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Autore: kymyit    17/04/2020    1 recensioni
[Juuni Taisen]
[Juuni Taisen]Un sentiero alternativo cancellato, perduto.
I gemelli del Drago e del Serpente alle prese con la loro Guerra dei Dodici. Una Guerra che li porta a scontrarsi uno contro l'altro.
Ma...
Non è proprio tutto come sembra.
-Mi spiace, fratellone.- disse il Serpente.
In mano reggeva una siringa ancora gocciolante di qualcosa.
-Pensavi che avrei usato Hitokage contro di te, ma ti sbagliavi di grosso.-
Il Drago imprecò, tradito dal suo stesso fratello.
Ma forse era meglio così, no? Gli risparmiava una gran pena...
La lealtà e le regole non facevano per loro, i fratelli Tatsumi...
Il Serpente tacque attendendo la fine di tutto, poi, quando il Drago smise di muoversi, si guardò intorno, prendendo tempo prima del passo seguente.
"E ora la Gemma... "
Genere: Generale, Introspettivo, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: What if? | Avvertimenti: Violenza
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taisen




 Il sentiero dei Tatsumi


 


Quella lunga notte era finalmente giunta al termine, nel modo che i gemelli temevano.
Il minore ostentava il sorriso, perciò il maggiore non avrebbe saputo decifrarne i pensieri e un brivido freddo gli risalì lungo la schiena.
-Sei pronto, fratellone?-
-Vedi di non distrarti, cretino.- lo ammonì mettendosi in posizione e così fece l'altro.
-Guerriero del Drago, colui che uccide per futili motivi, Tsumita Nagayuki.-
-Guerriero del Serpente, colui che uccide per futili motivi, Tsumita Takeyasu.-
Scandite le rispettive formule, i guerrieri diedero inizio all'ultima battaglia della dodicesima edizione del Juuni Taisen.
Si dice che l'attacco sia la miglior difesa.
Fu il Serpente a sferrare il primo colpo. Scattò rapido e letale come il suo nome suggeriva e colpì il Drago alla gola con un potente pugno. Quello si piegò in due imprecando mentalmente e tentò la fuga aerea per recuperare il vantaggio perso.
-Come se te lo lasciassi fare, fratellone!-
Il Serpente gli puntò contro la bocca da fuoco del suo lanciafiamme, Hitokage, e sparò. La fiammata sferzò l'aria a pochi centimetri dal volto del Drago che arretrò a mezz'aria.
-Razza d'idiota!- borbottò afferrando la canna del nebulizzatore, la fida Yuki Onna, ma non sparò.
Il Serpente era sparito.
Istanti.
Così rapidi che non poté reagire.
Sentì qualcosa di sottile e appuntito penetrargli la carne e cadde a terra.
-Mi spiace, fratellone.- disse il Serpente.
In mano reggeva una siringa ancora gocciolante di qualcosa.
-Pensavi che avrei usato Hitokage contro di te, ma ti sbagliavi di grosso.-
Il Drago imprecò, tradito dal suo stesso fratello.
Ma forse era meglio così, no? Gli risparmiava una gran pena...
La lealtà e le regole non facevano per loro, i fratelli Tatsumi...
Il Serpente tacque attendendo la fine di tutto, poi, quando il Drago smise di muoversi, si guardò intorno, prendendo tempo prima del passo seguente.
"E ora la Gemma... "
 
