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Autore: dirkfelpy89    23/04/2020    1 recensioni
"Torno su EFP con questa storia ambientata temporalmente come un seguito della mia fic “Otto Piccoli Maghi” ma chiaramente questa fic si può leggere tranquillamente anche senza aver seguito l’altra"
Dopo la tragedia di Marlott's Island la vita nella comunità magica è tornata alla normalità. Almeno fino a quando non viene trovato morto il Presidente del Wizengamot inglese. Accanto al cadavere un messaggio "4o" Cosa significa? Perché questo crimine orrendo?
Seguite Harry Potter ed i suoi auror alla caccia di una nuova minaccia che rischia di compromettere il Mondo Magico inglese ed il suo Ministero.
Genere: Avventura, Suspence, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Potter, Hermione Granger, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da Epilogo alternativo
Capitoli:
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Cap 11, Caccia all’Uomo

27 Gennaio 2019

Ore 8

Philip osservò il grande specchio posato sopra il camino. Aveva 24 anni ed un tempo era davvero affascinante: Capelli biondi, penetranti occhi azzurri, un fisico asciutto e scattante e modi accattivanti. Aveva rotto diversi cuori ad Hogwarts.
Terminata la scuola aveva trovato diversi lavoretti non gratificanti e quel piccolo subdolo tarlo iniziava a scavare nella sua mente. Era un Dio, lui ed i suoi amici, erano semplici divinità. Il mondo non li capiva, erano orfani.
Poi venne quella zuffa con quei due rampolli maledetti. Litigarono, troppo vino elfico, gli insulti, le maledizioni, i loro corpi per terra.
La fuga dall’Inghilterra. Nessuno scoprì mai la verità, diavolo erano bravi. Erano Dei.
Adesso però il suo riflesso mostrava un uomo profondamente diverso. Del suo fascino, dei suoi modi falsamente cortesi era rimasto ben poco in quei capelli sporchi, in quelle profonde occhiaie ed in quella barba non fatta.

“Phil?” la voce roca di Joe riportò l’uomo alla realtà.
“Sei pronto, amico?” Philip strinse la mano sull’impugnatura della bacchetta “Oggi… oggi tutto finirà… questo mondo finirà. Il nostro… il nostro nuovo mondo invece prenderà vita”
Joe osservò Philip. Aveva uno sguardo strano, maniacale. Non l’aveva mai visto così.
“Tutto bene Phil?”
L’altro si voltò, puntando i suoi profondi occhi azzurri sull’amico, compagno di tante avventure “Mai stato meglio”

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Ore 9

Neville si sedette nel lungo tavolo riservato agli insegnanti in Sala Grande. In quanto VicePreside poteva sedere nel posto accanto al preside, proprio quello che voleva quella mattina.
Prese una tazza di porridge ed iniziò a mangiarla, lasciando vagare lo sguardo sulla scolaresca. Dieci minuti più tardi arrivò il preside. Rivolse un breve cenno di saluto a tutti e poi prese il suo posto sull’alto scranno dorato.

“Buongiorno Neville!”
“Buongiorno Filius. Ecco volevo parlarti già da qualche giorno ma non sono mai riuscito a trovarti in giro per il castello…” l’uomo fissò il Preside. Sembrava malato: grosse occhiaie stavano crescendo sotto i piccoli occhi piuttosto assenti.
“Oh sì… ultimamente non esco molto dal mio ufficio. L’età”
“Ecco… oramai sarà tardi ma non credo saggio lasciare che gli alunni vadano ad Hogsmeade stamattina” il preside non sembrò averlo ascoltato. Si prese un toast ed iniziò a tagliarlo con deliberata lentezza.
“Credi che non abbia pensato alla sicurezza dei ragazzi? Credi che sia un pazzo a permettere alla scolaresca di avere un momento di gioia e di pausa?” rispose infine, piuttosto duramente. Tutti i professori si voltarono verso il preside che mai si era rivolto così ad un collega.
“No… certo” borbottò Neville.

