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Autore: Fiamma Erin Gaunt    17/04/2020    9 recensioni
[STORIA INTERATTIVA – ISCRIZIONI CHIUSE]
Nell’anno del decimo anniversario della fine della seconda guerra magica, Hogwarts si prepara ad aprire le porte alle altre scuole magiche con il Torneo dell’Unione. Tra enigmi, prove di coraggio, abilità fuori dal comune, mantenere lo spirito di fratellanza all’interno del mondo magico sembra andare di pari passo con la consueta storica rivalità accademica delle scuole di magia.
Genere: Avventura, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Maghi fanfiction interattive, Nuova generazione di streghe e maghi, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Capitolo 1 & Selezione OC

 

 

 

 

 

 

Durmstrang

 

 

 

Miroslaw Gregorovitch (PV David Balheim) – VII anno, Drago. Caposcuola, Capitano e Cacciatore, membro del Club dei Duellanti e del Club degli Scacchi. Eterosessuale.

Tarja Lundberg (PV Leven Rambin) – VI anno, Kelpie. Membro del giornale scolastico e sostituta cronista. Eterosessuale.

 

Emil Aleksandru Smirnov (PV Sebastian Stan) – VI anno, Kappa. Capitano e Cercatore, membro del Club dei Duellanti e del Club d’Incantesimi. Bisessuale.

 

Evan Maximoff (PV Evan Peters) – VII anno, Drago. Cercatore, Membro del Club dei Duellanti, di quello di Pozioni e d’Incantesimi. Pansessuale.

 

 

 

 

Tarja aveva appena finito di sistemare il suo baule nella prima cabina, nella sezione femminile, che era riuscita a trovare libera. Quell’anno sembrava che ogni singolo studente di Durmstrang fosse arrivato ben prima del consueto orario e riuscire in quell’impresa aveva comportato uno sforzo a dir poco titanico. Ovviamente riusciva a comprendere l’entusiasmo dei suoi compagni, non capitava certo tutti i giorni l’opportunità di passare un intero anno scolastico in un luogo dalla storia e dalla cultura completamente diversa rispetto alla propria. A tutto ciò c’era da aggiungersi l’opportunità di essere scelto come Campione di Durmstrang; un onore a cui aspiravano in moltissimi, compresa lei stessa. Quale occasione migliore per distinguersi, dimostrando di essere in grado di primeggiare? A Durmstrang la competizione veniva presa molto seriamente e ogni studente, dal primo all’ultimo anno, veniva incoraggiato nell’impegnarsi dando tutto se stesso in qualsiasi cosa facesse. Questo, unito alla sua ferrea volontà di primeggiare e alle storie sul Torneo Tre Maghi che sua sorella le aveva raccontato, l’avevano spinta a prendere la decisione di offrirsi come possibile candidata; Tytti non era riuscita a partecipare all’ultima edizione del Torneo, essendo troppo giovane, pertanto sarebbe spettato a lei partecipare e vincere per entrambe.

Assorta nei suoi pensieri, sobbalzò quando una mano le toccò la spalla.

Si voltò di scatto, incontrando il sorriso di scuse di un ragazzo che indossava i colori dei Kappa.

- Emil! –

- Non volevo spaventarti. Ho provato a chiamarti, ma non mi hai sentito – spiegò.

Gli sorrise di rimando, scuotendo i lunghi capelli tinti di biondo.

- Figurati, stavo solo pensando… -

- Al Torneo – concluse per lei, con l’aria di chi la sapeva lunga.

- Già. È un’opportunità fantastica, non credi? –

- Lo è -, confermò scortandola lungo lo stretto corridoio della nave e aiutandola a sorreggersi quando uno scossone dovuto al mare mosso le fece perdere l’equilibrio, - ma per me il tutto si riduce più a un punto di vista culturale che competitivo. –

Gli occhi chiari della ragazza si illuminarono quando si rese conto di ciò che comportava la dichiarazione dell’amico.

Per un attimo si era rassegnata all’idea di passare l’intero anno scolastico senza la sua presenza, ma a quanto sembrava quell’ipotesi era definitivamente scongiurata.

- Intendi dire che verrai lo stesso, anche se non ti candiderai per il Torneo? –

- Certo che verrò, non mi perderei l’occasione di dare un’occhiata a Hogwarts e alle altre scuole di magia per nessuna cosa al mondo… e poi dovrò pur fare il tifo per una di voi primedonne competitive, no? –

Quell’accenno velato agli ultimi due componenti del loro quartetto mise in luce la vistosa assenza dei due ragazzi.

