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Autore: Vittoria94    15/04/2020    1 recensioni
Questa storia è ambientata nella Londra vittoriana di fine Ottocento. Essa narra le avventure della famiglia Crafthole tra intrighi, misteri, amori e amicizie. Tutto condito da un pizzico di ironia.
Genere: Drammatico, Romantico, Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Età vittoriana/Inghilterra, Il Novecento
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                                                                                                       CAPITOLO IX
                                                                                                    “Giù la maschera!”
                                                                                     
                                                                                                                           Londra, 13 gennaio 1898
“Caro diario,
oggi c’è stato il funerale della nonna. Ancora non ci credo: se n’è andata per sempre. Mi manca tanto. Se prima potevo vederla poco, ora non potrò vederla più. Da questo avvenimento ho capito che finchè siamo vivi, dobbiamo passare tutto il tempo che abbiamo a disposizione con le persone che amiamo davvero e goderci tutti gli attimi. Uno per uno.”
-È permesso?-
-Sì, avanti.- rispose Emily, mentre riponeva il suo diario nel cassetto.
-Emily, cara. Sono venuta a darti le mie condoglianze.-
-Grazie, signora Berry...-
-Suppongo che per te sia stata una grande perdita. So, e vedevo, che eravate molto legate.-
-Sì...-
-Non preoccuparti, però. Vedrai che col tempo tutto si sistemerà. La gente muore tutti i giorni. Chi siamo noi per giudicare i piani del Signore?- disse la signora Berry, camminando verso la porta della stanza.
-Mia nonna era speciale davvero. Era buona, onesta, altruista. Era una grande donna. Ha cresciuto me e mio fratello dopo la morte dei nostri genitori. Non penso che altre donne siano in grado di fare lo stesso, al giorno d’oggi.- disse la ragazza piangendo.
-Oh, suvvia mia cara. Non dire così.-
-Sì, invece! Nessuno sarebbe in grado di farlo.-
-Tesoro, io lo farei.-
-Signora, con tutto il rispetto, ma non credo che se dovesse succedere qualcosa a me ed Austin, voi e vostro marito sareste in grado di crescere nostra figlia. Considerando il fatto che lui la odia, solo perché è una femmina!-
-Adesso stai esagerando! Non ti permetto di parlarmi in questo modo, signorina! Ora fai parte di una famiglia di alto rango, e non di una di borghesi arricchiti!- disse la signora Berry, sferrando delle frecciatine riguardo la condizione familiare di Emily.
-Come vi permettete di dire delle cose del genere? Rimangiatevi subito quello che avete detto!- esclamò la ragazza.
-Dico quello che va detto!-
-Oh, per favore! L’unica cosa che siete in grado di fare è parlare male delle persone che lavorano, o hanno lavorato, onestamente e prendere in giro chiunque non vi vada a genio! Insieme a quelle oche delle vostre amiche!-
Ad un certo punto la signora Berry non la stette più a sentire e la schiaffeggiò. Emily s’inginocchiò per terra, piangendo e mantenendosi la guancia che era stata colpita, mentre la signora Berry la guardava con aria di sfida.
-Sappi che non ho mai permesso a nessuno di parlarmi in questo modo, e di certo non lo lascerò fare a te, chiaro? Rimettiti in riga, altrimenti ti faccio sbattere fuori.-
-Non potete farlo. Austin ed io ci amiamo!-
-Non preoccuparti di Austin. Lo conosco e so come comportarmi con lui.-
Emily non rispose.
-E ora alzati e preparati che dobbiamo incontrare le mie amiche per il thè. E soprattutto non provare a fare parola di questa discussione con nessuno, chiaro?-
La ragazza non disse una parola, si alzò e si sedette davanti alla specchiera, mentre la signora Berry lasciò la stanza: qualcosa stava cambiando.
Nel frattempo a Villa Crafthole, Florence stava riordinando le sue cose quando entrò Horace.
-Posso entrare?-
-Sì, certo. Entra pure.- disse freddamente, la donna.
