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Autore: My fair lady    20/04/2020    2 recensioni
Sequel della fanfiction "Matrimonio", una fiction What-if che raccontava dei giorni prima del matrimonio di Harry e Draco, e ora scopriremo gli eventi che sono accaduti dopo.
Se avete adorato Matrimonio, amerete anche questa.
Genere: Commedia, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Famiglia Malfoy, Famiglia Potter | Coppie: Draco/Harry
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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Salve a tutti e bentornati.
Ve l'avevo promesso ed eccolo. Il sequel di Matrimonio. Chi non ha letto il 'primo capitolo' consiglio caldamente di leggerlo.
Si tratta di una What If molto riadattata, infatti nella mia storia Lily e James Potter non sono mai morti.
Nel secondo capitolo della fic, ho anche scritto una piccola sinossi degli eventi che sono accaduti nel mio mondo alternativo.
Per chi già conosce i personaggi della mia storia, sappiate che ci saranno due personaggi nuovi che entreranno nella vita dei protagonisti.
Sono personaggi inventati da me, quindi non esistono nei libri.
DISCLAIMER: Ci saranno alcune parolacce a alcune allusioni. Ho fatto del mio meglio per rendere questa storia meno volgare possibile, e per consigli e critiche costruttive non esitate a contattarmi.




Capitolo 1. Il terzo incomodo. Di nuovo.
 
Un uomo biondo stava esaminando un appartamento vuoto. La sua mente fantasticava sui possibili arredamenti.
Un altro uomo si materializzò di fianco a lui. Era alquanto obeso, e indossava uno di quei vestiti da mago, che Draco tanto odiava, preferendo di gran lunga quelli babbani.
“Scusa per il ritardo.”
“Non si preoccupi.” Sorrise Draco, anche se in realtà era scocciato. “Stavo pensando che l’ambiente è bello, ma un po’ pesante, quindi forse un colore pastello renderebbe tutto più leggero.”
Prese la bacchetta e la puntò sul muro, che divenne giallo, poi la agitò e il muro si colorò di un verde acqua molto delicato. “Questi sono alcuni suggerimenti.”
“Non male…” L’uomo sembrava imbarazzato. Poi gli chiese “Secondo te io sono attraente?”
Drago assunse un’espressione disgustata, che cercò subito di mascherare, e cercò di essere diplomatico. “Beh…Essere attraenti non riguarda solo l’aspetto fisico.” Poi guardando meglio il suo cliente, sudaticcio e paonazzo, si augurò che fosse molto simpatico.
“Io sono americano e mi sono trasferito da poco…e tu sei molto eccitante…quindi…ti andrebbe di spostarci in camera? Tanto lo so che la cosa dell’arredamento è solo una facciata… posso pagarti bene.”
Draco non lo fece neanche finire di parlare che lo minacciò con la bacchetta e pronunciò “Pietrificus Totalus!”
Poi contraendo le sue labbra, come solo un Malfoy sapeva fare, disse “Io offro dei servizi diversi a quelli che lei si aspetta. E di certo un Malfoy non ha bisogno di farsi pagare il sesso. E ringrazia di essere ancora vivo”
Si materializzò, ricordandosi di inviargli decine di strillettere più tardi.
Intanto inviò un gufo ad Harry, che nel frattempo si stava allenando fino allo stremo, spinto dall’allenatore dei Cannoni di Chudley, Hermes Cromwell
“Uno due, Uno due! Forza mammolette.”
Harry e i suoi compagni di squadra stavano volando sulle scope, intenti ad evitare una miriade di bolidi.
Si era già preso diversi colpi in testa e sulla schiena.
Si avvicinò ad uno dei cacciatori, Jack Quill, lamentandosi “Oggi festeggio l’anniversario di matrimonio, e Hermes ha tutta l’intenzione di farmi arrivare a casa ammaccato.”
“E’ oggi?”
“Non ti ricordi? Hai ballato anche con quello schianto di Monica.”
“Ah sì…e non solo ballato…la serata è proseguita in camera da letto.”
Harry rise “Beh, meno male che aveva fatto l’operazione da un po’.”
Jack fece una faccia sconvolta “Cosa?”
Un gufo fece la comparsa sul campo. Tutti si fermarono, e poi Hermes tuonò con voce particolarmente seccata “Potter! È per te!” 
