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Autore: Giandra    22/04/2020    4 recensioni
❧ Dramione
➥ post-war; song fic sulla canzone «Show me what I'm looking for» di Carolina Liar
Storia scritta seguendo il prompt: "Dramione (o se non ti piace come ship, una qualsiasi a tua scelta di Harry Potter): questa cosa che quasi non fu mai ancora ci tenta" di Miriam Bichri sul gruppo Facebook "We are out for prompt".
«E non guardarmi così.»
«Così come?»
«Come se provassi pietà per me.»
Lei sorride con dolcezza e straordinariamente questo ti irrita ancora di più. «Perché lo dici come se fosse una cosa negativa?»
Perché lo è, pensi, immantinente, ed è per puro miracolo che non lo dici. Se arrivi a fare pena a qualcuno che ha tutti i motivi per odiarti devi apparire davvero debole. «Non mi serve la tua pena.»
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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© https://www.deviantart.com/careysan 
 

R e s i s t e r e 
 

Don't let go
I've wanted this far too long
Mistakes become regrets
I've learned to love abuse
Please show me what I'm looking for

 

Che la storia con Weasley non sarebbe durata tu un po' te lo sentivi e non per i motivi che avresti avanzato un tempo — solo qualche mese prima, ma la guerra rendeva i giorni settimane e ti sembrano passati anni —, ovvero che lui è un Purosangue e lei una Sanguesporco: semplicemente Ron non è adatto a lei, non ha niente di speciale, niente per cui valga la pena rimanere a guardarlo imbambolati per ore sperando di non essere notati.
Lei invece sì.
Ma tu lo sai già da un pezzo, lo sai da sempre probabilmente, da quando l'hai vista salire sullo sgabello ed essere smistata in Grifondoro e in cuor tuo hai provato così tanto odio verso di lei, perché sapevi che non sarebbe mai stata tua. Non poteva e non l'avrebbe mai voluto.
Dovresti essere dispiaciuto nel vederla lì a piangere, convinta che nessuno sia nei paraggi, con la testa nascosta tra le gambe e quel cespuglio di capelli crespi che rende impossibile guardarle il viso; i suoi singhiozzi, però, quelli non possono essere ignorati.
Dovresti essere dispiaciuto davanti a tanta disperazione, eppure non puoi fare a meno di pensare che sia meglio così, che in fondo troverà qualcun altro, qualcuno che la merita davvero; e anche se sai che questa premessa esclude a priori la chance che lei si innamori di te, che possa fare spazio nella sua vita tanto incontaminata alla tua anima sgualcita che funziona a intermittenza, in cuor tuo non puoi non sperare di sbagliarti. Non puoi non credere che così come ha visto qualcosa che evidentemente non c'è in Weasley potrebbe farlo anche nel tuo caso.

 

Show me what I'm looking for
Show me what I'm looking for
Oh Lord

 

Ti alzi e ti asciughi gli occhi per l'ennesima volta nel corso di questa giornata.
Lo ami ancora, lo amerai per sempre e così farà lui, lo sapete bene entrambi, ma stare insieme per litigare tutti i giorni, per distruggere un rapporto che in fondo è quanto di più bello avete nella vostra vita sarebbe troppo sconsiderato persino per il vostro animo da Grifondoro.
Ron sarà sempre una parte di te che custodirai con affetto e cura e, non appena le cose saranno diventate meno imbarazzanti — probabilmente con l'aiuto di Harry, lui che è diventato così bravo nel tempo a rimettere insieme cocci sbeccati —, potreste anche tornare quelli di prima; speri che il golden trio risorgerà dalle ceneri come una bella fenice scarlatta.
Immersa in questi pensieri e ancora con gli occhi sporchi dalle lacrime sussulti quando noti di non essere sola, ma lo stupore cresce ancora di più quando realizzi chi si trova di fronte a te.
«Malfoy» esordisci e il tono con cui scandisci quella parola rivela mille sfaccettature: sorpresa, rabbia, odio, compassione, indifferenza tutti insieme; forse anche sollievo: nonostante tutto sai che questi devono essere tempi difficili anche per lui e vederlo nel suo solito completo distinto ed elegante che indossa la consueta faccia di bronzo ti permette di fingere per un po' che non sia successo niente, che vi troviate ancora a Hogwarts e che lui sia sul punto di insultarti — non che ti importerebbe, a questo punto.
«Granger» dice lui di rimando e assottiglia gli occhi come a studiarti. «Che fa, la salvatrice del mondo magico, piange?»
Un cipiglio compare sul tuo viso pallido, sebbene mai come il suo. «Che delicatezza, Malfoy.»
Cammini abbassando lo sguardo con l'intento di ignorarlo.
Quando pensi di averlo superato lui ti afferra un braccio e ti impedisce di avanzare.
«Lasciami.»

 

Wait, I'm wrong
Should have done better than this
Please, I'll be strong
I'm finding it hard to resist
So show me what I'm looking for

 

