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Autore: Aly92    22/04/2020    0 recensioni
Una lettera ad una persona importante mancata, incentrata su ricordi, pensieri ed emozioni.
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
- Questa storia fa parte della serie 'Lettera a te'
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Caro Amore Mio,

è passato circa un anno da quando ti ho scritto l'ultima volta. Questo non perché non ti pensi, ma perché mi è difficile trovare le parole.

Sto cercando di andare avanti con la mia vita, ma è così difficile che spesso la voglia di mollare tutto e raggiungerti mi opprime il petto, mi chiude la gola e piango. Poi cerco di tirarmi su, perché tu non hai mai mollato, fino alla fine hai lottato per continuare a respirare e se io cedessi, tu non me lo perdoneresti mai.

Lo sai anche tu, non sono una piagnona e non lo sono mai stata, ogni mia lacrima è scesa per una buona ragione (sì, vale anche la morte di alcuni personaggi di The Walking Dead).

In questi quindici mesi ho provato ad andare avanti, ma più il tempo passa e più mi sembra di tornare indietro.

Ho provato a frequentare qualcuno e se mi guardi sai che sono state esperienze piuttosto tragiche, perché nessuno è come te e nessuno lo sarà mai.

Coi tuoi pregi e con i tuoi difetti hai reso i nostri otto anni insieme i più belli che qualcuno possa vivere e ora sono completamente rovinata. Perché nonostante i nostri litigi, la tua incapacità a chiedere scusa o il tuo essere “sapientino gioca e impara” sei stato, e sei tuttora per me, la persona più speciale dell'universo intero.

Capita alle volte che io ti sogni e quelle sono le notti più belle che ho (o mattine visto che non sono mai stata brava a rispettare gli orari biologici normali).

Sogno che torni da me, il più delle volte. Sano e bello come prima che uno stupido linfoma ti portasse via.

Dopo la tua morte ho conosciuto delle persone meravigliose a cui ho imparato a volere un bene dell'anima, ma credimi che per riavere te, rinuncerei a tutto e a tutti.

Eri la mia ancora.

Eri il mio migliore amico.

Eri il mio compagno.

Eri il mio eroe.

Eri il mio mondo.

Eri l'amore della mia vita.

Dico “eri” perché non sei più al mio fianco, ma fidati quando ti dico che lo sei tuttora.

In questi giorni sto affrontando un nuovo trasloco, negli ultimi anni con te ne ho fatti talmente tanti che ormai mi sono quasi abituata, solo che mentre tiravo fuori i miei vestiti dall'armadio ho travato il sacchetto con i vestiti che rubato da casa tua quando sono scappata via.

Ho abbracciato con forza la maglietta che indossavi il giorno che hai fermato il tuo cuore e il tuo respiro. Non l'ho mai lavata sai? Anche se ormai non ha più il tuo profumo, l'ho portata al volto cercandolo, cercandoti.

Poi, man mano che inscatolavo ed imbustavo le mie cose potevo quasi sentire la tua voce, che in un'occasione similare, mi urlava dietro per il peso degli scatoloni o per la quantità esagerata di roba che avevo. Non ti farà piacere sapere che la il numero lievita con l'età.

Ogni giorno mi domando come avremmo affrontato questo difficile periodo che il mondo intero sta affrontando, scoprendomi a pensare che per fortuna non sei qua. Un pensiero orribile? Sicuramente.

Spesso scherzavamo dicendo che a breve avremmo affrontato l'Apocalisse e avevamo ristrutturato casa anche con il pensiero di poter sopravvivere anche ad un'invasione zombie (eh si, guardare The Walking Dead non ci ha aiutati).

Mi manca la nostra casa, il nostro paesino tranquillo, il lavoro e avere tutto a portata di mano. Ma come mi manchi tu è difficile anche spiegarlo. Non ci sono abbastanza parole e dire semplicemente che mi manchi è inutile, riduttivo e non esprime nemmeno lontanamente ciò che io sento.

