Fanfic su artisti musicali > Michael Jackson
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Autore: luniton    20/04/2020    1 recensioni
Hai lavorato duro per ottenere il lavoro dei tuoi sogni ma, ora che finalmente sei diventata una giornalista di successo, sembra quasi che tu abbia perso la capacità di raccontare storie con la tua tastiera. I tuoi genitori hanno tentato in tutti i modi di convincerti nel studiare medicina, diventare medico. Ma tu non l’hai fatto, tu hai scelto giornalismo. Perchè diavolo l’hai fatto? Perchè non hai dato retta ai tuoi?
Sono questi i pensieri in cui ti perdi mentre dovresti concentrarti sul tuo nuovo progetto, ma quando Michael entra nella stanza immediatamente ti ricordi perchè hai fatto la tua scelta. Ti ricordi perchè Michael ti ha reso una persona migliore.
Genere: Drammatico, Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Het | Personaggi: Michael Jackson, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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(Ciao! Non voglio disturbarti nella lettura ma per favore leggi l’angolo scrittrice alla fine di questa one shot :) È veramente importante per me.)

Nostalgia. 

 
Bianco.
E questo l’unico aggettivo che puoi attribuire allo schermo davanti a te che, mostrando la pagina vuota su cui ti eri predisposta di iniziare un nuovo progetto, sembra quasi volerti rinfacciare con scherno quanto forse avresti dovuto ascoltare i tuoi e studiare medicina invece che giornalismo.
Oh Sam, quanto sei stupida. Avresti veramente dovuto ascoltarli i tuoi. Ma perché non l‘hai fatto? Sospiri, rimproverando te stessa come se il silenzio nel tuo piccolo e buio studio non facesse già la sua parte a riguardo.
‘Hey, posso disturbarti?’ ti giri velocemente. Michael è fermo dietro la porta socchiusa, la mano poggiata sulla maniglia, pronto a muoversi in avanti o all‘ indietro a seconda della tua risposta. I vostri occhi si incrociano per un breve secondo, ma è abbastanza per trovare immediatamente una risposta alla tua domanda. Lui è il motivo che ti ha portato a scegliere giornalismo. Lui ti ha motivato ad essere una giornalista vera e reale, perche lui ti ha fatto capire gli effetti della menzogna su una persona e lui ti ha fatto desidare che nessun altro venisse mai massacrato pubblicamente dai media cosi come è stato massacrato lui.
‘No Mike, non preoccuparti. Entra pure, non interrompi nulla.’ dici, lanciando un’occhiata alla pagina vuota sul tuo schermo. Frettolosamente spegni il tuo computer e aggiusti la tua sedia davanti al divano verso cui Michael, con un mezzo sorriso, si dirigeva. Lo guardi meglio: ormai ha sessant’anni, è diverso da come il mondo lo ricorda. Si, certo, è ancora magro e continua a tenere i capelli rigorosamente neri. Ha ancora quello sguardo ferito che purtroppo lo ha accompagnato dalla tenera infanzia ma, ora, insieme al dolore, puoi vedere anche felicità nei suoi occhi. Dopo il This is it Tour nel 2009 Michael ha finalmente abbandonato le scene e, con esse, il terrore di esporsi. Sul suo viso, insieme ad alcune (ma non troppe, come lui tiene a sottolineare) rughe ora si possono vedere anche le cicatrici e i segni della vitiligine, che non sente più la necessità di nascondere con il fondotinta. È rilassato, felice di essere finalmente riuscito ad allontarsi da quel mondo che lo ha sempre fatto sentire estraneo. Il tuo sguardo si abbassa sulle sue mani e, solo in quel momento, ti rendi conto che l’ex celebrità porta con se un grosso libro. Notando dove si è spostata la tua attenzione, Michael riempie il silenzio calato nella stanza.
’Vorrei farti delle domande. Sempre sei hai tempo, ovviamente.’
Ricambi lo sguardo di Michael con un sorriso. ‘Credo di avere veramente bisogno di una pausa.’ Ti fai spazio nel divano, sedendoti affianco all amico piu caro che hai al mondo.
‘Stavo sistemando di sopra e ho trovato questo. Ho pensato che l’avresti riconosciuto’ dice, portando l‘attenzione sul libro che stringe tra le mani.
’Non l‘ho mai visto in vita mia.’ lo interrompi, confusa ‘Sicuro che non sia tuo?’.
’Beh, anche io ho pensato potesse essere mio. Sono vecchio ormai e non mi meraviglierei se mi fossi dimenticato di un vecchio diario ma...’ Michael si interrompe solo per aprire una pagina di quel che si è rivelato un diario piuttosto che un libro e posarsi sul naso i suoi nuovi occhiali da lettura ’Caro Michael’ inizia a leggere ’Perchè sei andato via? Perchè ci hai lasciatoIo ho bisogno di te.’ lo sguardo di Michael si solleva dal diario e, accompagnato da sopracciglia aggrottate, si posa su di te. ’Questo è firmato al 25 Giugno 2009, Sam. È la tua scrittura. Non sono venuto sicuramente per rimproverarti di una cosa che hai scritto undici anni fa tesoro, ma ho cercato in tutti i modi di ricordarmi cosa fosse successo quel giorno e ti giuro, non ci sono riuscito. Voglio solo accertarmi di non averti ferito o di scusarmi a dovere in caso l’avessi fatto. Sei mia amica, non voglio ci siano segreti tra di noi.’
’Mike...’ la tua voce risulta spezzata, incredula ‘ti giuro che non ho la piu pallida idea di cosa tu stia par...‘
‘Per favore’ ti interrompe ’dimmi la verità.’
’Michael...’ sospiri. Pensi. Come puoi dimostrargli di non star mentendo? Ti guardi attorno freneticamente alla ricerca di una soluzione. Dopo qualche secondo, disperata, quasi strappi il diario dalle mani del tuo amico e inizi a sfogliarlo alla ricerca di una prova. Eppure, per qualche motivo, le lettere sul diario sono mescolate, posizionate senza senso. Non formano nessuna parola, nessuna frase. Guardi Michael. Anche lui ti sta guardando e sembra condividere la tua confusione. I tuoi occhi si spostano sul suo naso, dove i suoi occhiali sono ancora poggiati.
Pensi Oh cazzo, che mi sia rovinata la vista a furia di stare attaccata a quello schermo maledetto? Che abbia bisogno anche io degli occhiali? Ma poi realizzi che, no... non ha senso! Se avessi problemi di vista saresti ugualemente in grado di riconoscere le parole sulla pagina, seppur sfocate. In questo caso le lettere sono ben nitide, ma casuali. Di cosa si potrebbe trattare?
 
