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Autore: Seira Katsuto    23/04/2020    1 recensioni
Sono una persona che fa pensieri strani e senza senso anche nei momenti meno appropriati, solitamente tengo per me tutte le cazzate che il mio cervello spara, ma essendo che mi sono rotta di parlare da sola ho voluto fare questa specie di diario in cui scriverò ciò che voglio.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Raccolta | Avvertimenti: Incompiuta
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[pubblicato il 12/04/2020]

Penso che questa quarantena abbia posto un epilogo alla mia vita scolastica.
Ultimamente mi sembra di aver creato due identità sempre più distinte di me stessa, se si può darle un nome le chiamerei "Seira" e "Patrizia".
So che sono la stessa persona, ma in un certo senso una ha avuto un proseguimento più sfortunato dell'altra.
Seira può essere felice, arrabbiata, triste, annoiata, può essere tutto.
Seira ha una famiglia con la quale scherza e litiga, ma a cui vuole bene. 
Invece Patrizia è quella parte che sta al di fuori, quella che ha vissuto l'esperienza scolastica, che quando mette piede in casa si trasforma in Seira.
Patrizia soffre sempre, si fa abbattere e non ha niente.
Ha sempre creduto di essere Seira, ma un giorno si è svegliata e ha scoperto che i loro sono due mondi separati.
Perché Seira non pensa alla realtà, per cui non può essere realmente infelice, Seira è forte perché cerca a modo suo di avere tempo per i suoi amici, cerca di aiutare tutti e di vivere spensierata.
È coma la protagonista della sua soap opera.
Mentre Patrizia è il costante personaggio indefinito nello sfondo, quello senza volto che nessuno nota se ci sia o meno.
Dopotutto se fossero la stessa persona come sarebbe potuta finire schiacciata così? Se fossi stata fin dall'inizio sempre Seira, quella che è andata in una community a cercare nuove amicizie, sarebbe davvero andata così? Soppressa da un muro di timidezza e imbarazzo? Dubito.
Con Seira non si raggiunge mai il punto in cui non sei nessuno, anche se posso ammirare qualcuno che magari non mi conosce granché allo stesso tempo posso scherzarci con e qualche volta chiacchierare tranquillamente.
Ma sono sempre poche persone, in ogni caso c'è sempre qualcun altro al mio fianco della quale mi posso fidare quindi non si sente il peso di non essere "corrisposti".
Invece cosa ho ottenuto con Patrizia? Stima e ammirazione per chi? Amore per chi? Dove ho messo tutto ciò che ho dato? Ho dato realmente qualcosa? Ho fatto realmente qualcosa in questi quattro anni? Che cos'ho fatto? Perché non ho niente?
I miei compagni di classe di qualunque anno vivono le loro vite indipendentemente da me, i professori ci tengono in quanto professori, ma al termine della scuola non ci sarà più niente.
Sono solo un numero problematico della classe che prima o poi sparirà.
Le persone che dovrebbero aiutarmi sono gli amici. Ma quali amici?
Certo ho persone che ritengo tali, che ci sentiamo a volte, ma non sono quei amici con cui esci fuori, senti spesso e non vorresti mai lasciare.
Non c'è quello che invece ha Seira.
Dunque in fondo ho solo me stessa, io che mi sforzo che tutto possa andare bene anche così.
Ma no. Non ne posso più, che senso ha tutto questo? È una pena e basta. Perché dovrei farlo poi? Per andare all'università e cominciare da capo? Per un diploma? Per un lavoro? Perché dovrei volere queste cose? Per la sopravvivenza? Per non essere buttata fuori di casa? Quindi è questo il grande senso che spinge ad andare avanti? Ma allora perché far nascere delle persone per una vita così?
Forse si spera che si facciano meno seghe mentali di me, quindi sono io sfigata? Beh, in fondo immagino di sì.
Che si aspettavano? Che pensassi alle piccole gioie della vita e andassi avanti per ideali e sogni perché è così che si fa?
Ma che cosa sono i sogni d'altronde? Perché sono così importanti? In una realtà così ipocrita hanno realmente senso? Perché poi io dovrei spiccare in mezzo agli altri? Sono solo una buonista del cazzo nata nell'epoca sbagliata. 
Qui bisogna stare da un lato o dall'altro, sinistra o destra, razzisti o no, omofobi o no, ma uno dei due lati deve morire sempre per forza. 
Ora capisco perché Gesù ha fatto quella fine.
