Storie originali > Introspettivo
Segui la storia  |       
Autore: wildwindahinequ    16/04/2020    0 recensioni
Pensieri che ho deciso di condividere dopo aver letto "La ragazza interrotta" di S.Kaysen
Genere: Generale, Introspettivo, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Nel capitolo precedente ho accennato a due vite che convivono nel mio corpo; in questo capitolo cercherò di chiarire meglio la situazione, comprendendo che la maggior parte di voi starà storcendo il naso al pensiero che io possa avere due persone in un solo corpo, eppure si è possibile, e non credo nemmeno di essere l'unica al mondo ad essere così.
Tutto è iniziato intorno agli 8 anni credo ma non ne sono sicura, diciamo che iniziavo a percepire che qualcosa stava cambiando, o era ormai già cambiato in me. Avevo la percezione di essere diversa o comunque non riuscivo a classificarmi in una delle tante categorie che la società propone e questo mi causava moltissima confusione. 
Finchè fui bambina però la questione non mi preoccupò eccessivamente, insomma i bisogni primari di un bambino sono abbastanza limitati.
Quando però dovetti iniziare a confrontarmi con il mondo adulto, un mondo certamente più complesso, ecco che iniziarono i primi problemi. All'epoca pensavo ancora di essere solo io, un'unica persona e ciò mi destabilizzò parecchio.
Dovevo saper  affrontare molte più questioni ad un livello superiore e gestire due menti adolescenti non era affatto facile, senza contare che l'altra "parte", desiderava poter prendere parte nel mondo come persona fisica, come voleva anche l'altra dopotutto.
Si instaurò una guerra tra le due parti tremenda, e credo che in quel periodo non capii più nulla anche perchè sia E. che A. (N.B. sono i nomi delle due persone che vivono dentro di me, per comodità ora le chiamerò così, più avanti le descriverò) avevano un carattere ben definito e un'identità precisa: A. era inoltre un ragazzo, per cui provocò non pochi problemi al mio corpo di femmina.
Credo che il tutto fosse amplificato dal fatto che non ero ancora del tutto in grado di comprendere ne una ne l'altra parte e i loro modi di comunicazione, per cui la presa di coscienza del fatto che esisteva una E. e un A. fu parecchio tardiva, ma mi permise di risolvere finalmente la questione e di limitare o comunque prevedere i possibili "danni".
Mi sono però resa conto nel corso del tempo che la gestione delle due persone era e sarebbe stata sempre difficoltosa a causa proprio della loro incompatibilità. Quindi piano piano, cercai di raccogliere il maggior numero di informazioni dall'esterno per poter capire quale tipo di personalità fosse più adatto alla sopravvivenza e di regolarmi di conseguenza. E capii una cosa fondamentale: che in tutta la mia vita in realtà nonostante avessi vissuto in alcuni momenti come E. in altri come A. gli altri non avevano visto altro che E., A. non era mai stato contemplato, mai nessuno lo aveva accolto con una critica positiva, e quindi giunsi alla conclusione che semplicemente A. non era altro che una povera anima sfigata capitata in un corpo così per caso, era stato un errore ed ora, nonostante egli fosse innocente, ne doveva pagare le conseguenze.
A. sarebbe morto definitivamente, anche se egli conservava sempre la speranza di poter vivere ed affermarsi. Ma come avrebbe potuto se non aveva nemmeno un corpo? Aveva i giorni contati.
Al giorno d'oggi A. esiste ancora, è presente in me ancora, ma sta perdendo forza; anche io mi sto dimenticando di lui, o meglio lo sto volutamente ignorando. Posso dire che tra noi due vi è un rapporto di amore-odio, o meglio più che amore io la chiamerei più pietà, perchè comunque a volte mi spiace per A., che non avrà mai la possibilità di vivere, tuttavia questa è la legge della natura, i più deboli sono destinati a soccombere e i più forti a prevalere. Chi non possiede le caratteristiche più adatte per sopravvivere è destinato a perire, ma il mondo va avanti lo stesso anche senza di te.
Nonostante ciò A. ha ancora una forte influenza su di me, o meglio è molto difficoltoso da controllare anche perchè egli possiede davvero poca logica, si occupa per così dire della parte emotiva, risulta quindi avere un carattere simile a una massa informe che ti coglie all'improvviso. Non avendo inoltre nemmeno potuto mai avere esperienza di vivere pienamente in una società A. non è nemmeno stato in grado di apprendere le regole indispensabili per poter condurre una vita stabile ed equilibrata, anche nel lavoro o scuola e nelle relazioni. E questo è dimostrato dal fatto che le sue attività si svolgono prevalentemente di notte o tarda sera, e persistono fino alle prime ore del mattino, anche fino alle 7/8.
