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Autore: Octavya46    23/04/2020    3 recensioni
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(T/n), giovane ragazza poco talentuosa, conduce la sua normale e monotona vita come ogni altro neolaureato. Vive in un appartamentino in affitto nel centro della sua città, lavora in un ristorante e adora suonare il pianoforte. Le piace la sua routine, anche se, parecchie volte, ciò comporta l'annoiarsi e lo stancarsi.
Una sera, però, la sua vita verrà stravolta da un inaspettato messaggio da un profilo sconosciuto.
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"Niente scusa, non volevo irritarti. La mia unica intenzione era quella di fare amicizia, quindi ricomincio da capo. Piacere sono Park Shin, e tu?"
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Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Baekhyun, Baekhyun
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Messages - Byun Baekhyun x Reader

Nell'oscura penombra di quel piccolo soggiorno semibuio, una luce quasi accecante si fece spazio in quelle docili tenebre mitigate dal chiarore di una piccola lampada accesa e da una dolce melodia di un pianoforte, suonato con con una tale maestria, da avere il potere di far sciogliere qualsiasi cuore.

Il cellulare della ragazza seduta sullo sgabello davanti al raffinato strumento, emise un forte bagliore, e lei ebbe un sussulto, quasi spaventata dall'oggetto elettronico che aveva vibrato per segnalare l'arrivo di una notifica. Smise di eseguire per un attimo quella canzone con cui tanto si allenava, il poco tempo che le serviva per dare un'occhiata al telefono e vedere chi fosse a quell'ora della sera.

Non che fosse tardi, infatti da non molto erano passate le dieci e mezza, ed (T/n) ne aveva approfittato per allenarsi con il piano. Di solito non le andava giù il fatto che qualcuno la disturbasse mentre suonava, ma, quel pomeriggio, curiosando un po' sui social, aveva scoperto che il suo idolo avrebbe fatto una live e lei di certo non l'avrebbe persa per nulla al mondo.

Con un rapido gesto, come volesse fare più in fretta possibile per non mancare nemmeno un secondo al fatidico evento, prese in mano il cellulare, accendendolo. Notò che effettivamente la notifica proveniva da Instagram, dove Baekhyun aveva cominciato da neanche dieci secondi.

Le sue labbra carnose dal colore rosato si incurvarono dando vita ad un sorriso.

Adorava quel ragazzo. Anche tutto il suo gruppo ovviamente, ma lui era il suo preferito. Infatti con tutta l'allegria e la gioia che le trasmetteva, le rendeva sempre più felici le giornate. Baekhyun era la sua scorta di energia personale, come un caricatore portatile. Le bastava semplicemente vedere una sua foto per farla tornare allegra e vivace come al suo solito.

Si affrettò ad aprire l'applicazione scorrendo il dito sopra l'icona viola presente sullo schermo ed appena il caricamento fu completato, l'immagine del gioioso ragazzo, che fino a poco prima era statica ed immobile, iniziò a funzionare correttamente, rendendo possibile la visione ad (T/n).

A quanto si poteva capire dalle immagini, Baek si trovava sopra un letto, o almeno sembrava, data la presenza di una coperta bianca tutta spiegazzata che stava sotto il giovane ed alcuni cuscini dalla federa del medesimo colore della trapunta. Uno di questi faceva da appoggio al braccio dalla pelle pallida del castano, un altro accanto a lui come fosse messo lì a caso ed altri ancora, che però facevano da sfondo alle estremità del materasso.

Stava cantando indisturbato in una posizione, a vista di (T/n), davvero scomoda, ma se a lui andava bene così, lei non avrebbe di certo contestato. La canzone che veniva eseguita era una di quelle del nuovo album degli Exo, richiesta da un gran numero di spettatori che stavano riempiendo lo spazio dei commenti con altri titoli che poi il ragazzo avrebbe potuto fare, anche se alla fine non ne avrebbe fatta nemmeno la metà.

Tutti i messaggi che apparivano, rimanevano lì per nemmeno un secondo, prima di sparire subito dopo, seguiti da tanti altri che facevano continuamente la stessa fine dei precedenti. Molti davano dei titoli dei brani che avrebbero voluto sentire, ma, anche tantissimi altri, se non la maggior parte, facevano i complimenti a Baekhyun per la sua voce soave e delicata.

Finita la canzone, il giovane cominciò a parlare ininterrottamente, ovviamente in coreano, ridendo ogni tanto mentre leggeva i messaggi che la gente gli mandava. (T/n) non capiva nemmeno una parola di ciò che il suo bias stava dicendo in quel momento, però le bastava vederlo per stare in pace con sé stessa.

Ad un certo punto, poi, le venne un'idea. Voleva scrivergli anche lei qualcosa. Le era venuta voglia leggendo tutte le altre cose carine che la maggior parte di quelle persone gli mandava ogni secondo. Avrebbe voluto inviare qualcosa che però l'avrebbe fatta distinguere dalla massa.

All'iniziò pensò ad un qualche complimento da fargli, ma già ce n'erano troppi che avevano avuto la stessa trovata, così passò a delle cose semplici, magari in coreano per fare una figura migliore, rinunciando subito dopo, poiché lei non sapeva parlare quella lingua ed in più non si fidava dei traduttori. Chissà se ne avesse usato uno che stupidaggine avrebbe scritto.

Alla fine di mille problemi e continui pensieri scartati, le venne in mente la cosa più banale che esistesse: ciao in coreano.

Dopo aver impostato la tastiera con i vari simboli, cominciò a digitare mentre il telefono aveva iniziato a bloccarsi ad ogni lettera, rendendole quasi impossibile il controllo di cosa stesse scrivendo. Dalla poca pazienza che (T/n) aveva e dalla velocità con cui batté il tutto, inviò il commento, rendendosi conto solo pochi secondi dopo di aver sbagliato una lettera. In annyeonghasaeyo, al posto della a centrale, aveva messo una e.

Quasi voleva seppellirsi dalla vergogna, però, quando il messaggio sparì dalla sua visuale, sommerso da una valanga di tantissimi altri, si tranquillizzò, autoconvincendosi che alla fine non sarebbe successo nulla di grave, in quanto Baek avrebbe ignorato il suo commento per quanti ce n'erano.

