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Autore: EsterElle    16/04/2020    2 recensioni
Raccolta di flash su momenti nascosti tra le pagine dei romanzi, su storie mai narrate, sconosciute, inventate.
Indice:
1. Il più prezioso al mondo - Alice/Frank Paciock
2. Cugini, nemici, amanti - James Sirius Potter/Rose Weasley/Scorpius Malfoy
3. L'ultimo lume - Lily Evans/Regulus Black
4. La cura - Dominique Weasley/Teddy Lupin
5. Costumi di scena - Fred Weasley/Hermione Granger
6. Confessioni - Asteria Greengrass, Draco Malfoy
7. Culla, stanotte, la mia malinconia - Petunia Evans
8. Di fervidi candori e salvezze illegittime - Helena Corvonero/Salazar Serpeverde
9. Tutte le mie promesse - Sirius Black/Alice Paciock
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alice Paciock, Lily Evans, Regulus Black, Rose Weasley, Scorpius Malfoy
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Di fervidi candori e salvezze illegittime
 



 
Illegittima, bastarda, meticcia!

 
Conservo radi ricordi della fanciullezza: una manciata di parole guaste, un groviglio di emozioni malfatte, il disprezzo per lei, Rowena, donna ripudiata, madre senza marito, creatura senza dio. Tuttavia, rammendo assai bene le visite domenicali di padre Joseph. Mentre mia madre si muniva di ceste e alambicchi per poi dileguarsi nel folto della boscaglia, io trascorrevo il pomeriggio avvolta dalla voce pastosa del prete, assetata di quella salvezza così dolcemente promessa.
 
 
Feccia, vergogna, abominio!
 

Ricordo il giorno in cui decisi di recarmi al villaggio per partecipare alla funzione pasquale. Raggiunsi il sagrato e mi mescolai con gioia alla moltitudine in festa, senza immaginare che la mia sola presenza potesse agire tra folla come scintilla sulla stoppia. 
Dapprima scagliarono insulti.
«Padre Jospeh!» chiamai, atterrita.
Lui era sulla porta della chiesa.
«Padre, vi supplico!» esclamai, quando fui raggiunta dalla ghiaia, dai sassi.
Avevo nove anni e temetti di morire. Dubitai della salvezza, ma quella discese dal cielo, scura e pesante. Su di me calò una notte morbida, odorosa di cuoio e cavallo; avvolta in quel manto scuro, fui sollevata da braccia sconosciute. Eravate voi, signore, giunto a salvarmi.

 
***
 

«Potete aprire gli occhi, Helena»
Annebbiata dal lungo buio, scorgo il suo volto, la barba folta spruzzata di grigio, gli occhi seri. Gli sfioro una guancia – avevo temuto di non rivederlo mai più.
«Restate, Salazar» sussurro alle sue labbra.
Il suo sguardo brucia come ferro coperto di brina. «Guardatevi intorno», m’ignora.
È una cattedrale, quella che ci sovrasta. Marmo, pietra e colonne, un altare ben strano, decorato con le insegne della casa dei Serpeverde.
«Per voi, mia cara. Nessuno vi scaccerà mai da questo posto».
La mia cattedrale, scavata nelle viscere di Hogwarts.
«Signore, io…».
«Lo sapete, Helena, mi siete cara come sangue del mio sangue» fiacca ogni mio slancio.
Una logora menzogna quella di fingersi un padre per me. Che gioco spregevole, ignorare il fuoco che consuma entrambi, la brama, l’amore! L’ingenua fanciulletta d’un tempo giace esanime ai nostri piedi, morta dal giorno in cui lui venne a salvarci, attratto dall’illustre discendenza e dalla fama di Rowena.
Per un attimo – un così fragile attimo – lo vedo annaspare nei miei occhi furenti: «La decisione è definitiva. Non resterò tra ignoranti e villani, incapaci di cogliere la bellezza di ciò che è puro».
Il suo volto è serio, ma lo sguardo trema mentre mi sfiora il mento.
«Nemmeno per amor vostro» dichiara, con ritrovata asprezza.
«Restate, vi prego» supplico. «Vi prego, signore, abbiate fede. Parlerò con mia madre, intercederò a vostro favore».
Nelle sue mani, ora, accoglie entrambe le mie.
«Vorrei avere il vostro fervido candore, Helena. Vorrei saper pregare con le mie dita scure: potrete farlo voi per me, se vi conforta».
Mi sfiora le labbra e subito i suoi passi risuonano nella chiesa di marmo, lontani. Resto sola nella luce salmastra, mentre le spire del basilisco mi si avvolgono dolcemente intorno alla gonna.
 

