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Autore: Light Wolf    24/04/2020    1 recensioni
Nella vita, certe decisioni vanno prese con la dovuta attenzione, anche se si tratta di una vita immortale.
Song-fic scritta sulle note di “Ali D’Oro”- Zucchero- John Lee Hooker.
Genere: Introspettivo, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Aziraphale/Azraphel, Crowley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ali D’Oro- Zucchero- John Lee Hooker

https://www.youtube.com/watch?v=Ewb3g4MkuZg

I lay down

With an angel

I lay down

With an angel

'Cause she treats me kind sometimes

Crowley allungò pian piano la sua mano verso il volto di Aziraphale, chiedendosi se anche una sola e lieve carezza avrebbe turbato il beato sonno dell’angelo, come se, per lui, quanto accaduto quella notte fosse la normalità. Il demone si girò su un fianco per osservare meglio il suo amato, il lenzuolo che avvolgeva il suo corpo nudo scivolò lungo le gambe, coprendolo ormai solo in parte, ritirò la mano e sorrise: non voleva spezzare la pace di quell’istante. Le sottili pupille di Crowley non riuscivano a guardare altro se non l’inerme Aziraphale, la cui innocenza lo lasciava disarmato.
- Anche se sono un demone, ogni tanto Lei è buona con me.- pensò, ringraziando involontariamente Dio per il prodigio avvenuto.
Era accaduto tutto in modo così rapido nella sua lentezza, quegli anni, secoli, anzi, millenni d’attesa adesso sembravano essere solo giorni, come se l’amore che li aveva travolti poche ore prima fosse sbocciato nel giro di poco tempo. Erano bastati solo del buon vino, una conversazione tranquilla e un gioco di sguardi per far sì che la passione prendesse il sopravvento.
Crowley ghignò quando un’involontaria smorfia di disappunto si dipinse sul volto dell’essere celeste:
- Ripensi a ieri notte?- gli chiese a bassa voce, come a volerlo punzecchiare anche nel sonno- Eppure non mi sembravi così infastidito...

Vieni in me

Portami via

Ali d'oro

Vieni in me

Fammi volare

Mio cielo

Su quel letto, circondato da una grande varietà di oggetti e libri, un demone era chinato verso un angelo dall’aria preoccupata, il suo respiro era incerto, sembrava essere a disagio, tanto da far credere a Crowley che avesse cambiato idea:
- Angelo, non dobbiamo farlo per forza se non vuoi.- gli disse con un tenero sorriso, mentre si metteva in ginocchio per prendere la giacca che stava per cadere dal bordo del letto- Va tutto bene, non c’è fretta.
- No!- l’altro posò le mani sulle guance del demone e avvicinò il viso alle sue labbra- È da tanto, troppo, che aspettiamo. Stanotte, l’unica cosa che voglio sei tu!
Quelle parole furono seguite da un bacio così impetuoso da lasciare Crowley esterrefatto, rimase immobile persino quando gli tolse gli occhiali per poterlo guardare. Riacquistò un minimo di lucidità solo quando si accorse che gli stava sbottonando la camicia, alternando ogni bottone ad un bacio sul collo. Aveva aspettato talmente tanto quel momento che adesso non sapeva come comportarsi, una marea di pensieri si stava impadronendo di lui, spingendolo a dire qualcosa di inaspettato:
- No, fermo, non posso fartelo fare!
Aziraphale si bloccò di colpo, credeva di aver capito male.
- Potresti diventare un demone o, peggio, un umano se...
- Va tutto bene, non mi importa di cosa accadrà. Se diventerò un demone allora potremmo stare insieme per sempre. Se dovessero punirmi trasformandomi in un umano, scapperemo via, le tue ali saranno le mie.

Siamo l'inganno

Portami via

Anima mia, oh mia

I lay down

With an angel

I lay down

With an angel

I lay down

I lay down thinking

More than I could

Really say

Per quanto non volessero farlo notare, una parte dei loro pensieri andava alle loro rispettive fazioni. Quello che stavano per fare sarebbe stato l’ennesimo inganno, avevano perso il conto delle bugie accumulate in quei secoli, di tutte le volte che si erano spalleggiati per andare contro ai loro stessi simili e di tutte le volte che si erano rassegnati al fatto che non avrebbero mai potuto appartenere l’uno all’altro, ma quella notte no. Quella notte era diversa. La passione li stava allontanando dalla realtà, da quel pianeta su cui avevano scelto di rifugiarsi per essere liberi, quindi quale posto migliore della Terra per dimostrare il loro amore? Così, quella notte, all’insaputa di tutti, un angelo giaceva con un demone e un demone con un angelo. Un gesto semplice e più eloquente di tutte le parole contenute nei libri della libreria.