Il giovane intanto, aveva smesso di parlare da pochi secondi per leggere un po' cosa dicesse la gente, ringraziando continuamente tutti coloro che gli avevano inviato dei complimenti, ridendo per le cose stupide che qualcuno scriveva di tanto in tanto e sorridendo per i titoli delle canzoni che alcuni avrebbero voluto ancora ascoltare. Poi, però, si imbatté in una semplice parola scritta male, scoppiando istintivamente in una risata copiosa e genuina, dalla quale persino lui fece fatica a calmarsi, per pronunciare solo in seguito la fatidica fonte di quell'ilarità.

Le guance di (T/n) si colorarono in neanche due secondi di un rosso acceso che le faceva fare la figura del peperone imbarazzato.

Il suo idolo aveva appena letto ad alta voce il suo commento, ridendoci su per quel misero errore commesso a causa dell'impazienza e di una connessione ad internet pessima. Non poteva crederci.

Aveva appena fatto una figuraccia davanti a più di tre milioni di persone, soprattutto davanti a Baekhyun, ma era comunque felice sotto sotto. Quella felicità derivava quasi tutta dal fatto che lui, suo idolo preferito, avesse notato lei, una semplice ragazza che aveva errato nella scrittura di una parola ordinaria.

Dopo l'accaduto, la live continuò per un abbondante quarto d'ora per poi finire davvero tardi.

La giovane ancora credeva fosse un sogno che, in seguito, venne ridestato dallo squillare del cellulare. Un'altra notifica, sempre da Instagram, però, questa volta, a mandargliela era stato un profilo a lei sconosciuto che voleva aprire una conversazione. Infatti le aveva inviato un semplice ciao in inglese.

Aprì la chat e rispose come la persona dietro all'altro capo gli aveva scritto per poi entrare nel suo profilo. Non aveva postato nulla e la bio era spoglia, l'unica cosa che lo caratterizzava era la foto del profilo. Il soggetto era Baekhyun con dietro uno sfondo a tinta unita di color rosa pastello.

Di sicuro era un'altra fan che voleva fare nuove amicizie, pensò (T/n).

Fece scorrere il dito e tornò alla chat, dove si accorse che la presunta fan aveva risposto.

@Shinnie_Shinnie_Kokobop:
"Tu sei quello/a che nella live di Baek ha scritto male ciao?"

@Baekhyun_is_a_potato
"Se anche fosse? E per la cronaca sono femmina"

La ragazza dai capelli (C/c) rispose per metà stizzita e per metà sorpresa. Anche qualcun altro oltre al suo idolo l'aveva notata. Non credeva che il suo messaggio avesse fatto tanto scalpore. Le dava solo un po' fastidio il fatto che altri l'avessero riconosciuta. Non voleva essere presa in giro da nessuno.

Pensava che finita la live, tutti si sarebbero dimenticati dell'accaduto, invece si era sbagliata.

Una vibrazione la distrasse, portandola ad osservare di nuovo lo schermo.

@Shinnie_Shinnie_Kokobop
"Niente scusa, non volevo irritarti. La mia unica intenzione era quella di fare amicizia, quindi ricomincio da capo. Piacere sono Park Shin, e tu?"

La sua teoria era fondata, solo che dal nome dedusse che non fosse una fan, ma bensì un fan.

Un ragazzo le aveva scritto con l'intento di fare amicizia. Non le era mai capitata una cosa del genere così mise per un attimo da parte il senso di fastidio e rispose elettrizzata di poter fare una nuova amicizia.

@Baekhyun_is_a_potato:
"Mi chiamo (T/n), piacere"

@Shinnie_Shinnie_Kokobop:
"Ti piacciono gli Exo deduco dal tuo profilo"

@Baekhyun_is_a_potato:
"Già, e anche a te dalla tua foto profilo"

@Shinnie_Shinnie_Kokobop:
"Siiiii. Sai Baekhyun è il mio bias"

@Baekhyun_is_a_potato
"Davvero? Pure il mio"

E così i due continuarono a chattare fino a notte fonda, anche se solo per (T/n) lo era. Infatti Shin veniva dalla Corea del Sud e da lui era già sorto il sole da un pezzo.

Anche la mattina seguente si scrissero e il giorno dopo ancora ed in quel modo anche quelli a venire.

————✨————

(T/n) come al solito si stava annoiando a morte, e così, per passare un po' il tempo aveva deciso di accendere lo stereo, facendo partire ad alto volume, uno dei suoi album degli Exo preferiti

La melodia si disperse molto velocemente in tutta la stanza, non lasciando nemmeno una misera traccia del precedente e fastidioso silenzio, che aveva dominato l'ambiente fino a quel momento.

Si trovava sul divano, tutta sdraiata in una maniera abbastanza inusuale, ma, ormai, per lei non era più una novità. Soleva quasi sempre buttarsi sui morbidi cuscini di pelle del sofà, che ne avevano passate tante sotto la schiena della giovane ragazza, poiché si muoveva in continuazione. Cambiava posizione ogni due per tre e senza accorgersene ci passava su anche giornate intere, fino a che, la sera, non si rendeva conto di essere in ritardo per il lavoro.

Una gamba si trovava a mezz'aria, appoggiata allo schienale mezzo rovinato a causa delle troppe volte che ci aveva messo i piedi nudi sopra; l'altra invece, era, sempre appoggiata ai cuscini della spalliera, ma era rivolta verso l'esterno, dandole maggiore inclinazione rispetto all'altra che stava dritta.

Con un rapido gesto, (T/n) prese dal tavolino di vetro che si trovava di fronte a lei il telefono, fece scorrere il dito sullo schermo velocemente per sbloccarlo, come se fosse impaziente di qualcosa, e senza girare tanto tempo per la home, aprì il nuovo gioco che aveva installato e con il quale aveva passato nottate intere per battere ogni volta il suo record personale, inutilmente.

Capitava spesso che la ragazza si divagasse con il cellulare nei momenti di noia, che erano molto frequenti in quell'ultimo periodo dato che aveva lasciato da poco l'università e lavorava come cameriera in un ristorantino accanto al suo appartamento, che rimaneva aperto solo per la cena.

Aveva tanto tempo libero e di solito la si poteva trovare o al pianoforte, o al cellulare, oppure a leggere uno dei suoi amatissimi romanzi rosa.

