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Autore: littlepink6690    22/04/2020    1 recensioni
Love story incentrata su Barry Allen e Caitlin Snow.
Personaggi a comparsa del mondo Arroverse!
Una "Killer Frost" sempre in agguato! XD
Genere: Romantico, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Barry Allen, Caitlin Snow, Iris West, Killer Frost, Nora Allen, Nora Allen
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Take a chance

1

Essere amica di un supereroe non è mai facile, specialmente se non è solo quello per te. Barry era una delle persone che più stimavo, dopo Ronnie era stato l’unico ad essere riuscito davvero a farmi sorridere e andare avanti.
Mi ero particolarmente infuriata con lui, quando con la questione di Flashpoint aveva agevolato la mia trasformazione in Killer Frost. Nonostante tutto ci era sempre stato per me e assieme avevamo affrontato tanti pericoli, ovviamente sempre assieme al Team Flash, a cui ero molto legata e mai sarei riuscita a farne a meno.
Quale ostacolo c’era tra il fatto di dire a Barry quali fossero i miei veri sentimenti? Per cominciare quando ci siamo conosciuti, lui non aveva occhi che per Iris, la sua migliore amica dai tempi della scuola, lei però si era fidanzata con Eddie Thawne e quindi, Barry stranamente era riuscito a superare abbastanza bene questa batosta. Poi era arrivata Patty. Ammetto di essere stata gelosa di ogni ragazza che Barry abbia avuto, e sentivo che lui faceva la stessa cosa con me, specialmente quando avevo detto loro che Julian mi piaceva e volevo farlo partecipare al Team Flash.
Ciò che ci sconvolse un po’, fu l’arrivo dal futuro di una ragazza che diceva di essere la figlia di Barry, ma non ci aveva ancora detto chi fosse la madre. Barry come era successo per Jay o per Thawne era parecchio restio a dare confidenza e agio a questa persona. Più volte gli avevo detto che avrebbe dovuto darle una possibilità, era impossibile che qualcuno si inventasse una storia così assurda per attaccare il Team. Arrivò anche a chiedermi di scoprire se davvero Nora dicesse la verità.
“Barry quello che mi chiedi è assurdo, perché non puoi semplicemente credere che quella ragazzina è davvero tua figlia e voglia semplicemente il tuo affetto e quello delle persone che sembra conoscere molto bene?” – dissi mentre eravamo agli Star Labs.
“Perché sai benissimo che a fidarmi delle persone che pensavo fossero oneste mi sono sempre scottato” – rispose supplichevole che acconsentissi alla sua richiesta.
“Lo farò, ma se è davvero tua figlia, le darai una possibilità? Cercherai di darle quell’amore che si merita?” – lo guardai seria – “Perché sai che sennò chiamo la mia amica glaciale” – lo fissai dritto negli occhi.
“Okay, lo farò” – alzò le mani e ridendo se ne andò.
Qualche tempo dopo al Ringraziamento, tutti a casa di Barry ci divertimmo a creare e cucinare la più bella pumpkin pie. Ovviamente le donne ebbero la meglio a differenza degli uomini.
“Confermiamo l’ora del decesso?” – chiese Barry guardando la differenza tra la mia e la sua.
“Dai su è solo una torta” – rispose Nora – “L’importante sia buona no?” – e tutti annuimmo.
“Ehi che hai?” – mi accostai a Barry che era davanti alla finestra a scrutare chissà cosa.
“Nulla, mi sento solo uno schifo per aver dubitato che Nora non fosse mia figlia, ma lei è sempre così sfuggente, tipo” – sorseggiò il suo bicchiere con il sidro di mele – “Perché non ci ha ancora detto chi è sua madre? – mi guardò.
“Non ci provare signor Allen, non scoprirò anche questo! Già mi sento abbastanza in colpa per aver strappato un capello a tua figlia. Lascia che sia lei a dirci tutto! L’hai detto anche tu che vuoi che abbia dei nuovi ricordi, dei suoi affetti no?” – chiesi. Non mi ero addentrata nella ricerca, era giusto che fosse Nora a dirci cosa provasse e cosa ci aspettava nel futuro, oltre a questa possibile Crisi e la minaccia che già stavamo affrontando di Cicada.
“Ehi a cosa stai pensando?” – mi chiese mentre ero intenta a pensare al modo in cui Nora mi guardava. Non sapevo come interpretare quel suo modo di fare.
“Nulla, tutto okay, su andiamo a mangiare, ho una fame”
 
