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Autore: Giulia K Monroe    09/08/2009    12 recensioni
E se Harry Potter avesse avuto una sorella minore?
E se Sirius Black non fosse stato catturato e portato ad Azkaban?
Cosa sarebbe successo alla storia più amata di tutti i tempi? Scopritelo leggendo!
***
All'improvviso lo sguardo opaco, grigio metallo sporco, si accese. Luminoso e carico di rabbioso odio, si riversò su quello della ragazza, che trasalì spaventata.
Alexis fece per indietreggiare, ma lui non glielo permise: lasciata scivolare la mano da sotto le sue, le aveva artigliato le spalle con una presa tanto violenta da farla gemere per il dolore; l'aveva quindi trascinata contro l'armadio e l'aveva sbattuta furibondo contro lo specchio, facendole mancare il respiro.
«Perché non ti sei fidata di me?!» ruggì Draco e alzò il braccio con una mossa così repentina che lei, per un attimo, temette che stesse per colpirla; lui invece scaraventò il pugno al di sopra della sua spalla e il suo viso venne sfiorato solo dall'aria smossa: le nocche pallide avevano cozzato con lo specchio al quale era poggiata, incrinandolo.

[IN FASE DI REVISIONE]
Genere: Angst, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Famiglia Malfoy, Harry Potter, Nuovo personaggio, Sirius Black | Coppie: Harry/Ginny, Lucius/Narcissa, Ron/Hermione
Note: Movieverse, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
Capitoli:
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Salve a tutti!

E ancora una volta, incredibilmente, riesco a postare dopo solo una settimana!
W-O-W, sto riuscendo a mantenere fede al mio impegno, non vi sembra strano?XD
Ma un motivo a tutta questa velocità c’è –a parte che non ho molto da fare, evidentemente –EHM: e siete voi!
L’altra volta mi avete lasciato ben 7 recensioni!
Bhe, UAO *-*
Mi diverte moltissimo leggerle e poi rispondervi, e mi danno una carica incredibile per scrivere!

Quindi, se dovete rigraziare qualcuno per questi aggiornamenti veloci, bhe, ringraziate proprio voi stessi!
E vi ringrazio anch’io! Siete la mia inesauribile –speroXD- fonte di ispirazione!
Spero continuerete a seguirmi e farmi sapere numerosi che ne pensate!
Ne ho davvero bisogno!*____*

Passando a me – sto notando che questi spazi autore iniziali stanno diventando sempre di più quasi un diario personale xD Spero non vi dispiaccia se condivido le mie cose con voi, mi farebbe piacere che conosceste anche l’autrice –pazza e abbastanza scema XD- dietro la storia! (Sempre se qualcuno legge mai le mie presentazioni, cosa che a volte dubito un po’ O.O). Comunque, dicevo: in questa settimana, a dispetto di quel che sembra, sono stata abbastanza impegnata, soprattutto perché una delle mie migliori amiche parte e va un anno in America (ç_______ç mi mancherà tantissimo…Ho bisogno di tanto affetto in questo momento ragazze mie *sob e sigh*).
Però, son riuscita a finire il capitolo per tempo e inoltre, come promesso, è lungo come al solito! Ben 14 pagine word *si applaude da sola soddisfatta*
Vi giuro, ho scritto ovunque: in autobus, in macchina, mentre camminavo per strada! (c’è il mio fidato quadernino che chiede pietà ormaiXD)
E proprio l’ultima parte di questo capitolo, è stata scritta a casa della mia best, alle 4.30 del mattino, mentre ero sdraiata sul letto e lei e un’altra mia amica deliravano XD
Quindi, se vi sembra strano, è colpa dell’insonnia, la poca luce, la stanchezza e il delirioxD
Comunque, ovviamente, l’ho rivisto la mattina dopo e spero di essere riuscita a renderlo presentabile! Fatemi sapere XD
Oddio, questa presentazione sta diventando lunga e io ancora non ho finito di scrivere ciò che voglio…Qualcuno avrà mai la forza di arrivare a leggere fin qui?
Spero di sì, perché ora si passa al capitoloxD
E’ finalmente quello del tanto atteso ballo di Halloween, per cui: godetevelo!
E’ stato molto impegnativo e soprattutto pieno di emozioni che spero di essere riuscita a trasmettere nelle parole, e spero che leggendolo proverete esattamente ciò che voglio.

Fatemi sapere, son curiosa di vedere se son migliorata o meno!

Ancora un’ultima cosa, prima di lasciarvi:

Dedico questo capitolo a mia CuginaH (Minnieinlove qui su EFP).
Perché mi sostiene sempre.
Perché da quando legge la mia fic vuole sempre il seguito e mi assilla su msn dandomi la carica per scrivere.
Perché scrive delle storie stupende su Ron ed Hermione, che mi fanno amare questa coppia nonostante non mi piaccia normalmente.

E soprattutto, le dedico proprio questi due personaggi, che muovo e plasmo solo per lei!
Quindi, il Ron e l’Hermione della mia fic appartengono a mia cuginaH e a mia cuginaH soltanto!

Spero che la prima parte, dedicata solo a loro, ti piaccia!

Ti voglio bene Morena <3

E ora, finalmente, buona lettura!

Lasciatemi tanti commenti, mi raccomando!^-^

Un bacione enorme a tutti!

Ada Wong.

-SPAZIO PUBBLICITA’-

Non uccidetemi, vi prego XD
Volevo solo dirvi due cosucce ancora e poi giuro che sparisco e vi lascio al capitolo!
La prima è che il forum di cui vi parlavo il capitolo scorso è stato aperto, per cui vi lascio il link attraverso il quale potrete raggiungerlo!
Venite a farci un salto, mi farebbe davvero piacere!
Inoltre, ribadisco ancora, che ho bisogno di Staff o semplicemente di una mano, quindi tutti coloro che vorranno saranno i benvenuti e avranno i miei personali ringraziamenti!

www.crazylittleflowers.forumfree.net

La seconda cosa, invece, riguarda la mia prima traduzione!
E’ una Lucius/Narcissa, della bravissima Random Ravenclaw91!
Il link lo trovate nella mia pagina!
Se amate questa coppia, fateci un salto!^-^







~Un Particolare In Più~




























Hogwarts era sempre stata famosa per le sue splendide e magnifiche feste, sfarzose, eleganti.
Perfette.
Ma quella sera molti studenti, entrando in Sala Grande, avevano pensato che quell’anno Albus Silente e tutto il corpo insegnanti avevano dato davvero il meglio di loro.
La Sala era stata sgomberata dai quattro tavoli che erano stati sostituiti con dei banchetti addossati alle pareti, sui quali troneggiavano ogni sorta di leccornia, dolciumi, caramelle, pasticcini, bevande, biscotti…
Gli stendardi delle case erano scomparsi, lasciando la visuale al soffitto stregato, che mostrava una notte buia e nuvolosa, con una spettrale luna piena avvolta da una fitta nebbia rossiccia, che rendeva l’atmosfera tetra e inquietante.

