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Autore: Allen Glassred    23/04/2020    1 recensioni
Questa raccolta fa parte della serie " Soledad ", per tanto vi invito a leggere le storie madri per capirle meglio.
Ambientate nel 2035 o più avanti, descriveranno le morti dei tre padri ( Kazuma, Zwei ed Ace ) per mano degli eredi. Si parla di un futuro alternativo, in cui è il male a prevalere. Spero vorrete leggere e, se vi andrà, lasciarmi il vostro parere.
Genere: Angst, Hurt/Comfort, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Soledad '
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Kazuma & James
 
Pioggia

 
Sabrie, anno 2050 circa. 

Sono trascorsi circa sedici anni dalla morte di sua madre, eppure il Principe James non è mai riuscito a capire: chi l'ha uccisa? Chi ha potuto uccidere a sangue freddo la moglie di uno dei Tre Re, si chiede? O meglio, se lo chiedeva: in quel giorno piovoso, ironia della sorte, proprio come quando la madre morì, la verità gli è finalmente stata scelata: il suo padre adottivo Shinici gli ha confessato che lui non è il frutto di un amore clandestino tra lui e Candela: lui è uno dei legittimi eredi al trono in quanto figlio di Kazuma e Candela Baskerville. Il giovane Principe ha così deciso di affrontare suo padre: ci sono moltissime cose che gli deve spiegare. 

La pioggia battente bagna entrambi: il ragazzo osserva colui che ha i suoi stessi, identici occhi. La sua inconfondibile cicatrice sul viso, quel viso così inespressivo. " Ditemi che non è vero... ". Fa solamente il ragazzo per poi alterarsi nuovamente, incapace ormai di trattenere la collera. " Ditemelo!! ". Tuona senza tuttavia provocare la minima reazione da parte del Terzo Re. " Ditemi che non siete stato voi ad uccidere mia madre! Ditemelo! ". Trema per la collera il giovane ragazzo, una collera che tuttavia riesce a celare abbastanza bene. Suo padre lo osserva con sguardo freddo per poi riprendere parola. 

" No, non te lo dirò ". Fa solamente mentre, a quella frase, il corvino sgrana gli occhi sconcertato. " E' vero: io stesso feci uccidere tua madre. Si stava convertendo alla luce e, se fosse sopravvissuta, avrebbe sporcato anche te con le sue sciocche convinzioni. Quindi, te lo confermo: io ho fatto uccidere Candela, quella notte in cui lei ti affidò a quel sudicio umano ". Non mostra poentimento o rimorso, nulla: è totalmente freddo ed insensibile al dolore che naturalmente, James prova: suo padre fece assassinare sua madre! Quel padre che sperava, avrebbe potuto amarlo e che invece si è rivelato totalmente anaffettivo verso di lui così come verso il fratello maggiore. Già, Kannon. 

" Foste voi a provocare la morte di mio fratello, sedici anni fa: fu a causa vostra che lui decise di andare nel 2015 per cambiare il sè stesso passato: cercava disperatamente la vostra approvazione, ma a voi non è mai importato. No, perchè l'unica di cui vi importava era Faye! Giusto?! ". Tuona acido il minore degli eredi di Kazuma. A quella frase qualcosa sembra smuovere il gelido animo del maggiore dei figli di Allen: una brezza gelida, una luce azzurra passa qualche istante nel suo sguardo gelido: un oceano in tempesta che si scontra con un gemello negli occhi di James. 

" Non devi osare nominare chi non hai nemmeno conosciuto: tu non eri presente, non lo puoi sapere. Non puoi sapere cosa fece Kannon, non puoi sapere cosa fosse Faye per me ". Commenta, facendo apparire la sua lancia. Lo stesso fa James, stando in guardia e pronto a ricevere l'attacco di suo padre. 

" Io posso parlare finchè voglio: voi avete provocato la morte di entrambi i vostri figli con il vostro atteggiamento, e non contento, avete assassinato mia madre! Ma finisce qui! ". Detto ciò si lancia all'attacco impugnando la propria arma. Kazuma sogghigna un momento, quasi senza porre alcuna difesa: contrasta James usando solamente una minima parte del potere del ghiaccio, sicuramente non sufficiente a fermare il figlio. Ma di questo il moro non si rende conto: non si rende conto delle reali intenzioni di suo padre. Le loro lance entrano in contatto per qualche istante, poi il più giovane ce la fa: abbatte senza problemi le difese del Terzo Re, riuscendo a colpirlo. Seguono istanti di assoluto silenzio, la pioggia continua a cadere incessante mentre James sgrana gli occhi sconcertato: come mai suo padre non ha opposto resistenza? Si aspettava una strenuante battaglia, una difesa degna del Terzo Re di Sabrie, ma nulla di ciò è accaduto: semplicemente, si è fatto colpire dal figlio. 

" James ". Lo chiama solamente, mentre per istinto l'altro ritira la propria arma ed indietreggia. Suo padre lo guarda intensamente, così intensamente da fargli passare un brivido lungo tutto il corpo: sua madre è stata vendicata, allora perchè lui non è felice? E... un momento! Cos'è quel sorriso? 

" Voi! Si può sapere cosa c'è da ridere? Vi ho colpito mortalmente! ". Fa semplicemente il giovane principe. Kazuma non perde nemmeno per un momento quel sorriso, sorriso tipico di chi ha ottenuto ciò che voleva. 

" Si, lo sapevo: tu saresti stato il figlio che mi avrebbe ucciso. Avresti portato a termine ciò che tuo fratello ha fallito miseramente. Adesso so che sarai un erede degno di questo nome: un erede senza pietà ". Porta una mano alla ferita che, rapidamente, si sta spandendo in quanto procurata dall'arma di un altro Baskerville, per tanto non curabile. " Ci speravo ". Continua a ridere il bruno, mentre James scgrna gli occhi sconvolto: senza volerlo, ha fatto un favore a suo padre. Scuote il capo con enfasi mentre l'altro lo guarda ancora una volta, per poi svenire probabilmente per la perdita di sangue. Accanto a lui, la sua rosa bianca inizia rapidamente a perdere petali ed appassire. " Sono così... felice... ". Sogghigna un'ulrima volta Kazuma, come a voler schernire il figlio. O forse è realmente felice, forse desiderava davvero che fosse James ad ucciderlo. La rosa bianca perde gli ultimi petali, che volano via mentre, improvvisamente, il potere del ghiaccio passa all'erede: James Baskerville è ufficialmente uno degli eredi, ora. L'erede che ha dato la morte a suo padre e vendicato sua madre, ma che per questo, non pare essere per nulla felice. La pioggia gli bagna completamente abiti e capelli, il sangue a terra si mischia con essa.  

" Voi... ". Sibila, osservando colui che era suo padre con astio: è morto felice. E' morto sorridendo, anche in quella circostanza pensa, la sorte è stata beffarda. Voleva farlo soffrire, invece ha esaudito il suo desiderio. 
   
 
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