-Devo parlarti.-
-Di cosa vuoi parlare?-
-Del nostro rapporto.-
-Penso che la discussione che abbiamo avuto mesi fa, sia la prova certa di come stanno le cose. Non credo ci sia bisogno di parlarne ulteriormente.- rispose Florence, mentre riponeva nervosamente le sue cose.
-Io, invece, credo il contrario.-
-Bene. Credi pure quello che vuoi. Come hai sempre fatto, d’altronde.-
-Florence! Io voglio che andiamo d’accordo come prima.-
-E perché?-
-Perché l’ho promesso a tua madre la notte prima che morisse.-
-Quindi lo fai solo perché lo hai promesso alla mamma e non perché lo senti veramente?- disse la donna stizzita.
-Oh, Florence! Basta!- esclamò l’anziano ed aggiunse:-Voglio solo che il nostro rapporto ritorni quello di un tempo. Ormai siamo rimasti solo noi qui dentro e dobbiamo aiutarci e sostenerci a vicenda.-
La donna rimase in silenzio.
-Lo so che tra di noi c’è stato molto astio negli ultimi anni, ma voglio rimediare e vorrei che tu mi venissi incontro.-
Florence continuava a non rispondere.
-Dammi un’altra possibilità, ti prego.- disse Horace, mettendosi in ginocchio.
Florence non aveva mai visto suo padre arrivare a tal punto, né se lo sarebbe mai aspettata. Ci pensò un po’ e poi disse:-Va bene, papà. Ricominciamo da capo.- e si abbracciarono.
Quello fu uno dei momenti più belli in quel brutto periodo, per la famiglia Crafthole.
Ormai John e Molly si frequentavano da un po’ e molti se ne accorsero, ma non dissero nulla: soprattutto Flora e Wilhelmina.
-Hai visto il signorino John? Ha stretto amicizia con Molly Wellington.-
-Oh, sì mia cara! E devo dire che sono davvero una bella coppia.- disse Wilhelmina mentre ripiegava i panni.
-Secondo me c’è del tenero tra quei due.-
-Forse hai ragione. Comunque sono due bravissimi ragazzi.-
-Sì, è vero. Dici che si sposeranno?- disse Flora mentre lavava i piatti.
-Flora! Ma cosa dici? Non sono mica fidanzati!-
-Non ancora o, forse, non vogliono ancora dirlo.-
-Tu credi che...-
-Certo! Secondo me lo sono e molto presto questa casa ritornerà viva come un tempo.-
-Hahah! Mia cara Flora, certo che ne hai di fantasia.-
-Ma che fantasia! Io ne sono sicura.-
-Buon per te. Ora, mi aiuti a portare questi panni di sopra oppure devo aspettare che finisci di fantasticare su John e Molly?-
-Ah, i panni! È vero!- disse Flora aiutando Wilhelmina con la cesta.
 
Negli ultimi giorni c’era un pensiero che martellava continuamente la testa di Emily: cosa intendeva dire la signora Berry a proposito di Austin? Certamente aveva intenzione di indagare per capirci di più e, così, chiese aiuto a Flora.
Emily si recò a Villa Crafthole per parlare e sfogarsi con la sua migliore amica. Entrando, notò con piacere che c’erano John e Molly insieme, nel salotto. Così si fermò a salutarli.
-John. Molly. Che piacere riverdervi! Che fate di bello?- disse Emily, sorridendo e salutandoli.
-Noi? Niente! Chiacchieravamo.- rispose John, diventando rosso in viso.
-Ah, e di che cosa stavate parlando?-
-Ehm...del freddo...- rispose Molly.
-Sì, fa molto freddo. Anche se, a giudicare dalle vostre facce, credo che abbiate caldo.- disse la ragazza.
I due tacquero: erano molto imbarazzati. Fino ad allora quasi nessuno li aveva visti così vicini ed affiatati.
-Sicuri che vada tutto bene? Dovete dirmi qualcosa per caso?- insisteva Emily, convinta che i due nascondessero qualcosa.
John e Molly, allora, vuotarono il sacco.
-Ok, dobbiamo dirti una cosa. Ma prometti che la terrai per te, per ora.- disse John con tono misterioso.
