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Autore: Vicarious10    22/04/2020    3 recensioni
"E' il guerriero più forte, il sopravvissuto più puro. Risplende del suo odio ed è qui per farmi suo"
Genere: Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Shadow the Hedgehog
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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È il guerriero più forte
Il sopravvissuto più puro
Risplende del suo odio
Ed è qui per farmi suo
 
 
La notte più profonda
 
Ashley Williams era una ragazza di 13 anni ordinaria.
Come tutte le sue coetanee, amava le boy band, leggeva un sacco di riviste, stava sempre attaccata al cellulare e aveva una certa venerazione per tutte le influencer. L’unica piccola differenza tra lei e il resto delle sue coetanee era questa: Ashley Willimas era la figlia del Presidente degli Stati Uniti d’America. Dei “nuovi” Stati Uniti, formatosi dopo il famigerato Evento X, in cui la Terra e Mobius si erano fusi in un unico pianeta. Un mondo pieno di meraviglie.
Evidentemente, i suoi aguzzini questo lo sapevano bene.
Ashley ricordava solo di essere stata tramortita all’uscita dalla sua scuola privata. Quando riprese i sensi, si ritrovò legata ad una sedia e imbavagliata. Con lei, in una stanza buia, c’era un solo uomo.
Non fare niente di stupido, le aveva intimato l’uomo. Sarà tutto finito molto presto.
Ashley non sapeva che quello era il capo dell’operazione, sapeva soltanto che quello era l’uomo nero dei suoi incubi. Non poteva nemmeno sapere che si trovava in un edificio abbandonato nella periferia di Central City e che c’erano altri cinque individui armati oltre all’uomo in quella stanza.
Al primo piano dell’edificio, due uomini stavano pattugliando l’entrata con i loro sofisticati fucili mitragliatori.
- Bahamas, penso che andrò lì - fece il primo.
- Cosa? - chiese il secondo.
- È lì che andrò quando avremo i soldi del riscatto. Tu, invece? -
- Non lo so, non ci ho pensato -
Il secondo era visibilmente nervoso, notò il compagno.
- Di che ti preoccupi? Siamo in una botte di ferro! -
- Tu dici? L’intera nazione ci sta dando la caccia! -
I due si guardarono per qualche secondo. L’uomo innervosito ababssò lo sguardo.
- Senti, nessuno sa che siamo qui. È questione di minuti. Appena i soldi verranno caricati sul conto del capo, ci sbarazzeremo della ragazzina e ce ne andremo in aereo. È un piano perfetto, di che ti preoccupi? -
- Ho sentito delle voci - rispose l’altro.
- Di che parli? -
- Prima, quando lavoravo nell’esercito, sentivo spesso delle voci su un nuovo commando speciale della G.U.N. -
- E quindi? -
- Stammi a sentire. Dicono che ci sia un nuovo mobiano strano, un riccio -
- Ma chi? Sonic the Hedgehog? -
- No, non lui, un’altro -
Un rumore alle loro spalle interruppe la conversazione. Era come uno stridolio metallico, molto flebile.
- Che è stato? - disse uno dei due.
- È un palazzo vecchissimo, saranno le tubature - rispose l’altro.
Questo si girò verso la fonte del suono.
- Dunque, mi dicevi di questo riccio.. -
Quando l’uomo si voltò, non trovò più nessuno. Immediatamente, l’uomo puntò il fucile di fronte a lui. Si girò attorno, ma non trovò nessuna traccia del compagno. Improvvisamente, sentì una strana sensazione, come se qualcuno lo stesse osservando. Ci fu un altro rumore, come di passi, alle sue spalle. Quando si girò, l’ultima cosa che vide furono due intensi occhi rossi.
 
- Numeri 1 e 2, mi ricevete? -
Il capo dell’operazione aspettò con il walkie talkie in mano. Ancora niente, nessuna risposta. Il suo nome era Walter Kovacs, ed era un mercenario esperto, un sopravvisuto di una guerra senza senso che solo gli umani potevano scaturire. Fu lui ad architettare il rapimento. Gli altri uomini erano tutti mercenari assoldati di tasca sua. Avrebbe dovuto sceglierli meglio, pensò in quel momento.
Riprovò a chiamare i numeri 1 e 2, a guardia dell’entrata, ma non ci fu ancora nessuna risposta.
- Numeri 3 e 4, mi ricevete? -
- Forte e chiaro, Boss - rispose una voce al walkie talkie.
- Controllate il primo piano. 1 e 2 non rispondono -
- Subito -
Dopo essersi congedato, Walter si voltò verso la ragazza legata. Ashley sentì un brivido lungo la schiena. Era sull’orlo di una crisi di pianto.
Ad un tratto, la porta della stanza si aprì. Un altro uomo armato si avvicinò a Walter.
- Numero 5, com’è la situazione? - chiese Walter.
- Ancora niente sul conto, capo. Nessun messaggio da parte della Casa Bianca -
Walter era furioso. Non solo non riusciva contattare due dei suoi uomini, ma il Presidente in persona non lo degnava nemmeno di una risposta. Eppure era stato chiaro: 24 ore, 5 milioni di dollari o al termine del tempo la ragazza sarebbe morta. Ne erano passate 20 di ore e ancora nessuna rispsota.
- Ricontrolla la rete, forse c’è un problema di connessione -
- L’ho già fatto, capo, ma niente. Nessuna risposta -
 