*
-Complimenti per la tua vittoria!- esclamò cerimonioso Duodecuple -Everybody, clap your hands!-
-Yeeeeeh!- Takeyasu batté le mani, ma il suo era un finto divertimento. O almeno così parve al giudice.
-Immagino sia stato difficile uccidere il proprio fratello.-
-Certo che sì, anche se eravamo preparati a questo momento.-
"Anche se... " pensò il Serpente "il fratellone era davvero sconvolto in quel momento...  "
-Però... c'è qualcosa che non mi torna... perché hai usato una siringa per ucciderlo?-
-E me lo chiedi? Entrambi ci conoscevamo a menadito, ho dovuto attaccare in modo diverso dal solito. Lui si aspettava fuoco e fiamme e io... ZAC, fregato!-
Il Serpente rise, isterico.
-Ma ora passiamo a cose più concrete.- continuò gemello minore mimando il gesto dei quattrini sonanti.
-Così rapidamente?-
-Sono parecchio stanco.-
-Non vuoi del tempo per pensarci su? Dopotutto tu e tuo fratello eravate molto legati.-
Takeyasu s'incupì.
-Siamo stati cresciuti il Juuni Taisen, perciò in realtà siamo sempre stati emotivamente staccati, anche tra di noi.-
Questo era vero solo in parte.
I duri insegnamenti della famiglia non erano riusciti a scalfire il loro legame. Da un lato farlo avrebbe penalizzato il tandem Drago-Serpente, da tempo immemore vanto delle due Casate. Un legame che sarebbe però stato troppo rischioso al tempo stesso, come cronache dei vecchi tornei avevano dimostrato. In un caso due fratelli avevano preferito il suicidio, in un altro la morte di uno aveva portato l'altro alla pazzia. Crescere in tal modo quei due gemelli, che già avevano un affiatamento così forte, era un rischio che la famiglia si era presa dopo anni e anni di sconfitte. Una nascita gemellare era stata vista come un segno divino.
A differenza del fratello maggiore, Takeyasu aveva sempre pensato che fosse troppo bello poter competere insieme.
Troppo facile.
Lui lo aveva sempre sospettato.
-E poi mio fratello aveva un carattere un po' fastidioso. Non aveva proprio fiducia in me. Lui era l'eroe, il paladino dei fratelli minori, mentre io ero quello inaffidabile che mandava tutto a puttane. Sempre. Dopo anni di questa storia ho deciso di recidere il cordone ombelicale. Mi sembra di aver dimostrato di valere molto di più da solo, no?-
-In effetti, te la sei cavata egregiamente contro il Cavallo.-
-Vero? Mio fratello non la pensa... pensava così.-
Nonostante quel discorso sul distacco emotivo, il Serpente sembrava comunque molto provato dall'omicidio del Drago suo fratello.
-Sicuro di non voler riposare?- domandò con tatto Duodecuple.
-Sicuro. Desidero avere un mare di soldi! Tanti da non poterli contare!-
Duodecuple annuì e chiuse gli occhi, schioccando le dita. Nulla sembrò accadere.
-Embé?- protestò Takeyasu -E i miei soldi?-
-Sono nel tuo appartamento, altrimenti come li avresti portati via da qui?-
-Ottima osservazione... -
-Dubito comunque che ora tu possa usufruire della tua abitazione... -
Al Serpente brillarono gli occhi.
-Finito? Posso andarmene? Non vedo l'ora di tuffarmici!-
-Solo un'altra domanda.- disse Duodecuple.
-Quando avete affrontato il Coniglio, i vostri sentimenti fraterni parevano sinceri.-
-E' complicato. Lui è... era mio fratello. Il corpo ha agito d'impulso, che vuoi che ti dica?-
-Che cosa complicata, l'amore fraterno... - il giudice soppesò la cosa -Va bene, puoi andare.-
Takeyasu si mise le bombole del lanciafiamme in spalla... o quello che ne restava (per gentile concessione della Tigre) e fece per uscire dalla stanza, ma si fermò sulla porta.
-Posso vedere mio fratello?- domandò esitando.


*



L'obitorio era asettico, ma proprio questo accentuava la sensazione di morte che provocava. I corpi dei guerrieri caduti, o ciò che restava di loro, giacevano riposti ordinatamente nei cubicoli. Undici soldatini rimessi nelle loro confezioni di plastica nera dopo l'uso. L'unico cubicolo vuoto recava il kanji “Serpente”. Takeyasu represse un brivido e scorse le mani sugli sportelli, cercando il Drago e ripercorrendo mentalmente il Taisen.