- A proposito di primedonne, Evan e Miro? –

Emil accennò verso la rampa di scale che conduceva al primo piano della nave, lì dove si trovava il salone principale.

- Stanno tenendo banco come al solito, io ero salito per cercarti – spiegò.

 Scosse il capo, ridendo, mentre accettava l’aiuto di Emil per scendere la ripida rampa e giungere al salone senza alcun intoppo.

Viaggiare in nave era senza ombra di dubbio un metodo molto originale, ma quando c’era burrasca aumentava decisamente il rischio di farsi male ancor prima di arrivare a Durmstrang.

Seguirono la scia di risate e chiacchiere, che li condusse al salone principale.

Era un luogo semplice e spartano, provvisto di una serie di lunghissimi divani in pelle di drago e un piccolo punto ristoro in cui venivano venduti cibi e bevande di vario genere. Proprio lì davanti, circondato da un gruppetto di ragazze che lo guardavano adorante, svettava il fisico alto e asciutto di Evan Maximoff.

Il ragazzo si muoveva e raccontava tutto con una certa enfasi, sorridendo compiaciuto dal fitto pubblico che si era radunato.

S’interruppe solo quando li vide arrivare.

Allargò le braccia in modo teatrale, attirando a sé Tarja e stringendola in un abbraccio che le valse qualche occhiataccia femminile.

- È bello rivederti, ma ora scusami… mi reclamano. –

Tarja assicurò che non c’erano problemi e che capiva benissimo, condendo il tutto con un’ironia che l’amico fece finta di non notare, e si avvicinò a Miroslaw.

- Questa volta tocca a lui deliziare gli spettatori con i suoi racconti? –

- Già, ho deciso di lasciargli tutta l’attenzione. –

- Ma che animo magnanimo. –

- Adesso non esageriamo -, replicò sorridendo ironicamente, - sono già un sacco di cose, non posso essere anche magnanimo. –

Le iridi grigio chiarissimo di Miroslaw luccicavano divertite mentre l’amico riprendeva con il suo monologo, catturando nuovamente l’attenzione generale, e battè con una mano sul divano accanto a lui per far accomodare i nuovi arrivati.

Emil gli sedette vicino, rivolgendogli un’occhiata incuriosita.

- Cosa sta raccontando questa volta? –

- La stessa storia di quando sei andato a cercare Tarja. Ogni volta che la racconta aggiunge qualche dettaglio, di questo passo le sue vacanze dureranno un intero anno solare. –

 

 

 

*

 

 

 

Beauxbatons

 

 

 

Charlotte Shafiq (PV Bridget Satterlee) – VI anno, Chimera. Battitrice, membro del Club dei Duellanti. Bisessuale.

 

Angelica Marie Isabela Repetto (PV Kadritskaya Bogdana) – VI anno, Banshee. Prefetto e membro del Club di Trasfigurazione. Eterosessuale.

 

Roberto Esposito (PV Andrea Montovoli) – VII anno, Gramo. Caposcuola e Battitore, membro del Club dei Duellanti, di quello d’Incantesimi e di Trasfigurazione. Eterosessuale.

 

Ludovico Castelli (PV Luke Powell) – VI anno, Gramo. Prefetto. Pansessuale.

 

 


- Permesso… permesso… -

Angelica sbuffò, roteando gli occhi al cielo, mentre cercava di farsi spazio nel marasma di ragazze e ragazzi che affollavano i vari scompartimenti della gigantesca carrozza che li avrebbe condotti a Beauxbatons.

Detestava con tutto il cuore il viaggio d’inizio anno, così come quello di ritorno, perché ogni volta che gli studenti dei sette anni venivano riuniti insieme si scatenava inevitabilmente un caos capace di farle venire un’emicrania tremenda.

A ciò c’era da aggiungere il peso del baule, insolitamente ricolmo a causa della sua manifesta volontà di candidarsi come Campionessa per Beauxbatons. Aveva portato ogni cosa che le sarebbe potuta essere d’aiuto a Hogwarts, dando sfogo alla sua consueta capacità organizzativa per far fronte a qualsiasi imprevisto si sarebbe potuta trovare ad affrontare a così tanti chilometri di distanza da casa.