-Mmm...mi state incuriosendo. Ditemi: sono tutta orecchie.- e fece per avvicinarsi ai due ragazzi.
-Dunque...io e Molly ci frequentiamo da un po’ di tempo, ormai. E tra una chiacchierata ed una passeggiata...- e s’interruppe.
-Sì? Va avanti.- insisteva la ragazza.
-Ecco...Molly ed io ci siamo fidanzati.-
-Davvero? Oh, ma che notizia fantastica! Auguri, sono felicissima per voi!- disse Emily, abbracciandoli entrambi.
-Sì, ma non è finita qui.- disse Molly.
-Ah, no? E cos’altro c’è da sapere?-
-Devi sapere che tra poco anch’io diventerò mamma.- disse Molly sorridendo.
-Sul serio? Ma allora doppi auguri! Ooh, finalmente delle belle notizie.-
-Sì, ma acqua in bocca. Mi raccomando.-
-Certo, fratellino. Non preoccuparti.-
Emily era contentissima di quello che aveva appena saputo. Così salutò la coppia e si diresse in cucina per chiedere aiuto a Flora. Arrivata, la vide indaffarata tra piatti sporchi e panni da lavare.
-Flora!-
-Emily! Tesoro, che bello rivederti!- esclamò la cameriera, sistemandosi il grembiule e abbracciando l’amica:-Come mai da queste parti?-
-C’è una cosa importante di cui devo assolutamente parlarti. Ed ho bisogno del tuo aiuto.-
-Va bene, dimmi pure.-
Le due si sedettero al tavolo ed Emily le raccontò tutto, senza tralasciare nessun particolare.
-È davvero un bel problema. Ma io come posso aiutarti?- domandò curiosa la cameriera.
-Dunque...la signora Berry frequenta molti posti tra cui la piazza del mercato. Vorrei che la seguissi e m’informassi. Lo farei io, ma tra la piccola e tutto quello che ho da fare alla magione, non posso.-
-Mmm...capisco. Come mai una come lei frequenta quella piazza?-
-Non lo so, ed è questo che voglio scoprire.-
-Beh, io vorrei aiutarti ma il problema è che qui ho una montagna di cose da fare.- disse Flora, abbattendosi.
-Hai ragione...-
Ma la cameriera aveva buon cuore e voleva aiutare a tutti i costi l’amica e, quindi, decise di darle una mano.
-Ok, ci sto!-
-Davvero?-
-Sì, ti aiuterò. Dopotutto se non ci si aiuta tra amiche!-
-Grazie Flora, sei un angelo!- disse Emily abbracciandola.
-Posso farti una domanda?-
-Certo, dimmi pure.-
-Ma tuo fratello, John, che rapporti ha con la signorina Wellington?-
-Beh, sai in realtà ho appena saputo delle cose riguardo a ciò.-
-Davvero? Ad esempio?- chiese impazientemente la cameriera.
-Ho promesso di non dirlo a nessuno, però.-
-Ah, capisco...-
-Ma a te posso dirlo. Però prometti di mantenere il segreto.-
-Lo prometto!-
-Bene. Allora John e Molly si sono fidanzati, e...- subito venne interrotta da Flora.
-Cosa? Sul serio? Lo sapevo! Me lo immaginavo! Lo avevo detto a Wilhelmina, ma lei non ha voluto credermi.-
-Sì, e...-
-Io le capisco le cose, non sono mica una sciocca!-
-No, certo che no! E...-
-E poi si vede che c’è qualcosa di più di una semplice amicizia!-
-Flora, calmati. Non è finita qui.-
-Ah, no?-
-No. Molly è incinta.-
-Che cosa? Oh, mio Dio! Non posso crederci! Che bellissima notizia!- disse Flora, saltando dalla sedia per la gioia.
-Ma prima dovranno sposarsi, altrimenti il bambino non potrà essere accettato.-
-Già, è vero. E dici che si sposeranno?-
-Io lo spero. Sono davvero una bella coppia e Molly è una brava ragazza. Proprio quella che serve a mio fratello.-
-Hai proprio ragione.-
-Comunque ora devo assolutamente andare che mi aspettano alla magione. Aspetto tue notizie, d’accordo?- disse Emily dirigendosi verso la porta.