No, non di nuovo, non ho intenzione di fare sempre gli stessi errori, non ce la faccio più, Hermione, tu non hai idea di cosa significhi essere me.
«Ti ho fatto una domanda.»
Essere te, in fondo, significa non essere in grado di rinunciare a quello che avevi, a quello che credevi di essere dover diventare, a quello che speravi di raggiungere. Vuol dire essere incapace di abbandonare quei modi strafottenti e prepotenti che — lo sai — lei tanto odia, perché far vincere l'orgoglio è ormai persino più di un'abitudine.
«Ti ho sentito. Non mi interessa darti una risposta. Ora lasciami se non vuoi essere schiantato.»
Ti viene spontaneo ghignare, perché ti accorgi che la sua mano libera si trova già sotto il mantello, probabilmente pronta a sfoderare la bacchetta da un momento all'altro. «Sei sempre così di compagnia, Granger» la canzoni lasciando la presa sul suo polso.
«Da che pulpito, Malfoy! E da quando mi chiami per cognome? Di solito usi termini decisamente meno civili.»
«Preferisci che ti chiami “Sanguesporco”? In fondo è quello che sei. Non è un insulto.»
Capisci di aver detto la cosa sbagliata, quando lei assottiglia le labbra in una linea e sembra sul punto di sputarti in faccia. «Sicuramente si addice al tuo vocabolario: è più onesto» risponde e ti volta le spalle.
Non puoi lasciarla andare. Non adesso, non di nuovo. «Non volevo offenderti, Granger, davvero.»
Si ferma. Dal tremore, sebbene di un secondo, delle spalle capisci che non se lo sarebbe mai aspettato. Si volta verso di te e ti senti così scavato da quegli occhi che ti vorresti distogliere lo sguardo, ma non lo fai. Resisti.
Resistere è la cosa che ti riesce meglio negli ultimi tempi.

 

Save me, I'm lost
Oh lord I've been waiting for you
I'll pay any cost
Save me from being confused
Show me what I'm looking for

 

Ma che gli prende, a Malfoy? Sembra quasi sul punto di chiedere scusa, come se avesse detto quella frase per giustificarsi. Da quando rende conto a qualcuno di quello che fa?
«Non mi aspetto che tu lo capisca, Malfoy, ma “Sanguesporco” non è altro che un insulto. Potresti usare “Nata Babbana”, o potresti non usare proprio alcuna parola, visto che è del tutto insignificante che tipo di sangue mi scorra nelle vene.»
«Sei tu che hai messo in mezzo la questione.»
«Semplicemente perché non abbiamo mai parlato per più di tre minuti senza che tu mi chiamassi in quel modo. A momenti ti avrei misurato la febbre.»
Il ghigno che ti spedisce Malfoy è triste, te ne rendi conto, come se la risata fosse solo un modo come un altro per mascherare quello che prova davvero. «Si cambia, Granger.»
Sei sicura che non ha potuto ignorare la meraviglia della tua espressione, perché la senti pervaderti tutto il corpo. Non sai cosa aspettarti da questo nuovo Draco Malfoy davanti a te, come fosse uno sconosciuto.
«Immagino di sì.»
Ti tornano in mente la sua brutta cera del sesto anno, le occhiaie sotto agli occhi, il suo sguardo terrorizzato mentre correva dietro Piton; come un lampo ricordi la sua espressione disgustata e impaurita mentre Bellatrix ti torturava. Non lo avresti mai perdonato per averla lasciata fare, immobile, se non avessi realizzato che, effettivamente, una parte di lui è morta in quel momento e che il disgusto che trapelava dal suo viso era destinato a se stesso.
«Quindi?»
Torni al presente. «Quindi cosa?»
«Quindi perché stavi piangendo?»
Sospiri. Non vedi come la cosa possa interessargli. «Lungi da me credere che possa importarti qualcosa, ma io e Ron ci siamo lasciati.»
«E per questo piangevi?»
Lo fulmini con lo sguardo. «Sì, Malfoy. Quando ami qualcuno è normale soffrire.»
«Intendevo solo dire» si corregge, «che dopo tutto quello che hai visto e perso non immaginavo che una cosa come una rottura potesse scalfirti.»
Sorridi. È la frase più carina che ti abbia mai rivolto ed è una delle cose più belle che ti siano mai state dette, in qualche modo. «Può darsi. Ma per me Ron non era solo una cotta adolescenziale, il primo amore e cose simili. Ciò che c'è stato tra noi... dubito potrà mai esserci con qualcun altro. Quando un giorno ti innamorerai, lo capirai anche tu.»
Forse ti sei spinta troppo oltre. Non capisci cos'è che lo ha fatto irrigidire per un momento.
«Parli come mia madre, adesso» ti dice e ti sembra che l'impressione di prima sia stata solo un gioco di luci e ombre, considerando quanto in fretta svanisce quel fastidio dal suo viso.
«Come sta?»
«Mh?»
«Tua madre.»
Lui esita un momento. «Resiste.»
«E tu?»

 

Save me, I'm lost
Oh Lord I've been waiting for you
I'll pay any cost
Save me from being confused

 

Già: e tu? Quante volte te la sei fatta, questa domanda, Draco? Quante volte non hai trovato una risposta?
«Più o meno lo stesso» dici, sommativo. «E non guardarmi così.»
«Così come?»
«Come se provassi pietà per me.»
Lei sorride con dolcezza e straordinariamente questo ti irrita ancora di più. «Perché lo dici come se fosse una cosa negativa?»
Perché lo è, pensi, immantinente, ed è per puro miracolo che non lo dici. Se arrivi a fare pena a qualcuno che ha tutti i motivi per odiarti devi apparire davvero debole. «Non mi serve la tua pena.»

 

Show me what I'm looking for
Show me what I'm looking for

 

Ti avvicini a lui perché per la prima volta lo vedi, lo vedi davvero, realizzi cosa c'è sotto quella maschera che è solito indossare e che ormai gli sta tanto comoda. Vedi un bambino che ha paura di soffrire ancora e allo stesso tempo un uomo che ha imparato a sue spese l'arte della resistenza, della resilienza.
«Malfoy, ti va una Burrobirra?»
La sorpresa sulla sua faccia ti fa ridere, perché sa essere persino buffo quando abbandona la sua facciata da stronzo.
«Perché no?» Scrolla le spalle e cammina al tuo fianco.
Avanzate assieme, in silenzio, e spontaneamente pensi che forse ricominciare può essere più facile di quello che credevi e che resistere può diventare più semplice, se si è in due.




 

   
 
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