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Autore: Ladyhawke83    22/04/2020    8 recensioni
Questa è una lettera, una sorta di confessione, è ciò che avrei voluto dire a chi non ho mai conosciuto...
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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A mio fratello


In questi giorni ti ho pensato spesso, anche se non so darti un volto, dato che non ti ho mai conosciuto.

Mi sforzo di immaginare come saresti stato oggi, all’età di quasi quarantaquattro anni. Un uomo alto, dagli occhi nocciola come i miei, o verdi come quelli di tuo padre, e magari i capelli di quello stesso colore biondo cenere che a me non convince tanto,  ma che su di te sarebbe stato perfetto.
Se chiudo gli occhi mi sembra quasi di sentire la tua voce dall’altro capo del telefono, saremmo stati in quarantena, io qui e tu in altra città, però ti avrei chiamato spesso, quasi fino ad innervosirti, ma in fondo non è questo che fanno le sorelle minori?
E poi tu mi avresti chiesto di tua nipote, Airis e lei avrebbe fatto passare in rassegna, davanti alla fotocamera del mio cellulare, tutti i suoi ultimi scarabocchi, che lei spaccia come capolavori che regala a tutti e che vuole siano appesi in ogni angolo di muro libero in casa. In fondo ha solo tre anni... Tu avresti riso e, da bravo zio, avresti mentito, ma con molta convinzione: “sono tutti bellissimi”, avresti detto, pensando che quello con il sole e l’arcobaleno fosse un po’ il tuo preferito.
Mi sembra di vederti sai? 
Gli occhi stanchi, il volto tirato, un po’ di emozione, stanchezza, rassegnazione. Lo so, ogni tanto pensi che sarebbe stato bello avere una famiglia, e ti rammarichi, ma poi vedi Airis, pensi al sacrificio che richiede la tua professione e ti accontenti di essere soltanto lo zio “grande”, quello che salva le persone e le cura da ogni male, anziché aver qualcuno che ti chiama “papà”.
Ti conoscerei sai? 
Saprei che non sei mai stato uno di quelli che ha paura di impegnarsi, uno cinico o uno troppo leggero neo sentimenti o negli ideali, se fosso stato un uomo così non avresti mai scelto il mestiere più difficile di sempre, ancor di più in questo momento di emergenza sanitaria: quello del medico.
Io dalla mia, con la casa in disordine, le occhiaie e qualche vuoto di memoria, ti direi che stiamo tutti bene, che ci manchi, e in fondo è la verità. 
Tu mi rassicuri, anche se non potrei ignorare quell’ombra nei tuoi occhi grandi, quella del dolore e delle conta delle troppe persone che hai dovuto lasciar andare, oggi in ospedale, ma mai avresti voluto.
La vita e la morte convivono in realtà. Dove c’è una c’è anche l’altra ed è per questo sento di appartenerti, forse se ci fossi stato tu, non ci sarei stata io? Non lo saprò mai, quello che so nel profondo è che tu sei quella parte di me di cui nessuno ha mai voluto parlare, quella che ha fatto sì che la mia vita sia andata come è andata, in fondo, lo sappiamo entrambi che non poteva andar diversamente... Eppure ti penso, e mi manchi, mi mancherai sempre.
Saresti stato un fratello maggiore perfetto, il migliore, e io sarei stata felice di essere la piccola di casa, invece di restare figlia unica.
Non alzare gli occhi al cielo, lo sai che sono una sciocca romantica e sentimentale, io che piango sempre quando vedo quella scena de “il mio grosso grasso matrimonio greco”, nonostante conosca il film a memoria...
Avrei condiviso con te tutti quei piccoli segreti tra fratelli, avremmo litigato per la stanza più grande, il videogioco più bello, saresti stato uno dei primi a sapere dell’arrivo di tua nipote.

Sarei stata la sorellina impicciona delle cose “dei grandi”, e tu dall’alto dei tuoi sette anni di più, saresti stato geloso di ogni mia conquista, ogni mia cotta, ogni mia amicizia particolare, lo so, avresti voluto proteggermi da tutto con le tue grandi mani, dalle dita affusolate e dall’alto del tuo metro e ottanta, mi avresti tenuto la mano nei giorni più bui passati in ospedali, mi avresti pasticciato il gesso, nascosto il diario di scuola, o portato il gelato, mi avresti letto le storie della buonanotte, forse, e mostrato con orgoglio i tuoi successi.
In questi giorni così strani, ti sento.
Sarò per sempre tua sorella e tu mio fratello, nonostante la vita ti abbia concesso solo un’ora di esistenza a questo mondo e io sia arrivata sette anni e quasi cinque mesi dopo quel giorno.
Tu vivi in me, e io vivrò anche per te.



[dedicata a mio fratello Alessio]
   
 
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