Adorava leggere. Amava toccare con le dita le copertine lisce dei libri, le piaceva sentire al tatto la carta fina e leggermente ruvida al di sotto dei polpastrelli. Il rumore delle pagine quando venivano voltate l'incantava, ma soprattutto, adorava perdersi nella narrazione.

Aggiungendo di più, (T/n) adorava la lettura così tanto da aver deciso di buttare giù qualcosa. Voleva improvvisarsi scrittrice e vivere in prima persona la propria storia. Visto che, però, era troppo faticoso per lei portare avanti un'opera completa vera e proprio, si era limitata a dar sfogo alle proprie idee con le fanfiction.

Ne aveva pubblicata una e di tanto in tanto ne riceveva dei feedback abbastanza positivi. Le si illuminava il volto di felicità quando vedeva che la gente apprezzava la sua "opera" ed il suo modo di scrivere. Adorava da morire quando qualcuno le lasciava una stellina oppure un commento. La faceva sentire apprezzata per tutto l'impegno e l'amore che ci metteva.

Questa narrava di una ragazza che si trasferisce in Corea ed incontra per caso il suo idolo, Baekhyun ovviamente, e tra di loro nasce una storia d'amore molto romantica e passionale. Un cliché.

Come si sarebbe potuto immaginare, aveva fatto partecipe del suo lavoro anche Shin, con cui non aveva mai interrotto i contatti.

I due erano diventati inseparabili. Non potevano fare a meno dei loro quotidiani messaggi di buongiorno fino a quelli della buonanotte. Quando chattavano, (T/n) provava sempre una strana sensazione all'altezza del cuore, ed alla fine, dopo averlo negato più volte a sé stessa, si era arresa, ammettendo che si trattasse di una cotta.

Era successo tutto quando la sua migliore amica, (N/a), le aveva fatto notare che per mesi interi, non aveva fatto altro che parlare di lui e di tutto ciò che si dicevano in quelle conversazione, le quali per la maggioranza si basavano su un solo discorso: Exo.

Quel fatidico giorno d'estate, non troppo lontano, entrambe le amiche avevano deciso di passare insieme una giornata al mare all'insegna del divertimento e, se ci fosse stata fortuna, magari anche di un nuovo amore estivo. Il sole coceva come non mai e l'afa che c'era quel dì faceva paura, tanto che dopo un po' che le due, che stavano prendendo il sole sedute comodamente sopra le loro spiaggine colorate, dovettero spostarsi da sotto quel raggio di calore asfissiante per ripararsi nel bar più vicino alla spiaggia che trovarono.

Sedute ad un tavolino, era proprio lì che (N/a) aveva intavolato il discorso. (T/n) aveva resistito poco nel negare ciò di cui l'altra sospettava. Non ci voleva molto per estorcere qualcosa dalla bocca di (T/n).

Quindi la realtà era quella. Sì, si era presa una cotta per un ragazzo che aveva conosciuto solo virtualmente e del quale non aveva nemmeno mai visto il vero volto. Non gli aveva mai chiesto una foto poi. Le era bastato solo il suo carattere ottimista e sempre allegro per catturarle il cuore, aggiungendo poi il suo modo di parlare. Lui aveva un modo tutto suo di spiegare o semplicemente dire qualcosa, perché arrivava sempre al punto senza tanti giri di parole. In più, era ogni giorno gioioso. Lei si chiedeva spesso come riuscisse a tenere quell'atteggiamento sempre positivo.

Al solo pensarlo, le labbra rosee di (T/n) si curvarono, formando sul suo viso dai lineamenti delicati un sorriso, facendola poco dopo arrossire dall'imbarazzo. Poggiò un attimo sul petto il cellulare e si mise le mani dalle dita affusolate sopra le guance tutte colorate, coprendole, come per evitare che qualcuno potesse vedere quel rossore, anche se in realtà si trovava in casa sua, da sola.

Un messaggio da Instagram la fece risvegliare dai suoi pensieri: era Shin.

Ancora con le guance tinte di un tenue rosso, aprì il social, leggendo ad alta voce quello che il ragazzo da lei amato le aveva scritto.

Un semplice "Ehi! ^ ^" che le bastò per farla sciogliere. Adorava quando lui usava le faccine, le considerava come un segno dell'affetto che provava. Le trovava molto carine e spesso spiritose.

Senza esitare, rispose con la medesima cosa che le aveva inviato lui ed appena premette "invio", di scatto si ricompose dalla posizione in cui stava poco prima, mettendosi seduta correttamente. Iniziò a muovere le gambe su e giù sorridendo come un'ebete, fino a sbattere il piede destro all'angolo del divano.

Un lamento soffocato cercò di uscire dalla sua bocca, ma se la tappò subito, quando si accorse che Shin le aveva risposto.

@Shinnie_Shinnie_Kokobop:
"Che fai di bello? Io mi annoiooo..."

@Baekhyun_is_a_potato
"Pure iooo"

"Stavo giocando con il telefono☆彡"

@Shinnie_Shinnie_Kokobop:
"Mh, mi tieni compagnia per un po'? I miei compagni sono usciti per delle commissioni, e io sono rimasto solo con uno scemo che gioca alla playstation...manco mi considera"

@Baekhyun_is_a_potato
"Ma certooo"

Dopo un po' che avevano cominciato a chiacchierare del più e del meno, un pensiero che la tormentava da alcuni giorni balenò nella mente di (T/n). Tirò un lungo sospirò.

Poco meno di una settimana prima, con i loro soliti discorsi, Shin aveva finito per dirle che gli Exo avrebbero cominciato un altro tour per promuovere il nuovo album. Si diceva che le tappe sarebbero state mondiali, infatti avrebbero percorso quasi tutta l'Europa, avrebbero fatto tre soste in America e ovviamente alcune anche in Corea ed in Giappone. Non tutte le date ed i luoghi erano ancora usciti e non erano nemmeno confermati da quanto diceva Internet, ma lui sembrava sicurissimo su ciò che stesse dicendo. Le aveva elencato un po' di città per messaggio: tra Seul, Osaka, Parigi e Londra si trovava anche la città in cui viveva lei.