Degna di Halloween.
Ogni tanto qualche fulmine improvviso squarciava il cielo incantato, illuminando a giorno la Sala che, in penombra, era appena rischiarata dalle deboli fiammelle tremanti che si affacciavano da occhi minacciosi e bocche mostruose intagliate su quelle zucche enormi che fluttuavano allegre.
C’erano davvero tutti alla festa: gli studenti delle quattro case si mescolavano tra loro, scambiandosi occhiate, battute e risate, e altri ancora continuavano ad entrare affollando la Sala Grande, che sembrava sempre e comunque enorme.
Erano tutti mascherati, persino Albus Silente e Minerva McGranitt indossavano delle graziose maschere che coprivano i loro visi, mentre osservavano soddisfatti il risultato del loro duro lavoro.
Erano anche riusciti ad ingaggiare una band: purtroppo le Sorelle Stravagarie e Celestina Warbeck erano già impegnate, ma avevano trovato un simpatico gruppo di scheletri ballerini, che ora erano sul palco e stavano accordando i loro strumenti, vestiti di smoking eleganti e cilindri.
Per quanto riguardava gli studenti, bhe, avevano dato fondo a tutta la loro fantasia: c’erano travestimenti di ogni tipo! Principi e principesse, lupi mannari e fantasmi, fate ed elfi, personaggi di fiabe e racconti –i più frequenti erano i personaggi di Beda il Bardo-, vampiri e troll e qualcuno si era persino vestito da Dissennatore.

Era tutto veramente fantastico.
Mancavano solo i fantasmi veri a girare tra gli studenti e ad infestare la Sala.
Ma Harry, Ron ed Hermione – che stavano varcando le soglie della Sala Grande proprio in quel momento – sapevano bene dove si trovavano tutti: alla festa di complemorte di Nick-Quasi-Senza-Testa. Dove, in effetti, avrebbero dovuto trovarsi anche loro.
- Non saremmo dovuti venire qui, Harry! Hai promesso a Nick che saremmo andati al suo cinquantesimo complemorte! –
Stava appunto ricordando Hermione, ma fu costretta a rimangiarsi le sue stesse parole, di fronte alla magnificienza e alla sfarzosità della festa, che la lasciò letteralmente senza fiato. Gli occhi dorati brillarono dietro la maschera rosa che indossava, mentre si fermava a contemplare il cielo stregato, le zucche fluttuanti e la miriade di colori che danzavano in pista.
Non aveva mai partecipato ad una festa più bella.
Ron ed Harry si scambiarono un’occhiata divertita.
-Dicevi Herm?-
La canzonò Ron, dandole una leggera gomitata ad un braccio.
E, quando quegli occhi caldi si voltarono ad osservarlo, ancora dolcemente meravigliati, il ragazzo non potè impedirsi di balbettare qualcosa di poco comprensibile, mentre arrossiva evidentemente in zona orecchie.
Hermione era bellissima, quella sera. Era questo che pensava, mentre si perdeva in quelle pozze dorate, che ora lo stavano osservando un po’ confuse.
Era vestita da ballerina, con un tutù rosa confetto che le fasciava perfettamente il corpo, aprendosi in una gonna pomposa e velata. I capelli erano stati raccolti in uno chignon e solo alcuni ricci le ricadevano davanti al viso, sfiorando la maschera che nascondeva parte del volto, ma non quegli occhi splendidi, in grado di scaldargli il petto.
E lui, travestito da grosso e tonto Troll, sfigurava così tanto accanto a lei.

Non sarebbe mai stato alla sua altezza.
- Ron? Ron, ti senti bene?-
Gli domandò all’improvviso, riscuotendolo dai suoi pensieri.
Lui la guardò vacuo, con espressione persa.
- Non sarà mai mia…-
Bofonchiò trasognato, mettendo il broncio e poi, ignorandola, si diresse verso il buffet, con passo strascicato e spalle basse.
Hermione lo guardò sconcertata, il viso piegato su di un lato e lo sguardo che seguiva la sua figura che si allontanava.
- Ma che gli è preso così all’improvviso?-
Corrugò le sopracciglia fine dietro la maschera, e osservò Harry che, nel suo inquietante travestimento da zombie, stava facendo spallucce.
-Sarà stata solo la fame: su raggiungiamolo!-
Esclamò, prendola sotto braccio.
-Ok, ok! Ma stiamo giusto un po’, eh! Dobbiamo andare alla festa di Nick! Hai promesso Harry!-
Ricordò ancora, ripresasi dallo stupore iniziale.
Harry la guardò e annuì con un sorrisone, trascinandola al banchetto accanto a Ron che, ripresosi a sua volta, si stava già ingozzando di qualsiasi cosa trovasse nei piatti davanti ai suoi occhi.
Hermione lo guardò di sottecchi e sospirò, senza toccare cibo.
Le si era chiuso lo stomaco.

“Non mi vede neanche…”
E pensare che si era fatta bella solo per lui!
Stupido, stupido Ron!

Neanche Harry toccava cibo: in verità non aveva poi così molta fame. Il trucco da zombie gli permetteva di coprire le ferite dello scontro con Malfoy di quel pomeriggio, ma non le cancellava dalla sua mente.
Né lui, né le sue parole.
Né tanto meno cancellava Alexandra Black.
Non era arrabbiato con lei. O meglio, non lo era ancora.
Aveva solo bisogno di capire.
Se lei era veramente chi Draco Malfoy sosteneva che fosse, allora forse avrebbe potuto rivelarle dove si trovava sua sorella.
Aveva bisogno di quante più informazioni possibili e avrebbe fatto qualsiasi cosa per estorcergliele.

Qualsiasi cosa.
Prese un bicchiere di succo di zucca e setacciò la Sala con lo sguardo, alla ricerca di una figura minuta e dai capelli neri. Ma c’era davvero troppa gente, non sarebbe mai riuscito a trovarla così!
Vampiri Mascherati” aveva detto Malfoy quella mattina.
Ma certo! Alexandra sarebbe stata sicuramente in sua compagnia. Se trovava quella serpe maledetta, trovava anche lei.
Lasciò il bicchiere sul tavolo e, con una scusa veloce, si congedò da Ron ed Hermione, immergendosi nella folla e sparendo dalla loro vista.
-Ma dove va tanto di fretta?-
Domandò esasperata la ragazza, lasciandosi cadere su di una sedia. Ron alzò lo sguardo dal piatto di cibo che stava trangugitando e fece spallucce.
- Nompn lo sho…!-
Biascicò, come sempre con la bocca piena. Lei gli lanciò un’occhiataccia da sotto la maschera e lui ingoiò il pasticcio di mele che stava mangiando, prima di sorriderle sornione. Poi le si avvicinò e si sedette sulla sedia accanto alla sua.
-Sarà andato a divertirsi, non essere in pensiero per lui, Herm!-
La rassicurò Ron, lasciandole un buffetto sulla spalla.
-Sì, lo so! Ma ti ricordo che dobbiamo andare alla festa di Nick! Harry ha promesso! P-r-o-m-e-s-s-o!-
Ribadì per la centesima volta e il rosso alzò lo sguardo al cielo, esasperato, allargando le braccia in un gesto casuale.
-Eddai Hermione! Lascialo divertire per una sera! Dovresti provarci anche tu! Sciogliti un po’!-
Le disse, facendo qualche goffo passo di ballo da seduto, che la fece ridacchiare.
Alzò lo sguardo al cielo e scosse la testa, divertita.
-E ok…Ma solo un po’!-
Ribadì severa, voltandosi a guardarlo e lui le fece un sorrisone.
Si guardarono per qualche istante, fissi in quegli occhi che entrambi ritenevano bellissimi e così profondi che avrebbero potuto perdercisi per ore intere.