-Certo, non preoccuparti. A presto.-
Detto ciò, le due ragazze si salutarono.
Il giorno seguente Flora andò a fare la spesa. Ad un certo punto, mentre stava parlando con la signora Adams, intravide la signora Berry che scendeva dalla sua carrozza. La cameriera, allora, decise di seguirla per scoprire qualcosa. In effetti la signora Berry aveva un comportamento abbastanza strano quel giorno: si guardava di continuo intorno, come se si sentisse seguita ed osservata. Flora vide che la signora andava verso un vicoletto buio e che bussò alla porta di una vecchia casa: le venne aperto. Flora, allora, si avvicinò ed iniziò ad origliare.
-Ecco! Prendi queste cose e memorizza quello che ho scritto su questo foglio.- disse la signora Berry alla persona misteriosa.
-Va bene, signora.-
Flora, però, aveva già sentito quella voce, ma non riusciva a capire a chi appartenesse. Cercò di sbirciare dalla finestra, ma i vetri erano troppo vecchi e sporchi per capire chi fosse quella persona. Così continuò ad origliare.
-Tieni. Tornerò qui tra qualche giorno e fatti trovare pronta per allora.- disse la signora Berry.
-Certo, signora.-
Dopo questa piccola conversazione, la signora Berry uscì e Flora per poco non venne scoperta. Non appena rientrata alla villa, la cameriera scrisse immediatamente una lettera ad Emily per dirle di incontrarsi appena possibile per raccontarle tutto quello che aveva scoperto.
Qualche giorno più tardi Emily e Flora si incontrarono e parlarono.
-Quindi la signora Berry è andata a trovare una persona che abita nei sobborghi?- chiese Emily, incuriosita.
-Sì. E non è tutto. Ha anche detto che sarebbe tornata lì dopo qualche giorno.-
-Mmm...questa situazione è proprio strana. Forse dovrei vedere come si comporta alla magione.-
-Già, soprattutto nei tuoi confronti.- disse Flora all’amica.
-E poi non hai sentito nient’altro?-
-Mmm...ah, sì! Le ha consegnato qualcosa, perché portava una valigia con sé. Ma non so cosa contenesse.-
-Chissà che cosa le avrà dato...- disse Emily e aggiunse:-Grazie mille, Flora. Non so cosa farei senza di te.- e si abbracciarono, salutandosi.
Tornata alla magione, la ragazza vide la signora Berry che parlava con Joanna riguardo a qualcuno che sarebbe dovuto arrivare alla villa, e si mise ad origliare per capirne di più.
-È tutto chiaro?-
-Certo signora. Preparo subito la camera.- disse Joanna, andando di sopra.
-Bene.- disse la signora Berry, congedando la cameriera.
Emily, purtroppo, era arrivata troppo tardi e non aveva capito chi dovesse arrivare. Così decise di andare in camera sua e scrivere sul suo diario.
                                                                                                                            
                                                                                                                            Londra, 2 febbraio 1898
“Caro diario,
in questi ultimi giorni c’è qualcosa che non va nei comportamenti della signora Berry. Da quello che mi ha raccontato Flora, sembra che stia architettando qualcosa. Forse contro di me. Non so ancora bene cosa, ma lo scoprirò al più presto. Inoltre, poco fa, ho scoperto che dovrà arrivare qualcuno qui alla magione, ma non ho capito chi. Spero di scoprire qualcosa in più e di poterti raccontare come andrà a finire tutto ciò.”
Dopo aver scritto sul suo diario, Emily passò del tempo con la piccola Constance e poi si addormentò.
Passò qualche giorno. La ragazza non aveva avuto più notizie da Flora riguardo la signora Berry, così decise di scriverle una lettera per sapere se avesse scoperto altro. Non appena si sedette allo scrittoio, vide dalla sua finestra una carrozza arrivare alla villa. Mollò la lettera e decise di scendere al piano di sotto per vedere chi fosse quest’ospite misterioso.
   
 
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