Non poteva esserne più felice. Mica capitava ogni giorno che una delle band più famose al mondo, la quale fino a quel momento aveva fatto solo concerti in giro per l'Asia, stesse per tenere un'esibizione proprio là. Però il tutto non era così semplice come sembrava, difatti (T/n) non poteva prendere parte alla grande esibizione, poiché impossibilitata dalla mancanza di denaro per poter acquistare il biglietto.

Le dispiaceva da morire non poter assistere a quell'enorme evento che si avvicinava sempre di più, giorno dopo giorno. Avrebbe tanto desiderato prendere posto sugli spalti dello stadio, provare l'emozione di stare in mezzo ad altre centinaia di persone, tra l'altro tutte legate dall'essere Exo-L. Voleva tenere tra le mani un lightstick acceso e scuoterlo mentre la band cantava una canzone. Voleva vederlo.

Però era quasi impossibile che una cosa del genere accadesse: con il lavoro al ristorante, i guadagni che faceva erano a pelo sufficienti per l'affitto dell'appartamento e per il sostentamento mensile.

Sapeva perfettamente che non si poteva avere tutto nella vita e tutto quello che poteva dire di possedere, le bastava. Si accontentava anche di poco.

Se non poteva andare ad un concerto degli Exo non importava. Ne avrebbero fatti ancora tanti altri e prima o poi l'occasione per avere uno di quei biglietti l'avrebbe trovata. Niente era impossibile ai suoi occhi, quindi non si abbatté subito.

@Shinnie_Shinnie_Kokobop:
"Allora ci andrai a quel concerto?"

@Baekhyun_is_a_potato
"Non credo, non ho abbastanza soldi per comprare il biglietto"

"Però non sono triste dai, tanto sono sicura che se non parteciperò a questo, avrò l'occasione per un altro"

@Shinnie_Shinnie_Kokobop:
"Ma siiiiiii daiii, mi piace questo spirito ottimista ;)"

La giovane arrossì di colpo.

Shin le aveva fatto un complimento...o così poteva sembrare. Nel dubbio, si convinse che lo fosse. In più le aveva fatto un occhiolino, o meglio, le aveva mandato una faccina che faceva l'occhiolino.

Ancora un po' in imbarazzo gli rispose in modo ironico dicendo che anche a lei piaceva il suo stesso ottimismo, avendo come risposta da parte dei lui tante emoticon che ridevano.

@Shinnie_Shinnie_Kokobop:
"(T/n), prima che mi dimentichi pure questa cosa, che è molto molto importante"

@Baekhyun_is_a_potato
"Dica tutto"

@Shinnie_Shinnie_Kokobop:
"Ho dei parenti che vivono da quelle parti"

"Mi hanno invitato a casa loro"

"E molto molto molto probabilmente verrò lì..."

@Baekhyun_is_a_potato
"SERIO???!"

@Shinnie_Shinnie_Kokobop:
"Aspe aspe, non ho finito"

"Andrò al concerto di lì"

Non poteva crederci. Chiuse gli occhi e scosse la testa per tre volte di seguito, credendo di aver letto male l'ultimo messaggio. Il ragazzo con cui aveva parlato per quasi due anni interi, senza nemmeno averlo mai visto una volta in volto, stava per venire da lei. O meglio, dove viveva, quindi, c'era comunque possibilità di poterlo incontrare.

Già si stava immaginando il suo aspetto. Un ragazzo giovane dai tratti orientali che lo rendevano abbastanza affascinante. Più o meno aveva detto di avere ventitré anni, non molta differenza dall'età di (T/n). Dopotutto due anni di differenza non erano molti.

Si immaginava i suoi capelli castani che per strada svolazzavano al vento in modo sensuale, come nelle pubblicità dei prodotti per la cute. Di sicuro, per lei, aveva una chioma magnifica e soffice al tatto. I suoi occhi sarebbero potuti essere verdi, ma era alquanto inverosimile. La maggior parte degli asiatici aveva le iridi scure, che si aggiravano tra il marrone ed il nero, però a lei piaceva pensarlo in quel modo, con degli occhi da perdere il fiato.

Dopo un po' si accorse del tempo che aveva passato ad immaginarsi il suo "amato", così cercò di rimediare quella breve assenza con un messaggio inutile, ma che le avrebbe evitato di fare una figuraccia.

@Baekhyun_is_a_potato
"Stai dicendo che verrai qui?"

@Shinnie_Shinnie_Kokobop:
"Già!! ^.^"

@Baekhyun_is_a_potato
"Oh mio D.O.!! Che belloooo!!!"

"Ma ci incontreremo vero? Mi piacerebbe tanto conoscerti"

Ci fu un "silenzio" quasi interminabile accompagnato da una tensione palpabile. Quasi si sarebbe potuta tagliare con il coltello.

Shin ci stava mettendo troppo tempo a rispondere al messaggio. Erano passati già dieci minuti e lui ancora non aveva scritto nulla.

La giovane iniziò ad andare nel panico pensando di aver fatto il passo più lungo della gamba. Stava cominciando a credere di aver sbagliato tutto ponendogli quell'ultima domanda. Forse il ragazzo non voleva né vederla né conoscerla di persona. Oppure, magari, l'aveva sorpreso la franchezza stessa della domanda, era stato colto impreparato ad una richiesta del genere. Forse pretenziosa?

L'attenzione della ragazza fu catturata dall'orologio a muro che era appeso alla parete. Quel piccolo strumento fatto di legno finemente lavorato che serviva a scandire il tempo cominciò a far si che il rumore delle lancette fosse, ogni secondo che passava, più alto e fastidioso. La musica allegra che prima avvolgeva l'aria dell'intera stanza sembrò scomparire quasi del tutto e quel 'tic tac' divenne davvero opprimente. Alle orecchie della poveretta arrivava solo quel battito incontenibile che pareva quello del suo cuore, il quale aveva preso a pompare sangue e farsi più veloce a causa di tutta l'agitazione che stava provando in quel momento 'infernale'.

Passarono altri minuti che erano infiniti e di lui nemmeno un segno. (T/n) stava iniziando ad essere spaventata. Probabilmente aveva rovinato tutto ciò che si erano costruiti con una sola frase.

————✨————

@Shinnie_Shinnie_Kokobop:
"Ehi...scusa se non ti ho risposto ieri pomeriggio ma ho avuto da fare ed un mio amico mi aveva pure rubato il cellulare"

"Comunque, mi piacerebbe moltissimo incontrarti"

"Ascolta, facciamo così. Anche se tu non puoi assistere al concerto, ti va se ci incontriamo vicino allo stadio? Oppure non so, lì dietro, almeno è più tranquillo...ci stai?"

