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Autore: Beyond_Ren    19/04/2020    1 recensioni
Dopo la battaglia di Hogwarts e la sentenza del Wizengamot, Draco Malfoy passa le sue giornate a Villa Malfoy, cercando disperatamente un modo per ottenere ciò che il suo cuore vuole. La sua ricerca, però, non ottiene ancora risultati e a ventiquattro anni Draco si trova a dover compiere delle scelte per salvare la situazione.
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Narcissa Malfoy, Pansy Parkinson | Coppie: Draco/Harry
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da Epilogo alternativo
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He calls the mansion not a house but a tomb

He's always choking from the stench and the fume

The wedding party all collapsed in the room

So send my resignation to the bride and the groom

Let's go down!

[MCR - To the end]


“Sei troppo giovane per seppellirti in questo vecchio maniero, Draco. Hai solo ventiquattro anni e ti comporti come un vecchio decrepito” Disse Pansy, dondolando pigramente la gamba che teneva accavallata sopra all’altra. “Ti vesti di nero come se fossi a lutto, non esci di casa da anni -”

“Da quando il Ministero ha deciso di sbattere mio padre ad Azkaban, di confinare mia madre entro queste mura e di conferirmi un perdono ufficiale che io non ho mai richiesto, intendi?” La interruppe Malfoy senza nemmeno sollevare lo sguardo dall’antico tomo aperto davanti a lui, la sua voce strascicata velata di irritazione.

“ - da anni, dicevo, e passi le tue giornate qui nel tuo laboratorio a distillare pozioni e a studiare vecchi tomi polverosi di cui a nessuno tranne te importa, e non pensare che non mi sia accorta di come guardi la Gazzetta del Profeta quando in prima pagina c’è -”

“Credo tu stia esagerando ora, Parkinson.” Malfoy finalmente alzò il viso pallido e affilato per guardarla con malcelata ira. “Ciò che faccio della mia vita non è affar tuo, e il fatto che tu creda di essere mia amica non implica il fatto che un tuo giudizio sia richiesto e ben accetto.”.

“Oh, Draco” Sospirò lei. “Perchè non esci di qui e vai a parlargli? L’ultima volta che vi siete visti era così disposto a tenderti una mano. Non credo che i suoi sentimenti siano cambiati da allora. Vi siete rincorsi per sette anni ad Hogwarts; ora che siete adulti e potete prendere le vostre decisioni, sarebbe ora di mettere le carte in tavola e parlarne apertamente”.

“Non c’è nulla di cui parlare” Tagliò corto lui, voltandosi per rimestare la pozione che ribolliva nel calderone. “L’ultima volta in cui ci siamo visti tu non c’eri nemmeno. Non sai niente, niente!”.

La giovane donna sbuffò di fronte alla petulanza di Malfoy. “Io non c’ero, è vero, ma mi pare -” e la sua voce si fece in qualche modo più roca e maliziosa “- che quell’incontro tu me l’abbia descritto nei particolari nei giorni successivi, o sbaglio?”.

Malfoy non diede alcun cenno di risposta, continuando ad aggiungere ingredienti nel calderone, ma la sfumatura rosea che si diffuse giù per il collo la disse lunga sull’imbarazzo che stava provando. In un gesto per lui diventato quasi automatico, portò le mani alla nuca per sciogliere il nodo del nastro nero che gli teneva legati i lunghi capelli biondi, lasciandoli cadere sulle spalle come per porre una barriera fra sè e Pansy.

“Non sei una finestra Draco, non hai bisogno di tirare le tende per non farti vedere” Cantilenò lei, sottraendogli il nastro dalle mani con un accio nastro e giocherellandovi. “Anche se non ti vedo in faccia, lo so che arrossisci ogni volta che si parla di Potter.”.

“Vattene, Pansy. Mi hai stancato” Mormorò lui acidamente, stringendo poi le labbra in una linea dura. I vapori pungenti della pozione lo costrinsero a fare un passo indietro e a consultare ancora il libro. Doveva esserci qualcosa che non andava - a questo punto il fumo avrebbe dovuto odorare di biancospino e la pozione avrebbe dovuto assumere un color grigio perla - e nessuna delle due cose era ancora successa. Eppure aveva seguito le indicazioni alla lettera. Com’era -

“Draco” Lo interruppe ancora la giovane donna “Sei sempre stato un bravo pozionista, ma chiuderti per il resto della tua vita fra queste quattro mura a distillare preparati non fa per te e non è il tuo destino. So quello che stai cercando di preparare, ma credimi quando ti dico che non ne hai bisogno. Non esiste un distillato per indurre qualcuno, con una sola assunzione, ad amarti per il resto dei suoi giorni e lo sai anche tu. I filtri d’amore durano solo ventiquattro ore e poi vanno somministrati quotidianamente, e tu non vuoi passare la tua vita a somministrare ogni giorno un filtro d’amore a Potter. Non che ne abbia bisogno - è già innamorato di te, ma tu sei troppo cieco per accorgertene e lui troppo stupido per esplicitarlo a parole.”.

Vattene!” Gridò Malfoy, voltandosi di scatto e tirandole dietro il mestolo che aveva stretto fino ad allora fra le mani, mancandola solo perchè, con gli occhi pieni di lacrime, non gli era facile prendere perfettamente la mira. “Vattene e non farti più vedere, Parkinson, o giuro sulla tomba di Salazar Serpeverde che la prossima cosa che ti colpirà sarà la maledizione cruciatus!”.

Lo sguardo di Pansy si fece carico di un misto fra pena e disappunto, ma la giovane donna si alzò dal divanetto e si diresse verso il centro della stanza. “Come vuoi, Malfoy. Non ti lamentare, però, quando anche chi ti sta ora vicino se ne andrà e ti lascerà solo. Sei una persona impossibile.”. E con questo si smaterializzò, lasciando Draco Malfoy a torcersi le dita in preda alla miseria più nera.

 
   
 
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