessata della donna. Ron però non aveva ancora raggiunto il suo scopo, anche se dopo quelle minacce iniziava ad essere particolarmente intimorito; avrebbe sfruttato volentieri i benefici della Pozione Rilassante, utile per lui, ma soprattutto per lei.
«Quindi regalo questa rosa alla mia segretaria, prima che appassisca?»
«A chi la regali?? A quella gattamorta? Prova a ripetermelo, se hai il coraggio!»
Si era avvicinata minacciosa a lui, coprendo in appena due falcate lo spazio che li divideva, incontrando le mani alzate del marito in segno di resa.
«Hermione, inizi a spaventarmi. Di questo passo Rose e Hugo non mi vedono tornare a casa vivo»
«Oh puoi giurarci, Ronald, se non mi dici subito cosa c’entra la segretaria con i casini che combini»
«Beh, lei aggiusta parecchi miei casini. Dimenticherei metà delle udienze e delle riunioni a cui devo partecipare, se lei non ci fosse»
«Quindi è più indispensabile di me?»
«Ho detto questo?»
Iniziava ad essere seriamente confuso, stava persino perdendo di vista il vero motivo di quell’incontro, il quale stava diventando una discussione coniugale in piena regola e non erano mai state quelle le sue intenzioni. Forse l’avrebbe fatta arrabbiare, ma con ciò che aveva in mente era anche certo le avrebbe regalato qualche momento di spensieratezza.
«Visto che la ritieni così brava, suggeriscile anche di lavarti i vestiti. Mi raccomando, ricordale che la tua divisa da Auror è delicata e non deve essere nel modo più assoluto centrifugata, se non vuoi che non rimanga nemmeno un lembo di stoffa»
Gli venne da ridere, quella conversazione aveva preso una piega inaspettata, ma comunque molto divertente.
«Solo tu hai quel lava-coso insopportabile, o come accidenti si chiama. Nessun’altra strega sana di mente penserebbe mai di usarlo»
«Visto che consideri la lavatrice – è questo il suo nome - così insopportabile, da domani pensi da solo al tuo bucato e ti ingegni per trovare metodi di lavaggio alternativi, visto che sei un mago così perspicace»
Lo aveva nuovamente piantato in asso, ma stavolta fu lui con prontezza a catturarle il braccio e a costringerla a voltarsi.
«Hermione, volevo solo farti un regalo, che male ho fatto?»
In mancanza di una risposta da parte della moglie, le mise sotto gli occhi la rosa, cercando di trattenere un sorriso, in fondo il divertimento sarebbe ancora dovuto arrivare.
«Avanti, strega più brillante della tua età, prova a ritrasfigurarla, vediamo cosa sai fare»
Afferrò la bacchetta che teneva nascosta sotto i vestiti; era un po’ titubante davanti alla provocante sfida del marito, avrebbe giurato che quei penetranti occhi celesti le stessero giocando un brutto tiro. Hermione cercò di calmarsi e di riprendere il fiato sprecato inveendo contro di lui e attraversando rapida quel corridoio; posò delicatamente la punta di legno sui petali e indugiò solo qualche istante prima di pronunciare la formula dell’incantesimo.
«Coraggio, non è una semplice rosa e contavo lo capissi prima di sbraitarmi contro. Stai perdendo colpi?»
Aveva toccato le corde giuste per convincerla; la donna gli dedicò solo uno sguardo minaccioso prima di dargli retta. Non lo avesse mai fatto. Non appena la rosa tramutò, una folata di colore blu, simile ad uno sbuffo di nebbia densa, le investì la giacca – compreso lo stemma del Ministero - e le mani. Ron, nonostante il luogo pubblico in cui si trovassero, non riuscì più a trattenere una sonora risata.
«Hermione, dovresti vedere la tua faccia»
Lo fissò apatica, dopo aver accertato il disastro che suo marito aveva appena combinato; non poteva sfiorarsi, altrimenti avrebbe peggiorato la situazione con le mani altrettanto colorate.
«Volevo solo distendere la tensione, so che hai una giornata pesante e impegni amministrativi importanti»
Più parlava cercando di giustificarsi, più l’ira irrefrenabile di Hermione saliva; la vide avvicinarsi minacciosa al suo viso - lo rincuorava solo il fatto che avesse riposto la bacchetta - e a lui si spense del tutto il sorriso, era il primo ora a pensare di avere esagerato.