————✨————

(T/n) si trovava da quasi un quarto d'ora davanti alla vecchia porta di servizio dello stadio. Era arrivata lì in ampio anticipo poiché non avrebbe mai voluto fare ritardo per una questione, a detta sua, così importante.

Da quando le aveva proposto di incontrarsi, lei non aveva fatto altro che immaginarsi Shin e come sarebbe potuto essere. Sapeva che era coreano, quindi si aspettava un ragazzo dai tratti somatici asiatici, con gli occhi a mandorla scuri, i capelli castani o mori e con un corpo magro e asciutto. Poi si immaginava fosse alto, un po' più di lei, e affascinante, magari proprio come quegli attori dei drama che amava guardare.

Sospirò, ansiosa di tutta quell'attesa.

Il concerto sarebbe dovuto cominciare alle otto di sera mentre "l'appuntamento", se così si poteva definire, era alle tre e mezza. Si erano dati quell'orario, di molto anticipato dall'inizio dello spettacolo, soltanto per avere più tempo per parlare, scherzare, ma soprattutto, per godersi una giornata in compagnia l'uno dell'altra.

Non mancava molto all'arrivo di Shin, il quale, poco prima, aveva mandato un messaggio con su scritto che era quasi lì e che sarebbe giunto nel giro di meno di cinque minuti, quindi a lei spettava solo che attenderlo pazientemente.

Il retro dell'imponente edificio era vuoto, desolato e non passava anima viva. Aveva detto un luogo appartato e quel posto era sicuramente separato dal resto del mondo, se non per quei soliti operai e lavoratori che sporadicamente passavano per di lì senza nemmeno degnare di uno sguardo.

Al contrario invece, davanti all'entrata principale c'era già un mucchio di gente, soprattutto si trattava di ragazzine di circa tredici anni che strillavano felici ed ogni tanto saltellavano là e qua per l'emozione. In più, si stava ancora affollando, poiché mancava molto all'apertura delle porte.

Quando (T/n) c'era passata davanti a passo lento, aveva pensato alla fortuna che avevano avuto gli altri per essere presenti. Ammetteva che avrebbe tanto voluto essere al posto loro, anche se un po' quelle ragazzine erano il suo specchio, ci rivedeva la propria immagine. Un po' d'invidia nei loro confronti l'aveva, ma sapeva bene in cuor suo che prima o poi ce l'avrebbe fatta. Non aveva mai accettato una sconfitta e non l'avrebbe accettata nemmeno quella volta, soprattutto perché si parlava degli Exo.

Cercò di scacciare quelle brutte emozioni dalla mente scuotendo semplicemente la testa in là e in qua, come se davvero avesse potuto funzionare. In compenso cominciò a concentrarsi sul luogo in cui si trovava. Quel retro era davvero desolato ed abbandonato a sé stesso, in più dei bidoni della spazzatura proprio lì non aiutavano proprio a migliorare la brutta situazione. A terra erano presenti svariati rifiuti, nonostante ci fossero proprio davanti i secchi, e, tra cartacce colorate e cicche di sigarette il tutto aveva un'aria da discarica all'aperto.

Quel fiume di pensieri che le riempiva la testa, quasi facendogliela far male, venne interrotto quando (T/n) vide, non molto lontano da lei, un giovane dalla statura impressionante.

Era parecchio alto. Ad occhio e croce le parvero all'incirca due metri.

A passo lento, il ragazzo si avvicinava sempre di più verso la giovane, che potè notare meglio tutti i dettagli che lo particolareggiavano, ad esempio, aveva delle spalle davvero larghe che quasi poteva essere scambiato per un armadio.

Indossava una camicia di colore bianco, piena di righe verticali azzurre chiare. Da essa, se si guardava con occhio attento, si poteva intravedere cosa c'era sotto, data la leggera trasparenza del tessuto. C'era una canottiera candida che fasciava in modo perfetto il corpo snello e asciutto di quel ragazzo spilungone.

Una cosa che colpì (T/n), fu la tinta che portava ai capelli. Un viola pastello davvero chiaro. Una tonalità cha dava più al bianco che al forte colore che doveva essere. Forse si era anche scolorita col passare del tempo.

La giovane notò inoltre il colorito davvero pallido della sua pelle liscia e curata, che era in contrasto con la sua eccentrica tinta, ma soprattutto, con le iridi dei suoi piccoli occhi a mandorla, i quali avevano una forma, a parer suo, molto affascinante. Ad un certo punto, lui aveva girato lo sguardo penetrante dalla sua parte, mostrando gli occhi rosso sangue, che a primo impatto, le erano anche sembrati veri. Solo pensandoci un attimo più tardi, aveva realizzato che una cosa del genere era impossibile dato che quel colore non poteva essere naturale.

Non poté ammirare però i suoi lineamenti, poiché indossava una mascherina nera di pelle che gli copriva metà del volto allungato.

Lui le era a pochi passi di distanza, e lei era ancor più nervosa di prima. Lo spilungone le diede un'altra occhiata, poi si discostò da lei di circa due passi sull'asfalto consumato del marciapiede lì adiacente, e la superò senza dire una parola.

Ciò la fece rabbrividire, provocandole la pelle d'oca ed un improvviso tremolio.

Si girò di scatto per osservare il giovane entrare nell'edificio e chiudersi la porta rossa alle spalle. Ne rimase un po' male, ci aveva sperato per davvero.

Con un po' d'amaro in bocca, dalla tasca dei jeans tirò fuori il cellulare per controllare se in caso Shin gli avesse scritto qualcosa, ma, non appena lo schermo si illuminò, la barra delle notifiche si rivelò vuota e le rimase solamente che guardare l'orario: le tre e ventinove.

Un minuto li separava. Solo uno e poi si sarebbero visti. (T/n) avrebbe incontrato il ragazzo che le aveva fatto battere il cuore per tutto quel tempo, e, la noia che precedentemente si stava facendo spazio nel suo corpo, si trasformò in agitazione pura. Il sangue le se stava rimescolando tutto nelle vene, dandole uno strano e piacevole senso di calore interno, mentre iniziarono a farsi sentire le farfalle nello stomaco, le quali svolazzavano senza sosta nella poveretta, ignare dell'effetto che le stavano provocando.