Penso a te ogni secondo di ogni giorno.

Vado a fare la spesa e penso alle cose che compravamo insieme.

Preparo da mangiare ed ogni volta penso che ti sarebbe piaciuto perché tu mi hai insegnato a cucinare.

Mi trucco e penso a quando mi dicevi che non ti piaceva quando mettevo il fondotinta o quando mi accompagnavi a comprare un mascara che “non facesse grumi o raggruppasse troppo le ciglia”.

Faccio la doccia e penso a quando la facevamo insieme, anche senza malizia e ad entrambi piaceva insaponarci a vicenda.

A volte guardo alcuni vestiti e mi ricordo di quanto ti piaceva quando li indossavo.

Vado a dormire e guardo il posto vuoto al mio fianco, al buio, cercando di visualizzare il tuo viso e sentire il tuo respiro.

Ogni volta che mi alzo, penso di fare le pulizie e poi non le faccio, ti sento che mi urli dietro perché “le cose le so fare e anche bene, ma sono troppo pigra”. E ti chiedo scusa per non essere mai stata la donna di casa che volevi.

Non posso andare per negozi, perché ogni cosa che vedo, penso sempre se potrebbe piacerti e faccio veramente fatica ad avvicinarmi alle zone riservata all'uomo.

Non posso nemmeno andare serenamente dall'estetista, perché mi ricordo di quando tu mi dicevi che ti piacevano le unghie smaltate. Per non parlare della depilazione visto che ormai eri diventato un esperto, così come nel farmi la tinta quando volevo cambiare.

Capisci com'è difficile andare avanti?

Ho provato ad andare da una psicologa che ha cercato di convincermi del fatto che la “fine” della nostra storia è come una normale rottura. E ho provato a convincermi di questo. Ci ho provato per non sprofondare nella disperazione, ma cazzo! Non ci riesco.

Tu eri colui che mi dava gioia. Tu eri colui che mi faceva vivere. E quando sei morto, è morta metà della mia anima.

 

Prima di tutto questo casino del super virus sono andata per la prima volta in America, a New York e ti giuro che l'avresti amata. Pensa che l'ultimo giorno ho visto gli SWAT e volevo farmi la foto con loro perché so quanto tu li abbia sempre ammirati. Purtroppo mia cugina non me lo ha permesso, non sai quanto mi rode la cosa. Cercavi sempre i video delle loro missioni e dei loro allenamenti, che puntualmente cercavi di far fare anche a me... beh, la pigrizia è difficile da combattere per me, lo sai!

 

Ti amo da morire e ogni giorno spero di sentire la tua mancanza un briciolo di meno, perché mi sto logorando, ma non è così. Ogni giorno il vuoto che ho nel cuore aumenta.

Tutti mi dicono che sono forte, ma solo perché non sanno cos'ho dentro. È una fatica andare avanti.

È vero, qualche volta mi diverto e quasi dimentico la sofferenza, ma dura veramente poco, perché torna. Torna sempre.

Ultimamente mi sembra di non riuscire quasi a respirare senza di te.

 

Non so se questa lettera abbia un senso e non voglio saperlo.

Quello che ho cercato di dire e che vorrei averti al mio fianco perché sopravvivere non mi basta. Perché il 21.01.2019 il mondo è diventato vuoto per me.

Se qualcuno mi chiedesse di descriverti in breve direi “lui era vita”.

Ti amo e molto probabilmente lo farò fino alla mia morte.

Come ultima cosa voglio dirti grazie, per avermi amata in modo totale e per essere stato la mia salvezza.

 

Ora e per sempre,

la tua Picci.





Ho scritto questa lettera non per avere dei commenti o perché qualcuno la legga. In realtà non so nemmeno perché la sto pubblicando, so solo che in qualche modo mi fa stare un pochino meglio. 
Grazie a chiunque abbia letto questo mio sfogo.
P.S. Resistiamo! Non permettiamo a questo virus di abbatterci, noi siamo più forti!
 
  
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