Anime & Manga > Le bizzarre avventure di Jojo
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Autore: _Zaelit_    16/04/2020    1 recensioni
Polnareff trova una curiosa foto nel portafoglio di Giorno e realizza una verità sconvolgente. // One-shot per celebrare il compleanno di Giorno.
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Giorno Giovanna, Jean Pierre Polnareff
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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BLOODLINE
 
Era un piovoso pomeriggio di fine agosto a Napoli. Fuori dalla villa pioveva a dirotto, i cani del paese abbaiavano come impazziti e i rombi di tuono non esitavano a palesarsi di tanto in tanto. Era uno dei primi temporali della stagione, preludio dell'autunno, e il clima era decisamente molto freddo pur essendo ancora estate.
Coco Jumbo, o meglio lo sfortunato combattente francese Jean Pierre Polnareff, costretto a vivere nel corpo di una testuggine, osservava quel tetro spettacolo riversarsi sulle campagne campane con i proprio occhietti lucidi da rettile.
Alle sue spalle un vecchio grammofono suonava una canzone mentre un disco girava. Non era il metodo più avanzato per ascoltare musica, certo, ma il giovane Giorno teneva in maniera particolare a quel grammofono. Lo aveva recuperato a casa di Bucciarati qualche giorno dopo il suo funerale. Aveva sentito dire che al precedente caporegime di Passione piacesse ascoltare dischi quando aveva bisogno di rilassarsi o riflettere. Dalla sua tragica morte, qualcosa si era spezzato per sempre nel cuore di Giorno, questo Polnareff lo sapeva per certo. E probabilmente cercava di alleviare il dolore del lutto in quel semplice modo: ricordandolo.
Stairway to Heaven era il disco scelto per quella piovosa giornata.
Con un forte sospiro, l'animaletto pilotato da quella che era nient'altro che un'anima prima di corpo si voltò per scendere dal mobile e uscire dalla stanza. Avrebbe chiesto a Mista di accompagnarlo: certamente il terzo in carica dell'organizzazione attendeva oltre le porte dello studio un ordine del Boss o del suo braccio destro.
Accidentalmente, però, inciampò su qualcosa che cadde a terra prima che potesse afferrarla.
"Oh, accidenti!" esclamò appena, con un po'di stanchezza nella voce. Non era anziano, ma la sua vita di combattimenti e avventure lo aveva severamente provato negli anni e i suoi riflessi non erano più quelli di un tempo.
Si affacciò timidamente: un portafoglio. Quello di Giorno, per la precisione. Lo aveva appoggiato lì per alleggerire le tasche e lui l'aveva fatto cadere per sbaglio.
Il rumore di un libro che si chiudeva lo attirò. Il nuovo e giovanissimo Boss di Passione sedeva con le gambe incrociate su una sedia davanti a lui, al centro della stanza, e gli dava le spalle. Chiuso il libro nel quale era immerso, però, si alzò con calma e raggiunse l'amico. I capelli biondi erano sciolti sulle sue spalle, lunghi e brillanti. Familiari come non mai.
Senza troppi complimenti, il ragazzo si chinò a raccogliere il portafoglio e appoggiarlo sul ripiano accanto al davanzale dove Jean Pierre era accomodato. Qualcosa, però, scivolò via dalla fodera mentre lui si allontanava e cadde leggera sulle zampe della testuggine.
Una foto: una vecchia foto polaroid che contava almeno una decina d'anni.
Jean Pierre non vi badò molto inizialmente: era solo una foto nel portafoglio di un sedicenne. Poteva essere un ricordo del battesimo o di un caro, o ancora una foto religiosa portafortuna. Fu l'istinto a suggerirgli di curiosare: sbirciò appena ma fu più che sufficiente.
Se avesse avuto del sangue nelle vene gli si sarebbe gelato: pur essendo uno spirito, rabbrividì da capo a piedi.
Non poteva essere. Perché Giorno conservava una sua foto?
Polnareff ricordava il lungo viaggio in Egitto di tanti, tanti anni prima. Aveva conosciuto persone meravigliose... e aveva perso molte di loro. Avdol, Iggy, Kakyoin... lui glieli aveva portati via.
DIO. Quella era una foto di DIO. 
"Come... come fai ad avere...?" chiese balbettando, nella speranza di attirare l'attenzione di Giorno.
Lui non aveva fatto neppure caso al suo gesto: tornò a guardarlo con una punta di curiosità senza però smettere di dargli le spalle, spiandolo appena da sopra la spalla. I suoi occhi del colore dell'acqua pura del mare erano circondati da piccole occhiaie scure. Pur essendo molto giovane si stava impegnando non solo nello studio al liceo della sua città, ma anche nella gestione di Passione dal punto di vista più completo. Molte persone si aspettavano grandi cose da lui.
Stancamente, lanciò uno sguardo sulla vecchia foto e si massaggiò la fronte.
"Oh, quella? È solo una vecchia foto che mia madre mi regalò tanto tempo fa..." mormorò pensoso, perdendosi in ricordi lontani. La mano ricadde leggera davanti al viso, e immediatamente Jean Pierre Polnareff realizzò che quel ragazzo possedeva una somiglianza eccezionale con l'uomo nella foto.
La stessa aura intimidatoria, la stessa grazia e carisma capaci di celare una crudeltà sconfinata. Lo stesso spaventoso potere in grado di farlo tremare.
"Quell'uomo è mio padre... purtroppo però non so nulla di lui." rivelò poco dopo il giovane Boss.
Logico quanto sconcertante: forse avrebbe dovuto aspettarselo?
DIO aveva avuto una prole. Sangue del suo sangue viveva ancora in quel mondo, così diverso e così simile a lui al tempo stesso. Com'era possibile che esistesse qualcuno tanto legato a lui?
Giorno era il figlio del suo nemico giurato, DIO, ma non era un ragazzo malvagio. Un miracolo, o forse una semplice coincidenza. Giorno sarebbe potuto diventare come lui, la sua natura era ancora celata agli altri, specie adesso che sembrava tanto chiuso in se stesso, ma aveva scelto la via della salvezza e della bontà. Lottava per solidi ideali e non per una comune e spietata sete di potere. Non ancora, perlomeno.
"Per quale motivo sembri così sconvolto?"
Di nuovo, gli occhi di Giorno lo inchiodarono. Questa volta, però, erano molto più freddi, più interessati. Molto più simili a quelli del padre.
"Tu... lo conosci, per caso?"
Ma, a quella domanda, Jean Pierre non avrebbe risposto. Non ancora. Conoscere le sue radici avrebbe potuto sconvolgere quel giovane promettente e deviarlo dal suo cammino dorato.
Un domani, forse, avrebbe scoperto la realtà che si celava nel proprio sangue.
 
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Tanti auguri al nostro carissimo Giorno!
Ho scritto questa brevissima oneshot in maniera molto lenta, e sono stata ispirata da una fanart dell'artista supremecatlord sui suoi social.
Con questa breve storia ho voluto immaginare la reazione di Polnareff alla scoperta della vera identità di Giorno: avrebbe trovato delle somiglianze? Avuto paura?
La scrittura di questo piccolo pezzo mi ha dato anche ispirazione per una possibile storia futura con Giorno protagonista. Chi sa, forse prima o poi la pubblicherò!
Per adesso chiudo questa nuova oneshot, pubblicata in occasione del compleanno del nostro giovanissimo "bossu", fatemi sapere cosa ne pensate di questo "what-if" se vi va! Un abbraccio e buona fortuna in questi tempi difficili, ne usciremo più forti di prima proprio come dei veri combattenti... e quindi come i nostri eroi! ^^
   
 
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