Tentò un nuovo approccio, in modo educato sebbene prossimo al nervosismo più totale, ma fu del tutto infruttuoso.

Si era quasi rassegnata all’idea di impiegare metà del tempo a cercare di trovare un posto per sedersi quando la voce di Charlotte Shafiq si fece strada ben oltre il vociare che li circondava.

La vide farsi strada a suon di sgomitate e spintoni, cercando di sfruttare ogni centimetro del suo metro e settanta scarso per guardare al di sopra delle innumerevoli teste che svettavano.

Si fermò accanto a lei, rivolgendole un’occhiata rapida e un accenno di sorriso.

Non erano precisamente amiche, ma non era nemmeno una persona che ad Angelica dispiaceva. Semplicemente la considerava un po’ troppo impulsiva e avventata per rientrare nel suo giro di amicizie, lei che da tutti era vista come una ragazza riservata e un po’ noiosa.

Dietro di lei veniva un bel ragazzo con indosso la divisa della Casa del Gramo: Ludovico Castelli.

Anche lui rientrava tra le persone che non avevano mai degnato Angelica di grande attenzione, ma faceva parlare abbastanza di sé da essersi costruito una solida reputazione di degno compare di guai e scherzi di Charlotte.

Il che di per sé era già strano, specialmente a causa della contrapposizione tra le loro Case.

- Chi è l’imbecille che ha bloccato la fila? –

Probabilmente la domanda di Ludovico non era rivolta a lei, ma scrollò comunque le spalle a indicare che non ne aveva idea.

- Scommetto dieci galeoni che si tratta di quell’idiota di Esposito -, replicò Charlotte continuando a cercare di farsi strada, - ma questa volta mi sente. –

Battè sulla schiena di uno studente della Casa della Chimera, che la fece passare davanti senza obiettare, e sparì nel fitto della folla trascinandosi dietro Ludovico.

Avrebbe potuto rimanere indietro, restando nuovamente da sola proprio come pochi minuti prima, ma si decise ad agire d’impulso e afferrò una manica del ragazzo per farsi trascinare con loro.

Ludovico si voltò appena, incuriosito dalla resistenza che aveva incontrato sulla sua strada, e ammiccò al suo indirizzo: - Ti portiamo a destinazione noi, dolcezza. –

Rossa come un peperone, non le rimase che lasciare che la scortassero fino all’inizio dell’ingorgo nel corridoio principale.

Vide un passaggio di soldi tra la coppia di amici, poi la Shafiq si avvicinò ai ragazzi che avevano creato il problema, e che erano evidentemente immersi in un’accesa discussione, con aria battagliera.

- Esposito e Rodriguez, perchè non connettete i pochi neuroni che ancora non si sono suicidati per levarvi dalle palle e far smaltire la fila? –

Rodriguez, un ragazzone delle Banshee che faceva il Battitore, la guardò dall’alto del suo metro e novanta.

- Non è proprio aria. –

- No, infatti non lo è, perciò ti conviene non farmi arrabbiare. Non costringermi a piazzarti una Fattura Orcovolante per toglierti di mezzo. Puoi sempre riprendere a cercare di spaccare la faccia a Esposito, cosa per la quale potrebbero darti una medaglia per servizi resi alla scuola, in un altro momento. –

Le sue parole fecero ridacchiare quanti erano abbastanza vicini da seguire la discussione e strapparono un mezzo sorriso persino ai diretti interessati.

Rodriguez rimase fermo per qualche secondo, poi puntò un dito contro il ragazzo e annunciò con fare minaccioso: - Ne riparliamo dopo. –

Detto ciò sparì, seguito a ruota dai suoi amici, e finalmente la folla potè tornare a scorrere.

Angelica rimase indietro, suo malgrado curiosa di sentire cosa avrebbe detto Esposito.

- Sembra che tu sia arrivata giusto in tempo come una perfetta piccola guardia del corpo – ironizzò, ravviandosi i capelli scuri, gli occhi azzurri che brillavano per il divertimento.

- Figurati -, sbuffò allontanando una ciocca di capelli castano ramati dal viso, - è solo che non voglio correre il rischio che finiscano la Perrier solo perché tu hai fatto il coglione odioso come tuo solito. –

Roberto storse il naso, fingendo un’espressione sconvolta.