Un altro compagno di squadra, Levi, afferrò la lettera e iniziò a leggerla con voce stucchevole “Ciao tesoro…E’ del maritino!”
Tutti risero, ma nessuno di cattiveria. Era un modo bonario di prendere in giro Harry.
“Quando finisce gli allenamenti vieni subito a casa e assicurati che tua madre non venga da noi. Oggi è la nostra giornata. Uuuh che dolce Potter!”
Harry sospirò “Siete come bambini di cinque anni.”
Per tutta risposta, Levi disse con voce stucchevole “Dai Harry vieni che ti aspetto a casa!”
“Sapete che essendo il vostro capitano vi potrei sospendere?”
Dopo quelle ‘velate’ minacce, i compagni di squadra tornarono seri.
*****
 Draco era arrivato davanti al suo palazzo. Aveva scelto di andare a piedi per prendere il tiramisù, il dolce preferito di Harry nella pasticceria nel loro quartiere.
Era contento di tornare a casa e godersi una serata speciale con suo marito, quando sulle scale vide appollaiata una figura conosciuta.
Era Alexandra.
Draco si avvicinò e chiese “Ehi Alex, come stai? Che ci fai qui?”
La drag sbottò con un fiume di parole “Oh ciao tesoro. Sei divino con questo vestito. Rodrigo è impazzito. Era da qualche tempo che sospettava che lo tradissi, quando non era così, e oggi, dopo averci dato dentro, non so, è scoppiato, Mi ha lanciato un sacco di maledizioni, e tu sai che non sono un granché come strega”
“Diciamo che sei poco più di una maganò”
Alexandra ignorò le parole dell’amico e continuò “Mi ha rubato anche dei soldi e l’atto di proprietà del locale! Appena lo trovo lo spedisco ad Azkaban quel maledetto! Non so dove andare ma non conosce la vostra casa, quindi qui è sicuro…posso stare da voi?”
“Cosa?” rispose Draco scioccato.
“Non so dove andare! Ti prego! Giusto il tempo di trovare Rodrigo.”
Draco sospirò pesantemente “Non è la prima volta che ti metti nei casini con gli uomini, ti ricordo.”
“Mi piacciono belli e dannati purtroppo. Dai, sarò discreta”
Draco ironizzò “Tu e discreta non potete stare nella stessa frase. Ma lo sai che giorno è oggi? È il nostro anniversario.”
Alexandra sfoderò occhi da cucciolo e labbro tremolante. Draco imprecò contro sé stesso, per essersi ammorbidito, e alla fine si arrese “D’accordo. Ma ricorda che è una cosa molto temporanea.”
I due salirono nell’appartamento, e videro che Harry era in casa, appena uscito dalla doccia. Si diresse tutto contento dal marito per salutarlo, ma poi vide Alexandra, e per qualche secondo il suo sguardò passò da uno all’altro.
“Ciao Alex, cosa ci fai qui?”
Draco rispose “Ehm…vieni un attimo in bagno.”
Lo prese per mano e lo trascinò via.
Appena chiusa la porta, Harry chiese “Non è quello che penso vero?”
“Sì, invece” rispose Draco con aria colpevole e nervosa “Me la sono trovata qui per strada, non sa dove andare, ha detto che Rodrigo le ha lanciato delle maledizioni e le ha rubato i soldi...È sola e spaventata.”
“Amore io sono veramente felice della tua vena altruista, ma Alexandra ha molti altri amici. Sai che giorno è oggi per noi…Io volevo passarlo solo con te.”
Draco sospirò seccato “Pensi che io non vorrei? Però non potevo lasciarla lì, sola, abbattuta e disperata.”
Harry sbuffò alterato “Quindi io non ho voce in capitolo, giusto? Come quando venne tua madre qui. E giustamente la casa è tua no? E io sono solo un povero coglione che ha avuto la fortuna di stare con te.”
Draco rimase in silenzio, assottigliò gli occhi e rispose “Beh, se pensi questo sei veramente un coglione.”
“Inizio a pensare che tu mi veda veramente così. Ospiti le persone senza consultarmi, e mi offendi pure.” Urlò Harry alzando le braccia e gli occhi al cielo.
Draco ribatté “Sei sempre tu quello che dice di aiutare gli altri, poi quando arriva un amico che ha veramente bisogno di aiuto, tu ti fai indietro. Sei ipocrita e patetico, perché mi rinfacci che la casa è a nome mio!”