Il problema è che ancora non lo sapevano.
Improvvisamente qualcuno alle loro spalle tossicchiò divertito, costringendoli a voltare lo sguardo.
- Hai visto Fred?-
-Certo George! Non sono carini insieme?-
-Decisamente sì!-
I gemelli Weasley si avvicinarono sornioni a Ron ed Hermione, con due sorrisetti maliziosi, mentre quei due arrossivano in modo evidente.
-Andate al diavolo…-
Borbottò Ron, che era diventato di un delizioso cremisi in zona orecchie.
-Buonasera Fred, George!-
Li salutò più educata Hermione, ma l’occhiataccia imbarazzata che lanciò al loro indirizzo fu molto più che eloquente.
I gemelli, vestiti da due famosi personaggi delle fiabe di Beda Il Bardo, che Hermione non conosceva, ridacchiarono divertiti, poi si accostarono al fratello minore e gli diedero una pacca sulla spalla.
-E bravo Ronald!-
-Finalmente ti sei dichiarato ad Hermione!-
-Lo sapevamo!-
-Lo abbiamo detto fin dall’inizio!-
-A quando le nozze?-
Se avesse potuto, Ron li avrebbe schiantati subito. Ma perché si divertivano sempre a metterlo in imbarazzo e a prenderlo in giro?
-Io non mi sono dichiarato proprio a nessuno! A me Hermione non piace! Lei è solo un’amica! Un’amica, chiaro?-
Sbottò, rosso di rabbia e di vergogna e lanciò un’occhiata di supplica ad Hermione, il cui sguardo, dietro la maschera, era diventato improvvisamente cupo, quasi triste.
-Sì, come no!-
Lo rimbeccò George.
-Staremo a vedere!-
Ridacchiò Fred, e poi si allontanarono insieme, esclamando qualcosa su una scommessa da fare.
Ron si lasciò cadere di nuovo sulla sedia, con uno sbuffo sonoro e infastidito.
Poi guardò Hermione, che ora stringeva le mani in due pugni sulle ginocchia e aveva lo sguardo basso.
Probabilmente l’avevano messa in imbarazzo, quei due idioti dei suoi fratelli!
Ma certo! Come si poteva pretendere che a lei sarebbe mai potuto piacere un tipo come lui?
La guardò di sottecchi, un po’ imbronciato.
-Scusali Herm: lo sai come sono fatti, parlano a vanvera!-
Borbottò nervoso, lanciandole qualche occhiata.
Lei sospirò e sorrise mesta, scuotendo la testa.
-Non preoccuparti: è tutto okay.-
Poi abbassò di nuovo il capo, gli angoli delle labbra inspiegabilmente rivolti verso il basso.
Sentiva lo sguardo gonfiarlesi di lacrime, ma si sforzava di tenerlo basso, per non scoppiare a piangere come una bambina. Eppure sentiva il cuore stringersi in una morsa dolorosa, scaldandole con violenza il petto.
Lei sapeva benissimo che per Ron non era altro anche un’amica, eppure non riusciva ad ingoiare quel brutto nodo che le chiudeva la gola da quando lo aveva sentito dire quelle parole.
Rimasero entrambi in silenzio per qualche minuto, mentre il chiasso della festa li avvolgeva. Ma nessuno dei due lo sentiva veramente, troppo assorti nei propri pensieri. Ron, ancora a disagio, si guardava intorno con aria non curante, lanciandole qualche occhiata di sottecchi di tanto in tanto.
Era diventata improvvisamente triste e silenziosa, come se qualcuno le avesse detto di nuovo qualcosa di spiacevole, come quando quell’idiota montato di Malfoy aveva osato chiamarla ‘Sporca Mezzosangue’.
Solo che questa volta non riusciva a capire da dove venisse il suo improvviso malumore, e quindi non sapeva proprio che fare.
Tentò due approcci molto goffi, ma incespicò nella sua stessa lingua, non riuscendo neanche a catturare la sua attenzione.
Alla fine, dopo l’ennesimo sospiro da parte della ragazza, prese coraggio.

Non ce la faceva a vederla così!
Respirò a fondo, si gonfiò il petto e…
-H-HERMIONETIVADIBALLARECONME?-
Le urlò quasi, con foga, buttando insieme tutta l’aria e sputando anche un po’. Ma, contemporaneamente il rimbombo di un tuono incantato coprì la sua voce, ed Hermione si voltò a guardarlo, rimasta alla prima parte della frase.
Corrugò la fronte, piegando il viso su di un lato.
-Cosa? Come dici, Ron? Non ho sentito.-
Gli rispose, indicando con un cenno del capo il soffitto. Un fulmino li illuminò a giorno, e lui potè notare che i suoi occhi dorati rilucevano, quasi di una strana speranza.
Si passò una mano tra i capelli, scompigliandoli, e arrossì di nuovo in zona guance.
-Ehm…mi chiedevo…se…vol…evi..b…lla…e…co…n…me…-
Farfugliò confusamente, senza guardarla in viso.
Hermione si avvicinò di più con l’orecchio, per poterlo sentire.
-Come dici, Ron? Non ti sento!-
Ripetè e il ragazzo sbuffò, in evidente difficoltà.
-OH MISERIACCIA! TI HO CHIESTO SE VUOI BALLARE CON ME, E CHE CAVOLO!-
Urlò, ma in quel momento la band aveva appena finito di suonare il suo primo pezzo, e il silenzio regnava sovrano.
Ovviamente, tutti avevano sentito.
Si voltarono a guardare la coppietta, Ron in piedi, che ansimava affaticato ed Hermione che lo guardava dal basso, sorpresa, con gli occhi spalancati e le guance deliziosamente arrossate.
Ron si girò e, quando vide tutti gli occhi puntati su di loro, arrossì violentemente, tanto che tra i capelli e il viso non si notava più la differenza.
Qualcuno tra la folla fischiò. Ron avrebbe giurato che si trattava di Fred e George.
-Viva la delicatezza Ronald!-
Urlarono infatti i gemelli, ma poi cominciarono a far circolare gli studenti che, divertiti, tornavano a ballare sulle note della musica che la band aveva ripreso a suonare.
Ron si passò una mano sul viso, rosso di vergogna, e si lasciò cadere pesantemente sulla sedia.
-Oh miseriaccia…-
Borbottò, senza avere il coraggio di guardare Hermione in viso. Era sicuro che era in imbarazzo come non mai: ma quanto poteva essere stupido???
Si maledisse mille e mille altre volte ancora, finchè una risata non lo interruppe.
Era bella, candida e divertita, un po’ imbarazzata, ma comunque dolcissima.
Era la risata di Hermione, l’avrebbe riconosciuta tra mille.
Alzò lo sguardo, impacciato, e la vide sorridere, ancora rossa per via dell’imbarazzo.
Ma i suoi occhi erano raggianti, e risplendevano di nuovo.
-Sei unico Ron…!-
Esclamò, scuotendo la testa e poi si alzò, porgendogli un braccio.
Lui la guardò dal basso, confuso e ancora imbarazzato.
-Che c’è? Non vuoi più ballare?-
Lo sguardo dorato si spense di nuovo, perdendo un po’ della brillantezza acquistata, e il braccio si abbassò, lento.
Ron la osservò e poi si alzò velocemente, inciampando nelle sue stesse scarpe e rischiando di finirle addosso.
Poi senza aggiungere altro – limitandosi a borbottare qualcosa di poco compresibile – la prese per mano e la trascinò sulla pista da ballo, dove, imbarazzatissimi e goffissimi, cominciarono a ballare.

Harry, che aveva assistito a tutta la scena, ridacchiava divertito, mentre li osservava ballare, Ron che ogni tanto pestava involontariamente i piedi di Hermione; ed Hermione che sorrideva rassicurante alle scuse sommesse del rosso.
Li lasciò alla loro privacy, mentre si immergeva di nuovo nella folla, alla ricerca del biondo bastardo e della Black.
Ogni tanto qualcuno lo fermava e gli parlava un po’. Dopo neanche un minuto, Harry inventava una scusa e si congedava.

