Anime & Manga > Le bizzarre avventure di Jojo
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Autore: Wolfgirl93    16/04/2020    0 recensioni
#sixfanfiction challenge
Prompt: Werewolf pack Fandom: Jojo's Bizzarre Adventures
Essere un licantropo non è mai stata una brutta cosa per Giorno, ora che aveva un suo branco poi era ancora meglio; eppure c'era un momento che ogni licantropo odiava: il periodo del calore, ma forse c'era una soluzione.
Genere: Fantasy, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Giorno Giovanna, Guido Mista, Pannacotta Fugo
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Essere un licantropo non era mai stato un problema per Giorno, ci era nato così e la sua vita era sempre stata un po’ diversa da quella degli altri, ci erano voluti anni per controllare i suoi istinti e molti giorni di isolamento per contenere quella strana euforia che gli attanagliava il corpo nei giorni del calore.
Aveva letto molti libri e visto molti film e ogni volta una risata cristallina gli usciva dalle labbra nel vedere in che modo buffo gli umani li avessero catalogati: bestie senza senno, trasformazioni durante la luna piena, fame di carne umana e infine pulci; già perché Giorno aveva letto persino di lupi mannari che dovevano portare un collare antipulci e per qualche secondo aveva sentito veramente la fame di carne umana.

La vita solitaria del biondo però era finalmente cambiata, da qualche anno era diventato l’Alpha di un branco di suoi simili e aveva trovato in un suo caro amico un compagno per la vita.
 

Il rapporto tra lui e Guido era sempre stato stabile e divertente, non erano di certo una coppia noiosa e ripetitiva e soprattutto la loro sfera sessuale era molto più che attiva e sempre in procinto di sperimentare cose nuove.

 

Il periodo del calore di Giorno arrivò, l’intero branco, stando assieme aveva sviluppato una sorta di legame che li aveva portati a sviluppare il calore quasi nei soliti giorni cosicché si potessero aiutare a vicenda; Guido era molto geloso nei confronti del biondo e durante il calore la sua gelosia sfiorava livelli estremi, tanto che molto spesso litigava con gli altri membri del branco per un nonnulla.

 

Quel giorno però la ragione ci fu e fu anche chiara: la villa in cui vivevano era grande e la stanza di Giorno era all’ultimo piano – stanza che condivideva da ormai un anno con Guido – il ragazzo era steso sul letto con le ginocchia al petto, il calore era tremendo ma l’idea di darsi piacere da solo per poi rimanere insoddisfatto era una cosa che il biondo odiava; ad un tratto una mano gli sfiorò il fianco coperto da solo una maglia di Mista e il corpo di Giorno tremò, era quella la cosa peggiore di quel periodo, l’essere sempre troppo bisognosi.
“Guido...” Quelle parole uscirono più come una richiesta disperata che altro, la mano che lo stava sfiorando si fece strada sulle sue cosce e poi giù fino al fulcro di tutto il suo piacere, la mente del biondo era ormai quasi del tutto offuscata ma qualcosa stuzzicò i suoi sensi mettendolo subito sull’attenti: quello non era l’odore di Mista.

 

Giorno si voltò di scatto trovando un Fugo ansimante e con le guance rosse, il biondo capì che anche per lui era arrivato il periodo del calore ma la cosa che lo sorprese fu quella voglia che lesse negli occhi dell’altro.
“Non ce la faccio più, Giorno… Io...” Le parole del terzo in comando gli morirono sulle labbra quando si lanciò su di lui spingendolo contro il materasso per sovrastarlo e dichiarare così la sua superiorità, almeno in quel momento.
“Fugo ora basta, sto cosa stai passando ma questo non è il modo di affrontare questa cosa, possiamo farcela anche senza cedere a questi istinti.” Nonostante il calore avesse preso controllo della sua mente, una parte di Giorno era ancora lucida e stava parlando come l’Alpha che era. “Non costringermi a farlo, sai che posso ordinartelo...” Era uno dei tanti privilegi degli Alpha, ogni loro ordine era legge e se qualcuno osava disubbidire aveva due scelte: sfidare il suddetto Alpha o lasciare il branco.
“Non ci riesco… Lasciamelo fare solo una volta, sai che questi sentimenti sono...” Il corpo di Fugo fu scaraventato a terra lontano dal letto e dal corpo dell’Alpha, Guido se ne stava in piedi con i denti scoperti e l’espressione di chi non accetterà uno ‘scusa’ per calmarsi.
“Non ci riesci eh? Dimmi Fugo quali sono questi sentimenti? E perché proprio sul mio compagno?!” La voce del castano era roca e i ringhi che gli uscivano dal profondo della gola non preannunciavano niente di buono.
Ci fu un attimo in cui gli occhi di Mista divennero gialli e in un batter d’occhio si scagliò su Fugo.

“Fermi!” Urlò Giorno guardandoli, i suoi occhi erano diventati rossi e da come erano rimasti immobili i due quello era in tutto e per tutto un ordine dato dall’Alpha. “Fugo esci dalla mia stanza e tu Guido, tu resterai qui.” Non c’era esitazione della sua voce e anche per gli altri due licantropi non ci fu scelta, eseguirono l’ordine senza emettere un singolo fiato.

Quando Fugo lasciò la stanza, Giorno si rilassò, ritornò sul letto e sospirò guardando Guido. “Volevi davvero ucciderlo?” Chiese cercando di scacciare un brivido al ricordo di come il corpo di Mista si era teso pronto ad attaccare.

 

“Ha osato toccarti! Volevi che lo lasciassi fare?! Volevi farti scopare da lui, Giorno?!” Quelle parole erano piene di rabbia ma il viso del biondo rimase impassibile.

“Vieni qui.” L’ennesimo ordine, l’ennesima volta in cui Guido non poté sottrarsi.
Quando il castano gli fu vicino il corpo dell’Alpha si avvicinò a lui strusciandovisi addosso.
“Penso tu abbia visto male, Guido, voglio farmi scopare ma da te...” Erano pochi i momenti in cui Giorno si dava a parole così volgari, il periodo del calore era uno di quelli.
Un ghigno si dipinse sul viso di Mista che senza aspettare altro spinse Giorno contro il materasso troneggiando su di lui.
“Mi prenderò cura di te, lo prometto.” Gli leccò scherzosamente una guancia poi avvicinò il viso al suo orecchio “Non ti lascerò alzare da questo letto per tutta la durata del tuo calore e del mio, Giorno.”

Con quella promessa a infuocargli il corpo, Giorno sorrise lasciandosi andare alla passione.

   
 
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