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Autore: DavideWolfstar    17/04/2020    0 recensioni
Un viaggio nella storia di Ginny Weasley da quando ha conosciuto Harry Potter a quando se ne è veramente innamorata, finché l'amore non ha trovato la strada
Genere: Angst, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ginny Weasley, Harry Potter | Coppie: Harry/Ginny
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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1991/2, l’anno in cui Ginny Weasley si prende una cotta per il Bambino che era Sopravvissuto.

 

Contrariamente a quanto tutti potevano aspettarsi, Ginny Weasley non si era innamorata di Harry Potter la prima volta che lo aveva visto. Si era infatuata del Bambino che era sopravvissuto. Come tutti i maghi della sua epoca, e della sua età, Ginevra Molly Weasley conosceva la storia di come un bambino di appena un anno era rimasto incolume sotto la magia malefica di Lord Voldemort e lo aveva fatto scomparire. Nel corso degli anni erano circolate parecchie storie su quel ragazzino, ma soprattutto molte domande. Harry era stato affidato a dei parenti babbani e di lui non c’era traccia. Erano stati scritti diversi libri su di lui, ma quasi tutti narravano più la storia di Lord Voldemort che la storia di Harry Potter, si parlava dei genitori del bambino e di quella notte di Halloween, tutto qua.

La prima volta che l’aveva visto, quel primo settembre del 1991, quando il ragazzo che sarebbe divenuto noto anche come il Prescelto si era avvicinato ai Weasley chiedendo come accedere alla piattaforma lo aveva trovato carino, dannatamente carino, e sarebbe finita là se poco dopo non avesse saputo che quello era proprio lui, Harry Potter. Forse non avrebbe neppure avuto una cotta per lui se non lo avesse visto avvicinarsi a loro, così sperduto, così spaesato e così dannatamente buono, sì perché quel bambino di appena un anno più grande di lei sembrava essere proprio buono. Quando poi aveva saputo che quel bambino era Harry Potter, aveva pregato sua madre di poterlo vedere, “Lo hai già visto, Ginny e quel ragazzo non è mica un animale dello zoo.” Era stata la risposta di sua madre, che poi aveva continuato. “Povero caro…non c’è da stupirsi che fosse solo allora. È stato così beneducato quando mi ha chiesto come raggiungere il binario!” Forse quella cotta non sarebbe mai nata se sua madre non avesse enfatizzato proprio ciò che più di tutto lo aveva colpito. In realtà avrebbe potuto dimenticarlo presto, se quell’anno non avesse avuto un anno tanto noioso. Tutti i suoi fratelli sarebbero stati via, Bill e Charlie erano all’estero, Percy, Fred e George frequentavano da anni Hogwarts e quell’anno che Ron sarebbe stato via. Ginny come la maggior parte dei maghi e delle streghe della sua età svolgeva da casa le lezioni elementari. Non che non esistessero proprio scuole primarie per maghi, solo che erano pochissime, lontanissime, costosissime e soprattutto erano poco frequentati dalle famiglie più antiche e tradizionaliste. I Weasley non era così tradizionalisti, e ce l’avrebbero anche mandata se solo avessero avuto più soldi.

La noia occupava gran parte delle giornate, gli unici momenti divertenti era quando riceveva le lettere da parte dei suoi fratelli. Percy, scriveva in maniera pomposa, ma a modo suo era affettuoso, Fred e George le raccontavano un sacco di aneddoti divertenti (doveva nascondere spesso le lettere dei gemelli perché se sua madre avesse letto il loro contenuto, beh non ne sarebbe stata molto felice), Ron invece gli raccontava delle sue prime amicizie, delle sue lezioni. Con Ron era sempre stata molto unita, si passavano un anno e trascorrevano sempre molto tempo assieme, non andavano sempre d’accordo ed anzi litigavano spesso, Ron poi era molto ma molto protettivo e anche un pochino geloso delle attenzioni che Ginny, in quanto unica femmina riceveva, mentre lui come penultimo figlio e ultimo maschio della famiglia si sentiva trascurato, nonostante tutti questi problemi avevano un bel rapporto. La cotta per Harry Potter non poteva che accompagnarla per tutto l’anno, dal momento che suo fratello aveva scelto proprio il Bambino che era Sopravvissuto come migliore amico.

Più Ron gli scriveva di lui, e di norma scriveva molto dei suoi compagni specialmente di Harry e quando avevano stretto l’amicizia con lei anche di Hermione, e più lei faceva stupidi sogni in cui il suo eroe, cavalcando un drago la portava in giro per il mondo. Il che era abbastanza strano dal momento che aveva sempre voluto essere lei a cavalcare i draghi e mai aveva pensato al principe azzurro, ma Harry sembrava essere il principe azzurro, anche se in verità Ginny non sapeva nulla di principi azzurri, le storie babbane non venivano raccontate dai Weasley, eccetto qualcuna che Arthur aveva scoperto per caso.

 

 

1992/3, l’anno in cui non avrebbe spiccicato quasi mai parola con Harry Potter.

 

Ginny Weasley non si era innamorata del ragazzo con la cicatrice a saetta neppure durante il suo primo anno, non aveva fatto altro che parlare di lui tutta l’estate, a chiedere notizie di lui, a sbirciare tra le cose di Ronald per cercare sue foto o sue lettere, ma niente. Poi Harry Potter era apparso in casa sua, dal nulla, portato là da quei buontemponi di Fred e George con l’aiuto di Ron. La prima volta che Ginny Weasley era stata vista, in casa sua, dal ragazzo era vestita con un orribile vestaglia bianca, regalo di zia Muriel per il suo compleanno. Era scesa in cucina, chiedendo una cosa alla madre quando poi lo aveva visto ed era impallidita, subito era corsa via. Harry Potter l’aveva vista in vestaglia, in quell’orribile vestaglia! Sarebbe voluta morire. Ora che l’oggetto delle sue attenzioni era così vicino, faceva di tutto per restargli alla larga, ma da lontano, quando lui non la notava (e lui non la notava mai, era invisibile ai suoi occhi, la sciocca sorellina del suo migliore amico) lo guardava trasognata da lontano.