Sua sorella prima di tutto.
Si muoveva abile tra le persone, aprendosi varchi impossibili e superando ostacoli apparentemente invalicabili e inseminabili come le gemelle Patil, che puntualmente rispuntavano fuori cinque minuti dopo che le aveva congedate, facendogli saltare quasi i nervi.
Dopo una buona mezz’ora che girava tra quei vortici di danza e vestiti – cavolo, non ricordava che la Sala Grande fosse tanto…Grande!- riuscì finalmente a scorgere una testa platinata accompagnata da una figura più minuta e mora.
Con ultimo sforzo e un’ultima sudata, riuscì a raggiungere Malfoy e la sua banda.
Erano appartati in un angolo della Sala, come se mischiarsi con tutti gli altri fosse una cosa troppo poco nobile per dei purosangue come loro Serpeverde.
C’erano Theodore Nott che stava appartato con una biondina e se la stava letteralmente mangiando con un bacio – Dio, che andassero a fare le loro sporche cosine da qualche altra parte! Si ritrovò a pensare Harry, disgustato. Ad un’occhiata più attenta, potè notare che la ragazza in compagnia di Nott era Diamond, la migliore amica di Alexandra.
Però, si dava da fare la piccoletta.
Su un divano accanto al loro c’era un’altra coppia: una ragazza con una lunga e fiammeggiante massa di boccoli era seduta sulle ginocchia di un altro compagno, che Harry riconobbe con Montague, cacciatore della squadra di Quidditch di Serpeverde.
Su di un divano molto più ampio invece, c’era Blaise Zabini, circondato da una serie di ragazzine che sospiravano adoranti ad ogni suo piccolo movimento e che pendevano letteralmente dalle sue labbra per ogni minima parola pronunciata. Sembrava un po’ ansioso però, e continuava a lanciare occhiate insistente all’ingresso della Sala Grande, quasi aspettasse qualcuno.
E poi, in piedi, con l’aria un po’ scocciata – e le labbra gonfie, notò soddisfatto il Grifondoro- c’era Draco Malfoy, che probabilmente era stato costretto dalla piccola Black a fare un giro di danza.
No, aspettate: ma quella al fianco di Malfoy non era Alexandra!
Era quella vipera di Pansy Parkinson, che si avvinghiava al braccio del compagno con avidità e fierezza, quasi volesse mostrare che il ragazzo era suo e di nessun’altra.

E Alexandra dov’era?

Un fulmine squarciò il cielo stregato e illuminò a giorno la sala, dirigendosi esattamente all’entrata ed illuminando una figura che, dopo essersi affacciata timidamente da uno stipite della grande porta, stava per entrare, proprio nel momento in cui la musica cessava.
Era incredibile il tempismo che avevano quegli scheletri nel terminare una canzone!
Tutti si voltarono a guardare la misteriosa figura appena entrata.
E tutti, dal primo all’ultimo, non poterono fare a meno di ammirarla ed essere colpiti da una tale visione.
Era una figura minuta ed elegantissima, fasciata da un vestito argenteo, intarsiato da roselline dello stesso colore, così luminoso che sembrava risplendere di luce propria.
Il corsetto aderiva perfettamente a quel busto dalle forme gentili, un po’ rotonde e ancora infantili, e le maniche le ricadevano perfettamente sulle spalle, appena arricciate, quasi a voler creare un qualche richiamo a delle splendide rose. La gonna lunga scendeva morbida lungo le gambe, che snelle e graziose, erano lasciate in vista dai due profondi spacchi laterali, che le scoprivano fino a metà della coscia. Ai piedi indossava due eleganti decoultè con il cinturino, di un bianco candido e con qualche centimetro di tacco a spillo. E poi, come ultima cosa, ma di certo non meno importante né meno incantevole, aveva due splendide ali argentate, che le spuntavano fuori dalla schiena e scendevano morbide a sfiorarle le braccia e le gambe, con eleganza, seguendola in ogni suo movimento.

Un piccolo e grazioso angelo sceso in terra.
Era questo che pensava la maggior parte delle persone, che continuavano a fissarla, increduli e meravigliati, mentre lei, con passo lento e timido, avanzava con il capo chino, troppo imbarazzata per preoccuparsi di tenere un portamento elegante e dignitoso.
Ma non ne aveva bisogno: il suo splendido vestito parlava per lei.
Nessuno riusciva tuttavia a riconoscerla, perché il viso – lasciato scoperto dai capelli, acconciati elegantemente, che si raccoglievano in un fermaglio argenteo sulla nuca – era coperto fin sopra il nasino da una splendida maschera, dietro la quale facevano capolineo due sorprendenti occhi smeraldini, più luccicanti della pietruzza vera che la maschera aveva incastonata sulla fronte.
Ed eccoli di nuovo: tutti i bisbigli concitati intorno a lei; chi la guardava affascinato; chi la guardava invidiosa; chi le rivolgeva sorrisi seducenti; e chi la guardava con disprezzo.
La band degli scheletri, rimasta meravigliata anch’essa, riprese a suonare, riattirando l’attenzione degli studenti che, di malavoglia trascinati dalle proprie compagne, ripresero a ballare, lasciando perdere il piccolo angelo che era appena entrato e che, ora, si guardava intorno un po’ sperduta e infinitamente imbarazzata.
Solo due persone nella Sala erano riusciti a riconoscerla subito: Harry Potter, che aveva notato immediatamente quello sguardo così simile al suo, che aveva cercato di intercettare per tutta la serata; e Blaise Zabini, che si era appena alzato, lasciando le sue molteplici accompagnatrici da sole – e meritandosi per questo un coretto di delusione – e che ora si stava dirigendo con passo sicuro verso la nuova arrivata.
Una mano ferma e gelida gli si posò però sulla spalla, fermandolo.
-Chi è?-
Mormorò Draco, lanciandole un’occhiata penetrante.
Blaise si voltò a guardarlo, con un sopracciglio alzato e un sorrisino compiaciuto sulle labbra. Alzò entrambe le sopracciglia, in un’espressione tetralmente sorpresa.
-Ma come Draco, tu mi chiedi chi…?-
Gli si fece vicino, fino a che non potè sussurrargli nell’orecchio.
-Non riconosci neanche più ciò che sostieni ti appartenga?-
Sibilò cattivo, con tono così basso che solo lui avrebbe potuto sentirlo, e poi, dopo avergli scoccato una gelida occhiata più che eloquente, scivolò via, diretto verso la ragazza angelo.
La presa attorno al calice in vetro si fece così violenta, che si frantumò in mille pezzi e piccole schegge di vetro trafissero quella mano già duramente maltrattata.
-Draco! Guarda cos’hai combinato! Accidenti!-
Lo rimproverò Pansy, prendendo un tovaglioso e cominciando a medicargli le nuove ferite.
Ma lui non la stava neanche a sentire, lo sguardo argenteo, gelido e ribollente d’ira, era fisso sull’angelo, che ora sapeva essere la sua piccola Alexandra Black.

Harry aveva cercato di raggiungerla, ma Blaise aveva fatto prima e, presala a braccetto, l’aveva trascinata via, lontano dallo sguardo del mago, che ora si ritrovava a maledire tutti i maghi e le streghe esistiti perché l’aveva persa di nuovo.

Alexis si lasciò docilmente condurre fino al centro della pista da ballo, cercando di ignorare tutte le occhiate che ancora le lanciavano i presenti. Poi Blaise si fermò e si voltò a guardarla con un sorriso rassicurante. Le lasciò andare il braccio e la prese per mano, facendola esibire in una lenta piroetta. Poi si chinò, e le sfiorò appena il dorso della mano, con le labbra.
- Permettete questo ballo, Milady?-
La ragazza sorrise, ancora deliziosamente rossa in viso, e poi si esibì un elegante inchino, prendendo un lembo della sua gonna.
- Ma certo, Monsieur!-
Blaise si aprì in un sorriso luminoso e la guidò in un’altra piroetta, per poi avvicinarsela e farle mettere le mani sulle proprie spalle, mentre lui le cingeva dolcemente la vita. Alexis si morse il labbro inferiore, un po’ imbarazzata, e poi incrociò le mani dietro il collo del bel moro.

