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Autore: Lev_siberialion    17/04/2020    0 recensioni
Simba non riesce a riposare. Da tempo lo tormenta una visione. Ma è certo eppure di averla già vissuta la situazione
Genere: Dark, Mistero, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Rafiki, Simba, Sorpresa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Simba aprì gli occhi, e nella penonmbra della luce dell'alba potè notare tutta la sua famiglia: Nala al suo fianco e Kiara davanti a loro a raccogliere il tiepido vapore proveniente dalle narici dei genitori. 
 
Il Re leone si alzò, facendo attenzione a non svegliare tutti. Non sapeva cosa gli stesse accadendo, ma da qualche giorno si sentiva strano; non aveva fame, neppure voleva soddisfare le leonesse. Sua figlia la lasciava giocare, sempre con i limiti ferrei dei confini e delle tracce lasciate sui sentieri. Si diresse dal grande baobab sperando che il suo unico abitante non dormisse ancora. Lo trovò nei dintorni dell'albero, a cercare delle foglie o qualsiasi cosa gli servisse.
 
"Forse so perchè sei qui Simba. Ti turba che tua figlia non ti riconosca come padre e hai paura che ti possa odiare?"
Simba sorrise all'intelligenza del babbuino: "No Rafiki, sono qui per ben altro. Da tempo non dormo bene, non mangio, non vivo come dovrei vivere. E" si interruppe, ingoiando un grumo di lacrime amare "Mi sento triste tutto il tempo". 
Rafiki lo abbracciò e lo invitò ad accomodarsi nel sul baobab. Quasi nessuno aveva il permesso, ma per il suo amico poteva permettere un disturbo del genere. Lo spazio era abbastanza grande per entrambi, ma se fosse entrato un'altro animale seppur piccolo, sarebbero rimasti incastrati!
 
"Dunque: il tuo problema è di carattere psicologico vero?" Simba non aveva mai udito quella parola. Chiese il significato e una volta esaudito, annuì pensieroso. "Desideri raccontarmi come tutto è successo?"
 
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Sospiro: pesante e caratteristico della stanchezza. Il leone guardò in alto, verso le stelle. Brillavano più forte del solito, e parevano più vicine. Con il cuore pesante, si sedette. Una goccia cadde al fianco della sua zampa, inzuppando la roccia. Alcuni schizzi atterrarono sulla pelliccia facendolo rabbrividire. Il tempo era giunto. Gli spiriti del passato lo avevano benedetto con una nascita. Ne era grato, ma sentiva che qualcos'altro non lo soddisfava. Si sentì chiamare e si girò: non notò nessuno e riprese a volgere lo sguardo altrove. Un rumore di passi felini lo fece di nuovo incuriosire, ma ancora non vi era nessuno. Stranito, entrò nella caverna spoglia e sola. 
 
I segni di graffi sulle pareti, non lo facevano sentire a suo agio. Del contenuto non rimaneva nulla. Percepiva comunque la presenza, anzi: erano due! Simba non potè più trattenere il coraggio. Un miagolio di cucciolo lo chiamò da un lato. Ma era solo, come poteva esserci altri leoni? Chiamò uno dei due perché sapeva chi fosse. Gli venne risposta una risata fanciulla e fu allora che il suo cervello attivò la visione, oppure la accolse. Spaventato corse via e lo sentìva ancora, dietro di lui! Girò la testa, ma non vide nulla sebbene potesse percepirlo. La figura continuava a chiamarlo, di tornare indietro, di aspettarlo che presto sarebbe arrivato. Lo avrebbe raggiunto, in un modo o nell'altro.
Via, lontano da quel luogo di ricordi! La caverna di Scar non era un posto adatto dove passare la notte a meditare, si promesse.

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