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Autore: Crateide    15/04/2020    4 recensioni
Le faceva ribrezzo e non sarebbe mai stato diverso.
Genere: Angst | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jafar, Jasmine
Note: Lime, What if? | Avvertimenti: Non-con, Tematiche delicate
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Prompt: Le faceva ribrezzo e non sarebbe mai stato diverso.

Gruppo facebook: we are out for prompt.

Numero parole: 319.

 

 

 

 

Jasmine tremava, come ogni notte. Con gli occhi spalancati nell’oscurità, osservava il cielo nero oltre il balcone. Il silenzio era un rumore troppo forte da poter sopportare, un compagno sgradito, un confidente maligno.

Jasmine pensava che se fosse rimasta immobile, rannicchiata sotto il lenzuolo al limitare del letto, Lui non l’avrebbe vista. Respirava appena, mentre i minuti si accavallavano e diventavano ore o, forse, era solo la sua impressione. La notte dilatava il tempo e lo rendeva inafferrabile e tremendo.

Un bagliore e Jasmine sussultò, stringendo le lenzuola fra le dita. Una candela si era accesa proprio davanti a lei, fra il suo letto e il balcone, che adesso sembrava lontanissimo e ancora più buio.

Il lenzuolo che le copriva il corpo iniziò a scivolare via, lentamente, mentre il letto si affossava là dove Lui si era appena seduto. Jasmine lo sentì avvicinarsi, gattonando sul materasso, lento come una fiera pronta all’assalto. Appena la sua mano la sfiorò, lei sentì un conato salirle in gola e spezzarle il respiro. Quelle dita ossute e lunghe le carezzavano lievi la spalla, guadagnando centimetri, insinuandosi piano sotto la leggera vestaglia che le copriva il corpo.

Un respiro caldo contro il collo e Jasmine serrò forte gli occhi, mentre Lui si sdraiava alle sue spalle, premendo il corpo contro il suo e facendole sentire quanto la desiderasse, quanto la bramasse.

Jasmine sentì la veste filare via dal suo corpo, tirata da dita invisibili.

Lui le strinse i seni fino a farle male e prese a maneggiare con esigenza il suo corpo, precipitandola nell’incubo che la tormentava ormai ogni notte.

Jasmine non lo guardava mai mentre si spingeva in lei, mentre affondava quel volto lungo e austero fra i suoi seni. Lo sentiva ansimare frasi sconclusionate con voce roca, le confessava un amore che lei non avrebbe mai ricambiato, nemmeno fra mille anni, perché Jafar le faceva ribrezzo e non sarebbe mai stato diverso.

 

 

 

   
 
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