E cominciarono a danzare lentamente.
- Sei bellissima.-
Le sussurrò e lei gli regalò un altro sorriso luminoso.
Sì, esatto, così: Blaise Zabini voleva vederla sorridere e basta! Era stufo di vederla sempre imbonciata con le lacrime agli occhi per colpa di quell’idiota di Draco!
- Grazie…E’ tutto merito tuo.-
Gli rispose, facendo un cenno al vestito e scuotendo le ali dietro la schiena.
-Sì, hai ragione: è tutto merito mio!-
Appurò, atteggiandosi a superiore, e poi ridacchiò, facendole fare un’altra piroetta, prima di riprenderla per la vita.
-No, non è vero…Non è l’abito che ti rende così speciale, Alex. Sei tu e nient’altro!-
Le rivelò con affetto e lei ridacchiò, poggiandosi sulla sua spalla, socchiudendo gli occhi e lasciandosi guidare in quel lento pieno di tenerezza, di dolcezza.

Di semplice affetto.
Poi, però, fu costretta a riapirli, quando un varco nella folla gli fece notare Lui.
Draco Malfoy era in piedi, vicino ad un gruppetto di ragazzi seduti su dei divani, intenti a baciarsi e fare chissà quale altra cosa. Alexis riconobbe anche Diamond, sdraiata sul divano che si lasciava spolpare da Nott. Bhe, per lo meno stavolta sembrava durare.
Tornò a concentrarsi sulla figura del biondino, senza riuscire ad evitarlo in alcun modo, come se lui fosse la calamita che attraeva il suo sguardo, incontrollabile.

Era bellissimo ed estremamente elegante.
Più del solito, si intende.
I capelli erano tirati indietro da una mano di gel, e solo alcuni ciuffi ribelli gli sfuggivano, lambendone il viso più pallido del solito, dai lineamenti affilati e taglienti.
Gli occhi avevano una strana sfumatura – un po’ annoiata forse, si ritrovò a pensare la Potter, con un moto di affetto – ma risplendevano comunque gelidi e argentei, come stelle brillanti in una notte scura, caratterizzati dalla loro consistenza di specchi.
Le labbra gonfie e arrossate, sul quale figurava un bel taglio verticale e profondo – un bel ricordo lasciatogli dal fratello – non ne sfiguravano la bellezza, ma riuscivano a renderlo così maledettamente affascinante.

E sexy.
E la camicia bianca che aderiva perfettamente al suo corpo, mettendone in risalto i fasci di muscoli scattanti da giocare di Quidditch, e i pantaloni neri e lucidi, che ne fasciavano le lunghe gambe, lo rendevano la visione più bella che avesse mai potuto ammirare.
Rimase a guardarlo, con il batticuore, fino a che Lui non alzò lo sguardo sul suo, e la osservò per qualche secondo, prima di incenerirla con odio.

Il cuore di Alexis mancò un colpo.
Gli occhi argentei scesero ad osservare qualcosa al suo fianco, e la moretta, scioccamente, lo seguì.
E quel che vide le fermò di nuovo il cuore.
Attaccata al suo braccio, come un piovra appiccicosa, c’era lei.
Pansy Parkinson.
Tutta sorrisi maliziosi e fossette sulle guance, ‘coperta’ da un vestitino rosso, striminzito, che le aderiva così tanto a quel corpo mozzafiato, da sembrare quasi una seconda pelle. Le copriva a malapena il fondoschiena e lasciava scoperto gran parte del florido decoultè, che premeva spudoratamente contro il braccio del biondino. A completare la sua figura, degli stivalazzi in pelle, con un tacco vertiginoso, rossi, che le coprivano fin sopra il ginocchio, e un paio di piccole corna che spuntavano dal caschetto corvino.
La vide ridacchiare frivola, prima di passargli un dito sul petto, lasciato scoperto dai primi bottoni della camicia sbottonati, e poi scendendo languidamente fino agli addominali.
E ancora risolini idioti.
Alexis deglutì a fatica, senza riuscire a staccare lo sguardo.
Poi Draco si piegò e le sussurrò qualcosa nell’orecchio. Allora lei si voltò e intercettò lo sguardo verde di Alexandra, che li scrutava da dietro la maschera.
E le sorrise.
Non un sorriso normale.
Non era bello.
Non era dolce.
Non era fine.
Era quanto di più cattivo avesse mai potuto vedere sul viso di una ragazza.
Cattivo, subdolo e meschino.
Le si allargava da un’orecchio all’altro, mentre gli occhi le scivolavano addosso, neri come dorsi di piccoli scarafaggi, soddisfatti.
Si appiccicò su Draco, quasi a volerle far capire che era come le aveva detto in quella fredda mattinata di inizio ottobre: Draco era suo, e di nessun’altra.
E anche se giocava un po’ con qualche nuova ragazzina, alla fine tornava da lei.

Sempre.
Alexis sentì un nodo attorcigliarle la gola, e il suo cuore diede uno spasmo decisamente più forte quando Lui le cinse la vita, e l’attirò a se, con prepotenza e possessione, prima di trascinarla sulla pista, dove cominciarono a ballare, in modo spudoratamente osceno. Specialmente lei, che approfittava di ogni buona occasione per strusciarglisi addosso.
Le mani della piccola Black si strinsero sulla camiciola di Blaise, stroppicciandola, mentre si tratteneva dal piangere ancora.
-…ndra…Alexandra…?-
Riuscì a distogliere lo sguardo solo quando sentì la voce di Zabini chiamarla e riuscire a catturare la sua attenzione dopo svariati tentativi.
Lo sguardo smeraldino, lucido e angosciato, si specchiò in quello di zaffiro, che la osservava preoccupato.
Rimasero ad guardarsi per qualche minuto.
-Andrà tutto bene, Alex…Vedrai…-
Le sussurrò rassicurante, e lei annuì, per poi nascondere il suo viso sulla spalla di Blaise e continuare a lasciarsi condurre da quella danza.
Non avrebbe saputo definire per quanto tempo rimasero così, semplicemente a ballare, ma era sicura che fu per più di una canzone. Poi, Blaise si fermò e lei fu costretta a riaprire gli occhi. Un ragazzo aveva appena poggiato una mano sulla spalla del moro e gli aveva sorriso amichevolmente.
-Mi concedi la tua dama per un ballo?-
Gli domandò, ammicando in direzione di Alexis, che arrossì.
Blaise lo squadrò da capo a piedi, studiandolo con un sopracciglio alzato, poi si voltò ad osservare la moretta, in una muta domanda e in cerca di un’approvazione nel suo sguardo. Lei sorrise e annuì, e Blaise le posò un’ultimo bacio a fior di labbra sul dorso della mano, prima di lasciarla al giovane e scomparire nella folla, soddisfatto.
Il ragazzo che aveva preso la sua mano era carino, ma niente di eccezionale, e aveva un sorriso accattivante e bianchissimo. Era vestito da pirata, con un trucco pesante intorno agli occhi, capelli lunghi che gli ricadevano sulle spalle, di un castano scuro, e un grosso cappello. Le fece un’inchino e poi, dopo averla guidata in un’elegante piroetta, se la portò addosso, stringendola e cominciando a danzare.
-Piacere di conoscerti, sono Terry Steeval, Corvonero.-
Le sussurrò all’orecchio. Lei sorrise imbarazzata, senza saper bene cosa dire. Stava per rispondere, quando qualcun altro interruppe la loro danza, chiedendo un ballo con il piccolo angelo argentato. Steeval l’abbandonò di malavoglia, e lei si lasciò condurre in un’altra piroetta, e giù a danzare di nuovo.
Continuò così per ben cinque canzoni, alternandosi da un ragazzo all’altro. Da un ballo all’altro. Dopo Terry Steeval c’erano stati Zacharias Smith, Ernie MacMillan, Roger Davies, Cormac McLaggen e persino i gemelli Weasley, che l’avevano trattenuta in un ballo a tre, in cui si era divertita davvero.
Poi, l’ultima ‘conquista’ era stato un certo Oliver Baston – portiere del Grifondoro, non ricordava male – quando fu interrotta per l’ennesima volta.
Ormai abituata a passare da un paio di braccia ad altre, sospirò e si isibì in un inchino, per congedare il suo ultimo accompagnatore.
Era stanca, veramente, e aveva una mezza idea di rifiutare il nuovo invito per andarsi a sedere e a bere qualcosa.
Ma quella voce, così calda, così profonda, così famigliare, glielo impedì.
-Scusami Baston, mi concederesti un ballo con l’Angelo?-
Il ragazzo si voltò e sorrise smagliante.
-Ma certo Harry! Ecco, è tutta tua!-
Fece un’occhiolino ad Alexis e le lasciò la mano in quella del Grifondoro, che gli fece un cenno di ringraziamento, prima di dedicarsi alla piccola Serpeverde.
Alexis lo guardò dal basso, sorpresa, le labbra di albicocca leggermente schiuse.
-Harry…-
Il ragazzo la osservò in silenzio, poi si chinò a sfiorarle la mano con un bacio veloce, e senza dire nulla, la guidò in una nuova pirotta, e poi se la trascinò addosso, stringendole la vita con delicatezza. La moretta gli posò le mani sul petto e cominciarono silenziosamente a danzare.
Dopo qualche minuto, la ragazza prese coraggio e con un sospiro, alzò il viso per poter vedere il fratello in faccia.
-Harry…Sei arrabbiato con me?-
Gli domandò, leggendo nella sfumatura dura dei suoi occhi smeraldini.
Lui non rispose, si limitò ad allontanarla di nuovo e a guidarla ancora in una piroetta. Poi se la portò di nuovo addosso, e si abbassò vicino al suo orecchio.
-No…Ho solo bisogno di capire.-
Le sussurrò lentamente, prendendola per una mano e allontanandola di nuovo, prima di farla ricadere tra le sue braccia.
-Capire?-
Mormorò lei, cercando ancora di scrutarlo in viso. Ma lui non glielo permise e la guidò in un casquè, prima di tirarla su con eleganza e farle poggiare il viso su di una spalla, premendole leggermente una mano sulla nuca.