Il Cinghiale, uccisa dal Coniglio.
Per due ore gli spari avevano disturbato la notte, poi il silenzio secco.
Il Coniglio l'aveva ingannata con un piccione zombie per poi lanciarle uno dei suoi coltelli in fronte.

Il Cane si era alleato col Gallo.
Purtroppo per lui, però, questa l'aveva tradito.
La sua faccia... beh, non esisteva più.

Il Gallo si era poi alleata a sua volta con Topo e Scimmia e allora era accaduto qualcosa di divertente.
Attaccati dal Bufalo, la guerriera si era frapposta fra la spada di quello e il corpo della Scimmia.

La Tigre aveva ucciso rapidamente il vecchio della Capra, per poi cercare di raggiungere il Bue.
La Capra non aveva neppure sofferto, il primo colpo aveva perforato la sua carotide, anche se fu più un caso che benevolenza.

Il Cavallo, dopo aver affrontato il Bue si era nascosto in una banca.
Spronato dalle parole del Topo e della Scimmia si era alleato con loro.
A quel punto i team si erano incontrati. Da una parte il Team Scimmia, dall'altro il Team Coniglio e dall'altra il Team Tatsumi.
Dopo un duro scontro, il Cavallo era caduto per mano del Serpente.
Il corpo del Cinghiale era poi stato fato a pezzi dal Drago, mentre la Scimmia e il suo ingenuo, ma pericoloso, pacifismo erano stati distrutti dal Coniglio.

Dopo quella battle royale gli equilibri della Guerra si erano rimescolati e i contendenti si erano ritirati e nascosti per riorganizzarsi.
Lui e suo fratello erano riusciti ad osservare le battaglie da un punto nascosto e fuori portata, così come avevano fatto per tutta la prima fase.

Il Topo si era visto costretto ad allearsi col Coniglio, ma ad un certo punto i due dovevano avere legato, perché quando i due si erano ritrovati a combattere il Bue, il Coniglio aveva cercato di proteggere invano il suo alleato.
O meglio, il suo corpo, poiché il giovane guerriero era morto all'istante con una stoccata alla fronte.
A quel punto, la mente già segnata del Necromantico finì annientata per la perdita di quello che considerava il suo unico amico.
Vivo, almeno.
Nessuno lo sapeva, ma quelle che pianse furono le sue prime vere lacrime.
Quando ritrovò il Bue, quello era impegnato in un duello contro la Tigre, ma a lui non importava. Riuscì ad uccidere la prima e usando il cadavere della Scimmia per immobilizzarlo, torturò il Bue.
A quel punto, i Tatsumi erano tornati in scena per chiudere i giochi.
Usando una delle bombe del vecchio della Capra. Purtroppo, il Coniglio era sfuggito all'esplosione, ma il Bue era riuscito a trattenere il cadavere della Scimmia che finì disintegrato.
Probabilmente aveva visto la sua morte come una sorta di eroismo per la liberazione del mondo dai cadaveri del Necromantico...

Abbattere il Coniglio fu la più dura battaglia delle loro vite.
E dire che avevano sempre temuto il Bue...
Se quel pazzo malato avesse avuto altri amici zombie con sé, probabilmente avrebbe vinto. La sua imprevedibilità aveva messo i due fratelli calcolatori in profonda crisi e solo con un rischioso gioco di squadra erano riusciti ad ucciderlo.
Il Serpente lo aveva afferrato alle spalle e gli aveva aperto la bocca con forza, mentre il Drago gli ficcava la sua Yuki Onna  in gola.
Quello che il Drago non disse fu che nebulizzare in altro modo il Coniglio avrebbe ucciso anche il Serpente, ma quest'ultimo poteva intuire quel pensiero, perché suo fratello aveva sempre quella fissa dell'eroe salva fratelli leggermente irritante.
Certo era stata una mossa assolutamente fantastica, che metteva in risalto il loro solido legame.
Eppure...
"Se ne avessi approfittato, non saremmo qui a questo punto, sei proprio idiota... "
Takeyasu aprì il cubicolo.
Il corpo del Drago giaceva in un sacco nero, lo aprì lentamente.
Dopo averlo ucciso gli aveva aperto lo stomaco per recuperare la Gemma, poi aveva ricucito e cauterizzato le ferite minori. Quando Duodecuple gliene aveva chiesto il motivo, lui aveva risposto che non sopportava quella vista. E almeno per il corpo di suo fratello poteva nutrire una sorta di rispetto, no?
Era così pallido.
Gli prese il volto fra le mani, posando la fronte sulla sua.
-Torniamo a casa, Nagachan.-

