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Autore: _Atlas_    16/04/2020    0 recensioni
«Porca puttana, Elliot» la sua voce lancia una scarica di scintille nel mio stomaco «certo che potresti anche dire qualcosa! Chi ti credi di essere, il tuo stupido pesce con gli occhi a palla? Beh, non sei un pesce: sei un essere umano a cui è stato fatto il dono della parola, perciò parla, che cazzo.»
Coney Island. Su una ruota panoramica, Elliot e Darlene assaporano la libertà ritrovata.
[SpoilerFree!]
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Darlene Alderson, Elliot Alderson
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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But remember the princess who lived on the hill
Who loved you even though she knew you was wrong
 [Coney Island Baby, Lou Reed]
 
 
 
 

 
 
La vedi anche tu, l’alba riflessa  nelle iridi castane di Darlene?
A volte vorrei attraversare le sue pupille, perdermi nei loro cristallini e guardare il mondo attraverso i suoi occhi; senza più codici informatici da decodificare, né file criptati da riscrivere.
Cosa accadrebbe se lo facessi? Coney Island avrebbe il colore grigio di sempre, o scoprirei di essere io l’unico a vederla così? L’alba avrebbe il colore della paglia bruciata o del fuoco che l’ha ridotta in cenere? E lui come la vede?
No, non mi interessa. Ho promesso di non parlarne.
«Cazzo,» le sue labbra si inclinano in un sorriso mentre pulisce una macchia di ketchup dalla maglietta «non mangiavo un hot-dog alle cinque del mattino da quando avevo…quanto? Quindici anni? Avevi ragione, Elliot…»
Sto trattenendo il fiato. Detesto chi mi dà ragione, mi fa mettere in discussione tutto ciò che ho detto o fatto in precedenza e tu lo sai quanto questo possa essere pericoloso. Anche Darlene lo sa, ma non le importa. Non le è mai importato.
Ma in fondo stiamo solo parlando di hot-dog, giusto?
«…hanno davvero un altro sapore, a quest’ora.»
Il dondolio della cabina mi ricorda che siamo ancora sulla ruota panoramica e che l’alba sta sorgendo su una Coney Island di nuovo libera. Può sembrarti strano, ma per me in questo momento la libertà odora di salsedine e mi ricorda quel giorno lontano sulla spiaggia, con quella busta piena di morfina e il fratello di Trenton che, senza saperlo, segnava la strada che ha portato al punto in cui ci troviamo adesso.
Dovrei chiamarlo, ovunque si trovi.
«È stata una notte pazzesca, ancora non riesco a credere a quello che hai fatto.»
Darlene è felice, lo vedo dallo sguardo e dalle labbra che tremano, costrette a trattenere un sorriso che chiede disperatamente di uscire allo scoperto. Ma il corpo dell’uomo si è sempre ribellato agli obblighi in sequenza ordinati dal cervello, e non importa ciò che tu vuoi o non vuoi, lui trova sempre il modo per mettere a nudo il tuo inconscio. Perciò non mi stupisco di vedere i suoi occhi annacquarsi e mettere in libertà una piccola lacrima salata.
«Porca puttana, Elliot» la sua voce lancia una scarica di scintille nel mio stomaco «certo che potresti anche dire qualcosa! Chi ti credi di essere, il tuo stupido pesce con gli occhi a palla? Beh, non sei un pesce: sei un essere umano a cui è stato fatto il dono della parola, perciò parla, che cazzo.»
Ha ragione. Perché diamine sto sempre zitto?
Hai ragione, quando parlo rischio di mandare a puttane il mondo intero.
«Quello che ho fatto, lo abbiamo fatto insieme. Non ci sarei mai riuscito senza di te. Voi
Vorrei lo potessero sapere che alla fine abbiamo vinto, ma non sono sicuro che i loro server funzionino nel luogo in cui si trovano adesso. Darlene mi guarda e so che sta pensando la stessa cosa.
«Ti voglio bene, Elliot.»
È l’opposto di me, l’altra faccia della mia personalità; quella che non mi fa paura e che non alimenta i miei pensieri pericolosi, quella che mi è rimasta accanto per tutto questo tempo aiutandomi a capire chi sono davvero, servendosi di un programma a me sconosciuto e che non intendo decrittare.
«Anch’io, Darlene.»

 
 
 
*
 
 
 
N.B. Chiunque volesse lasciare una recensione, è pregato di NON fare alcun tipo di spoiler.
 
 
 



NdA
Salve a tutti,
approdo in questo fandom dopo aver recuperato in fretta e furia tre stagioni di Mr. Robot, amandolo dalla prima all’ultima puntata.
Questa one-shot è ovviamente un esperimento: non ho mai scritto fan fiction sulla serie e, soprattutto, non ho ancora visto l’ultima stagione – che recupererò a breve – perciò prendete l’episodio come un momento che esula dal finale della terza stagione. Tutt’al più, consideratela un’immaginazione del protagonista :)
In ogni caso, spero di essere riuscita a trasmettervi qualcosa e vi ringrazio per la lettura.
 
Un saluto,
 
_Atlas_
   
 
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