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Autore: Fiore di Giada    17/04/2020    1 recensioni
[[La storia di Tristano e Isotta]]
I miei occhi si chiuderanno su questo magnifico paesaggio.
Un singhiozzo trapassa il mio petto. Non posso ingannarmi.
Non sono completamente felice di questa solitudine.
Eppure, ho scelto io di morire da solo, per non condannare i miei cari ad una crudele e dolorosa agonia.
Nonostante questo, il rimpianto stringe la mia anima. In questi anni, ho ritrovato re Marco, mio zio.
Ho liberato il regno di mio padre dal crudele duca Morgan e ho vendicato la morte dei miei genitori.
Sono riuscito a liberare la mia terra dal giogo di un tributo crudele.
Eppure, non ho potuto godere di queste mie imprese.
Sospiro. Non serve a nulla perdersi in simili pensieri.
Non mi ridaranno la salute perduta.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Le stelle illuminano il cielo nero e si riflettono nel mare, accarezzato da un lieve velo.
Sorrido. E’ uno spettacolo magnifico.
Dove sono? Qual è il nome di questo mare?
Sorrido, malinconico. Che cosa importa?
Presto, la mia vita sarà finita.
Il veleno della spada del Moroldo corrode il mio corpo.
Quando si muore, non conta il luogo di approdo della propria bara.
Ma non importa.
I miei occhi si chiuderanno su questo magnifico paesaggio.
Un singhiozzo trapassa il mio petto. Non posso ingannarmi.
Non sono completamente felice di questa solitudine.
Eppure, ho scelto io di morire da solo, per non condannare i miei cari ad una crudele e dolorosa agonia.
Nonostante questo, il rimpianto stringe la mia anima. In questi anni, ho ritrovato re Marco, mio zio.
Ho liberato il regno di mio padre dal crudele duca Morgan e ho vendicato la morte dei miei genitori.
Sono riuscito a liberare la mia terra dal giogo di un tributo crudele.
Eppure, non ho potuto godere di queste mie imprese.
Sospiro. Non serve a nulla perdersi in simili pensieri.
Non mi ridaranno la salute perduta.
Sento la morte presso di me e il suo respiro debilitante mi sfiora.
Il triste lamento di un uccello in lontananza rompe il silenzio e si mescola allo sciabordio delle onde.
Sei un messaggero della morte?
Chiudo gli occhi e mi lascio sfiorare dal tocco leggero delle onde.
Che meraviglia…
La carezza del mare riesce a donare al mio corpo straziato un filo di forza.
E’ una situazione transitoria, ne sono ben consapevole, ma non importa.
Queste poche energie mi basteranno.
Guardo la mia arpa e, di nuovo, gli occhi mi si inumidiscono.
Ricordi felici inondano la mia mente.
Li allontano. Se mi lascio invadere da queste memorie, non riuscirò a suonare.
La malinconia mi impedirà di concentrarmi sulla melodia.
Carezzo le corde dell’arpa e…
E lentamente mi lascio trasportare dal flusso delle note.




   
 
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