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“E quindi l’ho visto volare via a cavallo su una scopa dorata fino… fino al cielo più fitto!” la donna stava blaterando da ormai diversi minuti ma l’attenzione di Harry era sottozero.
Un’altra falsa pista.

“Grazie grazie, è stata molto… utile” borbottò quando la donna ebbe finito il suo sproloquio “Marlon accompagna la signora”
Da quando avevano scoperto dei contatti dei due orfani uccisi con Philip Block e Joe Swordson il dipartimento auror aveva concentrato le sue indagini su questi ultimi due. Pochi erano stati i passi in avanti, non si avevano traccia di quei due da più di quattro anni. Erano scomparsi, letteralmente svolatilizzati.

In un estremo tentativo avevano chiesto informazioni alla cittadinanza, tramite le pagine della Gazzetta del Profeta. Da quel momento una frotta di pazzi/mitomani/perdigiorno stava affollando i locali del ministero con informazioni assolutamente false o inutili per le indagini.

“C’è un’altra persona qui, signor Potter” la testa di Rose fece capolino “Sembra interessante”
Harry osservò l’orologio: erano le 9 e 30 ed aveva già sentito una decina di pazzoidi “Falla entrare”

Nell'ufficio entrò una donna piuttosto diversa dalle precedenti: era sulla cinquantina, lunghi capelli neri ben curati ed una veste magica piuttosto appariscente ma comunque adeguata. Non sembra una svitata, pensò Harry, indicandole la sedia davanti alla sua scrivania.

“Dunque, se è qui immagino che abbia informazione su” l’uomo prese dei fogli e mostrò alla donna le foto dei due ricercati “Philip Block e Joe Swordson”
“Che cosa hanno fatto?”
“Non possiamo entrare nel dettaglio. Però hanno a che vedere con i Quattro Orfani. Non sappiamo fino a che punto, però, per questo li stiamo cercando”

La donna annuì, sospirò e poi volse i suoi occhi nocciola su Harry “Non sapevo se venire qui, devo essere sincera, ma immagino che sia la cosa migliore. So dove si trovano queste due persone” sospirò ancora, incerta se continuare.
“Prego, ci dica tutto quello che sa” rispose Rose con un sorriso incoraggiante.
“Mia figlia… mia figlia Elizabeth è sempre stata piuttosto ribelle. Ecco se io dicevo bianco, per lei era nero. Se dicevo di studiare, prendeva apposta dei brutti voti. Non era cattiva era solo…”
“Un’adolescente” concluse Rose. La donna annuì sorridendo.

“Così è stato anche con i ragazzi. Si è messa con diversi cattivi ragazzi che, sapeva, non mi sarebbero mai piaciuto. Solo per farmi impazzire immagino. Uno di questi… fu Philip. Sembrava un così caro ragazzo ma.... ma ecco non lo era. Picchiò mia figlia” concluse con un piccolo singulto. Rose diede una piccola pacca sulla spalla della donna, offrendole un fazzolettino.
“E cosa successe?”
“Si lasciarono ovviamente. Purtroppo però i rapporti tra noi due si erano guastati ed a 17 anni, finita Hogwarts, andò a vivere per conto suo, in una piccola catapecchia fuori città. Era brutta ma era sua” Harry alzò leggermente le sopracciglia. Storia interessante ma non riusciva a capire dove stesse andando a parare. La donna si soffiò il naso e poi proseguì.

“Da quel momento i rapporti si sono un po’ rotti… ogni tanto vado a trovarla ma so… insomma” la donna smise di parlare e si asciugò le lacrime che erano riprese a cadere dai suoi occhi “Ogni anno, dopo Natale, la vado a trovare. E anche quest’anno sono andata da lei con un po’ di arrosto avanzato. Solo che non è stata lei ad aprire la porta”
“E’ stato Philip?” chiese Harry. La donna annuì.
“Che cosa ci faceva in casa di tua figlia?”
“No… non lo so. Non lo riconobbi all’inizio, ero sconvolta. Disse che era il nuovo fidanzato di mia figlia, che si era trasferito da lei. Poi uscì mia figlia e… sembrava diversa, quasi malata. Mi disse di non preoccuparmi, che era felice e mi chiusero la porta in faccia”
“Uno strano comportamento” sussurrò Rose. la donna annuì.