La porta rossa, che si trovava alle spalle della giovane ragazza, si aprì per l'ennesima volta, emettendo un cigolio così stridulo che quasi la fece rabbrividire, sia dalla paura, poiché non se l'era aspettato, sia dal fastidio che le aveva dato il rumore.

Ormai non si aspettava più nulla dopo quel bellissimo ragazzo che le era passato accanto. Magari in quel momento si trattava solo di un manager oppure di qualcuno che lavorava lì e che doveva sbrigare una qualche commissione.

Si voltò, rivelandole colui che ne era uscito. Un ragazzo, anch'esso con il viso parzialmente nascosto da una mascherina nera con su stampato il disegno stilizzato di un paio di baffi grigi. L'unica parte del volto che si intravedeva erano gli occhi a mandorla che portavano un profondo colore marrone scuro, illuminato da un magnifico scintillio argentato.

Per un secondo i due si guardarono curiosi, poi lui amichevolmente fece un leggerissimo inchino.

Finalmente era arrivato? O così sembrava.

«S-sei tu Shin?» chiese (T/n), facendo un sorriso al giovane che di pochi passi si era avvicinato a lei. Lui annuì.

Ci fu un lasso di tempo in cui nessuno dei due fiatò, ma venne rotto dalla voce dolce e calda del ragazzo, che solo con una parola fece sciogliere tutto il ghiaccio che si era formato tra di loro.

«Vieni» disse allungandole una mano. Lei obbedì attaccandosi al "suo principe". Il contatto tra i due palmi fece tremare per un attimo la ragazza, però non si tirò indietro, volendo sapere dove l'avrebbe portata.

 

Insieme, entrarono dalla porta da cui poco prima era uscito Shin. Da lì, si ritrovarono ad attraversare lunghi ed intrecciati corridoi che pullulavano di persone. C'era frenesia nell'aria e ognuno aveva un compito preciso da sbrigare in quel momento, soltanto loro due erano di troppo. Non avevano neppure il pass per stare lì dentro.

Sempre e rigorosamente mano nella mano, percorsero quelle "vie" e, ogni tanto, andando anche a sbattere contro qualcuno, fino a che Shin non si fermò davanti ad una porta in legno tinta di beige.

(T/n) per un attimo si chiese cosa avesse tanto di speciale quella determinata stanza, ma non appena alzò la testa, quasi non credette ai suoi occhi. Appeso in alto, poco sopra alla maniglia, c'era appeso un grande adesivo dorato a forma di stella, con su scritto in hangul un nome che lei conosceva fin troppo bene.

Il cuore cominciò a batterle forte nel petto e non accennava a smettere un secondo mentre le sua gambe cominciarono a tremare incontrollabili. Non poteva essere vero, le sembrava di star sognando. Davvero quello era il camerino di Byun Baekhyun?

Il rosso lasciò la mano di (T/n), invitandola ad aprire la porta, ma in quel momento lei non lo ascoltò. Non potevano mica accedere allo spazio privato di un cantante famoso senza il suo permesso. Nonostante la grande voglia di spingere quella maniglia, la ragione le stava vietando in tutti i modi di fare una cosa del genere. Probabilmente se li avessero scoperti sarebbero passati in brutti guai. In più cosa sarebbe successo se Baek li avesse visti? Non poteva fare una brutta figura con il suo futuro marito.

«N-no...non possiamo» disse (T/n) con un leggero tono di titubanza. Abbassò lo sguardo sui suoi piedi e cominciò a giocherellare con il bordo della sua maglietta, stropicciandola tutta.

Il giovane dai capelli rossi le riservò uno sguardo stranito e piegò leggermente la testa di lato per poter osservare meglio la ragazza. Magari stava provando a capire il perché di tutta quell'insicurezza.

«Ma sì invece, nessuno ci dirà niente, te lo prometto» cercò di rassicurarla, facendole quella promessa che di sicuro sarebbe stata mantenuta. Con una mano si scostò i capelli rossicci da davanti agli occhi e se li trascinò dietro all'orecchio, per far sì che non si fossero più mossi, anche se prima o poi sarebbero tornati ad impedirgli la vista.

«E se Baekhyun fosse dentro? Che succederà? Finiremmo nei guai» rispose ancora più nervosa di prima. Non sapeva se quello che stavano per fare era giusto. Insomma, se si fosse fidata di Shin e nessuno li avesse scoperti, loro sarebbero stati dei semplici fan che volevano solo incontrare il loro idolo e ce l'avrebbero fatta senza "trasgredire" alcuna regola, ma, se al contrario, li avessero beccati, avrebbero passato di sicuro una bella giornata dietro le sbarre.

Shin all'affermazione di (T/n) si lasciò scappare una risatina. Nonostante la sua voce fosse dolce e davvero carina alle orecchie di lei, si guadagnò comunque un'occhiata omicida da parte sua.

«Non c'è, te l'assicuro. L'ho visto prima che usciva con Chanyeol» sostenne il rosso, per poi afferrare per il polso (T/n) con una mano, mentre con l'altra tirava in basso la maniglia di ferro che l'avrebbe condotti all'interno di quel luogo "speciale". Corse dentro per evitare che qualcuno li vedesse e si trascinò dietro anche la ragazza che non era riuscita nemmeno a muovere un muscolo.

Non realizzò subito quello che era successo, ci vollero circa dieci secondi prima di capire che ormai il dado era tratto. Di scatto, si liberò dalla presa di Shin e si voltò, dandogli le spalle. Chiuse gli occhi e cominciò a contare silenziosamente per provare a calmare tutto quel nervosismo che l'attanagliava.

Non poteva fingere di non aver paura, perché ne aveva, e pure tanta. La situazione le sembrò così surreale...
Shin, il ragazzo conosciuto su Instagram e che aveva incontrato per la prima volta non meno di un'ora prima, l'aveva condotta in quello spazio privato. Per un attimo pensò potesse trattarsi di un sasaeng, magari avrebbe voluto rubargli qualcosa per rivenderla nel dark web e poi le avrebbe dato la colpa. Per quanto ne sapeva, poteva essere chiunque.