 
*
 

"Forse avrei dovuto chiedere anche una mega cassaforte... "
Questo fu il primo pensiero di Takeyasu Tsumita sulla porta dell'appartamento che condivideva col suo gemello. Da sotto l'uscio fuoriuscivano numerose banconote. E tutte di grosso taglio! Il Serpente teneva fra le braccia il corpo esanime del Drago, perciò dovette giostrarsi un po' per inserire la chiave nella toppa e aprire. Come lo fece, fu travolto da una valanga di carta.
-Ahahaha!- scoppiò a ridere riemergendo a fatica -Non pensavo mi avrebbero preso così alla lettera!-
Cercò di rimettersi in piedi e di riprendere possesso della casa, poi, si chinò e scavò fra le banconote per cercare il Drago. Era sempre lì, non si era mosso.
Pallido, con gli occhi chiusi...
-Forza, forza, fratellone.- disse più fra sé e sé prendendolo in braccio e facendosi strada.
-O forse avrei dovuto chiedere delle valigie... -
O una mappa per ritrovare il divano...
-Eccolo!- esclamò ridacchiando.
Riuscì a liberarlo arrangiandosi col piede e vi adagiò sopra il Drago. Restò a contemplarlo per molti secondi, con le mani sui fianchi e un sorrisino soddisfatto, che poi mutò in sospiro. Aveva vinto il Juuni Taisen. Ciò per cui erano stati cresciuti era stato portato a termine, l'obbligo con le Famiglie del Drago e del Serpente era stato finalmente espletato.
Espletare...
Una parola che associava così tanto all'andare di corpo che trovò calzante ed esilarante.

-Noi parteciperemo.- aveva detto Nagayuki il giorno prima della battaglia al capofamiglia del Drago -Ma dopo questa, abbiamo chiuso. Nella prossima Guerra, nessuno dei due parteciperà.-
-Già, in un modo o nell'altro... -
Prima che l'Anziano Maestro potesse parlare, il Drago aveva continuato.
-Oh così, o ci taglieremo le gole qui e subito.-
Si erano presi per mano e avevano portato l'uno sotto la gola dell'altro due coltelli.
-Allora, super capo anziano?- aveva continuato lui.

Il Maestro del Serpente fu per intervenire, ma lui la prevenne.
-Avrai la testa di un drago.-
-Avrai la testa di un serpente.- aveva replicato il fratello, poi avevano continuato in sincrono: -Ma non avrai la testa di un drago e il corpo di un serpente.-
La recitarono come due bravi bambini recitano il loro compitino.
Era un insegnamento che avevano ricevuto fin dalla culla.
-Noi abbiamo il coraggio di farlo.-
Le lame affilate incisero le loro pelli, costringendo i gran maestri delle famiglie a capitolare.
Come previsto.

-Forse avremmo dovuto farlo davvero... -

Nagayuki lo aveva sospirato mentre se ne stava appoggiato al muro, con la porta finestra aperta sulla terrazza. Credeva di essere solo e Takeyasu era rimasto in silenzio. Restarono separato per pochi minuti, immersi nei loro pensieri, poi dormirono insieme, quell'ultima notte prima della battaglia.