Finì lì solo per quella giornata, quando mi rintanai nuovamente in laboratorio, mi ero messa in testa di controllare quale possibile cosa potesse farmi pensare a che io o Iris potessimo essere la mamma di Nora. Quando vidi il risultato, restai per parecchio tempo a fissare lo schermo sul computer. Mi sedetti ma non distolsi lo sguardo. Mi ero già del tutto convinta che fosse Iris, la madre di Nora e quindi avrei abbandonato l’idea che tra me e Barry potesse esserci qualcosa, ma adesso, che la risposta ricadeva su di me, un piccolo barlume di speranza si fece spazio nel mio cuore.
“Caitlin?” – mi sentì chiamare e di istinto chiusi tutto quello che c’era sugli schermi e mi voltai di scatto.
“Barry? Cosa ci fai qui?” – chiesi guardandolo e mettendomi in piedi – “Stavo giusto per andare via” – mi affrettai a prendere il mio cappottino.
“Ti accompagno” -disse mettendosi le mani in tasca- “Sicura di sentirti bene?” – chiese preoccupato- “Scoperto qualcosa?” – incalzò.
“No no, nulla!” – adesso capivo perché Nora mi guardava così e adesso capivo perché non avesse detto nulla. A conti fatti, dovevo essere già incinta, ma il fatto che io e Barry non ci fossimo neanche mai prospettati una cosa del genere, non sapevo con chi parlarne. Con lui non se ne parlava, con Nora neanche, avremmo tradito la sua fiducia, con Iris, avrei potuto, ma a che scopo?
«Parlane con me Cait» - disse la voce di Frost nella mia mente «Parlerò io con la signorina mistero» - disse con il suo fare pungente. Non avrei risposto perché in presenza di Barry sarebbe stato un guaio, okay sapeva parlassi con Frost molto più facilmente di prima, quando credevo fosse sparita dopo il Pensatore.
Barry mi accompagnò da vero gentiluomo dopo che avevamo passato la serata in un pub per dare man forte a Cisco che aveva davvero bisogno di staccare la spina.
“Vuoi che salga con te e ti metta a letto?” – si propose Barry.
“Beh non vorrei approfittarmene, ma te ne sarei davvero grata, Barry!” -sorrisi mentre salivamo in ascensore assieme. Era calato uno strano silenzio, imbarazzante. Volevo parlargliene, non era giusto non sapesse della mia scoperta, ma non era giusto neanche nei confronti di Nora.  
Quando mi stesi a letto, ero davvero irrequieta, forse avrei dovuto dire a Barry che adesso poteva andare via, non so perché non lo feci. Infine, ci addormentammo. Al mattino come mio solito tastai quello che pensavo essere il mio cuscino, invece trovai il petto di Barry, mi ritrassi così velocemente che lui si svegliò e sbadigliò come se nulla fosse.
“Ehi buongiorno” -sorrise raggiante mettendosi a sedere e guardandomi. Inconsciamente mi portai le coperte sul petto, come a volermi coprire – “Non c’è bisogno di coprire, ho ormai visto tutto” – disse così naturalmente. Arrossì e lo guardai senza parole.
“Cosa è successo?” – avevo paura che avessimo fatto qualcosa che non dovevamo, non avrei voluto che succedesse così. Lui faceva delle facce languide e avrei voluto sprofondare nel letto – “Che imbarazzo!”
“E perché mai? Ti sei addormentata tranquilla come una bambina, in cerca di attenzioni che male c’è?” – disse per poi scoppiare a ridere e lì capì che mi aveva preso in giro.