- Ma mademoiselle, che linguaggio! –

- Per lei, monsieur, solo il meglio. –

- Che onore -, rilanciò sfrontato, - potrei quasi considerarmi onorato da tale considerazione. –

- Non onorarti troppo. Il tuo ego è già fin troppo gonfio, tra poco esploderai. –

Rise, per nulla toccato dal commento della ragazza.

- Sempre in forma, eh? –

- Sempre. –

La scrutò dall’alto in basso, ammiccando: - E si vede. –

Charlotte lo oltrepassò, facendo svettare il medio in aria, allontanandosi senza nemmeno dargli la soddisfazione di voltarsi verso di lui.

- Ci si vede in giro, Shafiq – le gridò dietro.

 

 

 

*

 

 

 

Ilvermorny

 

 

 

Danielle Henderson (PV Maia Mitchell) – VII anno, Serpecorno. Caposcuola, Capitano e Cacciatrice. Membro del Club d’Incantesimi e di quello dei Duellanti, Direttrice del giornale scolastico. Eterosessuale.

 

Leyla Gere (PV Anne Hathaway) – VII anno, Tuonoalato. Cacciatrice, membro del Club dei Duellanti e di quello di Pozioni. Eterosessuale.

 

Larkin Blackwood (PV Kyle Gallner) – VI anno, Wampus. Cercatore, Membro del Club dei Duellanti e del giornale scolastico. Bisessuale.

 

Ridley Blackwood (PV Mikkel Jensen) – VII anno, Tuonoalato. Capitano e Cacciatore, Membro del Club dei Duellanti e di quello di Pozioni. Eterosessuale.

 

 

 

 

 

Danielle sentì le urla del custode non appena ebbe voltato l’angolo, diretta verso la sala principale. Scosse il capo, facendo ondeggiare i lunghi capelli castani, del tutto incredula all’idea che ci fossero già scherzi in agguato dopo appena una manciata di minuti dall’arrivo a Ilvermorny. Inoltre, dal momento che immaginava fin troppo bene chi potesse esserci dietro a tutto quel trambusto, si ritrovò ad allungare il passo per cercare di arginare il più possibile i danni.

Se li avesse trovati lei, in qualità di Caposcuola, avrebbe almeno potuto cercare di coprire le spalle a suo fratello e a quel branco di irresponsabili esagitati di cui si circondava. Tutt’altra storia rispetto a se li avesse trovati il suo collega di Magicospino; lui sì che era una spina nel fianco, incredibilmente ligio al dovere e del tutto incapace di farsi una sana risata di tanto in tanto.

Giunse giusto in tempo per vedere suo fratello, con la divisa del Magiscopino già indosso, correre lungo il corridoio insieme a un paio di suoi degni compari.

Gli si parò davanti, costringendolo a bloccarsi all’istante, e ricevette per tutta risposta una un’occhiata disinvolta e fintamente innocente.

Accanto a lui, le mani affondate nelle tasche della sua divisa da Wampus, Larkin Blackwood aveva la stessa identica espressione dipinta sulle labbra. I capelli biondo cenere, che il sole dell’estate aveva schiarito fino a rendere molto chiari in alcun punti, gli ricadevano intorno al volto in ciocche scomposte e incorniciavano un paio di occhi verdi che brillavano malandrini.

- Ciao, Danielle. –

Mise le mani sui fianchi, inclinando leggermente la testa di lato, e sfoggiò la migliore delle sue espressioni serie da Caposcuola.

- Non dirmi “ciao, Danielle” con quell’aria innocentina, Larkin. Cosa avete combinato voi due, razza d’incoscienti? –

- Assolutamente nulla. C’è stato solo un piccolo e del tutto trascurabile incidente all’ingresso. Qualcuno, la cui identità è ancora ahimè sconosciuta, ha pensato bene di far rovesciare in testa al signor Johnson un secchio di letame di drago. –

Arricciò il naso, pensando a quanto dovesse puzzare in quel momento quel pover’uomo.

- Ragazzi… -

- Se l’è cercata -, la interruppe Daniel, - è sempre odioso con me. Larkin mi ha solo dato una mano a fargliela pagare. –

- Già -, confermò il biondo sorridendo soddisfatto, - lo sanno tutti che Johnson è un idiota geloso che si diverte a prendersela con i Magicospino solo perché pensa che siano troppo cortesi per fargliela pagare. –

- Ciò non toglie che non possiate andare a rovesciare letame di drago in testa a chiunque non vi piaccia. –

Larkin fece spallucce.