Un sospiro.
Mosse il corpo del Guerriero del Drago col piede.
-Ehi, ehi, fratellone, mi senti?-
-Leva quel piede puzzolente, cretino.-
Takeyasu obbedì sorridendo sollevato e si mise a sedere sul divano accanto a lui, sollevandogli le gambe per mettersi comodo.
-Ehi, ehi!- protestò il maggiore, ancora lento e scoordinato nei movimenti.
-Ben svegliato, Nagachan!-
-Ben svegliato un cazzo!- esclamò irritato -Non era quello il piano.-
Takeyasu si grattò l'orecchio col mignolo.
-Il piano era prevedibile e noioso.-
-Ti giuro che appena riesco a muovermi ti fracasso la testa con la tavola del cesso!-
-Wah, wah, che fantasia appena sveglio.- Takeyasu continuò a ridere -Forse dovevo darti più veleno.-
-Non farmi rispondere.-
Il Serpente scivolò di lato, finendo sdraiato accanto al Drago.
-Per un attimo pensavo di averti ucciso davvero, fratellone.-
Il maggiore distolse lo sguardo, imbarazzato, poi tornò a guardarlo e, anche se con fatica perché i muscoli rispondevano ancora poco, gli scompigliò i capelli.
-Figuriamoci. Non morirei neppure se mi facessero a pezzi.- replicò. Non seppe perché usò quell'espressione boriosa, ma gli suonò male. Fu come un senso di deja vù e non era stato l'unico durante quella Guerra.
-Ora siamo ricchi da far schifo.- continuò il minore -Dobbiamo spendere tutta questa roba... -
-Hai qualche idea?-
-Potremmo fare: o qualcosa su larga scala oppure tante piccole beneficenze... -
-Meglio la prima... poi mi annoierei a non fare niente di male... -
-Hai ragione, finiremmo per fare del bene davvero... -
Silenzio.
-Fratellino, secondo te se ne sarà accorto?-
-Uhn? Chi? Duodecuple? Non credo...  ho risposto come da programma.-
-Sarà... ma non sono tranquillo.-
-Tu pensi sempre troppo fratellone.-
-E tu sei troppo impulsivo!-
Ecco che riattaccava con la predica.
Il Serpente mise il broncio.
-Beh, scusa tanto, ma per una volta volevo essere io ad avere in mano le redini. Mi sono sempre fidato di te, ma tu?-
Il Drago restò interdetto.
-Non è... il maggiore ha la responsabilità del minore.-
-Ah, sì, forse è il tuo modo di vederla... siamo gemelli. Sono il minore solo perché sono nato dopo, altrimenti siamo sullo stesso livello.-
Il maggiore tacque. Non avevano mai affrontato quella questione.Uno scontro di opinioni sarebbe stato meno pesante di quella discussione pacata sulla fiducia.
-Alla fine è andato tutto bene... - sospirò con un sorriso. -D'ora in poi le cose si faranno diverse, eh? Però ti chiamo fratellino lo stesso.-
Il Serpente rise.
-Ok, questo mi va bene, fratellone.-
Di nuovo silenzio.
Il maggiore non riusciva a stare tranquillo riguardo al Juuni Taisen. Improvvisamente, sentì la paura coglierlo perché c'erano in gioco forze sconosciute. Insomma, quanto poteva essere forte e pericoloso qualcuno capace di esaudire qualsiasi desiderio, far sparire un'intera cittadina, costringere ben dodici clan guerrieri a combattere fra loro?
Eppure, sentiva di aver agito col gemello nell'unico modo possibile per loro.
Quando avevano ricevuto le lettere, avevano intuito cosa fare.
Era una cosa da gemelli, c'erano quegli attimi in cui bastava loro un'occhiata per capirsi e così era stato.
Nagayuki aveva, però, portato il fardello di quel piano per tutta la battaglia. Sarebbe riuscito ad uccidere suo fratello anche se per finta? Tanto per cominciare non aveva mai avuto particolari desideri per cui mettere la vita in gioco. Ecco, rifiutare, quello avrebbe messo in pericolo le loro vite, ma c'era qualcos'altro, il gusto della sfida, della vendetta...
Si erano sentiti truffati dalle loro famiglie.
Erano stati cresciuti per uccidersi a vicenda e il pensiero di poter comunque affrontare la battaglia spalla a spalla con Takeyasu lo aveva in qualche modo rincuorato. Ma mentre lui era rimasto sconvolto, l'altro pareva non essere stato scalfito dalla realtà della Guerra. Il che lo aveva portato a riflettere e a chiedersi chi avesse sempre avuto a fianco. Quanto davvero lo conoscesse.
Ma poi Takeyasu aveva esclamato: -Non voglio ucciderti, Nagachan!- e lì avevano pensato, pensato, pensato.
La notte sulla terrazza avevano definito quel pensiero, benché non conoscessero tutte le variabili, né le modalità della Guerra.
-E se uno di noi fingesse di morire?-
Quella fu la proposta che mise in moto il tutto.
Il succo del piano era semplice: uno dei rettili di Takeyasu secerneva un veleno simile alla tetradotossina, perciò, una volta arrivati ad essere l'uno contro l'altro, il maggiore avrebbe "ucciso" il minore iniettandoglielo, avrebbe desiderato qualcosa e poi avrebbe fatto riprendere l'altro comodamente a casa con un antidoto e vissero sempre felici e contenti.
-Tu cosa avresti desiderato, fratellone?-
-Soldi, ovvio?-
Takeyasu sbuffò.
-Bugiardo.-
Nagayuki aveva alzato le spalle.
Chissà... se l'altro fosse morto davvero, forse avrebbe chiesto di riaverlo, ma non gli piaceva per nulla. Questo lo avrebbe reso una brava persona sentimentale ecc ecc... e Takeyasu lo avrebbe odiato. Più probabilmente non avrebbe chiesto nulla, perché per lui non c'era niente al mondo che potesse desiderare in un mondo senza Takeyasu.
Il sonno li colse, ma solo per l'estrema stanchezza.
Il giorno dopo avrebbero avuto di che pensare.
 