I numeri 3 e 4 non trovarono nessuno al primo piano.
Arrivati sul posto, l’unica cosa che sentirono fu una strana sensazione di pericolo, come se qualcuno fosse nascosto nel buio lì con loro. Prima che potessero proferire parola, un calcio dritto alla testa scaraventò con forza inaudita il numero 4. Il numero 3 vide solo una macchia nera e rossa prima di aprire il fuoco. Un raffica di proiettili distrussero praticamente tutto quello che c’era di fronte l’uomo. Quando tole il dito dal grilletto, un dolore accecante si accese nel suo addome, facendolo inginocchiare di colpo. Un altro pugno gli arrivò in pieno volto, scaraventandolo a terra come il numero 4.
 
- Che è stato? - tuonò Walter dopo aver sentito gli spari.
Il numero 5 puntò il fucile verso la porta, mentre Walter si avvicinò ad Ashley. I colpi di arma da fuoco aveva scosso tutti, soprattutto la ragazza, che ormai piangeva ininterrottamente.
- Vai a controllare - ordinò Walter al numero 5.
Dopo che l’uomo uscì dalla stanza, Walter tolse lo strofinaccio dalla bocca della ragazza.
- Smettila di piangere, mocciosa! - urlò l’uomo puntando la pisola alla testa di Ashley.
Un urlo di dolore in lontananza fece sobbalzare Walter. Lentamente, la consapevolezza che il suo piano fosse fallito si fece strada tra i suoi pensieri. Cercava di mantenere il sangue freddo, ma qualcosa in lui non glie lo permetteva.
Prima che il rapimento avesse luogo, nei mesi in cui stava architettando il suo piano, aveva sentito delle voci strane su un misterioso individuoe sulla G.U.N. . Non c’era niente di certo, l’unica cosa che si sapeva era che la G.U.N. aveva messo assieme una nuova squadra capeggiata da un riccio.
La porta della stanza si aprì lentamente. Walter scattò dietro la ragazza, afferrandole la testa e puntandole addosso la pistola carica e pronta a sparare. Mentre un rumore di passi lento e inesorabile si avvicinava sempre più, Walter si meravigliò di sentire le sue gambe tremare. Lì al buio, senza nessuna luce se non quella del lampione fuori dalla finestra, si sentiva una preda facile. Chi mai avrebbe potuto mettere fuori gioco cinque uomini armati e addestrati con quella velocità?
Una figura alta 1 m entrò dalla porta. Walter spalancò gli occhi; era un maledettissimo mobiano.
- Fermo! - urlò Walter alla misteriosa figura.
Questa si fermò prima di attraversare il fascio di luce nella stanza.
- Fai un altro passo e le faccio esplondere il cervello! - ringhiò l’uomo.
- È finita, Walter -
Quella voce provocò un brivido all’uomo. Così bassa e tranquilla, sembrava provenire direttamente dagli inferi.
- Come sai il mio nome? -
- La ragazza ha un localizzatore nei vestiti. L’abbiamo usato per tracciare la tua posizione, per poi ricercare a chi appartenessero questi appartamenti. Hai comprato questo edificio mesi fa e così siamo risaliti a te -
Semplice, chiaro ed efficace. Quella voce stava mandando Walter alla pazzia. Tutto si stava lentamente sgretolando attorno a lui. Dentro di lui, c’era solo la paura.
- Lascia andare la ragazza, Walter. È l’ultimo avvertimento -
- Fottiti! Io non ci vado in prigione! - tuonò l’uomo - Adesso tut te ne torni da dove sei venuto, sennò la ammazzo! -
Walter strinse la presa su Ashley, che gemette per il dolore.
Lentamente, il mobiano alzò il braccio destro verso l’uomo, provocando l’ira di quest’ultimo.
- Mi hai sentito!? Ho detto che la uccido! Che c’è!? Non mi credi!? -
CI fu qualche secondo di silenzio. Con il braccio alzato e nascosto nel buio, il mobiano dagli occhi rossi sorrise.
- Ti credo -
Quello che sembrò un fulmine verdastro colpì in pieno volto Walter. L’uomo cadde a terra, letteramente accecato dalla Chaos Spear e dal dolore. Il mobiano si avvicinò e colpì alla nuca Walter, facendolo svenire.
Ashley, che nel frattempo aveva chiuso gli occhi, singhiozzava senza sosta. Quando aprì gli occhi, vide la misteriosa figura soto la luce del lampione che veniva dalla finestra.
Era un riccio nero e rosso.
Il mobiano la slegò, lasciando che Ashley cadesse al suolo.
- Una pattuglia della polizia sarà qui a momenti. Ti riporteranno a casa -
Quella voce cupa e profonda era un dolce suono per le orecchie della ragazza.
- Quest’incubo.. è finito? - chiese Ashley in lacrime cercando di rialzarsi.
Il mobiano, che nel frattempo si era diretto verso la finestra, si girò verso la ragazza.
- Per ora - rispose prima di scomparire in un fascio di luce verde.
 
 
 
 
Il mondo ha un nuovo salvatore
 
 
Team Dark
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