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Autore: EM_aspirantescrittrice    22/04/2020    0 recensioni
I ricordi mi invadono la mente.
Tutte quelle scene di noi.
Chiudo gli occhi.
Una lacrima, solitaria, solca la mia guancia.
Mi manchi.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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penso

Mi giro nel letto.
Sposto il cuscino.
Mi petto su un fianco e poi su un altro.
Apro gli occhi di scatto e sospiro.
Allungo la mano, distrattamente, per prendere il telefono appoggiato sul comodino.
La luce accecante dello schermo mi fa socchiudere gli occhi.
Le tre del mattino.
Una smorfia contrariata compare sul mio viso.
Non riesco a dormire, ho la testa invasa da pensieri.
Inizio a guardare la galleria. 
Foto dopo foto sento il cuore stringersi e il petto farsi pesante.
Pessima idea. 
La maggioranza delle foto sono le nostre, le tue.
Un piccolo sorriso compare sulle mie labbra.
Questa foto te l'ho scattata di nascosto, mentre giravi per casa con i miei pantaloncini estivi e ti divertivi a fare espressioni buffe.
Mi ricordo ancora le risate che mi piegavano in due, eri così ridicolo coi miei vestiti addosso...
Ma a me piacevi da morire.
Questa, invece, risale alla nostra prima uscita al mare.
Mi soffermo sul mio sorriso e non posso fare a meno di pensare a quanto fossi felice.
Di quanto fossimo felici.
E questa?
Penso che fossimo a Premilcuore.
La guardo e trattengo il respiro.
Quante risate quel giorno.
Non mi ricordo come fossimo arrivati in quel luogo, immerso nella natura, bellissimo.
Ma se chiudo gli occhi mi ricordo ancora il sapore del cibo di quel ristorante che hai scoperto per caso, chiaccherando con la signora del rifugio.
Hai sempre avuto il vizio di parlare con tutti, di dare loro quella confidenza tipica dei vecchi amici.
Non ho ancora capito se la cosa mi piaccia o meno.
Continuo a scorrere le foto, una dopo l'altra, velocemente.
Non mi soffermo più a guardarle e non so più perchè lo stia facendo.
Non so neanche che cosa stia cercando.

Forse niente. 
Forse ho solo bisogno di annegare nei ricordi.Lancio di mala grazia il telefono sul letto, non curante di metterlo in carica.
Mi passano davanti agli occhi mille aneddoti e mi chiedo come abbiamo fatto ad arrivare a questo punto.
Come abbiamo fatto a perdere di vista quella felicità?
Cos'è cambiato?
Adesso che ci siamo lasciati passo il tempo a pensare, a riflettere sui nostri errori.
Ce ne sono stati tanti, più o meno gravi.
Questo non lo possiamo negare.
Anche se negli ultimi mesi ti ho odiato, non posso fare a meno di pensare a tutto ciò che abbiamo vissuto assieme in questi due anni.
Mi hai rinsegnato a vivere.
Dopo l'abbandono da parte di mia madre, ero vuota.
Triste.
Ero diventata un'automa, vivevo e svolgevo le mansioni che dovevo fare.
Facevo quello che gli altri si aspettavano da me.
Chi lo avrebbe mai detto che durante quella serata in discoteca, improvvisata, avessi avuto modo di scoprirti.
Scoprirti, non conoscerti.
Perchè sapevo benissimo chi fossi e non ti sopportavo.
Invece, da quella sera mi sei apparso più umano, meno indifferente.
Mi passo una mano sul volto. 
La stanchezza si sta facendo sentire.

Gli occhi pizzicano.Accarezzo il cuscino, sul quale ho affondato la testa.
Per quasi due anni hai dormito te in questo lato del letto.
E io come ogni volta che tu non c'eri, ti ho fregato il posto.
Lo sto facendo anche adesso.
Chissà cosa sto cercando.
Sento le palpebre farsi sempre più pesanti.
Chiudo gli ho occhi.  

Una lacrima scorre silenziosa sulla mia guancia.Domani è un altro giorno in cui io fingerò che vada tutto bene, che non mi manchi.
Nonostante sia doloroso è la scelta giusta.
Lo so, lo spero.

 

  
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