Però, non sapeva che Harry fosse così bravo a ballare.
Il ragazzo si abbassò, fino a che le sue labbra non incontrarono di nuovo l’orecchio della Black.
-Sì…Alexandra, se sei davvero la sorella di Sirius Black, tu saprai sicuramente dove si trova! Devi dirmelo.-
Alexis rabbirividì per la serietà e la durezza che aveva usate nel tono di quelle parole.
Riuscì a distanziarsi e finalmente potè vederlo in viso. Ma era sicura che era stato lui a lasciarglielo fare, perché ora si muovevano meccanicamente in quel lento, senza seguire il ritmo, troppo occupati a scrutarsi negli occhi, alla ricerca di una verità che era impossibile svelare.
-Co..cosa?-
Mormorò sconcertata la moretta e l’occhiata di Harry si fece, se possibile, ancora più penetrante.
-Devi dirmelo, Alexandra. Devi dirmi dove si trova Sirius Black! Lui ha mia sorella, capisci? Nessuno sa dove si trovi, tu sei l’unica che potrebbe saperlo! Devi dirmelo, sei la mia unica speranza…-
Ora, la sua voce, si era incrinata, diventando quasi supplichevole, così come il suo sguardo, disperato.
Alexis balbettò qualcosa di poco comprensibile, nel panico più totale.
Aveva preso a tremare, lo sguardo aveva assunto una chiara nota angosciata e un groppo le si era formato nella gola, mentre nello stomaco sentiva le budella contorcersi.

E ancora, una gran voglia di vomitare la colse all’improvviso.
-Ha…Harry..I..Io…Io….Io…non…Io non…-
Balbettò, in preda agli spasmi.
Il petto si alzava e si abbassava ad un ritmo insostenibile, quasi non riuscisse a respirare bene. Sembrava colta da un’attacco d’asma.
Ma Harry cercò di ignorarlo, autoinfliggendosi un dolore assurdo, che gli squarciò il cuore in due.

Sua sorella prima di tutto.
Sua sorella prima di tutto.

Avrebbe fatto qualsiasi cosa per avere un’informazione.
Qualsiasi cosa.
La prese per le spalle e la scosse leggermente, poi le circondò la vita e le portò addosso, stringendole il capo sul suo petto, quasi cercasse di farla smettere di tremare così tanto.
-Alexandra, so che lo sai…Devi dirmelo! Ti prego…Ti prego…Sei l’unica persona che potrebbe aiutarmi a riabbracciare mia sorella…l’unica persona…Ti prego…-
Le bisbigliò nell’orecchio, con tono angosciato, distrutto.
Ma lei non riusciva neanche quasi più a parlare.
Qualcosa, dentro di lei, si stava squarciando.
Era una sensazione terribile.
Come se qualcuno dall’interno le stesse lacerando ogni organo con un coltello rovente, squarciandola senza pietà.
Sangue. Spargeva sangue dappertutto, quella creatura malvagia dentro di lei.
Le aveva bucato i polmoni, che ora si riempivano di sangue.

Il sangue che piangeva il suo cuore, dilaniato.
“Basta! Fatalo smettere! Fate smettere questo mostro!”
Pensava Alexis, mentre cercava di ingoiare quel groppo che le impediva di respirare.
Aria. Aveva bisogno di aria, subito.
-Io…Io non lo so…Non lo…-
Mormorò in preda al panico, e Harry la afferrò forte per le spalle, e se l’allontanò quel tanto che bastava per poterla guardare in viso.
-Alexandra, dimmi la verità, ti prego! Dimmi che non lo sai guardandomi negli occhi!-
Le urlò quasi, disperato, mentre lei respirava a tratti.

Basta! Fatelo smettere!
Il mostro continuava a colpire duramente il suo cuore, trafiggendolo con un cacciavite e poi tirando via violentemente, strappandola, dilaniandola, ferendola.
Fermate quel mostro!
Si rispecchiò negli occhi del fratello, che la guardavano angosciati, stanchi, distrutti.
Un fulmine squarciò il cielo, illuminando la stanza a giorno e lei, in quegli occhi, vide il mostro che la stava distruggendo.

Che li stava distruggendo.
Quel mostro era lei: Alexis Lily Potter.

Distolse lo sguardo di scatto, per non essere più costretta a specchiarsi in quegli occhi e a rivedere il mostro che continuava squartarla dalla testa ai piedi.
E quello che vide, illuminato a giorno da un altro fulmine, le diede il colpo definitivo.
Draco Malfoy l’aveva osservata con odio puro per un lungo istante.
Poi aveva trascinato a se Pansy Parkinson con violenza.

E l’aveva baciata.
Il mondo le era crollato addosso in quel preciso istante. E tutto aveva preso a vorticarle intorno.
Harry che la scuoteva, continuando a chiedere una verità che non poteva dargli.
Draco che baciava con passione Pansy Parkinson.
La musica scatenata del gruppo che aveva preso a suonare pezzi rock per far divertire tutti gli studenti.
I fulmini che avevano cominciato a cadere a ritmo di musica, illuminando tutto a tratti.
Non respirava, voleva uscire da lì. Voleva andare via.