Ultimamente sarà per la Pasqua ma ragionavo a come dovesse essere realmente quell'uomo, ovviamente pensando sia esistito realmente.
Mettiamo da parte spiritualità e religione.
Immaginate un uomo in quell'epoca in cui tutti erano bigotti mentre vogliono lapidare una perché peccatrice dice "chi non ha mai commesso peccato lanci la prima pietra" (o robe del genere, non ho mai studiato religione quindi non scassate u caz) e di fatto nessuno osa lanciare niente. 
Cioè che potenza! Se non fosse una religione sarebbe la scena di una storia fortissima.
Probabilmente per questo ha riscosso tanto scalpore, perché nessuno può amare realmente tutti come se fosse un fratello, nessuno può credere che anche il peggior uomo abbia un lato buono, quindi come può lui? Come può essere tanto buono? E così ha dato la speranza che tutti possano essere salvati.
Ma da lì tutto è deviato in spiritualismo e cose del genere.
Ma il concetto di base è quello in cui credo anch'io, ma in quest'epoca è antiquato tutto questo.
Perché per far essere buoni tutti c'era il paradiso e inferno, non era perché ci credessero davvero nelle sue parole.
In fondo erano dunque mossi solo dalla paura dell'inferno e della morte.
Troppa, troppa ipocrisia.
Ora che viviamo in un mondo senza dei comandato dalla scienza perché non dovremmo condannare il prossimo? Perché dovremmo essere gentili con tutti, con anche coloro che ci vogliono del male? Non c'è alcun motivo!
Che merda sostanzialmente. Dunque anche scrivendo non è che cambierei il pensiero di qualcuno, perché di per sé non c'è un motivo per non odiare.
Ma quindi perché io dovrei impegnarmi tanto a comprendere chi non mi deve niente?
Perché come fare del male non ha motivo anche fare del bene non lo ha. Perché dovrei scegliere il male quindi? Dovrebbe essere più semplice? Più consolante? Non lo capisco, è così bello amare!
Avete mai osservato gli altri per bene? Che siano preti, criminali, benzinai, architetti ecc... tutti hanno una loro storia e nessuno di loro nasce malvagio o ricolmo d'odio!
Ci sarà sempre chi vorrà fare danni, ma se un po' tutti cercassi di non odiare quest'ultimi e di prendere alla leggere chi non la pensa come noi sono certa che il mondo sarebbe ben diverso.
Non è qualcosa di difficile in realtà.
Per questo non capisco perché sia qualcosa di così stupefacente o disprezzato.
Ormai dare importanza a chi non conosci è moralista e buonista. Ma che vuol dire??
Siamo tutti umani, non c'è chi è più importante dell'altro in fondo.
Il "valore" è qualcosa che noi stessi creiamo, ma in realtà non esiste.
È una comodità, perché non si può dedicare la propria vita per tutti, quindi bisogna scegliere.
Come posso dire, so che può essere mal interpretato, ma se io ho tot amici a cui tengo più di altri non vuol dire che loro siano effettivamente di valore più alto e di fatto non c'è qualcuno che meriti più di altri un certo tenore di vita...
È tutto dovuto al caso insomma, per quello bisogna accettare ciò che si ha e basta.
Forse è una visione un po' semplicistica, ma è meglio che non mi metta problemi anche su cose così.
La mia visione sarebbe utopica ma sono dell'opinione che ad una domanda del tipo "se due persone dovessero morire tra una a cui tieni e una che non conosci dovesse morire, chi sceglieresti?" direi "Entrambe", perché che l'altro sia meglio peggio nessuno dei due merita di più la vita o la morte.
So che è una visione astratta della realtà, ma credo che il motivo per cui ne siamo così lontani è anche dovuto al fatto che nessuno creda alla possibilità che possa migliorare in questa direzione. 
Insomma tutti vivono nella convinzione che "ma intanto non lo fa nessuno, quindi perché dovrei farlo io", invece no casso! Questa è solo una scusa. Se lo si desidera possiamo migliorarci, possiamo comprenderci tutti, ma immagino sia sempre più semplice chiudersi nella convinzione che sia l'altro a non volerlo fare e dunque costruire un muro a propria volta che provarci.

Probabilmente mi sarò persa nei discorsi molte volte, dunque spero di non aver offeso nessuno e che si accettino i miei deliri delle 5 del mattino per quello che sono... Ovvero deliri DELLE CINQUE DEL MATTINO.
La situazione sta palesemente peggiorando direi.
Vi voglio bene, buonanotte amicissimi.

   
 
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