Si maledisse mentalmente per averlo seguito, non avrebbe mai immaginato che l'avrebbe trascinata lì. Quelle cose accadevano solo nelle fanfiction, non nella vita reale.

«Non posso credere che tu mi abbia portato qui...» sussurrò la giovane mentre dava un'occhiata a tutto ciò che c'era lì intorno.

Più che camerino si trattava di un'ordinaria stanza dalle pareti bianche, non era nemmeno molto grande, lo spazio giusto per far sì che una persona come Baekhyun potesse cambiarsi una volta e non rientrarci mai più. Non c'era nulla di straordinario.

L'unica cosa che lo caratterizzava era il totale disordine che vi regnava. Era pieno di vestiti tirati in qua e in là alla rinfusa, alcuni erano persino caduti a terra. Molti prodotti per i capelli dalle confezioni sgargianti si trovavano sul divanetto che c'era in fondo al piccolo abitacolo e dei cosmetici, invece, si trovavano sopra la sedia pieghevole di legno che si trovava davanti alla grande specchiera.

«Allora (T/n), che mi dici di bello?» chiese Shin per aprire un discorso, cercando di sciogliere quel nodo di tensione che si era ricreato. Mai fatta cosa più sbagliata.

«Spero tu stia scherzando... - rispose stizzita - se ci beccano è la fine e tu pensi ad aprire una conversazione» lo guardò con sguardo di rimprovero e incrociò le braccia al petto come per enfatizzare il fatto che fosse davvero arrabbiata. In realtà, però, Shin si accorse perfettamente che sotto sotto era terrorizzata. Lo vide dalle maniche del suo maglioncino marrone, strette in una salda presa da (T/n).

«Andiamo! Sei nel camerino del tuo futuro marito, non puoi pensare a goderti l'attimo?»

Il rosso aveva dannatamente ragione, ma non poteva cedere, dopotutto era una cosa sbagliatissima ai suoi occhi. A lei non sarebbe piaciuto affatto che qualcuno fosse entrato in casa sua, o peggio nella sua camera piena di poster e di tutto ci che l'appassionava, quindi a rigor di logica, nemmeno a Baek sarebbe potuto piacere. Non poteva saperlo per certo, ma era una questione di principio. Non andava neppure al concerto, non aveva un pass ed era entrata di nascosto.

«Preferisco di no, mi sento una cattiva persona e lui non penso che apprezzerebbe...» si lamentò lei abbassando la testa per l'ennesima volta.

Shin velocemente si avvicinò a lei e le poggiò due dita sotto il mento per per poterle alzare il volto e guardarla dritta negli occhi. Il suo cuore riprese a palpitare così forte, che per un attimo ebbe paura che lui potesse udirne il rumore.

«Non è vero, al massimo dai la colpa a me, che te ne importa...» provò a rassicurarla ancora, però dall'altra parte non arrivò alcuna risposta, difatti lei si limitò a guardarlo negli occhi e sbuffare sommessamente.

«Ok, ok, sai cosa, se vuoi ti riporto fuori se ti senti così tanto a disagio, prima però, vorrei che mi ascoltassi un secondo. Ti assicuro che a Baekhyun non importa se stai qua dentro - disse cominciando a gesticolare - te lo prometto. Nessuno verrà mai a cercarci e nessuno ci incolperà di aver violato il suo spazio priv- » non fece in tempo a finire la frase che la porta del camerino venne spalancata improvvisamente, andando a sbattere contro la parete di cartongesso bianca.

Entrambi sussultarono e si voltarono di colpo. Alla soglia c'era il ragazzo che (T/n) aveva visto fuori. Aveva la stessa camicia e la stessa canottiera, ma l'unica differenza era che non aveva più la mascherina grigia ed il berretto. Per poco non le venne un colpo quando vide la sua faccia.

«Oh Kristo santo, non può andare peggio di così...» sussurrò lei fra sé e sé, realizzando che quello che era appena entrato era un Chanyeol con in volto un'espressione di totale confusione.

«Baekhyun...» disse il gigante dalle orecchie a sventola. I suoi occhi caddero sulla figura femminile lì presente, squadrandola da capo a piedi.

Shin si sbatté una mano in fronte con un forte schiocco e guardò in cagnesco Chanyeol, che da parte sua non capiva cosa stesse succedendo. Il rosso cominciò a gesticolare prepotentemente e intimando in modo silezioso a quello sgradito ospite di uscire immediatamente. Non disse una parola e sperò che avesse almeno un briciolo di buon senso da arrivarci da solo.

Non fu così purtroppo.

«Beh...io...ecco - sospirò e si arrese - quando hai fatto Baek vieni alle prove, stiamo per iniziare e manchi solo tu...» Chanyeol si poggiò dietro la nuca una mano, segno evidente che fosse in estremo disagio mente si chiudeva la porta di legno alle spalle.

(T/n) si portò le mani davanti alla bocca e sgranò gli occhi per guardare Shin, o come si sarebbe ipoteticamente chiamato il ragazzo di fronte a lei. In un secondo cominciarono a riaffiorare nella sua mente tutto ciò che si erano detto. "Il mio futuro marito", "Lui e Chanyeol stanno benissimo insieme", "Vorrei ritrovarlo nel mio letto", "chissà come ce l'avrà..."

Le sue guance si tinsero di rosso fuoco, tale che poteva fare concorrenza a un pomodoro, e si sentì quasi sull'orlo di una crisi. Le gambe ricominciarono a tremarle, proprio per il terrore, ma in quel momento non per essere stata beccata, ma per il possibile giudizio che magari lui si era potuto fare sulla sua persona.

«(T/n), tutto bene?» domandò lui non appena si accorse che ormai era passato un minuto intero e lei non aveva fatto altro che fissare la parete in completo stato di trance. Lei si voltò e gli concesse un'occhiata disperata.

«Cosa intendeva Chanyeol?» gli chiese di rimando, ignorando completamente ciò che lui aveva detto. Già si immaginava la risposta e per quello tremava, ma doveva esserne sicura al cento per cento.

Esitò prima di rispondere solo con un mugolio strozzato in gola, poi abbassò la testa per guardare verso il pavimento di mattonelle. Cominciò a spostare il piede avanti e indietro esattamente come un bambino che si sentiva in colpa.

«Se questo è uno scherzo, non mi piace affatto. Ti prego, dimmi la verità...» lo implorò.