Stai in me

Continua a volare

Ali d'oro

Siamo l'inganno

Baciami il cuore

Anima mia, oh mia

I lay down

With an angel

I lay down

With an angel

I lay down

I lay down thinking

More than I could

Really say

Non ti lascerò mai, angelo. Anche se ci trasformassero in umani, staremo insieme per sempre, saremo l’uno le ali dell’altro e voleremo lontano.
Crowley pronunciò tali parole mentre sfilava con delicatezza la camicia di Aziraphale, si muoveva facendo attenzione ad ogni particolare di quel corpo che tanto desiderava, temeva che qualsiasi movimento brusco l’avrebbe spaventato e portato via da lui. Non poteva rischiare, tutto doveva essere perfetto, ma le preoccupazioni dell’angelo non erano dello stesso avviso:
- Come mi giustificherò con Gabriele se dovesse scoprirlo?
- Per saperlo dovrebbe essere qui.- si guardò intorno- No, non c’è e anche se ci fosse, sarebbe lui ad avere un problema.
- Crowley…- sospirò Aziraphale, mettendosi a sedere.
Il demone lo fissava stando con le gambe incrociate, era contrariato da quella fastidiosa interruzione che avrebbe potuto mandare tutto a monte. Avrebbe voluto dirgli di non preoccuparsi perché non avvertiva la presenza di angeli o demoni nelle vicinanze. Avrebbe voluto dirgli di mandare, letteralmente, al diavolo Gabriele e tutte quelle alte sfere che lo trattavano come l’ultima ruota del carro. Avrebbe voluto dirgli che non gli interessava cosa ne avrebbero pensato tutti gli altri, quegli istanti esistevano solo per loro e per nessun altro. Avrebbe voluto dirgli questo e molto altro, ma nulla sarebbe riuscito a calmare quell’anima inquieta, così trovò una sola soluzione, un’altra bugia, un altro inganno:
- Allora facciamo così, semmai dovessero scoprirlo, tu dirai che sono stato io a tentarti. Dirai che hai provato a resistere, ma sono un demone talmente potente da riuscire a irretire l’anima del più puro degli angeli. Ti va bene?
Aziraphale annuì, la creatura infernale aveva capito che l’unica cosa di cui lui aveva bisogno era una scusa, una scappatoia a cui ricorrere se le cose si fossero messe male. In cuor suo, anche lui si era reso conto che si trattava di una debole giustificazione, visto che il compito degli angeli è di resistere alle tentazioni, ma ad Aziraphale quella menzogna bastava e subito si fiondò tra le braccia del compagno, pronto a riprendere da dove avevano interrotto. 