Ciò mi causa non pochi problemi, dato che spesso capita che appena mi corico per risposarmi, ecco che A. preme per uscire, insiste e allora per poter riposare un po', gli permetto di uscire, ma l'importante è che stia sotto il mio controllo. Infatti dato che A. non possiede ne logica ne razionalità, è in grado di compiere azioni, avere comportamenti o pensieri che non coincidano perfettamente l'uno con l'altro, quindi per non rimanerne completamente travolta, ogni volta che sento A. molto irrequieto gli permetto di uscire, mantenendo sempre però una parte di me vigile e cosciente, in modo tale da permettere di dare ad A. un filo logico, che in questo caso più che filo sarebbe meglio parlare di guinzaglio che lo trattiene ulteriormente.
Ci sono stati casi infatti in cui non sono stata in grado di trattenerlo e di conseguenza ho adottato comportamenti e azioni sconsiderate e bizzarre, spesso inoltre in mezzo ad altre persone.
Per esempio, proprio pochi giorni fa sono stata ricoverata in ospedale a seguito di un abbuffata enorme che mi ha causato una terribile gastrite e dovrò pagarne le conseguenze per almeno un mese, fino alla fine della terapia che mi è stata prescritta.
Un esempio un po' più interessante che le solite sbronze o rischiose bravate, volevo parlare delle suggestioni che A. è in grado di fare a me. Come ho accennato prima tra noi non vi è proprio un ottimo rapporto, inoltre A. non apprezza particolarmente il fatto di venir  costantemente represso, pertanto in alcuni momenti - spesso accade anche nelle notti peggiori ma non solo, a volte anche nel corso della giornata -, egli è in grado di farmi vedere il mondo in modo diverso, o meglio di impormi la sua visione del mondo. Questa cosa è molto difficile da spiegare e  confesso che in questo caso inserirò una citazione del libro di  Susanna che è stata in grado di dar parola a esattamente ciò che vivo anche io in questi momenti. Susanna diceva che << The floor of the ice cream parlor bothered me. It was black-and-white checkboard tile, bigger than supermarket checkboard. If I looked only at a white square, I would be all right, but it was hard to ignore the black squares that surrounded the white ones. The contrast got under my skin. The floor meant yes, no, this, that, up, down, day, night -all the indecisions and opposites that were bad enough in life without having them spelled out for you on the floor>> .Nel mio caso la situazione era molto simile, o meglio, in questi casi per cercare di spiegare è utile innanzitutto suddividere in parti la realtà.
Nel mio caso parlerò della mia realtà,  ovvero quella di E., e della realtà di A. Per facilitarmi il compito prenderò come riferimento una stanza, quindi una realtà statica. Immaginatevi una stanza, pareti bianche, letto bianco, una tv in preaccensione, una bottiglietta d'acqua vicino a due tende molto ampie e una pianta grassa sopra una scrivania. Nella realtà di E. ciò che vedo, sento e percepisco con tutti gli altri sensi è esattamente come appare. Le pareti sono bianche, nessuna sfumatura o traccia di altro colore, così come la bottiglietta contiene acqua ed è inanimata; non potrà mai prendere vita e anche la pianta grassa, pur a sua volta essendo viva, non può nuocere a nessuno volontariamente. La tv lampeggia di rosso perchè è in preaccensione, sono cose di cui tutti siamo a conoscenza e non ci meravigliamo di ciò, questa è la realtà sulla quale veniamo educati e nel quale compiamo tutte le azioni quotidiane, e così è avvenuto anche per Susanna, infatti il pavimento della gelateria dapprima è solamente a scacchi bianco e nero, poi però subentra un'altra realtà, che per Susanna erano i quadretti neri che le dicevano cose pur non parlando ne scrivendo.
Così anche nella stanza le pareti assumono sfumature grazie alla luce, e se si sforza la vista si può quasi intravedere una parvenza di colore, la luce rossa della tv si carica di significato, come se prendesse vita e assumesse un aspetto minaccioso, ti vuole uccidere, e così vogliono anche i giochi di luce che creano le grosse tende, e tu sei bloccato nel letto, magari mentre stai pure male, e non puoi alzarti perchè se lo fai verrai ucciso da quella luce. Allora cerchi di chiudere gli occhi e pensare ad altro, ma ormai sei talmente suggestionato che ogni cosa che vedi o senti assume un altro significato e allora in questo caso l"unica cosa che si può fare è pensare che è tutto nella tua mente e ti sforzi di passare a un'altra realtà, quella che vuoi tu in quel momento. Ma non è certo facile e ammetto di non essere mai riuscita a gestire quest’altra visione della realtà.
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Introspettivo / Vai alla pagina dell'autore: wildwindahinequ