E poi capisci.
Ti guardi intorno e non sai dove sei. Questa non è casa tua. Michael Jackson non abita con te.
Ti ricordi di quella volta in cui hai scoperto grazie a un documentario che nei sogni non è possibile leggere.Che nei sogni le lettere appaiono casuali, mischiate.
Tu non sei una giornalista. Ti piacerebbe esserlo, si. Ma sei ancora al primo anno di università.
 
Il tuo sguardo torna sul viso di Michael e capisci che non ti rimane ancora molto tempo.
 
‘Michael...‘ gli afferri le mani, gli sorridi. Hai aspettato undici anni per questo momento. Non credevi sarebbe mai  arrivato, eppure sai esattamente cosa dirgli. 
‘Io ti devo ringraziare, Michael. Sono cresciuta con te. La tua musica è stata al mio fianco sempre e ha scandito i secondi dei miei ricordi migliori e peggiori. Lacrime e sorrisi. Mi hai dato compagnia in momenti di solitudine. Sono una persona migliore grazie a te. Mi hai insegnato cose che nessun altro sarebbe stato in grado di insegnarmi. Mi hai insegnato che il pregiudizio è ignoranza. Hai avuto un impatto enorme nella mia vita e ho creduto che l‘ opportunità di ringraziarti faccia a faccia mi fosse stata portata via quel 25 Giugno. Eppure, eccomi qua. Undici anni dopo. Non sono la stessa che ero, ma tu sei stato e sei ancora con me. Forse è solo un sogno, forse no. In ogni caso, grazie. Non ci sono parole per spiegarti quanto tu sia importante per me. Ma Michael, devi sapere che quel che è successo quel giorno di prima estate è irrilevante. Tu vivi nei ricordi e nel cuore di milioni persone. Continui a vivere in noi e ti prometto che continuerai a vivere in me fino al mio ultimo respiro. Grazie Michael Joe Jackson. Grazie davvero.’
Michael ti guarda e sorride. Non dice nulla, semplicemente stringe forte le tue mani prima di abbracciarti. Tu, che combatti contro le lacrime, inspiri un respiro profondo mentre chiudi gli occhi. ’Grazie a te, a voi. Perché avete creduto in me.’ risponde finalmente Michael. È vero, non avete mai smesso di credere in lui, nella sua innocenza. Espiri, sentendo il peso di parole mai dette sollevarsi dal tuo petto.Lui vive in noi. 
Apri gli occhi.
Sei nella tua stanza. 
Sola.
I tuoi occhi analizzano velocemente lo spazio attorno a te e corrono lungo le mura prima di poggiarsi su una parete ora vuota ma che, un tempo, era completamente tappezzata con poster del tuo idolo. Ancora adesso sei in grado di vedere i segni del nastro adesivo sull‘intonaco bianco. 
È il 2020, il 2009 è passato da undici anni.
Il This is it Tour non ha mai avuto modo di succedere e Michael non ha rughe, Michael non ha smesso di usare il fondotinta, Michael non si è ritirato dalle scene. Michael, semplicemente, non c’è più. O almeno, Michael non c’è più per gli altri.
Ma per te, Michael c‘è. 
 
E ci sara sempre.
 
 
 
 
 
 
Salve! Non avete idea di quanto sia strano per me pubblicare su EFP nel 2020. L’ultima volta è stata nel 2012!!! (Sono l’autrice di Like a Photo in the Night. Se l’avete letta... mi dispiace per voi ahahah). Da allora tanto è cambiato. Sono cresciuta, mi sono trasferita, non seguo Michael come lo seguivo allora. Fra qualche giorno compio 20 anni eppure continuo a sentire l’influenza che Michael ha avuto sulla mia persona come se non fosse passato un giorno. Non mi sono dimenticata di Michael e dopo undici anni so per certo che non mi dimenticherò mai di Michael. Non ho mai avuto modo di ringraziarlo, eppure ne ho sempre sentito il bisogno. Questo è un mio tentativo. 
Grazie per aver letto, spero che siate al sicuro e in salute in un momento così delicato come quello che l’Italia sta passando in questo momento. 
Un bacio. 
   
 
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