Chris era svegliato da un pezzo. Aveva avuto il tempo di farsi una doccia e avvolgersi in uno di quei spettacolari accappatoi messi a disposizione dagli hotel extra lusso, prima di tornare a sdraiarsi sul letto e guardarlo dormire.

Era letteralmente una visione. Non riusciva ancora a capire come quella montagna di muscoli potesse avere un'aria così dolce e innocente, indifesa a volte, tanto da fare uscire fuori tutto il suo istinto di protezione.

Un sorriso sincero tese le labbra di Chris mentre ancora avvolto nell'accappatoio non riusciva a smettere di guardarlo.

Lui era lì, sdraiato nel suo letto, profondamente addormentato dopo la giornata infernale del giorno precedente. Quelle convention potevano essere dei veri incubi: tutte quelle foto, quegli autografi, quei sorrisi... Per uno timido come Sebastian poi, le cose erano ancora più difficili. Così la sera prima era passato a prenderlo all'uscita e lo aveva portato a cena in un posticino appartato. Non avevano parlato molto, Sebastian era troppo stanco per fare conversazione e quindi si erano perlopiù goduti il silenzio e la reciproca vicinanza dopo settimane di separazione.

Poi, appoggiando la forchettina sul piatto dopo aver mangiato l'ultimo pezzo di cheesecake, Seb aveva abbassato uno sguardo che si era fatto triste e aveva parlato a bassa voce. "Per stasera dobbiamo interrompere qui Chris. Mi dispiace da morire ma sono distrutto, devo andare a sdraiarmi."

Chris lo aveva guardato per una manciata di secondi in silenzio, poi aveva coperto la mano dell'amico con la sua e gli aveva chiesto tutto d'un fiato. "Vuoi venire da me?"

Un sorriso timido aveva disteso le labbra dell'altro illuminandogli lo sguardo mentre muoveva il capo in un rapido cenno di assenso.

E così erano saliti insieme nella camera di Chris. "La precedenza agli ospiti" aveva detto mentre lo spingeva in bagno per farsi una doccia e gli tirava fuori da un cassetto una t-shirt da utilizzare per la notte. Era la prima volta che accadeva, ma nessuno dei due aveva avuto voglia di terminare quella strana serata passata in silenzio in cui si erano sentiti al sicuro come a casa.

"Arrivo subito, il tempo di una doccia" disse Chris mentre entrava in bagno quando fu il suo turno. "Tu mettiti comodo."

"Ok, ti aspetto." Rispose l'altro mentre stava già prendendo posto nell'enorme letto matrimoniale che troneggiava leggermente rialzato rispetto al resto della camera.

Quando uscì dal bagno, dieci minuti dopo, Sebastian dormiva già profondamente con tutte le luci ancora accese. Chris sorrise come se la scena che aveva di fronte fosse la più naturale del mondo. Forse il termine 'amico' stava iniziando a diventare riduttivo, pensò divertito. Fece il giro della camera per spegnere tutte le luci, poi si sdraiò accanto a lui.

Un lieve mormorio salì dalle labbra di Sebastian mentre si faceva istintivamente più vicino e incrociava le gambe alle sue. Sì, 'amico' era riduttivo, pensò di nuovo mentre si avvicinava a sua volta e gli passava un braccio attorno alla vita con fare protettivo. La mattina dopo, durante la colazione, avrebbero pensato a che nome dare alla loro relazione.

Forse.

In fondo non era poi così importante.