«Tesoro, stai per uccidermi? Se così fosse, lasciami almeno il tempo di salutare i nostri bambini, vorrei che sapessero da me perché sono diventati orfani»
«Forse perché sei un idiota?»
«Hermione, non farla tragica, basta togliere la giacca e sei di nuovo presentabile»
Gli aveva dato modo di concludere l’ultima parola e aveva iniziato, alzandosi sulle punte, a lasciargli qualche carezza sul viso e tra i capelli, con l’unico intento di pulirsi le mani, coprendo le lentiggini e contaminando il rosso della sua chioma con spruzzate di blu. Ron chiuse gli occhi in attesa che quella vendetta terminasse; gli stava facendo tutto tranne che male, ma non avrebbe mai osato dopo riflettere la sua immagine attraverso lo specchio in quello stato.
«Perché la faccia e i capelli?»
«Perché poi tocca a me lavare i tuoi vestiti. Puoi stare certo che nessuna gattamorta lo farebbe al posto mio»
Fu lei stavolta a sorridere davanti al look sbarazzino del marito.
«Cosa c’è di così divertente? Sono spettinato e impresentabile»
Tornò ad avvinarsi a lui con intenzioni pacifiche, passandogli una mano tra i capelli e una carezza sulla guancia, stavolta per stampargli un bacio sulle labbra che Hermione si era premurata di non sporcare di blu. Ron aveva ricambiato, ma era rimasto interdetto, sua moglie aveva cambiato umore troppo repentinamente e si apprestava a rivolgersi a lui a pochi centimetri dal suo viso.
«Grazie per il momento spensierato, ma se umili ancora in pubblico un tuo superiore, ti licenzio»
Si stava avviando per tornare al lavoro e nel frattempo si stava slacciando la giacca, quando sentì una mano sulla schiena che disattese per l’ennesima volta le sue intenzioni e la voltò con forza. Ron posò le labbra su quelle della moglie non appena incontrò i suoi occhi e abbracciandola approfondì quel bacio, trovandola piacevolmente ben disposta, effettivamente se lo aveva accanto tutto e tutti intorno a lei sparivano per magia. Tenendola stretta a sé, le sussurrò accanto all’orecchio.
«Se hai bisogno di rilassarti, possiamo andare nel mio ufficio. Ho poco o niente nulla scrivania, la liberiamo in fretta»
«Da quando sei così ordinato? O è più questione di pigrizia e per questo motivo la tua scrivania non vede neppure per sbaglio le scartoffie?»
Quella proposta la fece sorridere imbarazzata e anche le guance del marito si imporporarono sotto quel sottile velo di colore blu, in tinta con i suoi occhi. La voce di Harry non diede modo a Ron di rispondere a quell’implicito rimprovero.
«Ehy, piccioncini, vi disturbo? Ron, te la posso rubare qualche ora? Ragazzi, a proposito, cosa avete combinato? Siete tutti macchiati»
«Harry, se proprio devi portarmela via e non hai altra scelta»
Hermione si divincolò dall’abbraccio del marito, mentre Ron, anche se le era scivolata con dispiacere dalle braccia, non riusciva a smettere di sguardarla con desiderio, specie quando terminò di sfilarsi la giaccia sporca.
«È colpa di Ron, se siamo conciati così … un suo scherzo»
«… innocente»
«Hermione, la riunione sta per iniziare»
Harry iniziò ad avviarsi, contando che lei lo seguisse, non aveva tempo per commentare oltre l’aspetto degli amici o polemizzare sul comportamento del cognato. La donna lasciò un bacio sulla guancia del marito in un punto che lei non aveva tinto e gli adagiò la sua giacca al petto invitandolo ad afferrarla, ci sarebbe stato modo di recuperarla.
«Ci vediamo più tardi. Lavati la faccia intanto e datti una sistemata, non riesco a prenderti sul serio così. Lavora mentre mi aspetti, trovo molto più attraenti gli uomini che si impegnano»
Ron sospirò stanco, l'aveva ridotto lei in quello stato e non era nemmeno così sicuro di esserselo meritato; era stato davvero uno scherzo innocente, tra i più innocenti che lui avesse o che gli avessero mai fatto.

 


Buonasera a tutti, cari lettori e care lettrici!

La quarantena mi fa molto male e questi sono i risultati xD Volevo rendervi testimoni del mio delirio e ringrazio tutti coloro che sono giunti fino alla fine <3
HarryPotter394, tutta dedicata a te :D <3 <3

Un abbraccio
-Vale

   
 
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