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Autore: Freddie36    15/04/2020    0 recensioni
ora apri questa dannata scatola
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ciao a tutti, eccomi di nuovo qua con una nuova fanfiction. l'ho scritta di getto, ma lo riletta diciamo una volta... Non so se vi piacerà, ma mi è successo di non avere il caricabatteria e adesso che l'ho comprato, mi è venuta in mente questa idea e l'ho messa su carta.
Ora vi lascio alla lettura che se no è più l'unga l'introduzione che la fiction in sé.

Una ragazza stava scrivendo su un computer. Cosa immaginate che stava scrivendo.? Esatto. Avete indovinato: stava scrivendo su Sherlock Holmes e John Watson, come se non ci fossero abbastanza scritti su di loro; ma da quando aveva visto quella serie della BBC, non poteva farne a meno.

Lei aveva un fratello più piccolo, ma non di tanto… di circa due anni più piccolo di lei: era in grado di intendere e volere. Lui la prendeva sempre in giro per questa sua passione, ma lei non lo ascoltava: che ne poteva sapere lui di investigazioni e consulenti investigativi? Che poi, suo fratello era come tutti gli altri: “basta scrivere sul tuo Detective”! appunto. Come dicevo, consulente investigativo. Ma lei, come Holmes, si era rassegnata al suo destino.

“Ho un regalo per te!” Era suo fratello. “Sparisci! Per colpa tua non posso più utilizzare il computer. Sono costretta a scrivere a mano! Non che questo mi dispiaccia, ma sul computer: 1. Avevo tante cose e 2. Ero più veloce nello scrivere.”. “Andiamo, sono passate due settimane. Non puoi dimenticare la questione? È stato un incidente.” Disse lui imbronciato. “Certo. Un incidente. Hai visto che stavo scrivendo! Potevi fare più attenzione dove camminavi”. “Ma che ci potevo fare se Will mi stava inseguendo? Mi avrebbe preso! E non potevo dirgli, aspetta, mia sorella sta scrivendo. Non dobbiamo…. E poi, potevi chiudere la porta. No?” Alzò di poco la voce. “Avrei dovuto chiudere la porta dici? E perché? Ero in camera mia. E poi faceva un caldo… anche con la finestra aperta. Piuttosto voi, sì. Potevi dirgli: andiamo a giocare da un’altra parte” lei lo fissò con sguardo arrabbiato. “E perché avrei dovuto sembrare lo sfigato di turno?”

“Come scusa?”. “Senti, sì. Ok? Hai ragione. Non ho più otto anni. Ora apri questa dannata scatola. È da mezz’ora che è qua”. Disse lui spazientendosi e con un piccolo orgoglio nella voce. “No, no. Spiegami questa faccenda: cosa vuoi dire con, l’unico sfigato. Pensi che illustra come si presenta la situazione al tuo amico ti rende uno sfigato” “No… ma… ok. Ti ho detto: hai ragione. Ora…” “Va bene, va bene. La apro”.

Era un computer nuovo di zecca. “Hai rimediato ai tuoi errori” disse lei con un sorriso grande da orecchio a orecchio. “Prego. Tutto per la mia sorellina”. Lei lo abbracciò e poi aprì il computer.
Ancora note:
sì, il caricabatteria era una necessità poiché ormai si deve usare solo la tecnologia per le lezioni

   
 
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