- Questione di punti di vista. Ora, se vuoi scusarmi, devo proprio andare – aggiunse, accennando con il capo in direzione del fratello maggiore che se ne stava appoggiato a una colonna e li osservava con aria di moderato interesse, - Ci vediamo, Dan. –

La piantò lì, senza darle modo di insistere nella sua ramanzina, lasciandola in compagnia di suo fratello e della sua espressione da dolce angioletto.

Sbuffò.

Quei due erano una vera e propria associazione a delinquere ormai.

 

 

Ridley si lasciò ricadere sul divanetto nell’angolo più luminoso della Sala Comune dei Tuonoalato, passandosi una mano tra le ciocche bionde, e sospirò.

Stare dietro a Larkin era sempre un’impresa estenuante, fortuna che perlomeno non condividevano la stessa Casa o avrebbe finito con l’impazzire.

Con la coda dell’occhio vide che la sagoma sottile e aggraziata di Leyla Gere, sua coetanea, si stava accomodando sulla poltrona accanto a lui e lo fissava con intensità al di sotto delle morbide onde scure.

- Fammi indovinare -, esordì con un accenno di sorriso, - Larkin ne ha combinata un’altra delle sue? –

 - Già o non sarebbe Larkin. Di questo passo finirà per distruggere l’intera scuola; fortuna che verrà anche lui a Hogwarts, così se dovrà causare caos e distruzione non sarà ai danni di Ilvermorny. –

Il sorriso sulle labbra di Leyla si estese di più.

- Quindi alla fine hai deciso, proverai a candidarti? –

- Già, qualcuno deve pur difendere la reputazione della scuola. Di certo non posso lasciar partecipare quell’idiota di Bronson o quel bambolotto di Richards, ti pare? –

L’immagine rispettivamente del Caposcuola di Magiscopino e del Capitano dei Wampus lampeggiò per un attimo nella mente della ragazza.

Quei due erano anche popolari a modo loro, ma in quanto a quoziente intellettivo e capacità di adattamento non si poteva certo affermare che brillassero.

Ridley invece, sebbene certe volte rendesse praticamente impossibile comprenderlo anche a chi lo conosceva da anni, era brillante e affascinante… tutto quello che ci si sarebbe aspettati da un Campione, in poche parole.

- E Larkin che ne pensa? –

- È entusiasta all’idea di conoscere gente nuova, vedere posti diversi e probabilmente provare a farsi bandire dalla Gran Bretagna. Però non ha particolare interesse per il Torneo, si è proposto come mascotte – concluse, increspando suo malgrado le labbra al ricordo del ridicolo look che il fratello aveva sfoggiato qualche giorno prima: una curiosa accozzaglia di colori e animali che rappresentavano le quattro Case.

- Bene. Se dovessi essere scelto come Campione, conta pure su di me per qualsiasi cosa dovesse servirti. –

Le rivolse un sorriso smagliante, uno di quelli che gli permettevano di far cadere ai suoi piedi praticamente qualsiasi ragazza nel raggio di circa un miglio.

- Lo faccio sempre, Lela. –

 

 

 

*

 

 

 

Hogwarts

 

 

 

Deirdre Shafiq (PV Barbara Palvin) – VI anno, Corvonero. Capitano e Cacciatrice, membro del Club dei Duellanti e del Lumaclub. Eterosessuale.

 

Hera Salomè Carrow (PV Charleen Weiss) – VII anno, Serpeverde. Prefetto, membro del Lumaclub e del Club dei Duellanti. Eterosessuale.

 

James Brian (PV Chace Crawford) – VII anno, Grifondoro. Capitano e Portiere, membro del Lumaclub e del Club dei Duellanti. Eterosessuale.

 

Adonis Wayan Fawley- Lopez (PV Michael B Jordan) – VII anno, Serpeverde. Prefetto, Capitano e Cercatore, membro del Club dei Duellanti e di quello degli Incantesimi. Eterosessuale.


 

 

 

Deirdre si lasciò scivolare all’interno dello scompartimento, trascinandosi dietro Adonis, e richiuse la porta scorrevole alle loro spalle. Sebbene avessero un anno di differenza e appartenessero a Case diverse, avevano finito con lo stringere una salda amicizia durante gli anni in cui il padre di Adonis e quello di Deirdre avevano lavorato fianco al fianco nelle corsie del San Mungo. La comune appartenenza al Club dei Duellanti e la passione per il Quidditch, poi, avevano chiuso perfettamente il cerchio e avevano reso la loro amicizia pressoché indissolubile.

