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Autore: vatanen    20/04/2020    0 recensioni
Dal testo: "Non esistono parti, Yen. Siamo una famiglia dobbiamo restare uniti. Ciri non ha bisogno di bere quell'intruglio di erbe per essere una witcher. É già forte così com'è. E lo sai bene".
Dal momento che la Cd Projekt Red ha annunciato the Witcher 4 ho immaginato nel caso fosse Ciri la protagonista un possibile inizio.
La storia che segue è totalmente inventata, possibili riferimenti a gioco/libri/serie ma senza spoiler.
Genere: Avventura, Azione, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Ciri, Dandelion, Geralt di Rivia, Yennefer
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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N. A. Mi scuso per il ritardo nell'aggiornare la storia. Spero che vi piaccia anche questo capitolo e come si sta sviluppando il racconto. Come sempre grazie a tutti coloro che stanno seguendo la storia e aspetto con ansia i vostri commenti!

Il tramonto era ormai vicino e il cielo sereno aveva assunto le striature rosse che rendono rosa le nuvole.

Geralt stava aspettando che i suoi rapitori facessero anche solo una mossa falsa per riuscirsi a liberare, ma questo ancora non era accaduto. Era stato costretto a guardare quegli zoticoni mangiare carne tutto il giorno e giocare a gwent. Erano dei pessimi tipi. Più che essere preoccupato per la sua libertà finì per interessarti alle mosse stupide che uno di loro commetteva, sprecando una carta dopo l'altra.

 

"Quando potremmo consegnare il mutante al capo?" chisese uno di loro, finendo di masticare una coscia di fagiano.

 

"Sta' zitto. Quando lo dico io". Il loro superiore non era per niente una persona gioviale. Dopo averlo visto ammazzare un vecchio disarmato alle spalle, il witcher non si aspettava di certo chissà che persona meravigliosa fosse.

 

"Ma io sono stufo di aspettare". Lo zoticone tirò un calcio a un tocco di legno che finì diretto nel falò.

 

"Di' un'altra parola e finisci accanto al mutante". Disse con un cenno della testa verso il witcher, senza togliere gli occhi dalla lama che stava affilando.

 

Il bandito che Geralt aveva etichettato come "il ritardato" del gruppo si ammutolì una volta per tutte. Per puro divertimento, quest'ultimo lanciò addosso a Geralt l'osso di fagiano che aveva finito di spolpare. Ma avrebbe pagato anche questa. Eccome se l'avrebbe pagata.

 

Il capo gli si inginocchiò davanti: "Allora micetto, hai fame?". Il witcher fece una mezza smorfia, se avesse avuto le sue spade e le mani libere ci sarebbe stato ben poco da ridere.

 

"Siamo di poche parole, stasera"

 

"Con quelli come te non parlo non conta se è mattina o sera". Gli occhi felini si fissarono in quelli del bandito finchè uno schiaffo potente lo colpì sulla guancia. Geralt cercò di mettersi in una posizione più comoda, nonostante il colpo subito. Erano ore che ormai stava seduto con braccia e gambe legate e sentiva tutti i muscoli intorpiditi. E più il tempo passava, più gli riusciva difficile mantenere i nervi saldi. La sua pazienza cominciava a scemare, lasciando il posto a una cieca furia.

 

Poco lontano dalla fortezza, Yennefer e Ciri stavano cavalcando fianco a fianco, spronando i loro cavalli sul sentiero sterrato. Sul destriero bianco, aggrappato a Yennefer c'era anche Jaskier. Il povero bardo teneva gli occhi chiusi, stringendo la vita della maga più che poteva. Non era certo una cavalcata di piacere e la maga aveva più volte minacciato di incenerirlo se non avesse tenuto le mani a posto. Ma quella era l'ultima intenzione di Jaskier, dato che se non fosse morto per mano della donna, ci avrebbe pensato sicuramente Geralt.

 

Yennefer aveva facilmente localizzato lo strigo attraverso la sua magia. Spostarsi a cavallo si era rivelata la soluzione migliore, dato che aprire portali avrebbe potuto attirare l'attenzione di eventuali nemici.

 

I due cavalli galoppavano a perdifiato e finalmente quando le prime stelle cominciavano a spuntare nel blu chiaro del cielo il trio scorse le luci di un accampamento e doveva trattarsi sicuramente di quello dei rapitori di Geralt.