«Prendi la palla al balzo e diglielo Cait, vedi la sua reazione» - scossi la testa e lo guardai.
“Posso offrirti la colazione? Vado a vestirmi, dammi qualche minuto” – sorrisi uscendo dalle coperte.
Mi presi il tempo per sistemarmi e darmi una parvenza di equilibrio. Quando andai in cucina era ormai tutto pronto, pancakes inclusi.
“Signor Allen, grazie che meraviglia” – sorrisi e mi morsi il labbro inferiore.
“Lo fai ancora dottoressa Snow. Però sai non mi dispiace questa mattinata con te” -sorrise e mi offrì il piatto guarnito.
Non parlammo più tanto dopo quella sua frase. Mi aveva mandato totalmente in subbuglio. L’essermi svegliata con lui al mio fianco, senza aver fatto nulla, con la certezza di avere una figlia proveniente dal futuro che non ci aveva ancora detto la verità.
“Barry c’è una cosa che devo dirti” – presi coraggio – “Riguarda me e te, cioè Nora” -dissi cercando di non incrociare il suo sguardo.
“Allora avevi scoperto qualcosa” – mi guardò aspettando che continuassi.
Feci un lungo sospiro e poi lo dissi: “Nora è nostra figlia” – lo fissai per un lungo istante. Poi distolsi lo sguardo, prendendo la tazza di caffè e immergendoci la faccia dentro.  Per dei lunghi istanti non disse nulla, tante che pensai che avesse smesso di respirare. “Barry di qualcosa!” – lo incitai, perché quel silenzio mi stava uccidendo.
“Ha il tuo stesso sorriso e sa mentire esattamente come te” – conoscevo quello sguardo.
“Barry, non sto mentendo, che motivo avrei di farlo?” – lo guardai sconcertata ma ancora composta – “Non ti fidi neanche più di me adesso?” – lo scrutai.
“Ho bisogno di pensare” – disse fuggendo via alla velocità della luce.
«Bella reazione di merda! Sei davvero sicura di provare dei sentimenti per quell’uomo?»
“Piantala Frost, è solo sconvolto” -risposi al mio alter ego.
«Beh, perché tu non lo sei? Dovrai partorire un’adolescente»
Scoppiai a ridere e menomale che c’era lei con la sua ingenuità.
“Frost per adesso non sono neanche incinta, però come inciderà questo sulla linea temporale di Nora?” -chiesi ad alta voce e la prima persona che mi venne in mente di chiamare fu Sara.
-Ohi ghiacciola, come stai? – mi disse mentre mettevo la chiamata in vivavoce.
“Ciao Sara, sono scombussolata a dire il vero. Avrei bisogno del tuo e dell’aiuto di Gideon” – sospirai – “Potete fare una ricerca per me?”
-Certamente dottoressa Snow – disse la voce di Gideon che ascoltava la chiamata.
“Avrei bisogno di informazioni su Nora Allen” – chiesi.
-Nora Frost Allen, figlia di Barry Allen e Caitlin Snow, nata nel 2019, 26 anni. Attualmente su Terra 1- spiegò Gideon. Ma quando stava per continuare, Sara la interruppe.
“Caitlin, c’è qualcosa che devi dirmi?” – chiese Sara e io non sapevo cosa rispondere.
“Non sono incinta, ma Barry e io sappiamo di essere i genitori di Nora, anche se lei non lo sa, che noi sappiamo” – cercai di essere chiara.
“Se non ve lo ha detto certamente c’è un motivo” – mi disse – “A cosa ti sapere quelle cose?” – chiese.
“Beh volevo capire perché non ci avesse detto da subito a verità” -ammisi.
 