Via. Lontano.
Si voltò a guardare Harry, con occhi vacui e poi, con una spinta, si distanziò da lui, urtando una coppia che stava ballando lì dietro.
-Ehi!-
Protestò quella, ma lei non la sentì neanche e guardò Harry, dispersa.

Distrutta.
-Io…io…non…io…io non…-
Balbettò ancora, mentre, senza che nemmeno se ne fosse resa conto, le lacrime avevano cominciato a bagnarle il viso, scendendo veloci e infinite.
Lo osservò per un lungo istante, poi si voltò e, velocemente, cominciò a farsi largo tra la folla, correndo via.
-NO! ALEXANDRA FERMA! DOVE VAI?-
Le urlò dietro Harry, e si lanciò alla rincorsa, scontrandosi con tutti gli studenti affollati, senza neanche neanche fermarsi a chiedere scusa.
Mentre correva via, Alexis aveva un solo pensiero in testa: voleva respirare! Andare via! Voleva correre lontana da tutto e da tutti!

Non ce la faceva più!
Con lo sguardo sfocato e lucido di lacrime, puntato unicamente sul pavimento, il piccolo angelo non notava quello che gli stava attorno, e quando uscì frenetica dalla Sala Grande non si fermò neanche a guardarsi indietro.
Così, non notò Draco Malfoy staccarsi duramente dalla Parkinson e allontanarla con un gesto brusco, quasi disgustato.

Da se stesso.
Fece per avviarsi dietro Alexis, quando Blaise Zabini gli si parò davanti, con aria dura e minacciosa, battendogli una mano sul petto, per farlo indietreggiare.
-Basta così Draco! Per oggi direi che hai fatto anche abbastanza danni.-
Sibilò minaccioso, e poi si voltò, correndo via anche lui alla ricerca della giovane Serpeverde.

-ALEX…ALEXANDRA, FERMATI!-
Urlava Harry Potter nei corridoi, seguendo quella piccola figura argentata che correva via, lasciandosi dietro solo una scia di lacrime amare.
-FERMATI! ALEXANDRA! TI PREGO, FERMATI!-
Ma lei continuava a correre, con il fiato corto, il cuore – morto - che doleva in modo atroce, i polmoni che chiedevano urgentemente ossigeno, il petto che bruciava in maniera insostenibile, le gambe stanche e gli occhi appannati, lei continuava incessantemente a correre.
Ma Harry era più veloce e, con uno scatto finale, riuscì a raggiungerla e ad agguantarla per un braccio, fermando la sua corsa.
Alexis si dimenò, cercando di liberarsi, ma lui, con uno strattone, riuscì a voltarla.
Il fermaglio argenteo, che le teneva i capelli, cadde in terra, slegando i boccoli corvini, che ondeggiarono intorno al viso bagnato da calde lacrime, sgorganti da quelle pozze liquide di smeraldi disperati.
Per un lungo minuto, l’unico rumore che riempì il silenzio del corridoio fu quello de tintinnare del fermaglio sul pavimento.
Harry sentì una fitta perforargli il cuore, nel vederla così: i capelli riversati sul viso, gli occhi tristi, le lacrime che bagnavano le guance rosse e il fiato corto.
-Alexandra…che..?-
Ma lo sguardo della ragazza si indurì all’improvviso dietro la maschera. Con uno strattone si liberò della presa di Harry e si tolse la maschera, che lanciò con rabbia per terra, riducendola in mille pezzi. Le ali andarono in frantumi insieme ad essa.
-LASCIAMI IN PACE HARRY! IO NON SO NULLA DI TUA SORELLA!-
Gli urlò, stringendo i pugni vicino ai fianchi.
Ora, senza più maschera o ali, dell’angelo magnifico entrato in sala non era rimasto che un vago ricordo.
Il vestito aveva smesso di scintillare, e ora sembrava un sacco vuoto e lacerato in più punti per via della corsa disperata.
I capelli le ricadevano confusi davanti al viso.
E lo sguardo era duro, gelido.

Quasi cattivo.
Il mostro era apparso di nuovo.
Eppure Harry non riusciva ad odiarla, o a considerarla tale.
E quelle lacrime amare che continuavano a sfiorarle il viso ne erano la conferma.
Il suo sguardo si addolcì, assumendo una nota frustrata, mentre alzava lentamente una mano e le sfiorava una guancia, cercando di asciugarle le lacrime.
-Scusami Alex…io…-
Mormorò, ma lei si ritrasse, quasi scottata.
Lo guardò per un lungo istante, cercando di imprimere odio nel suo sguardo, e poi si voltò, per correre di nuovo via, lontana da lui.

Non voleva continuare a ferirlo.
Non più.

Eppure, Harry aveva chiaramente visto la sfumatura triste, distrutta, devastata di quello sguardo verde, un secondo prima che scappasse via.
No, Alexandra non lo odiava.
C’era qualcosa di molto più…pronfondo e nascosto sotto.
E lui avrebbe scoperto cosa, in un modo o nell’altro.

Quando finalmente riuscì a trovarla, era seduta sui freddi scalini in pietra, all’ingresso di Hogwarts. Non indossava più le scarpe, che erano state lanciate qualche scalino più giù e la lunga gonna aveva uno strascico strappato, che doveva aver rovinato durante la sua corsa folle. Le gambe erano raccolte al petto e circondate dalle braccia. Il viso, coperto in parte dai capelli ormai sciolti e totalmente caotici, era affondato nelle ginocchia. Le spalle tremavano leggermente e la schiena e le braccia, lasciate scoperte dal vestito, erano ricoperte da un sottile strato di brividi.
Blaise la osservò in silenzio per qualche minuto, con il cuore che si stringeva e il petto che doleva nel vederla ridotta così.
Si tolse la giacca e, delicatamente, gliela pose sulle spalle nude, coprendola e facendola sussultare.
Alexis si voltò ad osservarlo, il viso sfiorato dai pallidi raggi di luna che risplendeva a causa delle lacrime che continuavano a scendere copiose.
-Ah…Sei tu.-
Mormorò, stringendosi nella giacca alla ricerca di calore, accorgendosi solo in quel momento di quando avesse freddo.
Poi si voltò ad osservare una stella lontana, con un interesse che, ovviamente, non aveva.
Blaise le si sedette accanto e fissò a sua volta un punto, senza vederlo veramente.
Dopo un po’ si schiarì la voce, con velato nervosismo, e si voltò finalmente a guardarla.
-Come stai?-
Le domandò piano, con tutto il tatto di cui era capace. Lei si voltò ad osservarlo di nuovo, lo sguardo vuoto, l’espressione assente. Si sforzò persino di sorridere, ma il risultato fu una smorfia molto scadente e malinconica.
-Domanda di riserva?-
Blaise si strinse nelle spalle e poi le accarezzò il viso con la punta delle dita, tirandole indietro quelle ciocche di capelli che le ricadevano sullo sguardo triste. Poi cercò di sorriderle rassicurante, e le circondò le spalle con un braccio, stringendola forte a se. Alexis rimase a fissare un punto indefinito, mentre posava il capo sul suo petto e si abbandonava in quella protezione così dolce e gentile. Lui posò il mento sulla sua testa e prese ad accarezzarle un braccio con gesti lenti e carichi d’affetto.
-Vedrai Alex…Tutto si sistemerà…Passerà…Ci vuole solo tempo…-
Alexis sospirò e sorrise mesta.
-Sì…Solo tempo.-


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Alcune note post-capitolo (ora mi uccidono XD)