“Allora ok, facciamo così. Tu dormi con Alexandra nella TUA casa e io vado a dormire da mia madre.” Detto questo Harry si smaterializzò, senza dare modo a Draco di avere l’ultima parola.
Ancora furente, tornò in soggiorno, e trovò Alexandra seduta sulla poltrona. “Tutto bene tesoro? Avete litigato per colpa mia?”
Draco non rispose, anche perché la risposta era ovvia. Andò diretto al mobiletto degli alcolici, e iniziò ad armeggiare con gli alcolici, ma Alexandra si alzò e prese il comando “Ti faccio un cocktail veramente magico. Si chiama Concorde, perché fa andare d’accordo tutti.”
“E’ proprio quello che mi serve.” Rise amaro Draco.
La drag iniziò a preparare il cocktail, e da come si muoveva si vedeva che era esperta nelle preparazioni. Mischiò diversi liquori babbani, poi prese una piccola boccetta dalla sua borsa, con un liquido colore blu acceso, e ne versò qualche goccia dentro.
“Anche se sono piuttosto negata con gli incantesimi, con le pozioni sono fantastica. Persino Piton riconosceva il mio talento, sebbene fossi Grifondoro. Ora…spiegami tutto” disse, porgendo il cocktail a Draco.
Lui prese un sorso, e sentì un caldo tepore riscaldargli tutto il corpo, facendolo sentire subito meglio. Iniziò a spiegare “Credo che Harry non abbia mai superato il fatto che la casa sia intestata a me. Il fatto è che quando l’abbiamo comprata lui non era ancora un giocatore di Quidditch e guadagnava meno di me. E ogni volta che litighiamo tira sempre fuori questa cosa.”
“Beh non mi sembra che voi litighiate spesso.”
“In effetti sì, ma resta il fatto che ha un bel brutto carattere. Un tipico Grifondoro.”
“Ehi!”
Alexandra preparò un Concorde anche per lei, poi guardando Draco sorrise maliziosa “Zucchero, scusa se te lo chiedo…ma a letto chi sta sopra e chi sta sotto?”
Draco a quella domanda arrossì leggermente, e poi con un altro sorso di Concorde tornò normale. “Beh, noi preferiamo non rinchiuderci in ruoli sessuali, ma…di solito finisce spesso che lo prendo in quel posto, sia metaforicamente che letteralmente.”
Alexandra rise “E’ proprio questo il problema! C’è uno squilibrio di potere.”
“Detesto parlare di potere in amore.” Obbiettò Draco, subito dopo pensando a quanto fosse cambiato.
“Ascolta. Io sono un’esperta di relazioni, ho avuto circa un fidanzato al mese. A me sembra che si sia creata una situazione di imparità. Il sesso è potere, e il denaro è potere. Harry guadagna più di te, ora e nel sesso lui ti ‘domina’. È tutto qui il problema. Tu prova a dimostrarti più ‘audace’ e vedrai che abbassa la cresta.”
Draco scoppiò in una serie di risatine, effetto del Concorde e anche Alexandra, che iniziò subito a prepararne altri due.

*********************

Harry era nella camera degli ospiti di casa Potter-Evans e si guardava intorno. Nonostante avesse dormito tante volte in quella stanza, gli sembrava davvero strano dormire senza Draco.
La luce era spenta, ma lui continuava a pronunciare ‘Lumos’ ad intervalli regolari, perché non riusciva a dormire.
James passò per la sua stanza e quando vide che il figlio era ancora svegliò si avvicinò a lui e si sedette sul bordo del letto. “Come stai?”
“Ehi papà. Sbaglio o stai mettendo su qualche chiletto?”
James rise “Ero venuto a parlare un po’ con te, ma se devi criticarmi vado subito via. Come mai non riesci a dormire?”
“Forse perché mi manca mio marito.”
“Se vuoi posso dormire io con te, ma credo che non sia la stessa cosa.” Propose ironico James. “Qual è il problema?”
“Beh… il primo anniversario di matrimonio dovrebbe essere un evento speciale no?”
“Per noi sicuramente. Sei stato concepito allora.” Rise James.
Harry rabbrividì nell'immaginarsi i genitori in atteggiamenti intimi.