 
Infatti, Duodecuple si presentò a loro. O meglio, si fece trovare nel soggiorno ad attenderli il mattino dopo e consegnò loro due buste nere.
-Chi diavolo è?- domandò Takeyasu, ravanandosi nei pantaloni con uno sbadiglio sonoro -Il divieto di partecipare al Juuni Taisen per tipo mai più?-
-E' stato divertente.- disse l'uomo -Almeno, per me lo è stato molto. Ma la vostra performance non stata ben gradita da tutti.-
-Il regolamento diceva che dovevano essere recuperati i Gioielli Bestia, non che tutti i partecipanti dovevano morire.- puntualizzò Nagayuki.
Duodecuple annuì, ma non aggiunse altro.
Insomma, anche se erano al limite della legalità (perché, il Juuni Taisen era legale?), il giochetto aveva toccato l'orgoglio di qualcuno.
I due esaminarono le missive con attenzione e dopo qualche minuto il Drago domandò: -Tutto qui? Una missione?-
-Esatto. Portatela a termine e il discorso sarà chiuso.-
-E se rifiutassimo?- domandò il Serpente.
Duodecuple si alzò ergendosi su di loro in tutta la sua altezza.
-Allora sarò costretto a prendere provvedimenti.-
I due guerrieri rabbrividirono.
Non avevano idea di chi fosse di preciso o di che potere avesse, sapevano solo di non tenerci a scoprirlo, gli era bastato vederlo sbudellarsi davanti a tutti con nonchalance e tornare illeso subito dopo.
-Oh beh, allora non abbiamo altra scelta.- disse Nagayuki. Ovviamente, la sua testolina aveva già iniziato a pianificare qualcosa.
Duodecuple si rimise il cappello.
-Molto bene, allora, io mi ritiro. Poiché mi avete divertito molto, comunque, voglio darvi un consiglio: in questo tipo di missioni accadono incidenti. State molto attenti ad un guerriero chiamato "Ask Rap"-
-Seriamente?- Takeyasu fece una smorfia -Che razza di nome è?-
-E' il nome di un rapper emergente?-
Un sardonico sorriso e Duodecuple se ne andò. Non si capì come, semplicemente sparì, lasciando la casa.
-Mi sa ci siamo messi nella merda, fratellone... -
-Già... -
-Però... -
I due si guardarono con un sorrisetto, ancora una volta in sintonia.
-Ma se riuscissimo a spuntarla, a loro non piacerebbe si venisse a sapere... -
-E dovranno darci quello che vogliamo.-
-Ovvero tanti altri soldi da spendere e spandere!- il maggiore scoppiò a ridere.
Ovviamente non sarebbe stato semplice, ma i due confidavano nel loro gioco di squadra più di ogni altra cosa.
Insieme avrebbero affrontato qualsiasi cosa.
Insieme, com'era sempre stato.

