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Autore: Illibrosulloscaffale    15/04/2020    1 recensioni
Ancor prima che l’uno sapesse dell’altra, noi ci appartenevamo.
(Friedrich Holderlin)
Dal testo: "Non capiva perché il destino voleva farlo soffrire più di quanto avesse già sofferto per Bella. Probabilmente una punizione per essersi impuntato così tanto su di lei, non comprendendo quanto fosse importante quel legame che univa indissolubilmente due anime, schernendo coloro che erano stati così fortunati da trovarlo prima di lui.
Tuttavia quando si era reso conto che in realtà il più fortunato di tutti era lui, aveva iniziato a vedere il destino come un alleato più che come un nemico. Poteva vederla crescere, essere tutto quello di cui lei avrebbe avuto bisogno durante tutta la sua vita. Avrebbe potuto darle tutto l'affetto che voleva in proporzione di quanto ne voleva. Poteva amarla in modi svariati e sempre nuovi. Poteva amarla come si ama una sorella, poteva volerle bene come amica, poteva viverla a 360°"
Genere: Fluff, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan, Jacob Black, Renesmee Cullen | Coppie: Jacob/Renesmee
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Successivo alla saga
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Il corpo del ragazzo era scosso da fremiti sempre piu forti e invasivi. 
Era ormai inutile provare a mascherare il fastidio che provava in quel momento. No, fastidio non era la parola adatta, non bastava a descrivere tutta la sua frustrazione. 
La sua mente non riusciva quasi più a ragionare lucidamente, era in uno stato di pura disperazione.
Perché lo volevano ridurre in quello stato? Aveva fatto qualcosa di sbagliato? Eppure gli pareva di non aver mai superato tutti quei limiti che il succhiasangue gli aveva imposto. Non si era mai neppure lamentato, da un lato li aveva trovati persino ragionevoli. 

Ogni tanto il pensiero che sarebbe potuto accadere lo aveva sfiorato, ma lui sempre prontamente lo scacciava via, rinchiudendolo nella parte più profonda della sua mente.
Bastava una piccola occhiata per assicurarsi che lei fosse ancora lì con lui e mettere a tacere le sue paure.
Bastava il suono della sua risata per far sparire tutte le sue incertezze.
Bastava il contatto della sua piccola mano sulla guancia per riportare pace nella sua vita.

Cosa avrebbe fatto se l'avessero portata via. Perché questa era l'urgente notizia che Edward gli aveva comunicato. Sarebbero andati via, chissà dove e per quanto. Lui e la sua famiglia avevano deciso, senza nemmeno sentire il suo parere, di prendere baracca e burattini e andarsene.
Gli avevano propinato quella scusa che proprio non riusciva a digerire, "la gente inizia a sospettare". Ma sospettare di cosa si chiedeva lui, dato che ormai non uscivano più e l'unico contatto umano rimasto era Charlie. 

Renesmee cresceva così in fretta, come potevano privarlo di assisterla? Lui doveva esserci, non era una scelta. Non che si sentisse obbligato o in qualche modo forzato, ma sentiva che doveva esserci. 
Lui voleva starle accanto esattamente come gli era stato vicino tutto quel tempo. Erano passati già cinque anni dalla sua nascita e non era passato giorno senza che i suoi occhi incontrassero quelli di lei, come un muto rinnovo di quell'impegno preso nei suoi confronti. 
Avevano deciso di togliergli la possibilità di vederla sbocciare e diventare adulta. 

All'inizio sapere che avrebbe dovuto attendere per poterla amare completamente gli era sembrato terribile, non capiva perché il destino voleva farlo soffrire più di quanto avesse già sofferto per Bella. Probabilmente una punizione per essersi impuntato così tanto su di lei, non comprendendo quanto fosse importante quel legame che univa indissolubilmente due anime, schernendo coloro che erano stati così fortunati da trovarlo prima di lui.
Tuttavia quando si era reso conto che in realtà il più fortunato di tutti era lui, aveva iniziato a vedere il destino come un alleato più che come un nemico. Poteva vederla crescere, essere tutto quello di cui lei avrebbe avuto bisogno durante tutta la sua vita. Avrebbe potuto darle tutto l'affetto che voleva in proporzione di quanto ne voleva. Poteva amarla in modi svariati e sempre nuovi. Poteva amarla come si ama una sorella, poteva volerle bene come amica, poteva viverla a 360°. Chi sarebbe mai stato così fortunato? Alla fine sette anni non erano niente paragonati a tutta una vita.
Perché lui ne era certo, qualsiasi modo si fosse evoluto il loro rapporto lui ci sarebbe stato, sempre. Sarebbe stato tutto per lei, con il solo scopo di renderla felice, anche se non fosse mai diventata la sua compagna. Aveva pensato anche a questa eventualità, non è detto che ciò di cui lei avrebbe avuto bisogno era un compagno, lei potrebbe non guardalo mai con occhi diversi. Eppure incredibilmente a lui andava bene anche così. 

A volte si stupiva di quanto fosse maturato, di quanto fosse diventato più saggio stando a stretto contatto con lei.

Non era stata una passeggiata neppure accettare cosa fosse lei. Perché il fato si beffava così di lui? Una mezza vampira, figlia di colei che riteneva di amare. Che stupido, a quel tempo non poteva capire cosa significasse veramente amare. Non poteva neanche immaginare cosa volesse dire tenere a una persona così tanto e custodire gelosamente ogni più piccola sfaccettatura del suo essere, dentro al cuore. Perché la sua Nessie aveva invaso completamente ogni sua parte e aveva trovato alloggio nel suo cuore. Credeva di amare Bella, ma il vero amore era lontano anni luce da quello che provava per lei. Una splendida amicizia, quello si. Anche se da quando era diventata un vampiro sembrava essersi messa uno scalino più in alto di lui, abbandonando quel rapporto di parità e rispetto che li aveva uniti. Le voleva ancora bene dopotutto, certe cose non le puoi dimenticare o cancellare e anche lei gli voleva bene, di questo ne era certo.
Rimaneva comunque il fatto che Renesmee era per metà vampiro, quella specie che negli anni aveva tanto odiato e del quale poi era diventato pure amico. Un giorno, si ricorda, finalmente da solo, fuori da sguardi indiscreti e da possibili letture del pensiero, si era messo a ridere, una risata quasi isterica, dovuto a tutto quello stress e tutti quei strani giochi del destino. Lei non aveva che pochi giorni e lui era quasi sempre a casa dei Cullen, non poteva permettersi di abbandonarla neanche per un istante. Eppure quel giorno aveva bisogno di una pausa di riflessione. Doveva mettere in ordine tutti i suoi pensieri. Da quando lei aveva posato il suo dolce sguardo su di lui, tutte le sue certezze erano crollate. Per un solo, piccolo, minuscolo istante, aveva pensato di non farcela. Valeva la pena vivere una vita così incasinata? 
Poi gli era squillato il cellulare, Bella lo aveva chiamato e avrebbe giurato che la sua voce celasse un velo di preoccupazione. Renesmee si era svegliata e come al solito lo aveva cercato, ma lui non era lì. Era così curioso il fatto che lei fosse attirata da lui come lui lo era da lei.
Sorridendo, finalmente sereno, era tornato a casa di quei succhiasangue.

Loro sapevano, sapevano che non era giusto separarli, che non potevano fare questo a lui e neanche a lei e sapevano pure che lui non avrebbe potuto seguirli, abbandonando così il branco. Eppure avevano fatto finta di niente, nascondendosi dietro una banale scusa.
Non gli restava che qualche giorno per stringerla ancora a sé e sperare che cambiassero idea.
   
 
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