Era stato grazie a lui se Deirdre aveva avuto modo di conoscere Hera Carrow e trovare in lei un punto di riferimento e uno spirito affine.

James, l’ultimo componente del loro a dir poco eterogeneo quartetto, si era unito al gruppo in un modo curioso e a dir poco imprevedibile.

Lui e Adonis si erano punzecchiati ripetutamente, sia a lezione che sul campo da Quidditch, a causa della naturale rivalità tra le loro Case; erano persino finiti in infermeria insieme l’ultima volta che avevano discusso, tre anni prima, e lì avevano passato l’intera giornata finendo con lo scoprire di avere in comune molto più di quanto avessero mai potuto immaginare.

Così, prima ancora che Deirdre ed Hera potessero fare domande, il Grifondoro era diventato una presenza costante durante i loro incontri.

Presero posto davanti agli amici, scambiando con loro un rapido abbraccio, poi Adonis domandò: - Perché mi hai trascinato in quel modo per tutto il corridoio, terremoto? –

L’imbarazzo di Deirdre attirò l’occhiata incuriosita di James e quella penetrante di Hera.

Fu proprio la Carrow, abbozzando un sorrisetto con l’aria di chi la sapeva lunga, che la trasse d’impaccio: - Possibile che a voi ragazzi si debba sempre spiegare tutto? A metà corridoio c’è lo scompartimento occupato da Augustus McLaggen. Evidentemente Dee non voleva rischiare d’incontrarlo. –

Annuì, continuando a essere rossa come un peperone.

Lei e Augustus erano usciti insieme per un po’ l’anno prima, dopo che lui l’aveva invitata a Hogsmeade per San Valentino, ma alla fine le cose tra di loro non erano semplicemente andate… principalmente perché il Grifondoro era un perfetto imbecille, che sembrava giudicare sprecata una giornata se non passava il tempo a pavoneggiarsi per i corridoi e ammiccare alle ragazze di passaggio.

James parve leggerle nel pensiero, perché scrollò le spalle: - Ehi, io ti avevo detto che era un idiota, ma tu ci sei comunque voluta uscire. –

- E io mi sono offerto di fargli entrare un po’ di sale in zucca alla vecchia maniera -, aggiunse Adonis flettendo le mani in un gesto eloquente, - ma hai rifiutato anche quest’offerta. –

- Va bene -, sbuffò alzando le mani in segno di resa, - mi dichiaro colpevole di un attacco di stupidità acuta. Non capiterà mai più, promesso. –

- Sarà meglio o questi due daranno sfogo a un vero e proprio tripudio di testosterone -, ironizzò Hera, - e Salazar solo sa se già non ce ne sarà abbastanza in circolo con tutti i nuovi studenti che arriveranno tra qualche giorno. –

L’argomento “nuovi arrivi” allontanò l’attenzione dall’ex relazione di Deirdre e comportò una full immersion da parte di Adonis e James riguardo alle ragazze che sarebbero arrivate e se ci sarebbe stata o meno qualcuna carina tra loro.

Hera roteò gli occhi al cielo, bofonchiando qualcosa che suonava molto come: - Uomini. –

E Deirdre dal canto suo non potè fare a meno di chinarsi a sussurrarle a sua volta: - Grazie per aver sviato l’attenzione da me. –

- Figurati -, le strizzò l’occhio complice, - le ragazze devono darsi una mano, no? –

Già e qualcosa le diceva che quell’anno tutti loro avrebbero davvero avuto bisogno di un gran sostegno per non rischiare d’impazzire tra lezioni, eventi sociali e prove del Torneo.

Sarebbe stato un anno a dir poco frenetico, pensò sorridendo, e non vedeva l’ora che avesse inizio.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Spazio autrice:

Eccoci qui!

Spero che il capitolo sia stato di vostro gradimento e di aver reso bene gli OC selezionati. In base a quello che avete intravisto di loro, vi chiederei di fornirmi i nomi dei personaggi che il vostro OC giudicherebbe simpatici e quelli con cui, invece, non vorrebbe avere nulla a che fare (ovviamente mi riferisco agli OC con cui non ha ancora interagito nel corso del capitolo).

A presto.

Baci,

Fiamma

 

  
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