La notizia era come se fosse caduta nel dimenticatoio, né io né Barry ne parlammo più, né lo facemmo con Nora, il che mi faceva anche abbastanza tristezza. Sicuramente c’era qualcosa che Sara non mi aveva detto, e che riguardava certamente quello che anche Nora non ci aveva detto.
Quando un giorno, che per noi era sembrato uno uguale all’altro, Nora ci confessò di aver vissuto lo stesso giorno per beh 52 volte, dovemmo affrontare nuovamente la minaccia di Cicada, senza The Flash, gli serviva molto tempo per pensare.
“Ehi ci riuscirai” – dissi mettendo una mano nulla spalla di Nora.
“Non voglio perdere nessuno di voi” – poi si interruppe.
“Non succederà” – sorrisi.
Risolto il nuovo ostacolo, adesso ce n’era uno ancora più grosso, affrontare la questione “sono la mamma di una ragazza di 26 anni e ancora non sto con suo padre?”
Per arrivare alla verità, giungemmo al fatto che Nora stesse aiutando Thawne, che dal suo futuro aveva manipolato tutto e tutti dall’inizio che nostra figlia fosse arrivata.
Barry non sentiva ragioni ed era furioso con me, di nuovo.
“Per che diamine ti ho ascoltato?” – disse mentre si agitava avanti e dietro per il condotto dei laboratori.
“Barry è nostra figlia! Per favore non è giusto quello che stai pensando di fare” – dissi.
“La riporterò da dove è venuta e non sarà cambiato nulla per me” – mi guardò.
“Aver conosciuto Nora non ti ha cambiato? Io non me la sono goduta proprio, mia figlia, Barry!” – lo guardai con le lacrime agli occhi – “Non ti sei neanche interessato a chiederti perché non ha mai parlato di me? Uh?” -disse amareggiata del suo comportamento nei miei confronti, nonché in quelli di nostra figlia.
“Se ci tieni tanto, adesso ce lo facciamo dire da lei” – disse aprendo il portellone.
“Papà, posso spiegarti!” – disse Nora guardandolo.
“Spiega a tua madre perché, non hai mai parlato di lei” – vidi il viso di Nora cambiare ancora di più espressione.
“Perdonami Nora, ma il mio occhio clinico ha trovato l’anomalia dell’anemia e l’ho scoperto” – spiegai cercando di trattenere le lacrime.
“Non hai nulla di cui farti perdonare mamma, la colpa è solo mia se ho voluto sistemare gli eventi di un passato che non sopportavo” – disse guardando suo padre, perché tutti sapevamo a cosa avessero portato le scelte di Barry – “Scusa papà se volevo che tu e la mamma continuaste a stare insieme. Ricordi quando ho avuto quel déjà-vu? Beh, quello era il giorno in cui morivi, il giorno in cui mi avresti lasciata orfana, ma c’è un grosso problema io non ci sono ancora in questa linea temporale, perché voi due ancora litigate per cose sciocche e non avete avuto ancora il coraggio di dire cosa provate l’uno per l’altra” -concluse guardandoci entrambi mentre noi ci guardavamo tra di noi. Era quello il motivo, per tanto silenzio.
“Avrei dovuto essere arrabbiata con te, papà, perché ti sei lasciato andare dopo la morte di mamma, ed è per questo che poi sei svanito nella Crisi, lasciandomi con Iris, Joe, Cecile,Ralph e Cisco, che sono diventati la mia famiglia, non l’ho fatto perché quando vi ho visto per la prima volta mi sono innamorata di voi” – sorrise – “Mi dispiace non averti detto nulla ed essere stata diffidente nei confronti di tutti e due, non volevo darmi false speranze, di sistemare le cose” – ammise.
“Beh, mi hai salvata da Cicada. La sconfiggeremo” – ammisi,
“Dovrai tornare comunque al tuo presente, Nora” – disse Barry.
 