La prima volta che aveva avuto il coraggio di parlare davanti ad Harry era stato al Ghirigoro quando Draco Malfoy l’aveva aggredito, questi se l’era poi presa con lei (“ti sei fatto la ragazza Potter”, a quelle parole era arrossite come un peperone) ed Harry l’aveva difesa “Lasciala stare Malfoy”. Quella volta il migliore amico di suo fratello, sua cotta adolescenziale, si era accorta di lui e l’aveva difesa.

Il suo primo anno non era cominciato nel migliore dei modi, il che è tutto un eufemismo per dire che era stato un’autentica schifezza, quando aveva trovato quel diario e aveva scritto là dentro quello che provava per il grande eroico cavalleresco Harry Potter e questi gli aveva risposto, era iniziata la tragedia. “Caro Tom, ieri Harry Potter mi ha guardato, è stato solo per due secondi, quanto sono belli i suoi occhi? Pensi che io possa mai piacergli?” Scrivendo queste ed altre stronzate su questa risma, aveva aperto il suo cuore a Tom Riddle e ne era stata posseduta.

Era stato un anno lungo e difficile, un anno in cui aveva evitato Harry Potter, anche se non del tutto. Aveva fatto una grandissima cavolata, il giorno di San Valentino aveva aderito all’iniziativa di Gilderoy Lockhart, loro pessimo insegnante di DCAO, e aveva mandato una filastrocca ad Harry.

Aveva agito senza pensarci, ed un attimo dopo, se ne era già pentita, ma ora il danno era fatto. Non avrebbe più rivolto uno sguardo ad Harry Potter, e avrebbe ucciso Fred e George questo era sicuro, visto che non facevano altro che cantare quella stupida canzoncina.

Occhi verdi e lucenti di rospo in salamoia
Capelli neri e lucidi come corvo in volo
Vorrei che fosse mio- quale divina gioia!
L’eroe che ha sgominato del Mago Oscuro il dolo”

 

Se ne era però dimenticata presto, ad un certo punto aveva cominciato a dubitare di quello che faceva, c’erano tanti vuoti, tanti oblii e intorno a sé tutti quegli attentati. Harry aveva trovato il diario di Riddle, doveva agire!

 

Se l’anno era cominciato male, con un mago oscuro che la possedeva, era finito anche peggio, Harry l’aveva salvata, come poteva convivere col fatto che il suo eroe sapesse quanto aveva fatto?

 

 

1993/4, l’anno in cui un pazzo ricercava il suo eroe per poterlo uccidere.

 

Il suo secondo anno ad Hogwarts fu certo migliore del precedente, non parlò con Harry quasi per niente, anzi si tenne proprio alla larga, in compenso fu l’anno in cui divenne finalmente amica di Hermione Granger. Aveva una persona, così vicina ad Harry Potter, come sua confidente.

 

Non era riuscita nonostante tutto a smettere di avere quella cotta per il migliore amico di Ron, e questo era snervante, poi quell’anno non aveva fatto altro che essere preoccupata per lui, un terribile assassino lo cercava. Aveva però cercato di limitare i momenti in cui era in presenza di Harry. No, anche quell’anno Ginny Weasley non si innamorò di Harry Potter, era ancora invaghita dell’eroe, della leggenda che si celava in lui.

 

1994/5, l’anno in cui, iniziò a parlare con Harry Potter

 

 

Quell’anno avrebbe dovuto essere diverso, dunque aveva deciso che avrebbe smesso di desiderare Harry Potter, avrebbe iniziato a crescere, basta con quei sogni infantili, ormai lei aveva 13 anni, era il momento di chiudere per sempre con quella storia.

Fino al ballo del Ceppo, dove poi conobbe Michael, quel proposito andò in vacca. Non riusciva a non pensare a lui, ai suoi begli occhi, alle sue eroiche gesta, ed era sempre più difficile dal momento che egli non faceva altro che mostrarsi così coraggioso con tutte quelle imprese da affrontare. Come poteva non essere ammaliata da lui dopo la sfida contro lo Spinato?

 

Poi però decise che doveva smettere, ed accettò un consiglio di Hermione, durante il Ballo (era stata invitata da Neville Longbottom), venne corteggiata da Michael Corner, quanto era tenero e cavalleresco nel chiederle di ballare.  Lo aveva deciso perché Harry mai l’avrebbe guardata come lui guardava Cho.

Ora che aveva un fidanzato, simpatico e carino, aveva cominciato a essere meno timida davanti ad Harry, aveva iniziato a parlargli, a conoscerlo davvero. Ora conosceva di più Harry Potter, ma non ne era ancora innamorata.

Nel frattempo, con Michael era divertente uscire, quando non metteva il broncio perlomeno, lui la faceva ridere, e la faceva sentire carina, desiderata, sicuramente non invisibile, ahimé non come Harry Potter il suo eroe dall’armatura lucente.

Forse la cotta non era passata del tutto perché non poteva fare a meno di sospirare pensando a quanto Harry fosse stato vicino alla morte, di quanto Voldemort fosse vicino ad ucciderlo.
   
 
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