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Autore: Evola Who    14/04/2020    1 recensioni
“E in che anno siamo?”
“Vediamo…” Iniziò ad annusare l’aria: “Siamo negli anni ’30. Più di preciso il 22 ottobre 1938.”
“1938?”
“Già! In pieno autunno. Te lo immagini, Denny? Oramai siamo alla fine di un grande decennio: nuove emozioni, la nascita e il successo del jazz e del blues, i primi film con audio, le grande invenzioni...”
“La segregazione razziale, il protezionismo, il voto alle donne concesso solo
dieci anni fa, la violenza, i poliziotti corrotti e l’inizio di un confitto mondiale”
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“Dottore…” iniziò a dire lei, intimorita e preoccupata: “Dove è andato a finire?”
“Rapito!” rispose lui con tono fermo. “Il TARDIS è stato rubato!”
Genere: Avventura, Comico, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Doctor - 11, Nuovo personaggio, Sorpresa
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Epilogo
 

Indy si sedette alla poltrona dietro la sua scrivana, e proprio in quel momento qualcuno bussò alla porta.

“Avanti.”

 Entrò Marcus, un po’ sorpreso. “Ah, Indy! Allora sei già arrivato!”

“Beh, non ti avevo detto nulla di preciso riguardo a quando sarei ritornato” commentò l’archeologo, guardandolo.

“Vero, però ero certo che saresti tornato vivo, nonostante tutto. Come sempre” rispose ironicamente l'amico, ridendo. “Allora? Com'è andata in Canada?” chiese poi, accomodandosi sulla sedia davanti alla sua scrivania.

“Beh… si è scoperto che era tutto un falso. E tutta quella storia... una presa in giro. Non c'era nulla di vero. Quei due sono scappati il secondo giorno, lasciandomi da solo, e io ne ho approfittato per godermi un po’ il Canada.”

Marcus, divertito dal quel racconto, fece un'allegra risata, dicendo: “Davvero? Sono scappati?”

Indy allargò le braccia. “Che voi che ti dica? Forse avevano paura che li denunciassi. Oppure, resisi conto della cantonata che avevano preso, avranno preferito svignarsela, piuttosto che affrontare la vergogna di dover ammettere di essere due illusi privi di qualsiasi preparazione."

Fece una piccola risata piena di sarcasmo, aggiungendo: "Ma, in fondo, che cosa mi dovevo aspettare? Un vero tempio Maya in Canada? Ridicolo, suvvia!"

 “Almeno, ti sei fatto una breve vacanza.”

Jones osservò l'amico. Avrebbe tanto voluto raccontare a Marcus la verità riguardo quell'avventura. Ma, se solo avesse accennato alla storia degli alieni, alla sua conoscenza di come sarebbe stato il futuro e al fatto di aver suonato una canzone blues nella Scozia del diciottesimo secolo, il direttore del museo sarebbe stato il primo a preoccupassi seriamente della sua sanità mentale. Forse sarebbe stato molto meglio non dirgli nulla.

“Comunque, un po’ mi dispiace. Per te, intendo." disse Marcus, tornando serio. "In fondo, dopo aver sentito quel nome - ‘Il Dottore’ - non si poteva non pensare alla storia di quel Dottore.”

Indy guardò in basso senza dire niente, riflettendo sul racconto del Signore del Tempo, e su quello che gli aveva rivelato riguardo suo padre.

“Una storia assurda” commentò.

“Comunque, era molto interessante. Attaccato da giganteschi alieni rosa e salvato da un uomo che viaggiava a bordo di una scatola blu più grande all'interno rispetto all'esterno.”

“Si vede che la fantasia non gli mancava.”

Marcus rise brevemente, poi rimasero entrambi in silenzio, con le labbra atteggiate a un sorriso nostalgico.

Indy pensò ancora a suo padre, ricordando i discorsi del Dottore e di Denny. Questo fece anche riaffiorare i bei momenti che aveva trascorso con lui. E, così, gli sovvenne anche un vecchio ricordo di quando era un giovane ragazzino arruolato negli scout.

“Marcus ”chiamò seriamente.

Il curatore alzò lo sguardo. “Sì?”

“Credo di aver bisogno del tuo aiuto. L'ho rimandato troppo a lungo. Voglio portare a termine la ricerca della croce d’oro di Coronado.”

Indy si alzò dalla scrivania, poggiandovi le mani sopra, mentre l’amico lo guardò con aria confusa.

 
***
 
Il Dottore stava pilotando e Denny gli era a fianco.

“Allora? Come ti è parsa questa seconda avventura in America?” chiese l’alieno.

“Beh, meno pericoloso del solito” rispose lei, facendo finta di pensare, per poi ritornare seria. “Però, mi dispiace per Haska. Insomma, era giusto lasciarla morire così?”

Il Dottore non sorrise, guardando in basso con aria inespressiva. “Beh, loro hanno preferito morire, piuttosto che vivere in un mondo che non era più il loro. E chi eravamo noi per impedirlo?”

Denny non rispose, ma non fu convinta di quella spiegazione e iniziò a preoccuparsi per lui.

“Comunque, non è stato bello conoscere e vivere un'esperienza simile con il più grande avventuriero di sempre?” chiese il Dottore, alzando la testa verso di lei e sorridendo.

L’amica fece un sorriso, dicendo: “È stato fantastico. Pensavo che fosse solo un burbero irascibile che voleva sempre avere ragione su tutto. Ma si è rivelato essere davvero un grande esploratore e, soprattutto, una grande persona. Ed ha accettato molto più facilmente di quanto avrei potuto credere il fatto degli alieni.”

Il Dottore rise e l’amica continuò: “Poi, è stato divertente suonare con lui. E credo che, d'ora in poi, avrà una grande apertura mentale.” E sorrise sicura.

“E tu come lo sai?”

“Lo so e basta. Già me lo immagino: un uomo d'azione, burbero e spesso irritato con tutti, ma capace di rispettare le nuove generazioni.”

L’alieno sorrise per le sue parole e per quello che Denny era riuscita a fare di buono per lui.

“Ma, secondo te, lo rivedremo ancora?” chiese Denny, speranzosa.

“Non lo so. Ma sai come si dice. Le vie del tempo sono infinite.”

Si sorrisero sicuri per quelle parole, senza mai smettere di guardarsi.

“Pronta per una nuova avventura?”

“Ovvio.

Misero le mani sulla leva e insieme la abbassarono, accompagnati dal magico suono del Tardis.



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Note:
E finalmete, dopo tanto tempo,
siamo arrivati alla fine di questa
lunga avventura... 
Rigrazio a tutti quelli che sono
arrivati fin qui e che hanno amato
questa storia.
Spero che questa storia vi sia davvero
piacuto.
E devo fare un ENORME
GRAZIE al più grande fan di
Indiana Jones.
IndianaJones25.
Che ha coretto questa storia e che senza
di lui, non potrei mai pubblicarla.
Perciò, grazie con tutto il cuore!
Alla prossima avventura!
Evola

 
   
 
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