“Qualche giorno fa ho visto le foto di quei due sulla… sulla Gazzetta del Profeta. E solo allora ho riconosciuto il tizio biondo. Era Philip”
Harry si alzò, imitato da Rose e dalla donna. Harry porse la mano alla signora “Grazie, le sue informazioni ci saranno sicuramente utili. Dove si trova questa casa?”
“Silking Road, numero 10. Mi porti a casa la mia Elizabeth, per favore”

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Ore 10

La lunga fila di studenti si stava accalcando nella Sala d’Ingresso, pronti ad andare ad Hogsmeade. C’era una certa tensione nell'area, notò Neville.
“Ehi Nev, non vieni fuori con noi?” la vociona di Hagrid riscosse l’uomo dai suoi pensieri.
“Oh no Hagrid, ho un sacco di lavoro arretrato!”
“Ahaha più whisky incendiario per me allora!” il mezzogigante caracollò giù per gli ultimi scalini. Neville improvvisamente si riscosse “Ehi Hagrid!”
“Cosa?”
“Dai un’occhiata ai ragazzi là fuori” Hagrid osservò il collega intensamente poi annuì “Gli starò addietro come la fiamma di uno Schiopodo Sparacoda!”
“Eh, così forse è un po’ troppo” sorrise Neville, risalendo le scale.

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Ore 11

Rose, Arthur ed harry si materializzarono in Silking Road. Capirono subito cosa intendesse quella donna per “quartiere poco raccomandabile”
Le poche case che si affacciavano su quella stradina laterale erano ridotte piuttosto male con facciate scolorite e giardini inselvatichiti.

Il numero 10 non faceva eccezione: la facciata un tempo rosa adesso era di un clorore indefinibile, un paio di persiane pendevano dai cardini ed il giardino aveva erba alta fino alle caviglie. Rose ed Arthur estrassero le bacchette mentre Harry bussò alla porta. Niente.
“Alohomora” disse Arthur. Niente, Harry se l’era aspettato.

Prese il suo coltello magico, lo infilò nella serratura e, dopo qualche secondo, Clic era dentro.
Si ritrovarono in una grande stanza che doveva fungere da cucina/soggiorno. La situazione all’interno non era migliore: la carta da parati era strappata, il pavimento sporco e polveroso, il divano sfondato ed un odore di sudore misto a fumo che non migliorava la situazione.

“Elizabeth? Sei in casa?” Rose chiese ad alta voce. Harry si avvicinò ad una scrivania per analizzare alcune carte rimaste sopra mentre Arthur si avvicinò ad una porta socchiusa.
“Sarà la camera da letto” mormorò, puntando la bacchetta verso la porta. L’aprì lentamente poi entrò dentro la stanza.
Ne uscì subito dopo, bianco in volto.
“Cosa c’è?” chiese Rose.
“Ho trovato Elizabeth”

La ragazza giaceva sul letto, palesemente morta. Aveva addosso il pigiama, le braccia e le gambe legate. Tranne questi segni di violenza però sembrava aver avuto una morte non traumatica.
Rose toccò delicatamente il corpo.

“E’ ancora calda. Deve essere morta da poche ore”
“Quindi quei due si sono impossessati di questa casa” analizzò Arthur “Hanno imprigionato la povera ragazza e forse stamattina l’hanno uccisa. Ma i due orfani non sono qui”
“Chissà dove…”
“lo so io” rispose Harry, entrato nella stanza. Aveva un foglio in mano, sembrava una piantina stradale “Sono ad Hogsmeade”

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Ebbene sì. ci siamo, la parte finale, quella clou di questa fic è arrivata.
Ad Hogsmeade si decideranno le sorti della comunità magica! Spero questo cap vi sia piaciuto e se volete lasciate una recensione :)

  
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