 

"Jaskier aspettaci qua". La maga affidò i due cavalli al bardo che avrebbe dovuto restare nascosto e tenerli al sicuro.

 

"Ma perchè devo perdermi sempre l'azione?" si lamentò lui prendendo le redini di entrambi gli animali.

 

"Ascolta bene, perchè non mi sentirai ripeterlo un'altra volta: se esci allo scoperto ci renderai le cose più complicate e voglio chiudere questa faccenda il prima possibile". Yennefer si incamminò tra gli alberi verso il bagliore del falò che si intravedeva nella scura vegetazione.

 

Ciri mise una mano sulla spalla dell'amico "é il suo modo per dirti che ti vuole bene" e poi si incamminò anche lei nel bosco.

Le due donne sapevano esattamente come avrebbero agito.

 

"Sai perchè non ti ho ancora tagliato metà faccia mostro?" Ormai era mezz'ora che Geralt si stava sorbendo i vaneggiamenti misti a minacce del suo rapitore ed era arrivato a desiderare fortemente di perdere i sensi di nuovo, pur di non starlo più a sentire.

 

Il bandito gli prese il viso in mano, costringendolo a guardarlo. " Certo che sei proprio brutto con questi occhi da gatto..."

"Vogliamo venire al punto?" il witcher stava perdendo la pazienza e sopratutto era ormai in ritardo di una giornata intera rispetto a quando aveva detto che sarebbe tornato alla fortezza. Provò ad usare l'axii sull'avversario. Se non per indurlo a farsi liberare, almeno per farlo stare zitto. Il segno magico parve non avere alcun effetto, visto che il capo dei banditi proseguì nel suo fiume di parole.

 

"Appena sorgerà il sole ti caricheremo su uno dei nostri cavalli e- " ci pensò un attimo e poi: " Anzi no, ti legheremo a uno dei nostri cavalli e ti farai tutta la strada a piedi da qui a Novigrad. Senza bere nè mangiare ovviamente, ma staremo attenti a non procurarti nessun graffietto...oltre a quelli che già non hai si intende...". Il bandito lo guardò con occhio critico, sembrava che notasse per la prima volta tutte le cicatrici dello strigo. "...la merce va consegnata priva di difetti e noi siamo uomini di parola".

 

In quell'istante, il falò al centro dell'accampamento divampò fino a diventare un fuoco potente e bruciante . I banditi afferrarono tutti le proprie armi istintivamente. Il medaglione di Geralt aveva preso a vibrare. Sebbene i suoi poteri fossero fuori uso, i suoi occhi notarono nel buio quello che i suoi rapitori non avrebbero mai potuto scorgere.

 

Yennefer entrò nell'accampamento a passi lenti con due palle di fuoco nelle mani e mentre i nemici si schieravano contro di lei, aveva già lanciato fiamme potenti contro di loro, bruciandoli o mettendoli in fuga.

 

Dalla parte opposta, Ciri scese con un balzo dall'albero sopra al quale era nascosta, trovandosi in mezzo a tre banditi che una frazione di secondo dopo erano già stesi a terra con qualche arto sanguinante.

 

Il capo dei banditi era rimasto pietrificato davanti alla scena e lasciò cadere la sua spada che rimbalzò sul terreno. Comincò a indietreggiare, tremando come una foglia, la spavalderia che lo aveva contraddistinto fino adesso lo aveva completamente abbandonato.

Senza neanche degnarlo di uno sguardo, la maga stese il braccio verso di lui, lanciando un incantesimo che lo immobilizzò all'istante, impedendogli di scappare. Rivolse poi la sua attenzione all'oggetto del suo interesse.

 

"Non stai invecchiando bene direi...sono bastati sei sprovveduti a metterti fuori gioco?" Geralt alzò gli occhi al cielo ma non osò ribattere e permise a Yennefer di slegarlo e curare le ferite che ancora gli aveva lasciato il wraith.

 

"Mi sarei liberato non appena ci fossimo messi in cammino. Ma grazie" il witcher finalmente poteva sgranchirsi i muscoli e piano piano i suoi poteri cominciarono a tornare.

 

"Grazie Ciri" si rivolse a sua figlia che intanto aveva pensato bene di legare e imbavagliare il capo dei banditi. Padre e figlia si scambiarono uno sguardo, ma nessuno di loro aggiunse altro. Non avevano esattamente parlato e dalla loro ultima discussione, ancora aperta.

   
 
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