Quello che successe dopo però, fu ancora peggio di non sapere di essere sua madre. Vederla svanire a causa ancora una volta dello zampino di Thawne, faceva salire in me l’istinto omicidio di Killer Frost.
“Grazie per tutto, mamma papà” - disse stringendosi a noi mentre pian piano svaniva- “Promettetemi che vi darete una possibilità” -sorrise guardandoci – “Vi voglio bene”
 
Non credevo possibile poter stare nuovamente così male, per una persona a cui tenevo. Era vero che Nora l’avevo vissuta poco, ma era un pezzo di me, nonostante non l’avessi mai tenuta tra le braccia. Decisi che mi sarei presa una pausa dal Team Flash, non riuscivo ancora a stare agli Star Labs, senza pensare a Nora o a quello che avevamo sprecato io e Barry. Non sapevo cosa mi aspettassi da lui, se un appoggio o un conforto, come aveva detto Nora stessa, noi non eravamo neanche vicini sentimentalmente.
“Caitlin, avanti apri questa porta, sai che potrei vibrare ed entrare ugualmente” -disse la voce di Barry dall’altra parte dell’ingresso. Se lo avesse fatto, lo avrei accolto molto volentieri. Appena apparve all’ingresso sorpassato, lo accolsi con un bel ghiacciolo appuntito tra le mani.
“Vedi di sparire all’istante Caitlin non vuole vederti e io tanto meno” – dissi da Frost mentre lo fronteggiavo. Certo non mi sarei aspettata quello che fece in quei brevi istanti, mi afferrò il viso tra le mani e posò le sue labbra sulle mie. Lasciai all’istante il posto a Caitlin, che baciasse lei, bleah.
“Barry” – dissi staccandolo e lo guardai.
“Nora ha ragione, siamo stati degli sciocchi, non voglio perdere neppure un momento in più” – disse riprendendo a baciarmi e annullai ogni pensiero, e mi lasciai andare tra le braccia dell’uomo che da tempo amavo, e al quale non avevo mai avuto il coraggio di confessare i miei sentimenti.
Mi sentì avvolgere i fianchi, dalle sue braccia e audacemente portò le mani sul mio sedere.
“Fosse per Frost, ti avrebbe già segato le mani” – ridacchiai lasciandomi guardare.
“Perdonami per il ritardo” – disse guardandomi e riprese il bacio intensificandolo, tanto che dovetti avvolgere le braccia intorno al suo collo, per sostenermi. Mi portò in camera da letto, tanto ormai sapeva dove fosse e mi fece stendere sul materasso. Ormai ero in preda alle emozioni, che quel bacio mi stava suscitando e portai le mani sullo la sua camicia a tastare i suoi addominali. Gli sbottonai la camicia mentre lui sollevava la mia gonna, poi abbassò la zip e ma la sfilò delicatamente e mi lasciai accarezzare le gambe, come se fosse la cosa più bella del mondo. Ribaltai le posizioni e mi misi sopra di lui, sbottonando i suoi pantaloni, che mi aiutò a levare. Dopo poco eravamo nudi, uno davanti all’altra e Barry mi guardava in maniera dolce ma con desiderio. Si era messo a sedere e mi costrinse dolcemente a sistemarmi cavalcioni su di lui. Sentì un brivido lungo la schiena e poggiai le mani sulle sue spalle, mentre lo sentivo farsi strada tra le mie cosce, mi morsi il labbro inferiore, abbandonando la testa all’indietro per qualche momento, mai portai il viso davanti al suo e iniziai a baciarlo con una certa passione e graffiai leggermente le sue scapole, mentre prendevamo il sincrono nei movimenti. Era qualcosa che avevo ingenuamente pensavo per tanto tempo e adesso era tutto a portata di mano e sentivo la sua lingua giocosamente intrecciarsi alla mia e le sue mani vagare su tutto il mio corpo. Quando si fermarono sulle maniglie dell’amore, le sue labbra staccatesi dalle mie finirono sul mio seno nudo e alla sua merce. Ansimai con un certo affanno e sorrisi al suo sorriso quando lui mi guardò, nonostante avesse la bocca impegnata, i suoi occhi erano molto espressivi.
Facemmo varie pause, perché la voglia era tanta, ma nonostante tutto volevamo godercelo tutto questo momento.
Ero poggiata sul suo petto, e sollevai il viso,
“Dormi signor Allen?” -chiesi cercando il suo sguardo.
“No sono molto sveglio e penso al fatto che Nora, è stata così poco tempo con noi ma aveva già capito che stavamo solo temporeggiando” -disse guardandomi.
“Non vanificheremo quello che lei ha fatto per noi, te lo prometto” – sorrisi.
“Credi che riusciremo a mantenere la promessa che le abbiamo fatto?” – chiese.
“Credo che già abbiamo dato una buona carica alla promessa, che ne pensi?” -dissi giocherellando con un suo capezzolo.
“Dottoressa Snow cosa sta cercando di fare? Mi provoca?” -disse nascondendosi tra la mia spalla e il mento, per baciarmi il collo e ridacchiando, riprendemmo a fare l’amore.
 
 

To be continued…

Come sempre un ringraziamento a chi leggerà e recensirà, un grazie anche alla mia Alfa/Socia!! XOXO
  
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