Vedo nel sole dei tuoi occhi

Un altro sole cadere

Siamo l'addio e non la fine

Senza ricordi né paure

Uh baby, portami via

I lay down with an angel

I lay down

Uoh with an angel

Lay me down

I lay down

I lay down thinking

More than I could

Really say

Crowley si lasciò ricadere sul letto, mentre i baci di Aziraphale si estendevano lungo il suo petto fino a raggiungere la base del collo.
- Vuoi proprio tirarla per le lunghe, vero?- chiese il demone.
- Non mi pare che ti dispiaccia, mio caro.
Crowley sospirò cercando di sembrare infastidito, ma il sorrisetto malizioso sul suo volto lo tradiva. Aziraphale proseguì nel suo lento gioco, i baci si susseguivano ad un ritmo scostante e si avvicinavano sempre di più alla bocca dell’altro. Appena le loro labbra si sfiorarono, Crowley sospirò ancora una volta e l’angelo si scostò, chiedendosi cosa stesse sbagliando.
- Perdonami, ma così non funziona.- sentì bisbigliare.
Non fece in tempo a chiedere cosa intendesse, che si ritrovò di colpo sovrastato dalla figura del demone, pochi millimetri di distanza separavano i due volti. Crowley, con il suo solito sorrisetto, osservava quell’angelo completamente spiazzato da quanto era appena accaduto:
- Tranquillo.- gli sussurrò all’orecchio sinistro- Stai andando benissimo, ma non potevo permetterti di giocare con me in questo modo ancora a lungo.
Notò che il corpo si Aziraphale si rilassò tanto da abbozzare un timido sorriso, così Crowley lasciò scivolare i propri pantaloni sul pavimento e si mise a cavalcioni sopra di lui, pronto a slacciargli la cintura marrone. Il corpo dell’angelo si irrigidì ancora una volta e fu tentato di chiudere gli occhi, ma la tensione l’aveva ormai paralizzato, reso incapace di reagire.
Appena Crowley si rispecchiò in quei cristallini occhi azzurri, si accorse dell’espressione spaventata che era comparsa sul volto dell’angelo e si ricordò della prima volta in cui anche lui si era sentito inerme.
Non l’aveva mai detto apertamente, ma Crowley ricordava della sua caduta più di quanto riuscisse ad ammettere. Era sempre stato molto curioso e l’idea di dover ubbidire senza fare domande non lo soddisfava per niente, ecco perché le altre creature celesti non lo vedevano di buon occhio. Poi, quando meno se lo aspettava, aveva trovato altri come lui, altri che volevano capire e non solo ubbidire. Frequentandoli, però, si accorse che in loro c’era qualcosa che non andava, qualcosa di “sbagliato”, ma era troppo tardi per tornare indietro. Mentre un’oscura voragine si preparava ad accogliere gli angeli caduti, a Crowley sembrò che gli astri del cielo, quelli che lui stesso aveva creato, volessero accompagnarlo in quell’ultimo, lento e inesorabile viaggio, gli parve persino di vedere il Sole cadere con lui. Di quegli interminabili istanti, Crowley non avrebbe mai dimenticato l’atroce dolore che stava consumando le sue candide ali, il bagliore accecante delle fiamme infernali che lo avvolgeva e la lacerante sensazione di abbandono che si era impadronita di lui. Era diventato un demone e ormai nulla avrebbe potuto cambiare quella verità.
- Tutto bene?- mormorò l’angelo.
Scosse la testa, voleva concentrarsi solo su di lui e Aziraphale e non su quei terribili ricordi. Crowley annuì e gli accarezzò la guancia:
- Hai paura di me?- chiese il demone candidamente, anche se non capiva come mai l’angelo fosse ancora titubante.
- No, certo che no.- balbettò- Mi fido di te. É solo che stavo pensando a una cosa...
Il demone inclinò la testa da un lato e lo invitò a parlare.
- Voglio dire che, insomma, cambierà tutto dopo stanotte.
Crowley annuì, era vero, gli disse che per loro quella notte era l’inizio di qualcosa di nuovo.
- Esatto, proprio così.- sorrise la creatura celeste- Voglio che per noi sia un nuovo inizio, un addio al passato che ci teneva separati, alla paura di essere scoperti e ai ricordi dolori. Da stanotte in poi, esisterà solo la nostra fazione.
- Allora la nostra fazione esiste!- esclamò il demone, ripensando a quante volte si era sentito dire il contrario.
- Sí, da adesso sì.
Prima che lui stesso si perdesse in altre parole, Aziraphale gli passò una mano tra i capelli per fissare eternamente nella sua memoria quella sublime immagine. Chiuse gli occhi e si sporse verso il demone, un bacio appassionato suggellò la nascita di un nuovo futuro.

I lay down with an angel

I lay down

Sweet with an angel

Lay

I lay down

I lay down thinking

Baby more than I could

Really say

Really say

Ancora una volta, Crowley si era perso nei ricordi di quella notte, stentava a credere che lui e il suo dolce angelo erano finalmente riusciti ad amarsi. Si girò ad osservare il soffitto del vecchio edificio dove da anni esisteva la libreria e espirò profondamente. Era da secoli che non provava un simile sollievo, ma qualcosa non gli permetteva di sentirsi del tutto libero. Quindi si mise di nuovo sul fianco destro, mentre la sua mente stava formulando una frase che forse non avrebbe mai avuto il coraggio di pronunciare a voce alta, si avvicinò in silenzio all’orecchio dell’angelo e sussurrò:
- Ti amo.

 
   
 
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