Molto lentamente, se non in una maniera straziante, Shin alzò il capo e si sfilò la mascherina, rivelando il suo viso dai lineamenti orientali perfetti. Quasi (T/n) pensò di aver visto male. Credeva che colui che si trovasse davanti a lei fosse un miraggio. Era un ragazzo magnifico, dagli occhi a mandorla, su cui, solo in quel momento notò un filo di eyeliner che gli dava un poco di volume. Le sue labbra erano fini e di un rosa lucido che probabilmente era dato da una tinta brillante. Ma la cosa che più saltava all'occhio erano i suoi zigomi pronunciati.

Scosse la testa. Ancora non riusciva a crederci.

Il suo viso angelico era riconducibile soltanto ad una persona, che lei conosceva fin troppo bene. Tutto quello che era accaduto le sembrava irreale, pensò di trovarsi in un sogno.

Per tutto quel tempo aveva parlato con Byun Baekhyun. Shin non era mai esistito.

Il rosso si morse un labbro in attesa che lei potesse avere una reazione, ma tutto ciò che fece, fu limitarsi ad osservarlo. I suoi occhi bruciavano sulla sua pelle lattea e Baek si sentì a disagio.

In effetti tutti i problemi li aveva causati lui. Per quasi due anni aveva fatto credere ad una ragazza di essere in realtà un'altra persona, cosa doveva aspettarsi? Di certo non poteva saltare di gioia.

(T/n) però non si sentiva ferita, era quasi contenta. Per tutto quel tempo aveva avuto la fortuna di parlare con lui, il vero Baekhyun, e non quello che si vedeva ogni giorno in televisione nelle interviste oppure sul palco. Quello vero.

Entrambi avevano deciso di aprirsi reciprocamente, raccontandosi di tanto in tanto scene della propria vita, segreti e pensieri che ognuno di solito si teneva per sé.

«Scusami tanto...non avrei mai dovuto mentirti. All'inizio era nato tutto come un semplice gioco, ma poi abbiamo continuato a scriverci, giorno dopo giorno, e non mi sono più riuscito a fermare. Pensavo che dicendoti chi fossi già da subito tu non avresti creduto, oppure se lo avessi fatto, sarebbe stato rischioso per me e per gli altri - sospirò, facendo una breve pausa - non so nemmeno io perché ti abbia coinvolta...» disse, abbassando la testa.

Il rosso si sentiva terribilmente in colpa, non avrebbe mai voluto che lei stesse male a causa sua. A lui non piaceva quando la gente gli mentiva, perché a lei avrebbe dovuto piacere invece?

(T/n) si avvicinò quel poco di più a lui per permettergli di trovarsi a due palmi l'uno di fronte all'altra. In quel momento fu lei a tirargli su il viso per poterlo osservare bene.

«Non scusarti, non sono poi così arrabbiata. Solo confusa e imbarazzata, credo...» sussurrò lei mentre entrambi si guardavano intensamente negli occhi. Ci fu un gioco di sguardi profondo ed indescrivibile. Sorrisero.

«Cosa devo dire io? Ti ho scritto che ti vedo bene con Chanyeol» aggiunse sempre la ragazza, facendo spuntare sul meraviglioso viso di Baekhyun un accenno di sorriso.

«Con quelle frasi ci ho riso un mese e sapessi Chan quando glie l'ho raccontato. È caduto pure dal divano» rise definitivamente il rosso mentre nella sua mentre passavano le immagini di un Chanyeol tranquillo e in pace, fino a che non arrivò lui e farlo stramazzare dal troppo divertimento.

«Ah, bene. L'avresti pure detto agli altri?» fece la finta offesa (T/n), mentre lo colpiva in modo giocoso alla spalla.

«Sì! Era troppo divertente! Non potevo tenerlo per me» rispose lui scoppiando in una risata copiosa della quale ebbe anche difficoltà a fermarsi.

«Vuoi sapere sennò cosa non ho detto a nessuno?» aggiunse in seguito, avvicinandosi di poco all'orecchio di (T/n) per poterle sussurrare qualcosa.

Di colpo lei si fece rossa in volto e gli diede un leggero schiaffo sulla spalla. “Smettila! Dai! Non me lo ricordare!” si lamentò.

I due ragazzi rimasero per un bel po' a chiacchierare allegramente, proprio come se tutta quella brutta faccenda non fosse mai accaduta. (T/n) seduta scomposta, come al suo solito, sul divanetto mentre faceva leggere a Baekhyun, accanto a lei, dei meme sugli Exo.

«Ora che ci penso, tu non avevi delle prove da fare?» chiese di punto in bianco (T/n), mentre si alzava di scatto.

«Caspita è vero - rispose il rosso, dandosi uno schiaffo sulla fronte - vieni con me! Ho un'idea, ora assisti alle prove e poi ti prenoto uno dei posti dove c'è la miglior visuale. Devi assistere al concerto. E poi...» Baekhyun aveva cominciato a divagare quando fu interrotto da un cenno di mano da parte della ragazza.

«Ehi, ehi, frena. Grazie mille, ma non vorrei approfittarmi della tua gentilezza» spiegò.

«Ma dai, su. Accetta come gesto di scuse. Non ti va l'idea che il "tuo futuro marito" ti dia l'occasione che tanto aspettavi per questo concerto?» sorrise lui, mimando le virgolette nel pronunciare le parole "tuo futuro marito".

Lei divenne rossa in meno di due secondi. L'aveva detto veramente. Già si amavano. Si sarebbero sposati, ne era certa.

Baekhyun rise di gusto nel vederla imbarazzata, e lei gli diede un altro pugno sulla spalla.

«Stupido» sussurrò.

«Allora, vieni? Devo fare le prove io, quindi forza. Non fare l'offesa e vieni a vedermi»

Insieme si incamminarono verso il palco su cui erano già presenti tutti gli altri Exo. Solo lui mancava.

Baek fece sedere (T/n) su uno sgabello che si trovava vicino al palco. Di sicuro quelli erano i posti dei privilegiati, ma, in quel momento non importava, non c'era nessuno, quindi non vedeva alcun problema.

Appena il rosso salì sul palco le prove cominciarono dando ad (T/n) la possibilità di assistere ad un evento che difficilmente avrebbe dimenticato.

   
 
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