 
Fine
 
 
 
 Note:

Questa storia mi ha fatto pensare parecchio.
La trama era semplice: i due ingannavano tutti col veleno e vissero felici e contenti. Punto.
Poi sono iniziati i guai: tipo che l'avevo quasi finita di ricopiare e ho perso il file. Quindi ho dovuto rifarlo, ma lo sconforto ha rallentato i lavori. In più c'erano parti che poi ho cancellato. I due avrebbero anche dovuto scommettere per una duplice vittoria, ma ripensandoci, questo li avrebbe messi sotto la luce dei riflettori. E già sono stati comunque sgamati, cosa sarebbe successo durante la Guerra? Ecco, magari affronto la cosa in altre future storie in cui non ho già messo troppa roba sul fuoco.

Il proverbio: "the head of a dragon, the tail of a snake" dovrebbe significare quando si vuole far qualcosa ma poi non se ne ha il coraggio. Giusto per sottolineare che i Tatsumi devono procedere insieme e hanno anche il coraggio di andare contro chiunque per lo scopo.
Anche se poi nel fumetto e nell'anime questo modo di dire sembra più adatto per il Bue XD
E credo sia stato messo apposta per questo come titolo.

Ask Rap è un gioco di parole, ma non so quanto sia chiaro.
Viene da Asclepius, il dio associato al serpentario od ofiuco. Rap vuol dire: picchiare, colpire, battere; condannare, criticare, biasimare, deplorare, colpo secco, battuta, rimprovero aspro, lavata di capo, bussata, rap (musica).
Visto che si tratta di un guerriero o un criminale di guerra mandato apposta a punire qualcuno, mi sembrava adatto...

Ho provato altri giochi di parole, tutti pessimi... e più ci penso, più ne vengono fuori di peggio XD
Non ve li scampate u.u

Off you 'cause: ti spengo (faccio fuori) perché...
Of you 'cause: per colpa tua, anche se cause andrebbe prima
Sir Barer: Sir come serpent e barer che è omofono di bearer (credo). Bare è nudo, ma barer, spogliatore o scuoiatore come l'ho inteso io esiste??? Ad ogni modo di Sir c'è già Cancer, quindi cestinato... era quello che mi convinceva di più... Q^Q
Ma porca porcaccia...
As crap ... questo si cestina da solo...

Questa storia si è evoluta molto da come l'avevo concepita, quindi sono soddisfatta del risultato. Almeno, a livello di trama. Per il resto, mi sono sentita un po' bloccata nello riscriverla, quindi a livello di lessico e grammatica... non so. Il che mi irrita altamente. Vi ringrazio per aver letto fin qui e spero di avervi divertito, non traumatizzato troppo, ecc ecc!

Alla prossima!! ^^
 
 
   
 
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