1. So che Harry, Ron ed Hermione sarebbero dovuti essere alla festa di Nick dalle sette di sera, ma Harry mi serviva necessariamente al balloXD Diciamo che alla festa ci è andato dopo aver lasciato Alexis nel corridoio.
2.Lo so, lo so: Harry non è un ballerino provetto nella realtà XD Ma in un universo alternativo dove ha una sorella potrebbe, no?XD

3. Lo so, cosa starete pensando: io odio Alexis XD Ma non è così, giuroç___ç Non la faccio soffrire apposta…Però vi prometto che dal prossimo capitolo avrà un po’ di tranquillità! E di momenti dolciosi *___*
4. Per quanto riguarda il prossimo capitolo, non assicuro di riuscire a postare in tempo. Mi aspetta una settimana di latino e di preparativi, perché poi il 22 parto e vado una settimana in Germania con la mia MogliaH *0* Ma vi prometto che scriverò anche sulle montagne russe –Europa Park sto arrivando*O*- se sarà necessario XD
Per cui, non abbandonatemi eh è.é

Anzi, lasciatemi tante recensioni per farmi sentire che mi siete vicini e che mi sostenete!
Vi preeeeego*_____*

E ora, finalmente, passiamo alle recensioni!



x Minnieinlove: CuginaaaH! Bhe, che dire, il capitolo ti ha fatto dannare un po’, ma finalmente eccolo! Ed eccoti anche una scena dolciotta tra Ron ed Herm! Spero ti sia piaciuta, sia quella che la dedica! Fammi sapere come al solito^.^
Un bacione enorme!

x VoldiSplatter: Mia Carissima Voldi, io ti A-D-O-R-O! Cioè, UAO! La tua recensione mi ha fatta emozionare, con tutti quei particolari, tutte quelle cose scritte! E’ davvero…davvero..UAO, non ho altre paroleXD Per cui grazie! Grazie mille! E così eccoti il nuovo capitolo! Non mi uccidere ti prego, non la faccio soffrire apposta la piccola Alexç___ç Ma vedrai, dal prossimo capitolo ci sarà un po’ di felicità e di serenità anche per lei, promesso! Comunque spero ti sia piaciuto e che ti abbia fatto provare le emozioni che volevo! E anche qui c’è molto Blaise, ed è davvero un caro caro ragazzo XD Infatti è ormai il migliore amico della Alex!^0^ Inoltre c’è stata la descrizione completa del vestito, spero ti sia piaciuto! E comunque sì, Blaise le ha modificato il vestito e quindi anche il travestimento. Non poteva più indossare l’abito da vampira, perché non andava con Draco al ballo. E quindi Blaise le ha regalato un vestito da Angelo, perché Alexis gli ricorda molto un piccolo e fragile angioletto! E, per quanto riguarda Draco, ha fatto decisamente lo stronzo. Ma alla fine, l’ha capito anche lui di aver esagerato: però la gelosia gli da alla testa XD Nel prossimo capitolo si rifarà, vedrai ^.-
Cioè, quando ho letto che avevi stampato l’immagine della mia fic, per attaccarla sul diario e scriverci tante cosine vicino, mi sono davvero emozionata! Cioè: GRAZIE! Non mi sarei mai aspettata una cosa del genere! Sono davvero onorata che la mia fic ti piaccia così tanto! *si inchina profondamente* Poi voglio sapere che ci hai scritto vicino eh è___é….me curiosaaaa *_______*
Per quanto riguarda l’attrice che fa Diamond, è Elisha Cuthbert! Quando l’ho vista la prima volta, l’ho trovata fantastica per la mia Diamond! E’ decisamente lei!XD L’unica differenza è che l’attrice ha gli occhi azzurri, mentre Diamond li ha scuri, ma vabbhè, photoshop aggiusta tutto XD
Bhe, non ho altro da dire (e ci mancherebbe, ho scritto un poema XD) se non che spero vivamente che il mio capitolo ti sia piaciuto e aspetto un’altra super recensione da te!
TI ADORO!
Un bacione enorme, Ada <3

x LaJoChAn: Innanzitutto, benvenutissima tra le mie recensitrici (termine inventato dalla sottoscrittaXD) sono davvero felice che la storia ti sia piaciuta e che tu abbia deciso di lasciarmi una recensione! Addirittura definirti mia fan, ne sono onorata davvero! Grazie! Sì, Draco, Harry e company sono tutti al secondo anno, però, come ho detto nella presentazione all’inizio della storia, l’età di frequentazione di Hogwarts nella mia fic, non è pertinente all’originale. Il primo anno, infatti, si frequenta a 15 anni (che è l’età di Alexis), quindi Draco e gli altri hanno 16 anni, non 12^^
Bhe, spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto, fammi sapere mi raccomando ^.-
Un bacio, Ada =*

x alexandra611: Ehilà Alex (hai il nick come il nome della mia protagonista XD), la tua recensione mi ha resa davvero felicissima! Sono contentissima del fatto che la mia fic ti sia piaciuta così tanto da fartela leggere tutta insieme! E così, eccoti il nuovo capitolo! Spero ti sia piaciuto almeno quanto gli altri! Sì, anch’io adoro Draco e infatti ho scelto proprio lui per la mia Alexis^.^ E’ decisamente stato uno stronzo in questo capitolo, ma dopo si rifarà, promesso!^.- Spero quindi che continuerai a seguirmi e che mi farai di nuovo sapere che ne pensi, per me è importante!!
Un bacione, Ada =*

x elita: Ciao mia carissima elita, come al solito la tua recensione del buon umore è andata a segno! Mi ha fatta sorridere e continuare a scrivere! Ok, non mi odiare per questo capitolo…E non mi mandare Freddy Krueger (ma si scrive così ‘Freddi Crugher’XD?) a casa di notte per farmi squartare..ç___ç…non lo faccio apposta a far soffrire la Alex…mi serve ai fini della storia, giuro…*si nasconde dalle ire di elita*…Vedrai: al prossimo capitolo ci sarà un po’ di felicità e serenità anche per lei, lo prometto!
Eh sì, Draco è stato un vero stronzo in questo capitolo (Draco:”Ehi! Sei tu che crei i copioni, io mi limito a recitare, quindi non dare sempre la colpa a me!” Ada:”Zitto, torna a cuccia!*da botta in testa e nasconde il corpo*)…Ehm, dicevamo?XD Ah sì, Draco è stato un vero stronzo, ma vedrai che dal prossimo capitolo si riprenderà di nuovo ^.^ Infondo, alla fine se ne è reso conto anche lui di aver esagerato! Comunque dice che accetta volentieri il tuo invito agli alcolisti anonimi, ultimamente si sta sbronzando troppo XD E anche Harry vorrebbe aggiungersi, poverini li sto trattando proprio male xD
Bhe, spero che questo capitolo ti sia piaciuto e che, come al solito, tu abbia voglia di lasciarmi una delle tue stupende recensioni!
Un bacione, Ada =*

x yuukimy: Ehilà Elena, intanto ti do il mio benvenuto tra le mie recensitrici! *abbraccia affettuosamente* e poi…bhe UAO sono io a dirlo, per la recensione che mi hai lasciato…Cioè, mi hai fatto venire i brividi e mi hai fatta emozionare con tutte quelle belle parole! Sono felicissima e onoratissima di riuscire a farti sognare con la mia piccola fan fiction! E spero di riuscirci sempre e di non deluderti mai!
Allora, questo capitolo ti è piaciuto? Fammi sapere, mi raccomando, per me è importante l’opinione di una lettrice così cara!*_____*
Un bacione e spero vivamente di risentirti, Ada =*

x miyuko: Geeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeemi!! Eccotelo il nuovo capitoloooo!! Spero ti sia piaciuto, fammi sapere che ne pensi *abbraccia*…e buon viaggio! Mi mancherai *sob*

   
 
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