 
Non pregai oltre né trovai alcuna salvezza.
Non in vita.
Non in morte.
 
 
 



 
Note
 
L’unico motivo che mi ha spinto a scrivere di questa coppia – ben lontana dalla mia comfort zone – è stato il contest ideato da Mary Black (a cui la storia partecipa - sul forum, Al together contest - VII edizione) e la citazione che ho scelto, che mi ha colpito fin da subito e ha riempito la mia mente di idee e suggestioni! Quindi, grazie Mary! E grazie Liberty_Fede per aver elaborato il pacchetto a cui mi sono ispirata per scrivere qusta flash: 

Coppia: Helena Corvonero/Salazar Serpeverde
Indicazione: "Vorrei saper pregare con le mie dita scure: forse, puoi farlo tu per me" - Subsonica, Tra le labbra


Vivendo questi personaggi tra l’Inghilterra e la Scozia del X/XI secolo, ho cercato di contestualizzarli in un ambiente cristiano cattolico, dal momento che la riforma anglicana è di molto successiva. Ho attribuito ad Helena una fede un po’ insolita, a mio parere, non ortodossa, basata su quelle che ho immaginato potessero essere le suggestioni, le superstizioni e le credenze dell’epoca. Per questo motivo ho lasciato che il tema della salvezza – dell’anima, in questo caso, ma in fondo per la mia Helena è un concetto malleabile che tende a prestarsi a diverse letture – tornasse più e più volte (i medievali ne erano ossessionati).  Inoltre, non ho volutamente evidenziato il suo essere una strega, in particolare nei frammenti relativi all’infanzia: la mia idea era quella di caratterizzarla in opposizione a sua madre, di lasciarla imbevuta nella cultura del suo tempo, a tratti ingenua, decisamente desiderosa di essere accettata e in pieno rifiuto della sua identità. Per quel che riguarda invece il frammento in età più adulta, ammetto che mi è mancato la spazio fisico in parole per dare voce ad altri dettagli.

Probabilmente mi sono presa qualche libertà per quel che riguarda lo svolgersi dei fatti, anche perché non sono certissima di cosa considerare canon per quel che riguarda i fondatori. Per questa storia, in ogni caso, ho immaginato una Rowena ripudiata dalla sua nobile famiglia a causa della gravidanza illegittima, costretta a vivere ai margini della società ma non per questo meno dedita ai suoi studi o meno brillante. Deus ex machina della flash è proprio Salazar, che scova Rowena con l’intenzione di renderla partecipe della costruzione della scuola, conducendo lei e la figlia alla futura Hogwarts – salvandole, in un certo senso. Infine, nella seconda parte, ho sfiorato il momento in cui Salazar lascia la scuola e “inaugura” la Camere dei Segreti, che a me ha sempre ricordato per struttura una cattedrale e che qui ho inserito più in questa veste “sentimentale” che altro.

Infine, per quel che riguarda il rapporto Helena-Salazar non so bene nemmeno io come descriverlo e cosa pensare… Indubbiamente ho considerato tra loro una buona differenza d’età, nella mia mente nell’ordine della ventina d’anni, dal momento che i maghi hanno sempre vissuto più a lungo degli uomini del loro tempo. Volevo che all’infatuazione di Helena contribuisse una certa visione del mondo e una fede incrollabile nel suo “salvatore”, con degli aspetti che trascendono, forse, l’effettiva materialità della loro relazione. Per quel che riguarda Salazar, non ho ecceduto in una caratterizzazione negativa perché, narrando dal punto di vista di lei, mi era difficile. Ho voluto insinuare che, nonostante sia attratto dalla donna che Helena è diventata, la sua ossessione per la purezza fa di lei quasi un cimelio intoccabile, mette un freno a quello che la loro relazione potrebbe diventare. Tutto sommato, un tema appena abbozzato e che potrebbe essere approfondito in una storia più lunga! Di certo, ho voluto credere e raccontare in ultima battuta che l’abbandono da parte di Salazar abbia scosso tutto il sistema di valori di Helena, conducendola agli atti estremi – soprattutto nei confronti della madre – che conosciamo.
 
Bene, dopo aver scritto le solite note più lunghe della storia – chiedo perdono! – mi congedo!
A presto!
Ester

 
 
 
 
 
 
  
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