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Autore: flyerthanwind    22/04/2020    0 recensioni
Uno spazio chiuso, tanto tempo per riflettere nell'attesa di essere salvato
Non ne poteva più di essere chiuso lì dentro e fingere che andasse tutto bene. Non andava niente bene. Era terrorizzato. Avrebbe dovuto almeno fingere di essere superiore a certe cose, fingersi Uomo con la U maiuscola, ma era perfettamente consapevole di non esserlo, e fin quando non l'avevano preso di mira gli andava perfettamente bene così.
Genere: Generale, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta, Tematiche delicate | Contesto: Contesto generale/vago
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I tessuti umani sono talvolta ricoperti di ghiandole sudoripare.
Diciamo pure che ci sono circa tre milioni di minuscole ghiandole sudoripare disperse su un po' tutta la nostra superficie corporea. Diciamo pure che esse sono concentrare nei punti meno opportuni -vedi piedi, ascelle, organi genitali e viso. Diciamo pure che esse producono un liquido escreto a livello cutaneo. Diciamo pure che questo liquido può avere odori e consistenze diverse a seconde delle varie patologie dell'individuo.
E diciamo pure che, in altre parole, stava sudando incredibilmente.

Una gocciolina era appena fuoriuscita da uno dei pori della sua faccia e gli stava solcando il viso. Era apparsa tra la fronte e l'attaccatura dei capelli circa cinque secondi prima e aveva trovato un terreno fertile per la sua discesa dato che era già completamente madido di sudore. Stava giusto per completare il contorno del suo naso adunco quando un movimento repentino la fece scivolare via.

Non ne poteva più di essere chiuso lì dentro e fingere che andasse tutto bene. Non andava niente bene. Era terrorizzato. Avrebbe dovuto almeno fingere di essere superiore a certe cose, fingersi Uomo con la U maiuscola, ma era perfettamente consapevole di non esserlo, e fin quando non l'avevano preso di mira gli andava perfettamente bene così.

Era iniziato tutto quando aveva messo gli occhi su un ragazzo più grande. Aveva un aspetto misterioso che lo intrigava e una zazzera di capelli corvini in cui provava il desiderio irrefrenabile di infilare le dita, oltre naturalmente un fondoschiena degno di nota.
Diciamo che erano state queste le peculiarità che gliel'avevano fatto notare. Il fatto che fosse omosessuale, poi, non aveva fatto che accrescere il suo interesse. D'altronde, a furia di osservarlo, voleva assolutamente infilargli le mani sotto la maglietta per tastare i suoi addominali e massaggiargli il trapezio e i bicipiti dopo un arduo allenamento in palestra. Naturalmente tutti questi dettagli se li era tenuti per sé, quando avevano iniziato a uscire insieme.

Ma mentre si trovava rinchiuso in quel buco di un metro quadrato non poteva fare a meno di pensare che quei maledetti bicipiti gli avrebbero dannatamente fatto comodo, se voleva uscire da lì prima di morire per disidratazione o inedia, non aveva ancora deciso quale delle due fosse più conveniente.
Continuava a divincolarsi con pochi risultati pensando che se fosse stato normale non gli sarebbe accaduto nulla di tutto ciò, avrebbe avuto una vita normale e sarebbe stato felice, forse.

Il problema era che lui era dannatamente felice così, perché sapeva che il ruolo di principe azzurro non gli era mai calzato a pennello e che non ci aveva mai trovato nulla in un paio di belle tette. Non che non sapesse apprezzare le bellezze del gentil sesso, sia chiaro, semplicemente si trovava molto più a suo agio con un paio di pettorali, essendone dotato anch'egli.

D'altra parte era convinto che il suo principe azzurro si fosse dimenticato di lui e avesse iniziato una storia clandestina nell'attesa che ritrovassero il suo cadavere. D'altra parte il suddetto principe azzurro non aveva mai fatto una cosa nel modo in cui se l'era immaginata nella sua testa, indi per cui non poté fare a meno di aspettarsi di vedere il suo viso quando un fascio di luce inondò lo spazio ristretto in cui si trovava e un paio di braccia possenti lo sollevarono di peso. Si sentì incredibilmente leggero quando un paio di labbra solleticarono le sue in attesa che aprisse gli occhi.
Quello era il sorriso più luminoso che avesse visto in tutta la propria vita.
   
 
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