“Ecco. Immagina se fosse venuto zio Sirius a rovinare tutto, e a dormire in casa vostra.”
James rimase in silenzio qualche secondo “Beh dipende anche dal motivo della visita dell’amico. Se fosse in difficoltà cercherei di aiutarlo, anche se ammetto che sarebbe anche fastidioso.”
Harry sospirò “Allora forse Draco ha ragione. Sono ipocrita. Cosa mi è successo? Un tempo ero un amico leale!”
“Non è detto che tu non lo sia. Ma è anche vero che ora hai altre priorità.”
Harry sospirò “Mi da enorme fastidio che la casa sia a nome suo. Mi fa pensare che se volesse, potrebbe sbattermi fuori senza problemi.”
James scosse la testa “Harry, Draco ti ama. Perché dovrebbe sbatterti fuori casa? E poi siete sposati ora. Non c’è più mio o tuo, ma nostro.”
Harry riuscì a capire qual’era il tarlo effettivo che gli corrodeva la mente “Forse è questo che mi rende nervoso... Io non potrei sopportare il nostro divorzio…non potrei sopportare vivere senza Draco.”
James sorrise “Hai visto che il problema era un altro? Ora dormi, e domani comportati come qualsiasi marito stupido. Portagli fiori e scuse.”
L’uomo si alzò, e si diresse in camera sua.
“Ehi papà.”
“Sì?”
“Buonanotte.”
“Buonanotte figliolo.”
****
 
Harry si svegliò di buon’ora e di umore molto migliorato. Fece qualche coccola ad Argo, e poi si smaterializzò a casa.
“Nessun posto è come casa mia.” Proclamò, contento, prima di vedere in che stato era la casa.
Dai calici che erano disseminati in giro, poteva dedurre che si erano bevuti almeno quattro degli intrugli di Alexandra a testa. Draco mangiava addirittura patatine, cosa che evitava sempre di fare, perché le trovava volgari.
Stavano vedendo ‘Chiamami con il tuo nome” e ridevano, come se fosse un film comico.
“Ehm…ragazzi?” tossì Harry per richiamare l’attenzione.
Alexandra rise “Ehi Harry! Abbiamo parlato molto di te! Prepara il tuo culo!”
Harry evitò di soffermarsi su quelle parole, poi si portò una mano ai capelli e sospirò “Sapevo che non dovevo lasciare voi due soli… Avanti…chi è ridotto peggio?”
Draco alzò la mano, tutta sporca di formaggio in polvere e rise “Sissignore! Signor Ammiraglio! Sono pronto a partire!”
“Ho il timore che tu sia già partito amore. Ma che cosa gli hai fatto bere?”
Alexandra cercò di fare un’aria innocente, ma non ci riusciva molto bene, anche per via del trucco sbavato. “Niente tesoro…solo un goccio di felicità.” Prese dalla tasca il flaconcino con la pozione blu “La pozione del dolce oblio! Ti fa dimenticare i tuoi problemi. Tranquillo. L’effetto è temporaneo. Non ti scaldare.”
“Non mi devo scaldare? Io sono una calamita per i guai, ma neanche tu scherzi. Mi ricordo ancora di quella volta che ci chiamasti perché avevi perso a carte contro la mafia russa.”
“Come potevo sapere che uno di loro era un mago?” sbuffò lei, alzando le spalle.
Harry fece distendere Draco sul divano, ma suo marito continuava a muoversi e a dire frasi sconnesse “Guarda. Vedo gli angeli! Ho le ali! Alexandra mi ha dato le ali!”
“Alexandra ti ha dato sicuramente qualcosa, dolcezza, ma non le ali.” Ironizzò Harry. “È normale che faccia così?”
Alexandra sorrise nervosa “Beh devo ammettere che forse abbiamo esagerato con il dosaggio della pozione.”
Harry si lasciò cadere sulla poltrona “Giuro che ti caccio da casa nostra!”
“Tu non sei mica così perfetto, ti ricordo, caro.” Sbottò Alexandra “O devo forse ricordare di quel ragazzo che hai baciato quella sera che Draco non c’era?”
“Tu vuoi paragonare un bacio ad un’intossicazione? Sei proprio una strega.”
Alexandra annuì “Sì, e ne vado fiera. Sparisci tesoro, che l’unica che sa curare una sbronza magica sono io, perché lo faccio ogni mattina!”
  
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